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Autore: Worth_thewhile    09/03/2016    3 recensioni
La meravigliosa Roma è la quinta di scena di questa storia.
Louis Tomlinson e Harry Styles fanno parte delle due squadre opposte per eccellenza della capitale che da quasi cento anni si contendono la predominanza cittadina: SS. Lazio e A.S. Roma
Ma non si tratta solo di calcio.
Non si tratta solo di orgoglio e onore.
Non si tratta solo di tifo.
La vera partita che dovranno giocare si svolgerà al di fuori del campo di gioco.
"Non era un giorno come gli altri. Soprattutto non era una partita come le altre perché ci sarebbe stato lui."
-Tratto dal primo capitolo
"Roma è una meraviglia, ma tu lo sei un po' di più"
-Tratto dal secondo capitolo
Football!Au
Larry!AU
Accenni Ziam!AU
Accenni Niall/NewCharacter!AU
Genere: Angst, Introspettivo, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi, Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: nessuno
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“1 Giugno 2015

'Colpo di inizio mercato per i biancocelesti'

LOUIS TOMLINSON ALLA LAZIO DOPO DIFFICILE TRATTATIVA COL BAYERN MONACO
Il regista torna a Roma dopo sette anni in giro per l'Europa“

----
 

Louis


La sera stessa ero tornato a casa ma non ero riuscito a chiudere occhio.
Ero sconvolto, eccitato e avevo la testa piena di lui.
Rivivevo quelle immagini e quelle sensazioni in loop, come se il mio subconscio volesse far rendermi conto della grandezza della cazzata che avevo combinato. Ma più cercavo di focalizzare il problema, più mi sfuggiva.
Mi giravo e rigiravo nel mio letto, ma niente.
Quando vidi le prime luci dell'alba decisi di alzarmi, darmi una lavata e andare dall'unica persona che non mi avrebbe preso a calci, anche se lo avessi svegliato presto.
O almeno lo speravo.


-


Parcheggiata la mia Mercedes Classe C, su via di San Valentino, a due passi dallo Stadio Flaminio e dall'Auditorium, arrivai sotto casa di Niall Horan, procuratore-irlandese tinto-migliore amico-grande bevitore-testa di cazzo-strizzacervelli a tempo perso.
Ecco.
In quel momento la parte dello strizzacervelli mi serviva davvero, anche se odiavo il suo psicanalizzarmi per ogni minima cosa, ma quella situazione lo richiedeva.
Salutai Giulio, il portiere del palazzo, che mi rispose con un “ 'Giorno” appena udibile, mentre teneva la testa nascosta nel Corriere dello Sport dove era stata spiattellata in prima pagina la sua faccia, l'eroe della serata secondo la critica.
Abbassai lo sguardo a terra e accelerai il passo dirigendomi verso l'ascensore, destinazione ultimo piano, l'attico.
Una volta arrivato davanti alla porta, suonai il campanello e aspettai. Come immaginavo non rispose nessuno, in fondo erano le sei e trenta del mattino, un orario non umano per chiunque, soprattutto per Niall.
Ma continuai noncurante a suonare.
Al sesto trillo sentii un roco, ma piuttosto chiaro “Vaffanculo” e il famigliare rumore di passi farsi sempre più vicino, finché la porta non venne aperta
Nemmeno il tempo di prendere fiato o inventarmi una scusa convincente che me ne uscii con << Ho baciato Harry Styles >> e mi diedi mentalmente dell'imbecille.
Niall aveva indosso solo dei boxer celestini, alquanto discutibili, e continuava a strofinarsi i capelli.
Poteva essere una visione anche tenera da un certo punto di vista, ma sapevo che era tutta apparenza.
La calma prima delle tempesta.
Mi guardò con un occhio mezzo aperto e l'altro chiuso, e biascicò tra uno sbadiglio e l'altro: << Non sono pronto per questa conversazione… Ho bisogno del mio caf- >>.
<< Ma- >>cercai di obiettare.
<< Shhh >>
<< Ma- >>
Mi fulminò con lo sguardo, i suoi occhi azzurri fissi nei miei.
Portando davanti alla bocca l'indice, simulò il gesto del silenzio e disse con voce perentoria << Prima il caffè, poi si parla.. Se non vuoi che mi trasformi in un mostro a tre teste mangia-amici rompicoglioni… >>.
Annuii solamente a quella cortese richiesta e lui sorridendo soddisfatto di aver vinto quella piccola battaglia pronunciò solamente tre parole : << Bene. Ora. Caffè >>
Almeno non mi aveva preso a calci.

<< Quindi fammi capire >> disse Niall mentre continuava a girare nervosamente lo zucchero nel terzo caffè della mattinata, << Hai aspettato che uscissero tutti dagli spogliatoi, sei entrato, quindi hai anche commesso una infrazione, avete iniziato a discutere e a rispondervi male come bambini, sei andato in palla quando si è alzato in piedi perché aveva solo un asciugamano addosso, lui ti ha chiesto cosa volevi e aggiungerei giustamente... >>, alzò gli occhi dal caffè, aggiustandosi gli occhiali da vista che aveva indossato, e mi guardò sorridendo ironicamente: << E tu che fai? Lo baci.. Baci colui che fino a ieri sera era il tuo acerrimo nemico, la persona che odiavi di più al mondo... E dopo che siete stati diversi minuti a mangiarvi la faccia te ne vai via lasciando il poveretto lì senza una parola? >>
<< Beh… sì? >> chiesi tentennando.
Si prese la testa tra le mani e con tono scioccato e nervoso disse:<< Ma ti senti? Louis capisci che hai fatto una cosa sconsiderata, fuori di testa, completamente senza senso da qualsiasi punto la si guardi? >>
<< Dipende dai punti di vista >> affermai facendo il vago.
<< Quali punti di vista? Fino a ieri Tu. Lo. Odiavi. Esiste solo quel punto di vista, a meno che… >>
<< A meno che.. >> ripetei.
<< Non ci credo >>
<< Sent- >>
<< No senti lo dico io.. Sono sette anni che sono il tuo procuratore più altrettanti anni che ci conosciamo e tu che fai?! Non racconti al tuo migliore amico nulla? Mi reputo profondamente offeso”
<< Nialler... >>
<< Nialler un cazzo. Ricordati. Profondamente offeso >> e lo disse incrociando le braccia con una espressione ferita.
<< Senti amico, è una questione delicata, me ne vergognavo.. Non puoi biasimarmi... >>
<< A parte che non so nemmeno di cosa stai parlando… In ogni caso non ti avrei mai giudicato. >> e poi continuò borbottando tra sé e sé un “Cretino”.
<profondamente dispiaciuto... >>
<< Se se… Ora. Racconta >> facendo segno con la mano di proseguire un racconto che non avevo nemmeno iniziato a narrare.
Incerto cominciai a balbettare << O-okay.. Beh ecco, diciamo che dieci anni fa è successo dell'altro..”.
<< Ah ma davvero? >>  chiese sarcastico.
Allora mi alzai in piedi nervoso: << Cazzo Niall non è così semplice >>
Sbuffò e poi disse: << Scusa Lou, sto cerando di capire se il mio amico è un completo coglione o solo per metà... E comunque ti ricordo che mi hai buttato giù dal letto alle sei e trenta del mattino e tu sai che non devo essere svegliato prima delle nove e trenta, altrimenti divento irritabile, quindi mi devi qualche spiegazione… >>
Lo guardai titubante, ma alla fine dissi << Promettimi solo una cosa… Promettimi che non riderai di me… >>
<< Ma perché dovrei ridere di te? >>
<< Prometti >>
<< Non ha senso >>
<< Oh ma che te costa?… Tu prometti >>
Niall alzò gli occhi al cielo, << Chiunque lassù sia all'ascolto mi dia la forza… Prometto solennemente… >> disse sbuffando, mettendo una mano all'altezza del cuore.
<< Okay. Bene. >> Presi un respiro: << Allora.. Da dove comincio? >>
<< Dall'inizio?! >>
<< Non stavo chiedendo a te scemo.. Era una domanda retorica >>.
<< Come ti pare.. >>
<< Stai mettendo a dura prova la mia concentrazione… >>
<< Lou… >>
<< Okay okay… Beh, dieci anni fa dopo che Styles mi fece quel fallo gli inservienti mi portarono in infermeria e sì ero dolorante, perché lo ero, ma diciamo che ero anche eccitato… >>
<< Eccitato? >>
<< Beh ecco, il dottore dopo avermi visitato e avendo constatato che la lesione non era poi così grave come era sembrata in un primo momento, era uscito dall'infermeria per andare ad avvertire il mister della situazione… E… Ecco io ero solo. >>
<< E? >>
<< Beh diciamo che ero abbastanza scombussolato, sarà stata la botta presa, non ero in me… >>
<< Louis.. >>
<< ...O l'adrenalina accumulata, gioca brutti scher- >>
<< Louis Tomlinson >>
<< Cristo Niall. Ci sto arrivando >>
Niall mi guardò in cerca di spiegazioni e allora senza pensare alle conseguenze, parlai.
<< Mi sono fatto una cazzo di sega pensando a Styles, okay? La sega più soddisfacente della mia vita me la sono fatta pensando a quel coglione che quasi mi ha fottuto la carriera. >>
Avevo chiuso gli occhi non appena avevo pronunciato quell'affermazione e continuavo a tenerli serrati perché avevo paura che la sua reazione mi mettesse in imbarazzo o che sapere quello lo avesse deluso e non ero pronto per nessuna delle due opzioni. In compenso tenevo le orecchie pronte a captare qualsiasi tipo di rumore.
Ma a parte un tintinnio, il nulla.
Quando riaprii gli occhi, visto il silenzio che si era creato, vidi Niall, difronte a me ancora intento a girare lo zucchero, ormai sciolto nel suo caffè. La sua espressione era indecifrabile.
Stavo per parlare, per rompere quell'insolita quiete quando: << Avevo ragione >> disse sbuffando, buttando giù il caffè in un sorso.
<< Su cosa? >>  chiesi un po' scosso.
<< Sei un completo coglione, amico… e comunque non è che il punto di vista sia cambiato di molto >>
<< In che senso? >>
<< Beh, ora vuoi fotterlo te>>
 

-


Qualche ora più tardi..

 

<< Lou, stasera io e te usciamo.. E' deciso >>

Niall disse quella frase alle quindici e trenta del pomeriggio, dopo aver poggiato il cellulare sul tavolino lì vicino; nel frattempo io ero sdraiato da ore sul divano del salotto del suo bellissimo attico a guardare programmi a caso sulla sua immensa TV da sessanta pollici, spiccicando qualche parola ogni tanto.
Inoltre il mio suddetto migliore amico, in tutti i sensi, aveva messo a mia completa disposizione la sua dispensa, anche se era da considerarsi un caso straordinario.
Però, dopo il secondo pacchetto di patatine, e dopo aver sgranocchiato qualche biscotto, Niall aveva esordito con quella frase.

Senza nemmeno guardarlo, mentre mi stavo appassionando alle dinamiche tronista-corteggiatrice di quel programma, dissi: << Nì, te prego.. >>
<< Eddai Lou.. Almeno ti distrai un po', non posso vederti buttato qui a vedere programmi di serie C, a mangiare cibo spazzatura, il mio adorato cibo spazzatura… >>
<< Ah quindi è solo perché hai paura che finisca tutte le tue scorte… >> dissi ridacchiando.
<< No cretino.. Soprattutto perché ho paura del tuo preparatore sportivo e soprattutto di Mister Cowell.. Tu non hai il mio metabolismo.. Riesco a bruciare qualsiasi tipo di grasso con il minimo sforzo... Tu ingrassi e metti chili sul culo... Non puoi e non devi ingrassare >>.
<< Che procuratore stronzo e paraculo ho..>>
<< Louis Tomlinson alzati subito da quel divano prima che ti prenda a calci nel tuo regale culo, visto che siamo in argomento >>.
Sbuffai ma rimasi ancora sdraiato. Non avevo assolutamente voglia di alzarmi da lì.
<< Nì lo sai che domani devo svegliarmi presto perché ho gli allenamenti alle nove.. Anche volendo non potrei fare tardi e in ogni caso sai che se arriverò tardi al campo o assonnato o rincoglionito, il mister mi romperà il cazzo e tu non vuoi davvero che io gli dica che sei stato proprio tu a prop- >>
<< Lou… Ti prego per una volta dammi retta...Ti prometto che non tornerai a casa tardi e poi c'è una festa a tema fighissima! >>
<< Immagino… Conoscendo i tuoi gusti ci saranno fiumi di alcool >>
<< Come se a te dispiacesse... E comunque no... È una festa mascherata molto chic, quindi hai toppato alla grande mio caro Einstein>>.
Senza dare molto peso a ciò che stava dicendo, tentai di aprire il terzo pacchetto di patatine, quando quel bastardo schiaffeggiò la mia mano e guardandomi serio disse: << Tommo basta. Off Limits Now. Magari se ti parlo in inglese mi capisci! >>
<< Con quell'accento di merda, non ti capirei in nessun caso Nialler” dissi guardandolo con sufficienza e sentendo in risposta un piccolo “Touchè” gongolai tra me e me mentre aprivo il mio bottino.
<< Va bene.. Ho capito… Fa' come vuoi ma quel pacchetto ce lo dividiamo e stasera tu verrai con me >>
<< Ma non ho una maschera, e sono fisso a casa tua da stamattina quindi non ho nemmeno un completo da mettermi e vorrei darmi almeno una rinfrescata… >>
<< Lou sono il tuo efficientissimo procuratore, non preoccuparti.. Puoi usare il mio bagno, e al massimo ti presto qualcosa io, se nelle ore appena passate non hai messo su dieci chili… >>
Sbuffai seccato da quella affermazione.
<< Per le maschere ci arrangeremo. Magari faccio una telefonata a Jeff…  Ce le potremo far portare direttamente alla festa da lui… >>
<< Jeff? >>
Si rigirava la patatina appena presa tra le dita quando disse: << Jeff Azoff.. E' un collega di LA, ma ci conosciamo da diverso tempo ed in questo periodo è a Roma per concludere un accordo con un cliente... Comunque siamo amici, e soprattutto mi deve un favore >>.
<< Come mai? >>
<< Non vuoi saperlo davvero, Tommo.. E comunque sono affari di lavoro, ecco >>
<< Okay come vuoi.. >>
<< Bene, ora che abbiamo risolt- >>
Lo interruppi, chiedendogli: << Aspetta... Ma come hai saputo di questa festa? >>
<< Perché ti interessa? E comunque è una festa abbastanza rinomata e quindi non capis- >>
<< Oh non mi dire.. Per caso c'entra una certa modella francese? Geneviève Potier? >>
<< Ma cos- >>
<< Dai sei stato tu a dirmi che uscite insieme.. Ho fatto solamente due più due… >>
<< E' una buona amica >> disse lui imbarazzato.
<< Si okay.. e io sono Steve Jobs >> lo presi in giro.
<< Beh paradossalmente in un'altra squadra, non di certo nella Lazio, potresti aspirare ad avere un redditto annuo quasi pari al suo, se poi ci aggiungi pubblicità e cazzate varie sai.. >>
<< Niall, amico mio, qualche ora fa io ti ho confessato di essermi fatto la migliore seg- >>
<< Sì okay non ripeterlo.. Ho capito >>
<< Ecco.. Quindi puoi dirmi qualsiasi cosa >>
<< Ma il problema è che c'è proprio poco da dire.. Nel senso che sì, usciamo, ci divertiamo.. Vorrei solamente che le cose si facessero più serie tutto qua >>.
Disse questo mentre mi spostava con poca grazia e si metteva a sedere sul suo divano. Quando si mise comodo, poggiai la testa sulle sue gambe e continuai a sgranocchiare qualche patatina, guardando la TV.
<< Oh che cuore tenero il nostro giovane Nialler >>.
Rise imbarazzato, nemmeno fosse un adolescente alle prese con la sua prima cotta.
Era uno spettacolo fantastico, anche se un po' atipico, abituato com'ero a vederlo passare, di ragazza in ragazza senza grandi rimpianti. Questa volta in qualche modo sembrava diverso.

<< Dai ma come fai a portare quella in esterna, quando ti sta palesemente prendendo in giro?! >> fu il commento del mio efficientissimo procuratore del quale, senza dubbio, non avrei mai fatto a meno.

_
 

Circa quattro ore dopo, vestiti e sistemati, eravamo arrivati davanti l'imponente entrata di uno dei locali più rinomati della “Roma bene”, Casina Valadier, nel punto più alto del Pincio.
Ambiente esclusivo, vista da favola e persone simpatiche ma un po' snob. Nel complesso non ci si poteva lamentare.
Non sapevo da chi fosse stata organizzata quella festa, ma da quanto avevo capito, riguardava il mondo della moda, in quanto Niall mi aveva accennato che avrebbero partecipato molte modelle e diversi modelli.
Sapendo questo avevamo cercato di non sfigurare: infatti il mio amico aveva optato per un completo grigio scuro satinato di Topman e un maglione a collo alto nero che metteva in risalto la sua pelle diafana e gli occhi chiari, mentre io avevo optato tra le cose che Niall mi aveva proposto, sempre per un completo di Topman ma blu scuro dai pantaloni molto attillati, e sotto un maglione girocollo bianco che risaltava la mia carnagione e i miei occhi azzurri.

Erano le venti e trenta e ancora stavamo aspettando l'arrivo di Jeff-fottuto-Azoff che stava ritardando.
Trenta fottuti minuti di ritardo
Già mi stava sul cazzo e nemmeno lo conoscevo. Buon inizio.
Proprio mentre stavamo prendendo in considerazione l'idea di tornare in macchina ed aspettare lì, vedemmo arrivare una Audi nera con i vetri oscurati. Si fermò proprio davanti a noi e dallo sportello posteriore uscì un ragazzo poco più basso di me, con un viso non abbastanza particolare da rimanere impresso, con un completo ricercato e di stile. Ciò che rapì il mio sguardo lo teneva tra le mani: tre maschere, classiche, nere.
<< Horan, Tomlinson... Buonasera >> disse con un accento americano.
Stavo per rispondere “Ma chi ti conosce” quando Niall mi precedette sul tempo e ridacchiando esclamò << Ciao Jeff! Pensavo ci avessi dato buca >> .
Oh, eccolo qua il nostro Jeff-fottuto-Azoff.
<< Beh scusami… Ma ho avuto un piccolo contrattempo con un cliente ma adesso è tutto risolto >> disse sorridendo sornione e poi continuò << … Comunque queste sono le maschere. Sono identiche, quindi una vale l'altra… >> disse porgendoci ciò che aveva in mano e entrambi mormorammo un “Grazie”, anche se io avrei voluto aggiungere “un cazzo” ma insomma, non mi andava di mettere in difficoltà Niall.
Una volta messe, entrammo nel locale e la prima cosa che notai fu la grande varietà di maschere, dalle più eccentriche con piume e pietre preziose, alle più classiche simili alle nostre.
Ci eravamo diretti verso il bancone del bar, ancora sfortunatamente accompagnati dalla presenza di Jeff-fottuto-Azoff, per prendere qualcosa da bere.
Stavamo ancora aspettando i nostri drink, quando sentimmo in un adorabile accento francese << Horàn, ti cercavo in giro >>.
Il mio amico rimase di sasso e piano si girò in direzione della bellissima ragazza che si trovava proprio dietro di lui.
Era tremendamente imbarazzato e se ne uscì con << Sei bellissima Gen >>.
Pur non essendo un grande estimatore, per così dire, del genere femminile, dovevo ammettere che lo era davvero.
Un vestito verde speranza con delle frange sulla gonna le aderiva perfettamente addosso, e le risaltava gli occhi dello stesso colore, contornati da un maschera nera, impreziosita da smeraldi. Aveva capelli rossi e mossi, un piccolo naso all'insù e, proprio in quel momento, la sua bocca carnosa si aprì in un sorriso, capace di illuminare l'intera sala.
<< Merci >> rispose.
Erano entrambi imbarazzati e allora decisi di levarli da quella situazione scomoda: << Ehm ciao! Io sono il migliore amico di Niall… Louis Tomlinson >> e lei riprendendosi e rivolgendomi un sorriso cortese mi disse << Oh.. Sono felice di conoscerti. Niall mi ha parlato di te >>.
<< Anche a me ha parlato molto di te! >>
Si girò sorpresa verso il mio amico, ancora più imbarazzato di quanto non lo fosse in precedenza << Davvero Niall? >>
<< Ehm… sì.. >> balbettò.
<< Solo cose belle,  j'espère >> disse ridacchiando.
<< Le migliori >> dissi sorridendo mettendo una mano intorno alle spalle di Niall.
Dopo di che si presentò anche Jeff-fottuto-Azoff sfoggiando un francese perfetto, facendole anche il baciamano.
Fu in quel momento che capii di dover portare via di lì quel coglione. Me lo trascinai appresso lasciandoli lì da soli.
Niall mi restituì uno sguardo di gratitudine anche se ancora un po' teso.
Poco prima che scomparissero alla mia vista, vidi il mio amico prendere la mano della modella e tirarsela dietro nella calca, cercando magari un posto più appartato per parlare e… beh per parlare.
Ero davvero felice per il mio amico e speravo, in cuor mio, che alla fine tutta quella storia sarebbe finita per il verso giusto.
Liquidai velocemente il coglione che ancora tiravo per la giacca, intimandogli amichevolmente di non avvicinarsi a Gen, e lui fece cenno di aver capito. In fondo anche lui era amico di Niall. Volevo concedergli un po' di fiducia.
Nel frattempo, mi allontanai dalla sala gremita di persone mascherate, dalle luci accecanti e dalla musica a tutto volume.
Mi diressi ad uno dei tavolini all'aperto, nel meraviglioso giardino dalla vista mozzafiato e mi sedetti. Sorseggiavo da un po' il mio cocktail ancora con la maschera a celarmi, mentre ripensavo a ciò che era successo il giorno prima. Ripensavo a quel bacio, e mi rimproveravo da una parte per aver agito in quella maniera così sconsiderata e dall'altra, maledivo il fatto che non fosse durato di più.
Styles aveva le labbra più buone che avessi mai assaggiato. Erano rosse, erano carnose, erano eccitanti.
Erano come la mela di Adamo e Eva, solo che io ero entrambi e quindi ero fottuto.
Era ingiusto.
Era tutto dannatamente sbagliato, ma desideravo cullarmi in quel dolce peccato. Sarebbe stato il mio personalissimo sogno, quello in cui rifugiarmi nella solitudine della notte quando accanto a me non ci sarebbe stato nemmeno un corpo caldo a tenermi compagnia.
E me lo sarei fatto bastare.
Mi sarebbe bastato.

Proprio mentre sentivo James Bay cantare “Let it go”, mi persi a guardare il cielo stellato.
Era la canzone adatta a lasciare andare la malinconia. Quella canzone, in un certo senso, mi spronava a lasciarmi andare, ad essere il vero me stesso, ma sapevo che sarebbe stato un errore, almeno in quel momento.
Ero assorto a guardare il cielo quando ad certo punto, ebbi l'impressione di essere osservato.
Mi girai intorno e vidi, seduto ad un tavolo, con una coppa di champagne in mano, un ragazzo.
Era abbastanza lontano da me e si trovava in una zona poco illuminata. Sarebbe dovuta sembrarmi una cosa inquietante ma alla fine ero abituato ad essere guardato, ad essere desiderato.
Continuava ad osservarmi in silenzio ed io feci lo stesso.
Giocavamo con i nostri sguardi, quasi ci sfidavamo, però non sarei stato io a perdere.
Ad un certo punto lo vidi alzarsi e cominciare ad avvicinarsi al mio tavolo, e sarà stato il suo modo elegante ma un po' ciondolante di camminare o la luce che a mano a mano che si avvicinava gli definiva i tratti del viso, in parte celati da una maschera che riprendeva la fantasia della camicia, o i suoi occhi verdi come l'erba di un campo o i suoi ricci cioccolato che gli ricadevano sulle spalle, che cominciai ad ansimare e a realizzare.
Non era possibile.
Lui era lì davanti a me, e sembravano passati anni da ciò che invece era successo solamente il giorno prima.
Ero senza fiato, ma cercai di non darlo a vedere.
Il completo che aveva gli slanciava ulteriormente il corpo atletico e il pantalone gli definiva le gambe lunghe e toniche.
Ero sicuro però che quello stesso abito addosso a qualcun altro non avrebbe fatto lo stesso effetto.
Styles era il tipo che rendeva giustizia ai vestiti e non il contrario.

<< Ma guarda chi c'è... >> disse lui facendo un piccolo sorriso sghembo, mostrando una fossetta, fermandosi in piedi proprio davanti a me.
<< Styles che ci fai qui? >> chiesi nervoso, fingendo però un tono quasi annoiato.
<< Beh potrei dire la stessa cosa di te… Non pensavo ti piacessero feste private di questo genere… >>
<< Scusa che intendi? Che feste dovrebbero piacermi? >>
<< Stando ai giornali di Gossip- >>
<< Oh non mi dire.. Allora è sicuramente vero se è scritto lì >> dissi sbuffando, mischiando con la cannuccia il liquido azzurro che avevo nel bicchiere.
<< Beh non si sa mai… Potrebbe come non potrebbe... In ogni caso si dice che tu sia più un tipo da festini sfrenati, più che da feste. Non ti piacciono le feste troppo esclusive… >>
<< Beh come vedi sono qui… Forse sono più tipo da “qualsiasi tipo di festa va bene basta che ci sia l'alcool”>> dissi alzando il bicchiere che avevo in mano nella sua direzione.
<< Si è probabile… Non che ti faccia bene… >> e a questa affermazione alzai gli occhi al cielo prendendo un altro sorso della bevanda.
<< Comunque la cosa non mi turberebbe, non ci vedrei nulla di strano… A volte le preferisco anch'io feste di quel genere>>
<< Oooh il principino che si abbassa ad andare alle feste dei “bassi fondi”. Sinceramente non ti saprei immaginare ad una di quelle, soprattutto vestito in quella maniera >>
<< Beh, ovviamente non ci vado vestito così Tomlinson... Ci sono certe “occasioni” che richiedono un altro tipo di abbigliamento… >>
<< Mmmh.. il lupo fa vedere i denti… In ogni caso perché mi stavi fissando? Eri abbastanza inquietante, sappilo... Tua madre non ti ha insegnato che non bisogna fissare le persone? >> chiesi, guardandolo di sottecchi.
<< Mi fissavi anche tu >> fu la sua risposta.
<< Ero incuriosito… >>
<< Oh- oh… Sei caduto nella tana del lupo >>
<< Okay. Ho iniziato io con questi riferimenti al lupo, ma ora finiamola perché la cosa sta diventando strana >>
<< Solo perché sei abituato ad altro.. Comunque vuoi sapere davvero perché ti osservavo? >> e lo disse con un tono di voce più roco e strascicato, accomodandosi al mio stesso tavolo.
Tenevo gli occhi fissi sulle sue mani, piene di anelli, così grandi che sembrava quasi che la coppa di champagne potesse scomparire da un momento all'altro.
<< S- sì.. >>
<< Beh diciamo che ti ho visto arrivare, ma non ti avevo ancora riconosciuto. Poi beh, ho abbassato lo sguardo e diciamo che il tuo culo ha giocato un ruolo fondamentale nel riconoscerti >>.
<< Lo prendo come un complimento >>
<< Lo è >>
<< E? >>
<< E niente. Ti guardavo e ripensavo a ciò che è successo ieri.. e mi domandavo se baciarmi fosse stata un'azione dettata dall'adrenalina post-partita, o se lo avessi fatto consapevolmente..>>
<< Perché me lo stai chiedendo? >>
<< Perché vorrei capire come mai uno che è stato associato a diverse modelle e show-girl in questi sette anni, ha sentito l'esigenza di baciarmi... >>
<< Beh lo hai detto te.. L'adrenalina gioca brutti scherzi Styles >>
La sua faccia seppur in parte coperta, si indurì. Anche il suo sguardo diventò più cupo, o almeno quella fu la mia impressione.
<< Immaginavo.. >>
<< Ma non a me..>>
<< Ah no? >>
<< No Styles.. Non ho problemi a dirti che mi piacciono gli uomini se è questo che stai cercando di capire >> dissi sorseggiando il mio cocktail.
Lui cominciò a ridacchiare con la sua voce roca e così… sexy.
Dio, perché doveva farmi quell'effetto?
<< Oh God... Mi sono levato un peso >>
<< Il tuo accento americano è osceno, spero tu ne sia consapevole >>
<< Parla l'inglesino >>
<< Beh almeno noi quando parliamo non mastichiamo le parole >>
<< Whatever.. >>
<< Smettila >>
<< As you wish >> e lo disse scoppiando a ridere.
Io sbuffai e alla fine risi anche io con a lui.
<< Sei riuscito a spostare l'attenzione dalla tua rivelazione.. >>
<< Beh io non la considero tale. Nel senso... La mia famiglia e i miei amici lo sanno e tanto basta... Non penso sia necessario che lo sappiano tutti gli altri, tipo i tuoi fantastici giornali di gossip, gli altri calciatori o la mia tifoseria. Già in una squadra con una tifoseria più aperta, sarebbe stato comunque difficile, immaginati in un ambiente come quello laziale... Non dico che tutti la prenderebbero male, ma la maggior parte me lo farebbe pesare e sinceramente quando gioco ho bisogno di tranquillità e di sostegno >>
<< Capisco >>
<< E spero che questa conversazione rimanga tra di noi >>
<< Per chi mi hai preso? >>
<< E' che di solito non racconto questa storia... Ma ovviamente a te dovevo dare qualche spiegazione >>
<< Beh era il minimo >>
<< Ehi >>
<< Mi hai lasciato in quello spogliatoio eccitato e frustrato.. E' il minimo >>
<< Eccitato eh? >>
<< Molto eccitato >>.
Risi di gusto a quella affermazione e anche lui scoppiò in una risata.
Pensai che avevo visto davvero tante persone ridere nei miei 25 anni di vita, ma il suo sorriso era diverso. Era un crescendo: da un piccolo sorrisetto sghembo e attraente, si accendeva di mille sfumature fino a che le labbra rossicce non si schiudevano, rivelando dei denti dritti e bianchi, e proprio ai lati eccole lì… Due graziose fossette, di quelle che ti viene voglia di infilarci le dita o di morderle.
Era davvero bellissimo
E io avevo bisogno di un altro drink.
 

-


Qualche ora più tardi e molti drink dopo eravamo ancora lì seduti vicini a farci battute e a flirtare fino a che io completamente ubriaco - alla faccia di mister Cowell – non poggiai la testa sulla spalla di Harry, tenendo gli occhi chiusi.
L'aria fresca di Roma, invece di aiutarmi mi stava rincoglionendo ancora di più.
Ponentino lo chiamano.
Lo sentii irrigidirsi in un primo momento ma poi si rilassò. Tentò di mettermi una mano dietro la schiena ma poi desistette e semplicemente rimase fermo finché non sussurrò: << Roma è una meraviglia, ma tu lo sei un po' di più >>.
E io tentai di rispondere qualcosa, ma in quel momento non mi veniva nulla in mente.
In ogni caso ci pensò un conato a mettersi in mezzo e a mozzarmi il fiato.
A mezza voce dissi << Devo vomitare >>
<< Sei uno stronzo… Era un complimento ma tu ovviamente devi fare sempre lo str- >>
<< No non hai capito… Devo davvero vomitare >>.
<< Oh… Oh cazzo. Vomita dalla terrazza, almeno non sporchi >>
E a me scappava da ridere ma i conati continuavano a susseguirsi. Farfugliai uno “scusa” di circostanza e corsi nel parcheggio lì vicino. Ero abbastanza cosciente da sapere non avrei mai permesso ad Harry di vedermi in quello stato.
Vomitai dietro ad una siepe appoggiato ad una macchina. Il ciuffo che avevo tirato indietro continuava a cadermi davanti agli occhi, le scarpe erano ormai da buttare.
Scusa Niall, te le ricomperò, pensai tra me e me.

Mentre pensavo alla figura di merda evitata, nemmeno un secondo dopo aver finito di formulare quel pensiero sentii una mano tirarmi indietro i capelli e un'altra appoggiarsi sulla mia schiena.
<< Oh-oh Tomlinson che succede? Mister Cowell domani ti ucciderà >>
<< Stai zitto Styles e vatt- >> un altro conato mi spezzò il respiro.
<< Senti non fare storie… Ora fai quello che devi fare e non rompere le palle >>
Era un idiota, un idiota colossale.

Quando finalmente finii mi rialzai ma la testa aveva preso a girarmi in una maniera assurda. Ci mancavano solo gli uccellini dei cartoni animati a girami intorno e la figura di merda sarebbe stata colossale.
Harry mi sostenne perché a quanto pare stavo barcollando e disse guardandomi fisso negli occhi: << Ti porto a casa >>
<< Cosa? >>
<< Ti porto a casa >>
<< Quale casa? >>
<< Genio... La tua >>
<< Ma Niall è dentro, sono venuto con lui non pos- >>
<< Lo avverto io.. Tanto lo conosco >>
<< E come fai a conoscerlo? >>
<< Storia lunga >>
<< Harry davvero lascia stare.. >>
<< Ma tu non ti stai mai zitto eh? Senti ho deciso quindi o fai come dico o fai come dico >>
<< Autoritario.. Mi piace >>
<< Se se… Ora ti porto in macchina e appena ho avvertito Niall andiamo >>.

---
 

Rimasi chiuso in quel Porsche Cayenne per 10 minuti.
Stavo per addormentarmi quando sentii aprire la portiera e vidi Harry accomodarsi elegantemente.
<< Louis dammi l'indirizzo >>
Balbettai mezzo addormentato qualche parola e sperai in cuor mio che fossero davvero le mie indicazioni.
<< Speriamo sia quello giusto >> disse lui sarcastico e in risposta grugnii qualcosa di indefinito.

Proprio quando stavo per ripiombare nel mondo dei sogni sentii Harry sospirare e poi dire con un filo di voce << Dormi Lou.. ci penso io a te >>.

Ma forse me lo ero solo immaginato.






NOTE
Beh rieccomi qui!!!
Sono riuscita finalmente a pubblicare il secondo capitolo!
Devo darvi alcune indicazioni:
- Avevo detto nei commenti delle recensioni che la storia sarebbe stata di cinque capitoli, ma al 99% non penso di rispettarli e forse diventeranno un po' di più.
- Questi Harry e Louis come avrete notato parlano anche il romano, quindi a volte metterò qualche frase che fa parte del normale intercalare romano. Ma ovviamente parlano anche l'inglese: il nostro Lou è per metà inglese, mentre harry è di origini americane ma è praticamente sempre vissuto a Roma in quanto suo padre è un diplomatico dell'ambasciata americana.
- Posterò sul mio profilo fb le foto dei luoghi o dei vestiti indossati dai nostri personaggi in questo capitolo quindi se volete aggiungetemi.. Lascerò sotto il nome.

E niente spero vi sia piaciuto questo capitolo!
Tengo davvero tanto a questa storia e ringrazio le persone che l'altra volta hanno recensito e che hanno speso un po' del loro tempo per leggerla!
Grazie!!

Alla prossima!

-Indirizzi-
FB: Francesca Boo Dobrevlinson
Ask: @Frakky
Twitter: @Sassyqueen18


Ps: se volete commentare la storia usate l'hashtag #GITN ovunque voi vogliate.

 

   
 
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