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Autore: Bluemoon97    10/03/2016    3 recensioni
Draco si accorse che vicino ai suoi piedi, un uomo era rivolto verso terra, con il viso nascosto contro il freddo e sudicio asfalto. Costui aveva i capelli insanguinati e i vestiti sporchi di fuliggine e sporcizia. Solo dando un'occhiata migliore, Draco capì che era vestito da Auror.
Spalancò gli occhi e con la punta della propria scarpa spostò il corpo inerme, quasi disgustato. Lo girò e alla fine si piegò su quell'uomo. Un senso di terrore lo assalì e con la mano spostò le ciocche ribelli dalla fronte di quel, ormai evidente, ragazzo. A quel punto dovette lottare contro se stesso per non cacciare un urlo quando scoprì una cicatrice a forma di saetta sulla fronte del ragazzo svenuto: era Harry Potter!
Genere: Comico, Erotico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi, Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter | Coppie: Draco/Harry
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Capitolo 4

 

Harry non aveva parlato quasi per tutta la giornata, il giorno seguente a quel piccolo “incidente”.

Era stato nel suo angolino ad annuire e ad ascoltare il brontolare dell’altro ragazzo, che cercava in tutti i modi di fargli dire qualcosa. D’altro canto, Draco stava cominciando a perdere le staffe. L’aveva perfino tentato con l’offerta di un dolce gustoso in cambio di una parola. Ma niente. 

Harry era troppo scosso e si sentiva in colpa per aver violato in quel modo la mente dell’altro ragazzo.                 I ricordi di Draco erano stati oltre le aspettative, e non era riuscito a reggere.

Subito dopo la visione di Draco, seduto a terra con il marchio nero, Harry era uscito dalla mente di  quest’ultimo, si era seduto sul letto e aveva pensato quasi tutta la notte a ciò che aveva visto.

Aveva visto un ragazzino insicuro in quella sicurezza, che evidentemente era solo apparente. Un ragazzino con un genitore che sembrava avergli privato dell’affetto paterno. Un ragazzino con persone contro e per cosa? Solo per il cognome della famiglia e per la “casa assegnata”  a scuola.

Si sentì un idiota. Certo, non scordava tutti quegli anni a scuola, ma si sentì lo stesso in colpa.

Avrebbe tanto voluto avere Hermione li davanti e solo per rimproverarla, e avrebbe rimproverato anche Ron, di quella volta quando al suono del nome ”Draco”  lui aveva riso sotto i baffi. Ma pensò anche che erano soltanto dei bambini allora. Dei bambini ingenui e molto fiduciosi alle parole dette da altri contro Draco Malfoy e la sua casata. Che i Malfoy fossero malvagi era certo, ma Draco era diverso.

 

-Cosa devo fare per farti parlare? Vuoi delle scuse? Okay, scusami per come mi sono comportato ieri. Non ti lascerò più solo. Ma adesso dii almeno una sola parola, per diamine!

-Io …ehm …

-Cosa? -, Draco guardava Harry con indecisione e si aspettava sempre una risposta da parte di quest’ultimo. –Sto per perdere le staffe…-, disse infine più a se stesso.

-Okay! Okay! …Ti perdono-, sbuffò Harry, appoggiando il mento sulle ginocchia.

-Oh per l’amore del cielo- era ora! Non sapevo più che fare per farti parlare! Solitamente mi dai fastidio quando parli, ma quando mi ignori mi dai ancora più sui nervi!

-lo terrò a mente…uhm... Il dolce è ancora valido?

 

Alla fine Draco aveva comprato una buonissima torta morbida con cioccolato e panna, ed Harry ne mangiò quasi tre fette. Naturalmente l’altro ragazzo ne mangiò solo una e sempre con la solita portata da aristocratico.

Per un momento, Draco aveva avuto paura che Harry se la fosse presa davvero. E’ vero, odiava quando parlava, ma non sentirlo parlare affatto e sentirsi ignorato in quel modo era peggio. Gli avrebbe comprato non uno, ma anche tutto il negozio di dolci se questo fosse servito a farlo parlare. Ma poi si disse che sarebbe stato sconsiderato da parte sua viziarlo troppo.

E adesso si trovava li, a fissarlo mentre lui mangiava quella fetta di torta come se fosse la cosa più buona a questo mondo e Draco non riuscì a non sorridere. Pensò che, guardando il ragazzo da un’altra prospettiva, fosse tenero. Era tenero quel suo sorridere e canticchiare a bocca piena. Era tenero il suo sguardo dolce su quel pezzo di torta. Ed erano estremamente teneri quei capelli arruffati e scomposti. Tanto che Draco avrebbe desiderato affondarci una mano tra di essi, per poterne sentire la soffice consistenza delicata.

-Ti piace… Ma non ti sentirai male a mangiare ancora torta al cioccolato?-, gli chiese infine Draco. Mentre lo guardava ancora, con una mano appoggiata alla guancia e il gomito sul tavolino della pasticceria.

-Lo so, ma non ho mai mangiato un dolce così buono! Ho come l’impressione che se non ne faccio scorta adesso poi non potrò assaggiarne più.

-Possiamo passare qui anche domani… Non c’è fretta. E poi non sappiamo per quanto ancora dovremmo restare qui. Quindi rilassati-, concluse l’altro ragazzo.

Harry si era accorto dello sguardo del biondo su di se, ma non aveva voluto fare caso a quel dettaglio e, anzi, aveva continuato a mangiare la torta a cioccolato;  anche perché sapeva che se avesse alzato lo sguardo sull’altro ragazzo, lui l’avrebbe baciato un’altra volta.

Non era la prima volta che mangiasse una torta del genere. Ma era la prima volta che la mangiava con Draco e questo già fece si che la torta fosse mille volta più deliziosa.

Erano strani quei pensieri, proprio su Draco Malfoy poi. Ma non ci poteva fare niente: gli piaceva. Si era sentito vivo dopo anni e anni. Finalmente aveva trovato qualcuno che, anche se in modo negativo, lo facesse sentire vivo. Si ripeteva. Anche a scuola era così. Ma era stato troppo preso da Voldemort e tutto il resto perché se ne accorgesse.

La verità è che tutti quanti erano bravi a farlo sentire a casa e a consolarlo, ma non lo spronavano mai a reagire! E Malfoy, beh… lui bastava una sola frase per mandargli in cortocircuito il cervello e il corpo era già li: pronto a picchiarlo. Ma aveva istinto… Con Malfoy reagiva. Era come quando doveva salvare una persona dal male: li reagiva. Draco Malfoy lo faceva incazzare, ma lo faceva smuovere da quella vita monotona e divisa fra il male e il bene. Insomma, quando voleva picchiarlo non pensava al bene e nemmeno al male. In realtà non pensava a niente e basta… Era assurdo! Assurdo come una persona sia capace a sconvolgerti interamente. E quasi non riusciva nemmeno a capire quello che stesse pensando. La sua mente era piena di confusione, che si accorse di essersi sporcato con la panna quando il dito di Draco finì sul suo labbro inferiore per ripulirglielo. Harry decide di bere un goccio di the, tanto per levare quel grosso groppo che gli si era formato in gola, al gesto dell’altro ragazzo, e Draco sogghignò.

-Commini disastri quando mangi… Sii più ordinario.

Draco portò il dito sporco di panna in bocca e lo leccò lentamente. Il tutto sotto lo sguardo di Harry, che si era fatto rovesciare metà del the che stava bevendo addosso. Quest’ultimo sussultò al bruciore del liquido e si passò un tovagliolo sul petto.

-Sei un disastro su tutta la linea… Ci stai attento?!-, lo rimproverò Draco.

-Sì sì… Sto attento--

-Non mi pare.

Harry sospirò di sconforto e lasciò andare i fazzoletti sporchi sul piattino del dolce ormai finito.

Mentre Draco sembrava piuttosto a suo agio. Come se prima non avesse fatto niente, e come se gli occhi di tutti quanti non fossero puntati su di loro.

°°°

Più la serata passava e più Harry si chiedeva quale droga strana c’era messa nel the che aveva bevuto Draco. Perché quella era la spiegazione plausibile a ciò che successe.

Draco era stato gentile e dopo la torta aveva voluto fare una passeggiata lungo il canale. Li c’era un fioraio e lui gli aveva comprato dei fiori! Gli aveva baciarlo la guancia e gli aveva tenuto la mano!

Ed Harry voleva morire dalla vergogna…

Gli occhi di tutti erano su di loro, come sempre.

 

 

-Tom, non ho potuto fare a meno di notare che stasera sei diverso dal solito

-Non dire assurdità, preferisci quando ti ignoro? Lo terrò a mente.

-No! No! Io..ehm…mi piace che tu sia gentile con me, ma …

Draco si girò verso Harry, lanciandogli uno sguardo furtivo e inarcando il sopracciglio destro. –Ma?

Harry si sentì in confusione. Parlare o non parlare? Una parola sbagliata e addio al Draco tenero e premuroso.

-Nulla… Solo che attiravamo tanti occhi indiscreti..

-Oh, ti vergogni? Non c’è niente da vergognarsi. Sei con me..

Harry inarcò le sopracciglia e decise di lasciar perdere. Fosse stato il solito Harry, senza la memoria persa, gli avrebbe risposto a tono. Ma non in quel caso. Non voleva che l’altro ragazzo potesse sospettare qualcosa. Quindi si ritirarono a casa poco dopo e, ironia della sorte, Draco gli si era avvicinato come per toccarlo, ma infine gli aveva solo spettinato i capelli con una mano e gli aveva dato la buona notte; ed Harry, con il sangue che bolliva nelle vene e la voglia di saltargli addosso, se ne andò a letto molto frustrato.

Nemmeno con Ginny aveva mai provato tutta quella frustrazione. Forse perché Draco in quel senso lo evitava, mentre invece la rossa cercava in tutti i modi di avere un contatto fisico con lui. Ma anche solo immaginando, quello che provava quando stava attorno al biondo era molto più forte di quello che provava quando Ginny lo sfiorava soltanto.

In sintesi, Draco lo faceva impazzire anche solo con la vicinanza. Anche solo con l’odore. Ed Harry si sentì un idiota. Voleva vendicarsi  del ragazzo e non infatuarsene o peggio! E voleva scappare. Scappare da quella situazione e dirgli la verità: che ricordava tutto e che era solo una finzione. Ma poi l’altro ragazzo  l’avrebbe davvero cacciato via ed a quel punto Harry avrebbe dovuto dire addio a quello strano rapporto che si era creato fra di loro.

-Senti Tom… Perché ti sei comportato così carino stasera?  Quasi come se fossi il mio…ehm…fidanzato...e adesso ti comporti così---

Draco lanciò ad Harry uno sguardo interrogativo.

-Il dolce, i fiori, la passeggiata mano nella mano e il tutto e poi arriviamo qui e … Boh…

-Non riesco a capire davvero dove tu voglia arrivare…

- Non mi hai nemmeno baciato.

-Oh… -, Sussurrò Draco, voltandosi altrove. -Davvero molto perspicace e coraggioso da dire. Io bacio solo quando mi va.

Harry pensò di non aver sentito bene.- Come scusa?

-Hai sentito perfettamente, Daniel. Adesso vai a letto e non mi scocciare con questi argomenti da adolescenti. Ma per favore…

La discussione finì li. Almeno per il momento…

Il giorno seguente Draco si svegliò con il rumore dell’acqua della doccia. Infatti, appena aprì gli occhi vide Harry che si stava lavando, sempre con il vizio di non chiudere la porta del bagno.

Si alzò quindi dal letto, stiracchiandosi e andando in bagno, cercando di non guardare al ragazzo che si faceva la doccia e incominciò a lavarsi la faccia e i denti, controllando se ci fosse qualche caria: l’igiene era fondamentale per lui.  Poco dopo ritornò in camera e sistemò il letto ( sempre stando zitto) . Infine si sedette sul letto, guardandosi intorno. L’unica cosa che c’era da sistemare era il letto di Harry e i suoi vestiti sparsi a terra.

-Crede che io sia una cameriera!?-, borbottò  tra se Draco e andò a prendergli i vestiti da terra, posandoli nella cesta dei vestiti da lavare. Poi guardò verso il bagno e pensò che magari doveva sforzarsi un altro pochino ad essere gentile con lui. In effetti  il comportamento che aveva tenuto la sera precedente, al ritorno della passeggiata, era stato contradittorio ai gesti che aveva fatto poco  prima della piccola discussione.

Decise quindi di compiere un’altra buona azione. Andò a sistemargli il letto, prendendogli poi  dei vestiti puliti per quanto l’altro ragazzo sarebbe uscito dalla doccia.

Stava ritornando anche di buon umore.

Quando, afferrando svelto una sua maglietta pulita , sentì qualcosa cadere ai propri piedi, per poi scomparire sotto il letto. Andò quindi ad inginocchiarsi a vedere cosa fosse caduto e il sangue gli si gelò nelle vene appena vide una bacchetta. Ma non la propria e non una qualunque: era quella di Harry.

-C-Che--cosa… Cosa significa …questo? …-, Draco si girò verso il bagno e il volto gli si dipinse in una maschera di puro odio. Con forza lanciò la bacchetta dall’altra parte della stanza e guardò in direzione di Harry in modo furioso. Poi afferrò una sedia e la alzò con una tale facilità da ricredere alla propria forza e poi… poi abbassò la sedia con lentezza e sempre lentamente andò a sedersi.

“Devo stare calmo. Calma. Calma. Calma. Calma. Uno. Due. Tre. Quattro… … “

Fece profondi respiri, tentando di calmarsi. Avrebbe tanto voluto uccidere Harry Potter in quel momento. Perché era HARRY POTTER e non Daniel.

-E lui sa tutto… Ricorda tutto… Maledetto… bastardo. Maledetto—

Sentì l’acqua del bagno chiudersi e in quel momento gli venne un lampo di genio.

“Ma se Potter sa tutto, perché lo sta facendo? Perché sta continuando il gioco…?”

Svelto andò davanti al bagno e osservò il ragazzo uscire dalla doccia con un asciugamano in vita. “O la va o la spacca.” Doveva smetterla con quei detti babbani. Stava cominciando a contagiarsi.

-Oh, hai finito? Perfetto perché dovevo farmela anch’io.

Draco incominciò a spogliarsi davanti agli occhi atterriti di Harry e non riuscì a non farsi formare un ghigno compiaciuto sulle labbra. Si sbottonò i pantaloni con calma e infine sfilò via anche i boxer, restandogli completamente nudo davanti. Poi gli passò accanto e con nonchalance gli lanciò uno schiaffo  al sedere. Harry sbarrò gli occhi e tremò visibilmente a quel comportamento, che non aveva ancora visto da parte dell’altro ragazzo. Si girò quindi e andò a vestirsi, sentendo ancora la scossa della sua mano contro la natica sinistra.

Draco intanto aveva cominciato a lavarsi, con la porta aperta anche lui sta volta: Si sarebbe divertito. Eccome se l’avrebbe fatto. Voleva confonderlo. Voleva scoprire a quale gioco stesse giocando. Ci mise poco a lavarsi e infatti poco dopo finì e uscì dalla doccia completamente gocciolante e senza un asciugamano.

-T-Tom stai bagnando tutto… Insomma, un asciugamano?

- No. Ho troppo caldo. -, Lo interruppe l’altro ragazzo, mentre si sdraiava sul letto e faceva versi a dir poco osceni. Rilassandosi ed inarcandosi con la schiena. – Mmmhh…

Harry sentì le mani tremare e la gola secca, mentre cercava in tutti i modi di non abbassare lo sguardo al fisico asciutto, ma scolpito dell’altro ragazzo. Chi l’avrebbe detto che Draco Malfoy avesse dei muscoli sotto quelle camicie larghe. “Dev’essere stato tutto quel Quidditch” Pensò. “Carine quelle fossette sotto la schiena”.

Intanto Draco sentiva lo sguardo su di se e forse cominciò a capirci qualcosa. Si alzò quindi dal letto e afferrò Harry per la maglietta, spingendolo contro l’altro lettino e gli si mise di sopra.

-Infin dei conti non penso che poi a te dispiaccia se resto nudo.

-N-Non capisco dove---

Ma prima che potesse finire la frase, la mano di Draco andò alla sua gola, avvicinando pericolosamente il viso alle sue labbra ed Harry si sentì accaldato. Istintivamente mosse le labbra vicino alle sue. L’altro ragazzo per risposta emise una leggera risata e si scostò di poco dal suo viso.

-Mi desideri allora… Dimmelo. Voglio sentirlo uscire dalla tua bocca: “Ti desidero…”

-N-non riesco a capire io--, Harry si lasciò sfuggire un leggero ansimo mentre la bocca di Draco era alla sua gola e fremette al ginocchio che sentì tra le gambe.

-I-io….Sì…Sì, ti voglio…

-Dillo ancora.

-T-Ti voglio…

-Sii più convincente…

-T-Tom…ti prego…

-Dillo!

-Ti voglio! Ti desidero! Toccami, ti prego!

Draco emise dei suoni appagati e gli alzò il mento con una mano, mentre l’altra si spingeva fino al ventre di Harry. -Oh, lo sento… Lo sento molto bene…Potter.

Harry sentì come il sangue andargli alla testa e poi scendere in basso  fino allo stomaco, dove una mossa di puro terrore lo investì. -Potter?...

Draco si alzò da sopra lui e strinse le labbra- Oh, sì. Potter. Hai sentito bene.

-Ma io non sono--

-Smettila con questa messa in scena! Mi hai stufato! Magari la prossima volta nascondi la bacchetta in qualche posto più sicuro ai miei occhi!

Harry si mise seduto, per poi alzarsi del tutto, mentre il cuore sembrava volergli scoppiare dal petto.

-Non è come credi…Io…Non è come credi…

-Ah, no?! E allora a cosa dovrei credere?! Da quanto sai tutto?!  Dimmelo o giuro che ti crucio qui e me ne sbatto se vado a finire ad Azkaban!

Harry non riuscì a parlare. Era successo tutto troppo in fretta e non poteva certo dirgli che aveva continuato quel gioco perché la cosa gli piacesse. Aveva già fatto la parte dell’idiota confessando a Draco la sua voglia verso di lui, figuriamoci anche questo. Abbassò quindi lo sguardo a terra e l’altro ragazzo sentì salire l’odio dentro di se e svelto andò a vestirsi. Quest’ultimo sfilò la bacchetta dai pantaloni e se la girò tra le mani, mentre tentava in tutti i modi di darsi un contegno.

-Dimmi subito tutto e giuro che se lo farai in fretta non ti ritroverai schiantato.

-Draco, davvero—

-Malfoy!! Solo Malfoy per te, Potter!-, puntando la bacchetta contro al ragazzo.

-Malfoy…. Okay… Io—

Ma venne interrotto da un frastuono enorme e prima ancora di rendersi conto di cosa fosse stato, la porta della camera d’albergo era schiantata ai loro piedi.

// Mi scuso con tutti se non ho continuato a pubblicare, ma il pc dove avevo la storia era morto ahaha perciò ho aspettato questi mesi che venisse riparato, oltre ad altre mille peripezie! 

Ho pubblicato due capitoli su wattpad e adesso sto pubblicando altri due capitoli qui, uno oggi e l'altro domani!  

Spero che nonostante tutto c'è ancora chi sperava nel continuo di questa storia! Capirò se non riceverò nessun commento... 

Una buona serata! 

 


  
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