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Autore: StewyT    08/03/2016    9 recensioni
Chi era quello che vedeva in quell'orribile specchio a forma di stella? Impossibile. Non poteva essere Magnus, Alec era sicuro di... essere Alec.
Si guardò ancora una volta, e poi alzò una mano, pensando che non avrebbe visto niente dallo specchio, invece anche la mano di Magnus riflessa si alzò. Sospirò ancora e poi si diede uno schiaffone fortissimo, che lo avrebbe fatto piangere, se non fosse già stato sul punto di farlo.
Il riflesso fece la stessa cosa.
Non aveva senso, non era possibile, Alec era nel corpo di Magnus?
[..]
“Non ci credo” urlò Magnus dalla finestra.
Si era svegliato alle sette a causa della sveglia partita con ben trenta minuti di anticipo; Presidente non era saltato sul letto a fargli le solite coccole; casa sua che non era più casa sua.
“Cosa cazzo è successo?” urlò di nuovo Magnus, o meglio il suo cervello, dal corpo di Alec.
“Non ne ho la più pallida idea” Alec scosse la testa che non era sua. “Sei nel mio corpo mentre io sono nel tuo.. In più hai uno di quei problemi mattutini che non ho intenzione di...placare. E non so come risolvere la cosa. Dimmi che è un incubo!".
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane, Un po' tutti
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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L'attesa del piacere è essa stessa piacere.




Il cellulare di Alec squillò; svogliatamente si allungò sul comodino e lo prese, era una telefonata da Clary. Che fosse successo qualcosa a Jace?
Erano passate più o meno due settimane da quando aveva litigato sia con lui che con Magnus, e da più o meno due settimane provava a non parlare con entrambi, spesso riuscendo a non fallire.
Quando vide comparire il nome di Clary sullo sfondo però gli salì l'ansia; cosa era successo al suo migliore amico?
“Clary? Cosa succede?” non ci pensò su due volte a rispondere. Il bene che voleva a quel biondo maledetto sovrastava persino il suo orgoglio ferito.
“Alec” Jace! Doveva arrivare a capire che dietro tutto quello c'era lui, e che avrebbe ascoltato solo la sua voce! Sospirò sollevato da un lato, dall'altro iniziò a combattere contro la voglia di attaccare.
“Jace! Pensavo ti fosse successo qualcosa. Perché diamine chiami dal cellulare di Clary?”
“Non mi avresti risposto se ti avessi telefonato col mio!”
“Chi sa perché!” disse occhi blu stendendosi di nuovo sul letto.
“Okay, okay, solo per colpa mia e della mia stronzaggine lo so!” disse Jace, Alec riuscì a cogliere rabbia nelle sue parole. Stette in silenzio.
“Lo so che sono un bastardo figlio di puttana dai mille cognomi! Ma so anche che mi vuoi bene da morire e faresti di tutto per me. Dovresti sapere anche tu questo; che ti voglio bene, insomma. Sei mio fratello, Alec, non dovresti dubitarne”
“Invece mi sa che anche tu dovresti dubitarne” rispose Alec. “Jace ho da fare, per quanto ancora vuoi fare il bravo migliore amico?”
“Alec, eh! Sto provando ad essere un po' sentimentalista” Alec provò a non ridere ma una risata gli nacque dal cuore.
“Vedi? Hai bisogno di me”
“Sei tu che non ne hai di me, Jace!”
“Smettila, deficiente” sbuffò “Io ho sempre bisogno di te!”.
Alec sospirò e scosse la testa; era sempre stato un ottimo adulatore.
“Cosa vuoi, ora?”
“Te” rispose Jace “Ho infinitamente bisogno di te. Ti prego, vieni a ritirare il mio vestito per stasera con me!”
“Pazzo” rispose Alec “Sei pazzo, Jace. Non vengo al ballo perché non voglio avere niente a che fare con tutta questa roba...”
“Ti prego! Non ti chiederò mai più favori e giuro che ti offro anche il pranzo!”
“Doppio panino con doppia razione di patatine e di birra?” chiese Alec, immaginando già il sorriso sulle labbra di Jace.
“Affare fatto!”
“Okay” sospirò “Devo dirti anche una cosa..”.
Jace era il suo migliore amico; non era giusto che non sapesse il suo più grande segreto: ormai lo sapeva anche Magnus, era spiattellato ai quattro venti.
“Cosa succede?”
“Niente, Jace. A che ora passi a prendermi? Devo giusto fare una doccia”
“Tra dieci minuti sono lì, prepara lo stomaco!” Alec sorrise e attaccò, buttandosi subito dopo sotto la doccia.
Sarebbe cambiato qualcosa tra lui e Jace se gli avesse detto che era gay? Sperava di no, ma se fosse successo, non se ne sarebbe fatto un problema. Quello era lui, prendere o lasciare, e valeva anche per il suo migliore amico!
Si asciugò in fretta, mise uno degli skinny jeans che aveva lasciato Magnus, ed un maglione largo sopra; si guardò allo specchio e sospirò: Magnus. Ogni cosa gridava il suo nome. Ogni ricordo portava il suo nome, ormai.
Jace arrivò e iniziò a suonare il clackson della macchina ininterrottamente; come odiava quando lo faceva!
Alec sospirò, prendendo tutto il coraggio che aveva in corpo e scese.
Entrò nella macchina, e sfrecciarono verso Taki.
Jace continuava a sorridere e parlare di cose leggere e futili, come suo solito, Alec a pensare ad un modo per dirgli quello che doveva dirgli; non riuscì a godersi neanche il doppio hamburger con la doppia razione di patatine e birre!
Cose dell'altro mondo, proprio.
Alec riuscì a prendere il coraggio per parlare solo quando arrivarono al dolce -aveva costretto l'amico ad offrirgli anche una crepes al cioccolato!-
“Ehi ma tu non dovevi parlarmi di qualcosa?”
“Già” sbuffò occhi blu prendendo del cioccolato uscito dalla pasta. “Dovrei..”
“E allora cosa aspetti?” Che Dio me la mandi buona! Pensò Alec.
“Di… non è una cosa semplice, Jace. Ho paura che dopo possa finire tutto”
“Tutto cosa?”
“La nostra amicizia!”
“Hai commesso un omicidio? Ti starei vicino anche in quel caso!” provà a scherzare, ma Alec scosse la testa sospirando.
“Cosa succede? Sei impazzito!” Jace lasciò cadere la forchetta spaventato e guardò l'amico dritto negli occhi, leggendoci tutta la paura e l'ansia che aveva in corpo.
“No” sussurrò Alec “Forse sì. Non lo so”. Prese un respiro e posò a sua volta la forchetta, poi alzò lo sguardo e lo fisso in quello dell'altro.
“Jace...io sono gay!” sputò via Alec, sentendosi subito meglio.
Si era tolto un grosso macigno dai polmoni. Sentiva di respirare già meglio.
Sospirò e sorrise. Guardò il viso di Jace che sembrava non essere cambiato per niente. Era lo shock?
“Jace?”
“Alec? È davvero questo che dovevi dirmi?”.
Alec annuì arrossendo leggermente.
“Sei un coglione, Alec!” sbuffò Jace allungandosi oltre il tavolo per dargli un pugno sulla spalla “Per cosa sarebbe dovuta finire la nostra amicizia? Solo perché ti piacciono i ragazzi? Piuttosto finirebbe se tu ammettessi di non aver avuto mai una cotta per me!”.
Alec arrossì ancora di più al ricordo di quella cotta, e scoppiò a ridere.
“Davvero non...”
“Cosa? Disturba? Per niente” disse Jace “Lo sapevo, comunque!”
“Lo sapevi?”
“Alec! Avanti, ci conosciamo da una vita, e usciamo assieme da tantissimo. Non ti ho mai visto con una ragazza né fare di tua spontanea volontà un apprezzamento su qualche ragazza. Come potrei non averlo capito? E poi che tu ci creda o no sei come mio fratello, mi accorgo di tante cose che ti passano per la testa”.
Alec sospirò guardandolo. Si sentiva un deficiente! Ce l'aveva avuta tanto con Jace in quel periodo, senza un reale motivo, se non quello falso dato da Magnus.
Magnus, Magnus, era sempre colpa sua!
“Vuoi una prova del mio potere?” disse Jace schioccandogli le dita avanti agli occhi.
“Eh?”
“So sempre cosa ti passa per la testa. Ora pensi a Magnus” disse sorridendo maliziosamente; Alec arrossì e alzò di colpo lo sguardo su di lui, spaventato.
“Cosa?! Avanti, Alec, ammetti che ho ragione!”-
Alec sbuffò e annuì, l'altro scoppiò a ridere battendo le mani.
“Ti piace!” disse puntandogli un dito contro “E la cosa non mi da fastidio, ma mi da fastidio che ultimamente mi hai praticamente eclissato per lui. Sei stato con lui due settimane non calcolandomi per niente! Okay che il mio migliore amico ora ha un ragazzo ma vorrei continuasse ad essere anche mio fratello!”
“Ragazzo? No” disse Alec arrossendo più del dovuto; sentiva il sangue fin su ai capelli “Non è il mio ragazzo e no, non mi piace!”
“Ti piace, Alec. Non mentirmi” gli sorrise e Alec annuì.
“Non è il mio ragazzo, però”.
“Anche tu gli piaci” disse sorridendogli; Alec sbuffò e provò a cambiare discorso.
“Come facevi ad esserne sicuro? Erano solo supposizioni le tue?”
“No” disse Jace sorridendo “Non erano solo supposizioni” gli sorrise ancora “Giura che non ucciderai né me né Iz!”
“Lo sapevo! Quella traditrice orribile!”
“Avanti, Alec! Doveva pur dirlo a qualcuno”
“E non aveva una fottuta migliore amica?” sbuffò Alec.
“Te. Tu sei sempre stato la persona più vicina a lei, non poteva venire da te e dire 'sai cosa? Penso che mio fratello sia gay'!”
“Ti sei arrabbiato?”
“Per non averlo saputo direttamente da te? Inizialmente sì, se ricordi bene non ti ho parlato per un paio di giorni dicendo che stavo avendo dei problemi miei e non volevo vedere nessuno. Poi però ho capito che magari non me lo dicevi perché avevi vergogna, perché non sentivi fosse il momento giusto o che so, perché non eri pronto a dirlo proprio a me. Non pensavo fosse perché tu non ti fidassi di me”
“Non era per quello” si affrettò a dire Alec “Mi sono sempre fidato di te; siamo come fratelli, lo hai detto anche tu!”
“Lo so” gli sorrise Jace “Guardiamo il lato positivo, sono il primo a sapere di Magnus, ora”. Eccetto Magnus, probabilmente.
“Non sai niente di Magnus” sbuffò Alec.
“Oh sì! Ti accompagnerà lui al ballo? E si vestirà lui da reginetta?”
“Jace smettila o giuro su ogni angelo che ti faccio trovare cento anatre sotto al letto, stanotte! Altro che ballo”
“Ehi, stanotte avrò qualcosa da fare su quel letto, niente scherzi!” disse puntandogli un dito contro “O dico a tutti di te e Magnus”
“Non esiste un 'Me e Magnus'” urlò quasi; si girò attorno rosso in viso, poi sospirò quando vide che nessuno lo guardava; nessuno a parte Jace che ghignava.
“Sei troppo imbarazzato, quindi c'è qualcosa sotto, e sta tranquillo che Jace Herondale lo scoprirà!” disse ridendo il migliore amico del povero Alec
“Ah! Hai dimenticato gli altri mille cognomi!” sbuffò in sua difesa lui, facendolo scoppiare a ridere.
“Allora, mio prode migliore amico, hai avuto il tuo doppio pranzo con tanto di dessert! Che ne dici di aiutarmi nella mia grande impresa?”
“Uh Jace! Perchè me? Hai altri mille amici bravi nel dare consigli di moda!”
“Sì, ma nessuno è il mio migliore amico!” Jace si alzò, lasciando i soldi del pranzo sotto un bicchiere, e tirò su Alec “E poi ho il vantaggio di avere un amico gay che si intende di moda. Vorresti mica farmelo sprecare?”
“Sono gay, sì. Tanto, tanto, tanto gay, ma esperto di moda proprio no, quindi...”
“Avanti, Alec, mantieni la tua promessa!” gli urlò contro Jace.
“ANATRA!” rispose Alec godendosi l'espressione impaurita di Jace; così continuarono fino al centro commerciale.
Alec era andato spesso -purtroppo- a fare compere con la sorella, eppure persino lei era meglio di Jace! Jace era l'etero più stiloso del mondo, più rompicoglioni del mondo e più odioso del mondo!
Proprio lui doveva trovarlo un migliore amico narcisista?
“Allora, che ne dici?”
“Jace avevi detto che dovevi solo ritirarlo!”
“Sh” lo zittì il biondo “Ti piace?”
“Jace non ti aiuterò! Ti ho detto che ti avrei accompagnato, non che sarei rimasto a farti da consulente!”
“Avanti, Alec! Mi sta bene o no?”
“È prugna!” disse in risposta Alec, e quello bastava ad esprimere quello che pensava di quel vestito.
“Il prugna non è un colore molto… no!”
“Però se lo indossa M-”
“TACI” sbuffò Alec. “Prova il prossimo, piuttosto”.
Jace sorrise soddisfatto; i suoi trucchetti funzionavano sempre!
Il biondo maledetto uscì dal camerino con un altro completo, quella volta viola scuro; Alec sbuffò. Voleva proprio fargli perdere tempo!
“Allora?” chiese facendo una piroetta avanti allo specchio; Alec scosse la testa “È viola” sbuffò “Il prossimo”.
Jace non obiettò ed entrò nel camerino per uscirne dieci minuti dopo.
Entrava ed usciva, usciva ed entrava, e sempre con vestiti peggiori! Provò persino un vestito giallo canarino e JACE NON AVREBBE MAI E POI MAI MESSO UN VESTITO DI QUEL COLORE!
Alec iniziava a sospettare qualcosa.
“Jace provane uno di un colore normale, ti prego!” disse afflitto, prendendo un vestito blu scuro, quasi nero, che sicuramente gli sarebbe stato bene.
“Mhm e magari ci metto su un papillon colorato”
“Jace a te non piacciono i colori!” urlò Alec esasperato “Perchè mi stai facendo questo, oggi? Tutta la vita che ti conosco e non hai mai indossato qualcosa che variasse molto dal nero o dal blu o dal grigio-”
“Eh eh” lo interruppe Jace “Mi stai confondendo con te, bel tenebroso! Io vesto colorato ogni tanto”
“E il ballo di fine anno doveva proprio rientrare in 'ogni tanto'?”
“Ho trovato un bel vestito per te” rispose lui sorridendo sornione; Alec scosse la testa e gli puntò un indice contro “Adesso mi dici perché vuoi farmi innervosire così tanto”
“Beh ho speso molto per il tuo pranzo” si giustificò il biondo “Quindi mi devi sopportare molto!”
“Ti odio” sbuffò Alec.
“Sì, lo dici a tutti” disse Jace sorridendogli.
“Provati quel vestito, dai!”
“No. E poi non ci vengo, è inutile!”
“È blu e starebbe benissimo con i tuoi occhi”
“Ma non vengo al ballo, quindi...”
Jace sbuffò e alzò gli occhi al cielo “Io ci ho provato!”.
Alec gli diede una pacca sulla spalla e tornò a sedersi al proprio posto; lì per lo meno stava tranquillo!
E invece no! Pericolo a ore nove. Otto. Sette. Sei.
“Oh cazzo” sussurrò Lightworm.
Dalla porta del negozio era appena entrato niente nientepopodimeno che Magnus Bane nei suoi strettissimi skinny neri, la sua migliore camicia a quadri viola e neri, e i suoi più belli occhiali da sole. Era da togliere il fiato, ma ad Alec venne meno l'aria per altri motivi. Magnus gli stava sorridendo e lui avrebbe voluto dissolversi nel nulla.
Fece finta di non averlo visto, e si girò dall'altra parte.
“Jace? Allora hai trovato il tuo benedetto completo?”
“No” urlò il biondo guardando altre camicie. Alec stava per commettere un biondicidio.
Il cellulare di occhi blu trillò, e lui quasi ebbe paura a prenderlo e leggere il messaggio, e faceva bene ad averne!
Ti ho visto e so che tu hai visto me, Fiorellino.
Alec si morse il labbro inferiore e si alzò, rosso in viso.
“Jace dov'è il completo che volevi farmi provare?”.
L'Herondale posò la camicia che stava guardando e sorridendo si avvicinò all'amico.
“Come mai hai cambiato idea?”
“Non ci vengo al ballo” disse inarcando il sopracciglio destro “Ma voglio vedere come mi sta. E poi mi annoio ad aspettarti immobile”
“E poi è appena arrivato Magnus Bane e lo stai evitando per qualche motivo” disse Jace sorridendo “Ma io no, quindi..”. Jace alzò la mano destra in segno di saluto ed urlò un “Ciao Magnus!”. Anche se a dire il vero non gli era mai stato simpatico, era buona educazione salutare gli altri!
Alec cambiò circa venti tonalità di rosso prima di raggiungerne una tra il rosso e il bordeaux; minacciò l'amico con lo sguardo e prima di dileguarsi nel camerino gli sussurrò all'orecchio la più grande delle minacce: 'Ti farò mangiare vivo dalle anatre!'.
Una volta al sicuro, il Lightworm quasi sospirò per la gioia. Doveva solo aspettare che Jace si decidesse ad uscire da quel maledetto negozio; poi sarebbe tornato a casa, si sarebbe fatto una doccia rilassante, e si sarebbe addormentato ascoltando gli Imagine Dragons, i Fall out boy, i Muse o… i Queen. Sì, decisamente avrebbe optato per questi ultimi.
La pace. Doveva resistere solo un altro po'!
Si sfilò via la maglia e la sostituì con una camicia bianca ed una giacca a doppio petto blu; i jeans furono invece sostituiti da dei pantaloni blu abbastanza stretti; Alec si guardò allo specchio e sorrise. Aveva ragione Jace: i suoi occhi risaltavano, e il vestito complessivamente gli stava abbastanza bene.
“Allora, Alec? Avanti, sei pronto? Sono curioso”.
“No” urlò Alec invano; la porta del camerino si spalancò e un braccio di Jace lo tirò fuori dal suo ambiente protetto. Fuori gli sembrava l'inferno con la commessa che lo guardava rossa in viso, Jace che sorrideva come un bastardo e Magnus che a pochi metri da lui lo guardava a bocca aperta.
“Porco cacchio! Sei proprio un bel pezzo” disse Jace ridacchiando “Se mi piacessero i ragazzi stanne certo che non ti farei scappare”
“Jace” sbuffò Alec “Smettila”. Si massaggiò le tempie ed iniziò a sprofondare nel proprio mantra 'tra poco sarai a casa'. Quando sarebbe arrivato quel 'tra poco'?.
“Ora posso andare a spogliarmi?”
“Sei sicuro di non volerlo prendere? Ti sta bene” disse il biondo “E stasera ci divertiremo da pazzi. Avanti è l'ultima festa tutti assieme”
“Nessuno di noi sta per partire per l'Iraq. Staremo qui tutti sani e vegeti ancora per un po'”
“Sì, okay, ma tu andrai all'accademia, la band inizierà il tour...”.
Ovviamente in quelle due settimane ognuno avevano saputo i risultati delle prove avute, e sia Alec che Magnus erano riusciti a superarle brillantemente. Alec a settembre sarebbe andato all'accademia militare mentre invece Magnus da settembre, assieme ai suoi amici, avrebbe iniziato a lavorare per il primo album della band!
Alec sentì il proprio cellulare squillare:Vieni, Fiorellino! E ti prego, indossa questo completo. Ti sta da Dio!
Alec alzò gli occhi al cielo, e così come aveva deciso, non si mosse a cercare quelli di Magnus. Non avrebbe vinto lui.
“Jace vado a cambiarmi” disse invece; il biondo annuì un po' dispiaciuto e si avviò al reparto papillon, mentre lui si avvicinava agli spogliatoi.
Sempre essere certi di aver chiuso bene la porta del proprio camerino!
Alec si ritrovò Magnus dietro le spalle che sorrideva guardando la sua espressione.
Lightworm arrossì “Che ci fai qui?”
“Uh sono qui per trovare un abito per stasera”
“Pensavo che Magnus Bane avesse pronto il proprio abito almeno un mese prima!”
“Infatti non è per me” disse il cantante sorridendo “Comunque non ti ho ancora ringraziato per l'album. È grazie a te se ne avremo uno!”.
Alec sopirò; un brivido freddo salì su fino al suo cervello quando Magnus iniziò a sfiorargli il collo con le labbra; schiantò la testa contro lo specchio e il contatto con il vetro freddo un po' lo fece rinsavire.
“Grazie per avermi ringraziato, adesso se ti va esci così mi vesto e posso andare a risposare!”
“Ma non ti ho ancora ringraziato!”. Magnus sorrise maliziosamente al riflesso di Alec, e con tutta la forza che aveva in corpo lo girò verso di sé.
Alec deglutì, ritrovandosi il viso di Magnus a pochi centimetri dal proprio; non era abituato a tutta quella bellezza. Gli faceva quasi male.
“Ah no?” sussurrò, le guance rosse e gli occhi brillanti.
“Affatto” gli sorrise Magnus che trattenendo il suo viso con le proprie mani avvicinò le labbra del soldato alle proprie.
Si guardarono negli occhi, e poi Magnus lo baciò con tutta la passione che aveva in corpo. Era da molto, troppo che aspettava quel bacio che no, non fu come il primo che si erano dati, né come il secondo.
La prima volta erano troppo ubriachi per goderselo davvero, la seconda non erano proprio in , la terza… fu semplicemente perfetta.
Le loro lingue danzavano seguendo un vortice semplice ed elegante; le loro mani salivano su per i loro corpi muovendosi freneticamente, e i loro cuori battevano così velocemente che i due temevano che da un momento all'altro sarebbero corsi via da quei corpi.
Alec si godette per un minuto quel bacio, poi con tutta la forza che riuscì a trovare lo spinse via, guardandolo indignato.
“Si può sapere cosa ti è saltato in mente? Sei pazzo!” urlò dandogli uno schiaffo sulla guancia destra, che subito divenne più rossa.
“Io? Mi hai appena dato un ceffone, Lightworm” sbuffò Magnus accarezzandosi la guancia.
“E tu mi hai appena dato un bacio”
“Che non ti è dispiaciuto per niente” urlò Magnus chiudendo le mani a pugno.
“Alexander arrenditi. Ti piaccio infinitamente e lo so benissimo. Il tuo corpo lo urla!” Alec arrossì e si morse il labbro inferiore; aveva tanta voglia di picchiare Magnus in quel momento.
“E sai cosa? Anche tu mi piaci infinitamente. Mi dispiace che il mio corpo non te lo faccia capire chiaramente. Forse però sei anche tu che provi in tutti i modi a non vederlo”
“No” urlò Alec guardandolo dritto negli occhi “Io provo a non vederlo perché non voglio. E non è vero che mi piaci”
“Allora cosa era quel bacio?” chiese Magnus ormai arrabbiato “Perchè se non era piacere quello, Alexander..”
“Tu hai baciato me!”
“NO. Io ho iniziato il bacio; tu lo hai continuato aggrappandoti a me”
“E va bene. Ho ricambiato il bacio, quindi?”
“Quindi dovresti proprio fare capire cos'è la coerenza” urlò Magnus dandogli un pugno sulla spalla.
“Io lezione di coerenza?” Alec scoppiò a ridere “Il bue che dice cornuto all'asino! Hai detto che non amavi Camille e ci stai assieme”
“No che non ci sto assieme! Sei così stupido, Cacciatore!”
“Perchè ti ostini a chiamarmi così?” sbuffò Alec.
“Perchè nessun altro ti chiama così, o Lightworm o Fiorellino, perché se no, secondo te?”
“Non lo so. Non lo so, okay?”.
I due restarono in silenzio guardandosi per un minuto buono.
“Esci, Magnus. Ti prego”.
Alec sussurrò. Magnus annuì, ma prima di lasciare la cabina gli si avvicinò nuovamente e lasciò un bacio a stampo sulle sue labbra “Dovresti venire al ballo, stasera, e dovresti indossare questo completo. Ti sta d'incanto” sussurrò ancora sulle sue labbra, e poi uscì, lasciando Alec sprofondare nel proprio sconforto.
Alec sbatté la porta di casa giurandosi che no, non avrebbe mai più ceduto nuovamente alle folli richieste di Jace; quello che sarebbe dovuto essere un incontro di un paio di ore si era trasformato in un incontro eterno. Erano le otto! Avevano trascorso più di due ore tra quei maledetti vestiti.
Alec sospirò ricordando il bacio di Magnus, e in particolar modo le sue parole; quel ragazzo voleva proprio farlo impazzire.
Entrò nel salone di casa, e notò Iz stesa sul divano; era già nel suo vestito lungo rosso ed era magnifica!
“Ehi” disse Isabelle sorridendogli “Come mai questa faccia? E come mai non sei ancora pronto?” chiese; Alec si sedette sul divano e poggiò i piedi della sorella sulle proprie gambe.
“Dunque, questa faccia perché quel pazzo di Jace mi ha trascinato in giro per mille negozi per cercare un maledetto completo per stasera! E come se non bastasse mi ha persino trascinato dal barbiere con lui!” disse buttando la testa sullo schienale del divano color crema “Io lo odio”.
Si massaggiò le tempie “Non sono pronto perché non vengo alla festa”
“Come? Oh, Alexander!” Isabelle si mise a sedere e gli puntò un dito contro “È l'ultima occasione che abbiamo per festeggiare tutti assieme”
“Anche Jace lo ha detto. Perchè lo ripetete tutti? C'è qualcosa che io non so, Iz?”
“No” disse lei scuotendo la testa “Non c'è niente che tu non sappia. È semplicemente l'ultima volta che saremo tutti assieme liceali” Izzy sbuffò e poggiò la testa sulla spalla del fratello “Questa cosa mi deprime. Non ho ancora deciso cosa voglio fare dopo e da un momento all'altro sarò una diplomata senza una fottuta idea per il suo futuro; inoltre conosciamo i nostri! Proveranno in tutti i modi possibili a farmi fare quello che desiderano..”
“Iz” Alec le accarezzò i capelli e le sorrise “Hai ancora tempo per decidere!”.
Lei annuì “E qualsiasi cosa farai sarà la scelta giusta. Non devi avere rimorsi, né paure. Ci sono io con te, qualsiasi scelta prenderai!”.
Isabelle sorrise al fratello e annuì.
Restarono in silenzio per qualche minuto.
“Iz?” parò Alec “A che ora viene a prenderti Bloodsucker?”
Isabelle scoppiò a ridere “Come mai lo chiami così?” Alec arrossi e si morse il labbro inferiore; la forza dell'abitudine!
“Tutti lo chiamano così” si difese scrollando le spalle.
“Alle otto e mezza” rispose lei “Vai a vestirti, su! Vieni anche tu”.
Alec scosse la testa “No” sospirò “Io ora vado a fare una doccia rilassante e poi a leggere!”
“Mhm” Iz sbuffò e Alec sorrise. “A proposito! Ho detto a Jace di essere gay”.
Isabelle arrossì e nascose il viso tra i capelli.
“Grazie per averne parlato con lui, eh! Doveva essere il nostro segreto, maledetta!” Izzy ridacchiò.
“Pensavo che il tuo migliore amico dovesse saperlo, perdonami!”
“Ovvio” le diede un bacio tra i capelli “Divertiti stasera, e le protezioni, Iz. Ricordatevi di usarle!”.
Isabelle alzò gli occhi al cielo e gli buttò un cuscino dietro, Alec salì le scale ridacchiando.
Aprì la porta, ritrovandosi nella sua oasi di pace; sospirò felice, non vedeva l'ora di fare una doccia e togliere tutta la stanchezza della giornata, ma a quanto pareva la giornata non era ancora finita per lui.
Sul suo letto c'era un enorme pacco blu, con su scritto a caratteri cubitali 'Per il mio Fiorellino'. Alec sbuffò ed urlò il nome di Isabelle che in un secondo fu in camera sua, mortificata e spaventata per la reazione del fratello.
“Si può sapere cosa ci fa qui?”
“Alec… Magnus ha chiesto a me e Jace di dargli una mano!”
“Ecco perché quello stronzo mi ha portato in giro per la città tutto il giorno!”.
Isabelle annuì “Io penso che tu gli piaccia davvero tanto. Ultimamente siete stati molto assieme, poi non so perché vi siete separati. Tu non ne hai parlato con me, come mai?”
“Di cosa avrei dovuto parlarti?” si sedette sulla poltroncina accanto alla scrivania e prese a massaggiarsi le tempie “Del fatto che mi piace da quando alla festa di Capodanno ci avete fatti baciare? O del fatto che lui ha sempre fatto finta di nulla? O peggio ancora di quello che ci è successo nelle due settimane? Iz quel ragazzo mi porta guai, sempre. E poi ha fatto a me quello che Camille ha fatto a lui. Mi ha fatto credere di essere preso da me e io ci sono caduto come una pera! Mi sono inn-” Alec portò le mani avanti alla bocca giusto un secondo prima di ammettere ad alta voce, e avanti a testimoni, che era innamorato di Magnus. Buttò la testa tra le mani. “Vedi? Mi fa male!” urlò trattenendo a stento le lacrime. Isabelle sorrise, gli si avvicinò e prese il suo viso tra le mani, puntando i suoi occhi scuri in quelli azzurri del fratello.
“Alec io penso che Magnus ti faccia molto bene, invece. E penso anche che sia davvero molto preso da te. Dovresti dargli una possibilità e non fermarti solo alle apparenze. Come hai detto prima? Non devo avere rimpianti. Penso che Magnus potrebbe essere il tuo rimpianto, se tu non provassi a dargli una possibilità”.
Alec sbuffò e scosse la testa; furono interrotti dal suono del campanello della porta: Simon era arrivato.
“Vai” la incoraggiò occhi blu alzandosi e abbracciandola “Sei bellissima, e mi raccomando, divertiti!”
“Spero di vederti lì, Alec” gli sorrise, e si chiuse la porta dietro lasciando Alec nelle proprie paranoie. Andare o non andare?
Sbuffò, sedendosi sul proprio letto, avanti al pacco; era lì, e lo osservava, tanto valeva aprirlo, no?
Tolse il coperchio e guardò dentro: il vestito blu che aveva provato regnava bello ed elegantemente piegato; un foglio di carta aleggiava sopra la giacca, Alec la prese e vide che era una lettera che prese a leggere.
Non so scrivere lettere.
No, questa non è una lettera, è solo il mio… invito al ballo!
Se non lo avessi capito desidero stare al tuo fianco stasera e per tutte le sere che vorrai; se verrai al ballo vorrà dire che anche tu lo vorrai. Riflettici bene perché sono uno che non si stacca facilmente, quando tiene ad una persona e a te ci tengo molto da tu non sai nemmeno quanto.
Ti aspetto; non vedo l'ora di vederti con questo completo, sarai ancora più bello del solito.
Magnus.
Alec sospirò leggendola e rileggendola tante volte.
Voleva stare al fianco di Magnus, voleva provarci?
E che diavolo sì, che voleva, gli piaceva da un'eternità, ormai.
Sbuffò stendendosi sul letto; erano già le nove, ormai, non sarebbe arrivato in tempo per la festa, ma si sarebbe fatto vedere da Magnus, e gli avrebbe detto che sì, anche lui era uno che non si staccava facilmente quando teneva ad una persona, e a lui teneva parecchio.
Si catapultò in bagno e fece una veloce doccia, per poi mettere il completo che gli aveva regalato Magnus, e acconciare i capelli alla meglio.
Scese alla macchina, e corse velocemente al locale dove si sarebbe tenuta la festa.
Non pensava lo avrebbe trovato così bello: era grande, un hotel a tre stelle, ed una grossa fontana regnava al centro del giardino; era stata una gran bella idea fare la festa lì e non nella palestra della scuola, come succedeva sempre.
Aveva il cuore che batteva velocemente, correva, correva, e non si fermava; aveva quasi paura che gli sarebbe venuto un infarto da un momento all'altro. Salì le scale che lo separavano dalla sala e mostrò il biglietto che aveva trovato nella busta di Magnus; era dentro, non poteva andare via, né scappare dai propri sentimenti o la propria sessualità.
“Okay” sentì Magnus urlare “Okay so che non dovrei fare un discorso, ma lo faccio ugualmente; dedico questa canzone ad un ragazzo speciale che adesso non penso sia qui, o per lo meno non dovrebbe esserci, ma io spero di vederlo entrare da quella porta proprio ora” Alec sorrise, gli sarebbe piaciuto entrare in quel momento, ma poi di sicuro Magnus lo avrebbe messo sotto i riflettori.
“Dunque questa canzone mi ricorda molto noi due, o meglio lui. È della sua band preferita e parla di odio e amore; mi ha sempre detto che mi odia, io penso che mi ami” Alec sentì le guance diventare bollenti; maledetto Magnus!
“Eh beh mi piacerebbe potergli dire che è molto ricambiato da me, ma sotto tutti questi glitter c'è parecchia paura di essere respinto, quindi… Quindi canto! Perdonatemi per il monologo. Lui non è qui, quindi è inutile annoiarvi ancora. Siamo finalmente fuori da questo liceo! Festeggiamo, gente!” urlò finendo il proprio discorso. Jordan diede il via, e iniziarono a cantare; Alec sorrise felice riconoscendo sin dalla prima nota Immortals, dei Fall out Boy; gliene aveva parlato molto e sapere che lo aveva ascoltato ogni volta lo riempiva di orgoglio.
'È molto ricambiato da me' Alec arrossì pensando al bacio che gli aveva dato nel camerino; beh era abbastanza chiaro che fosse preso da lui, lo era decisamente.
Si fece coraggio, prese un grosso respiro ed entrò nella sala; restò quasi abbagliato dalla bellezza di Magnus che assieme alla band stava qualche metro sopra la pista da ballo, e si muoveva in quel suo modo unico mentre le parole di Immortals uscivano dalle sue labbra e si tuffavano direttamente nel cuore di Alec. Il ragazzo guardò il cantante sul palco, e un brivido di eccitazione percorse la sua schiena; era bellissimo! Indossava un completo di oro che lo fasciava perfettamente; avrebbe fatto sembrare ridicolo chiunque, ma lui no! Lui sembrava un Dio dell'antico Olimpo sceso in terra per farlo impazzire!
Aveva i capelli neri raccolti in parecchi spuntoni pieni di glitter oro, e gli stessi circondavano anche i suoi occhi verdi, facendo risaltare ancora di più le pagliuzze meravigliosamente oro. Era magnifico!
Restò ad osservarlo quasi senza parole mentre si muoveva come se fosse nato esclusivamente per fare quello: per cantare su un palco e attirare tutte le luci si di lui. Era perfetto.
La canzone finì con un acuto che non c'era nella canzone originale, ma onestamente ad Alec non dispiacque sentirlo.
Magnus si guardò intorno e mandò un bacio ai ragazzi della scuola che si erano radunati sotto al palco ad urlare e ballare, poi scese.
Alec alzò una mano per farsi notare, e quando Magnus lo vide per poco dovette provare a non corrergli incontro per abbracciarlo.
Gli occhi del cantante brillarono e un sorriso spontaneo nacque sulle sue labbra; Alec scosse la testa, e gli indicò le scale, dopodiché si diresse verso di esse e le salì velocemente, sentendo i passi di Magnus che lo seguiva; fece passare lui avanti che lo invitò ad entrare in una delle camere date in uso alla scuola.
Entrarono, accesero la luce e restarono in piedi, uno di fronte all'altro, in silenzio; Magnus fu il primo a parlare.
“Sei venuto e indossi il completo”
“Già” sussurrò Alec abbassando lo sguardo “E tu hai fatto un monologo su di me. Era di me che parlavi, giusto?”
Magnus nascose le guance -stranamente- arrossate dietro le mani e annuì.
“Ti sembrava il caso? C'erano Isabelle e Jace, lì! Cosa penseranno di noi? Sei stato fuori luogo e inopportuno. E poi davvero 'dici di odiarmi ma so che mi ami'? Pensi che io ti ami?”. Lo guardò attentamente “Avresti potuto risparmiartela!”
“Alec io..” Magnus alzò gli occhi al cielo “Non so come prenderti, lo ammetto. Ti dico che mi piaci e non mi consideri, ti dico quello e ti arrabbi con me. Non ti piaccio? Facciamola finita qui. Non sono disposto a soffrire oltre e poi mi hai visto? Ho la fila!”.
Alec soffocò una risata e gli puntò un dito contro “Vuoi la verità?” Magnus annuì. “Quella lettera e la dedica.. sono state le cose più carine che qualcuno abbia mai fatto per me. Ma a causa tua Jace mi ha fatto passare l'inferno oggi, quindi dovevo almeno prendermi una piccola ripicca. Peccato non sia riuscito a farla durare!”.
Aveva le guance rosse e il cuore che batteva velocemente, ma gli occhi erano puntati in quelli di Magnus che gli sorrideva “Brutto bastardo di un Lightworm, sei qui dopo aver letto la lettera, anzi il mio invito, dunque… anche tu provi per me quello che io provo per te?”
“Dipende” sussurrò Alec avvicinandosi a lui “Cosa provi per me?”
“Mhm” Magnus sorrise e con una falcata eliminò la distanza tra loro, prese il suo viso tra le mani e senza aspettare oltre lo baciò, stringendolo a sé.
Era il quarto bacio che si davano, e Magnus sapeva che ad ogni bacio avrebbe provato qualcosa di nuovo e ancora più bello; se non era amore quello!
Aveva pensato di provarlo con Camille, eppure con lei non aveva mai avuto tutte quelle farfalle nello stomaco, né la voglia di essere costantemente al suo fianco. Alec era diverso. Era stato la sua prima volta a tredici anni, ed era la prima volta a diciannove; il primo ragazzo che gli aveva fatto battere il cuore, il primo che lo aveva fatto innamorare perdutamente.
Si allontanò leggermente, giusto per prendere aria, e poggiò la fronte su quella di Alec; era la prima volta che poteva vedere i suoi occhi blu da così vicino ed erano una cosa stupefacente.
“Allora?” sussurrò Alec, leccandosi le labbra. Magnus sorrise.
“Vuoi proprio che sia io il primo a dirlo, eh?”
“Sì” sussurrò Alec.
Magnus sorrise e scosse la testa, avvicinandosi di nuovo a lui.
Spinse le labbra sulle sue, e le mani sotto la sua giacca che presto finì a terra.
“Nella mia macchina abbiamo iniziato qualcosa che vorrei finire” sussurrò Magnus al suo orecchio “Se me ne dai il permesso...”.
Alec si morse il labbro inferiore quando le labbra di Magnus cambiarono posizione e scesero dalle sue labbra al suo collo, prendendo a mordicchiarlo piano, e poi forte. Mille scariche di adrenalina ed eccitazione si stavano impossessando del suo povero corpo. Possibile che gli bastassero cinque secondi di Magnus per cambiare totalmente.
“Mhm” sussurrò Magnus dandogli un morsetto più forte “Adoro la tua pelle. È così bianca...”. Sorrise. La vedeva come una tela immacolata su cui dipingere; quel collo sarebbe stato a meraviglia con centinaia di piccoli succhiotti.
“Ma-Magnus” gemette Alec quando l'altro lo morse più forte.
“Cosa?” sussurrò Magnus sorridendo; salì dal collo lentamente, fino a poggiarsi di nuovo sulle sue labbra “Adoro anche le tue labbra. E i tuoi occhi!”.
Alec sorrise e spinse una mano verso i capelli di Magnus, li strinse forti e diresse nuovamente la sua testa sul suo collo, il cantante sorrise e gli diede un altro morso, prima di essere allontanato completamente da occhi blu che lo guardò sorridendo. “Abbiamo un letto” disse guardandolo negli occhi; Magnus scosse la testa sorridendo “Quindi mi dai il permesso?” inarcò un sopracciglio e Alec sorrise, scuotendo la testa; lo spinse vicino al letto, e poi sopra di esso, salendo a cavalcioni sui suoi fianchi “E tu lo dai a me?”.
Magnus annuì in silenzio: Alec timido era la fine del mondo, ma Alec bomba del sesso… Dio! Non riusciva neanche a trovarlo qualcosa con cui paragonarlo. Era l'essere più perfetto che avesse mai visto.
Alec sbottonò la camicia nera di Magnus, e con un gesto veloce la buttò sul pavimento, prima di fiondarsi sul suo petto e dedicarvisi come Magnus aveva fatto con il suo collo; prese a dare tanti piccoli morsetti, e bacetti un po' ovunque; quando arrivò sul capezzolo del cantante, sussurrò il suo nome.
Alec sorrise soddisfatto, prima di spostarsi nuovamente sulle sue labbra.
“Mi fai impazzire, Lightworm” sussurrò Magnus, che con un colpo di reni ribatté la situazione, stagliandosi sopra Alec, che lo guardava con gli occhi a cuoricino “Dio mio, da quanto ti desidero!”.
Alec arrossì, e sorrise a Magnus; i loro occhi erano così lucidi e innamorati!
“Magnus?” chiese mentre quello ancora torturava il suo collo; le mani di Magnus scesero sulla cintura dei pantaloni di Alec che quasi sospirò quando fu liberato dai pantaloni.
“Sì, Fiorellino? Vuoi.. fermarti?”.
“No” quasi urlò, facendo ridere il cantante che si fermò giusto per guardarlo negli occhi.
“Da quanto tempo mi desideri?”.
Magnus e sorrise “Parecchio” sussurrò al suo orecchio destro “Parecchio. Non puoi nemmeno immaginarlo!”
“Io ti desidero dalla festa di capodanno!” disse tra un gemito e l'altro, sincero come sempre.
Magnus sorrise, e si fermò un secondo, per guardarlo negli occhi.
“Io da molto prima. Avevi tredici anni, e avevi appena mangiato dei vermi! Non sai quanto mi sono dovuto frenare a Capodanno!”.
Gli sorrise e Alec lo guardò con gli occhi sbarrati.
“Perchè non me lo hai mai detto e perché hai finto di non ricordare il bacio…?”.
Magnus sorrise “Pensavo non fossi… interessato a me. Sei subito scappato via!”
“Io pensavo che tu non fossi interessato perché stavi con Camille e perché il giorno dopo…!”.
Magnus scosse la testa divertito “Il mio limone!” gli sorrise e lo baciò di nuovo, togliendo a sua volta i pantaloni.
Quella notte avvenne esattamente quello che tanto agognavano: baci, gemiti, urletti, sospiri, piacere e due 'ti amo' non volati così tanto per caso.
Alec pensava davvero di amare Magnus, e Magnus pensava di amare Alec, avevano entrambi imparato che non conviene mai tenersi tutto dentro; avrebbero potuto coronare i loro desideri molto prima, se si fossero parlati, ma forse non si sarebbero voluti così tanto.
Qualcuno di molto intelligente disse che l'attesa attenua le passioni mediocri e aumenta quelle più grandi.
E cosa era l'amore tra Magnus Bane e Alexander Lightwood se non la passione più grande al mondo?


L'amore supera distanza, litigi, attesa, pianti, urla.
L'amore affronta e poi supera tutto.
Loro avrebbero affrontato e superato tutto assieme.




 

Spazio autrice.
CHIEDO PERDONO PER AVERCI MESSO TANTO, ma non ho avuto per niente tempo fino ad oggi In realtà avrei dovuto studiare anche oggi, ma ehi sono stata proprio stamattinapromossa ad un esame quindi ho deciso di prendermi la giornata libera :')
Ehm quindi mi sembrava giusto prendermi la giornata libera correggendo la Malec e postandola, ve lo devo perchè in questi giorni in cui non avevo tempo che per studiare e piangere, leggere le vostre recensioni mi ha fatto riprendere parecchio.
Eh sì, siamo al FINALE e io sono una persona estremamente sentimentalista ma giuro che proverò a non scrivere un pastocchio di dolcezze perchè fanno venire da vomitare  anche a me.
Prima di tutto vorrei dire che spero vivamente vi sia piaciuto il capitolo; avrei potuto dividerlo in due, probabilmente, ma non mi sembrava giusto, volevo si svolgesse tutto nella stessa giornata. Mi sono emozionata un pochino a scrivere la parte finale, lo ammetto, e ho riso parecchio scrivendo la parte iniziale con un Jace che forse troverete OOC.  Certo anche Alec sicuramente è ooc, forse soprattutto se paraganato a l'Alec dei primi libri, ma vi ricordo che questo è ispirato all'Alec dell'ultimo libro.
Fatto questo non mi resta che ringraziare, Cassandra per aver partorito i Malec,  Matt ed Harry per averli resi 'reali'  e i Malec per esistere; mi hanno migliorato così tanti pomeriggi e mi fanno fantasticare così tanto, anche nei periodi più bui, che davvero se potessi dovrei proprio fargli una statua di glitter (ovviamentela dovrei fare prima a Cassie e.e). E poi, dulcis in fundo, ringrazio vivamente voi lettrici; credevo che mi avreste tipo linciata per questa storia, e invece mi avete accola e l'avete apprezzata, questo mi ha reso felicissima. 
Grazie mille per avermi seguita in questa avventura /era la mia prima AU in assoluto :O\.
Amo questo fandom!

Uh vorrei finire con una strofetta di Immortals dei Fall out boy che secondo me è perfetta per i Malec!

I try to picture me without you but I can't
'Cause we could be immortals, immortals
Just not for long, for long.
And live with me forever now,
You pull the blackout curtains down
Just not for long, for long.

StewyT~
  
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