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Autore: LostHope92    13/03/2016    3 recensioni
Ho deciso di scrivere il continuo della serie tratta da "irrimediabilmente innamorato".
Ma in questo caso avverto che si tratta di una raccolta di one-shot (6)!
Spero vi piaccia!
Un abbraccio ed un saluto a tutti!
Genere: Commedia, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Famiglia Malfoy | Coppie: Lucius/Narcissa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Salve a tutti!

Come sempre voglio prendere un po' di spazio per ringraziare di cuore le persone che seguono questa storia, in particolar modo tre ragazze, che hanno recensito l'ultimo capitolo:


TINAX86

Francy_remus

Manu75


Grazie mille ragazze!

Ora vi lascio al capitolo con la speranza che vi piaccia e vi strappi un sorriso :)





-Per le mutande di Merlino-




-Forza piccolo, perchè non provi a dire “mamma”?- il viso della donna era tutto concentrato sulla bocca di suo figlio, che si sforzava di mettere insieme la parola che da diversi minuti sua madre cercava di fargli ripetere.

-Andiamo, è semplice, “mam-ma”- lo aveva scandito in diecimila modi diversi e voci diverse, eppure il bimbo la osservava con gli occhi confusi e un po' annoiati.

-E' molto più semplice dire “papà”- la voce del signor Malfoy risuonò nella stanza, facendo sobbalzare sua moglie, che sedeva placidamente su una poltrona, quel giorno affaticata da un'ondata di caldo improvviso.

Il bambino con un urletto si precipitò verso il padre e gli abbracciò una gamba ridendo forte.

-Perchè non fa così anche con me?- chiese la moglie con uno sguardo sconcertato.

-Perchè passi ore ed ore a tentare di fargli dire la parola “mamma”, credo che non abbia sentito altro da te da giorni- disse lui con un sorriso strafottente accarezzando la piccola testa candida di suo figlio.

L'uomo lo prese in braccio, osservando da vicino il piccolo per mormoragli complice:

-Non è così Draco?-

Il bambino ridacchio più forte annuendo.

-Vedi?- riprese Lucius guardando sua moglie con uno sguardo soddisfatto.

-Se Draco dirà papà prima di mamma, ti farò dormire in giardino.- mormorò lei- Sono giorni che ci lavoro-

-E' questo il problema- disse lui mettendo giù il bimbo che reagì lamentandosi scontroso.

-Tra qualche giorno userà la parola “mamma” solo per associarla a qualche parolaccia- continuò lui ridacchiando e andando a salutare sua moglie con un bacio, prima che lei però si scansasse fingendosi oltraggiata.

-Come osi?- disse lei facendo sedere sulle sue gambe Draco, che tentava di scendere per giocare con una bacchetta giocattolo-Il mio angioletto mi adora, non è così?- disse lei cercando di dare un bacio al piccolo, che si dimenava con versi di stizza.

-Oh, lo vedo- disse Lucius con uno sguardo ironico verso i tentativi di fuga di suo figlio.

Lucius, prima di essere ripreso da sua moglie, che gli indirizzava uno sguardo poco raccomandabile, schioccò le dita per chiamare Dobby, l'elfo domestico.

Il piccolo elfo nervoso comparì con accompagnato da un forte rumore ed uno sbuffo di nube grigia, facendo sobbalzare Draco di stupore.

-Dì agli altri di anticipare il pranzo- disse il padrone di casa, sbrigativo.

Dobby annuì facendo sbatacchiare le grandi orecchie a pipistrello, e disse con un inchino profondo:

-Come desidera padron Malfoy signore.

Per poi sparire di nuovo.

Narcissa prese in braccio il bambino, che agitava la sua bacchetta giocattolo, rischiando di accecarla , e allontanava la manina di lui dal proprio viso.

Si diressero nella grande sala da pranzo, dove tutto era già apparecchiato e pulito.

Le pietanze apparirono in un baleno, facendo allargare di stupore gli occhi già grandi del bambino.

La prima portata era di carne, un succulento tacchino arrosto occupava gran parte del grosso tavolo, circondato da patate e altre condimenti saporiti.

Narcissa di tanto in tanto si voltava per far mangiare Draco, che a volte girava la testolina di scatto con un verso di disgusto, e smetteva solo quando suo padre con voce glaciale lo ammoniva con un :

-Non fare i capricci con tua madre Draco, mangia-

Tutto fu perfetto fino all'arrivo del dolce, che fu salutato dal particolare commento del padrone di casa:

-Per le mutande di Merlino, cos'è questa schifezza?- Il viso dell'uomo era attraversato dal disgusto, e dalla rabbia.

Le sopracciglia di Narcissa si alzarono al commento di suo marito, che difficilmente lo si sentiva parlare in quel modo.

Lui non rispose alla domanda silenziosa di lei, ma schioccò le dita con rabbia.

Tinky, l'elfa che dirigeva la cucina, arrivò in un baleno, e si inchinò subito al cospetto del suo padrone.

-Mi sai dire di grazia cosa sarebbe questo?- disse l'uomo porgendo al piccolo essere il piatto appena cominciato di dolce.

-E' budino all'arancia con panna, padron Malfoy signore- disse Tinky con voce incerta, quasi avesse paura che il suo padrone fosse diventato cieco.

-Ah davvero?- disse lui alzando un sopracciglio- Perchè non lo assaggi?-

-Io non può signore, non può proprio mangiare cibo di padrone- disse il povero esserino terrorizzato.

-Te lo ordino- fece lui con voce sempre più glaciale.

Tinky con gli occhi lucidi prese un pezzetto di dolce con le dita e lo mangiò, sotto lo sguardo disgustato del suo padrone.

All'inizio non capì la rabbia del signor Malfoy, ma poi, allargando gli occhi dal terrore, cominciò ad implorare perdono, con voce sempre più ansiosa.

-Me si scusa signore, oggi io non stava bene, io deve aver confuso il sale con lo zucchero, è stato uno sbaglio, io non voleva-

Lui con tono quasi divertito disse, asciugandosi la bocca con il tovagliolo candido:

-Ma certo, comprendo, ma vedi, sarebbe un vero peccato sprecarlo, perchè non lo finisci? Tutto quanto.-

-Signore, la prego- disse il piccolo esserino con gli occhi lucidi.

-Non vorrai buttare via il tempo speso a prepararlo, o gli ingredienti della mia cucina. E' questo che stai dicendo? Che dovrei gettare via dei soldi per un tuo errore?-

-No no signore, no, io...io...- per poi concludere con un atterrito- io mangia-

-Molto bene, portalo via e finiscilo, non voglio vederti vomitare davanti a me- concluse lui con un tono pregno di disgusto.

L'elfa fece sparire tutti i piatti dei dolci, e scomparve lei stessa in una nube grigia.

Narcissa era rimasta muta, ad osservare la scena, senza commentare.

Non provava pietà per quell'essere, lei e Lucius avevano però modi diversi di gestire la casa, ma evitò di alterare ancora di più suo marito, che sospirava irritato.

Poi, nel silenzio, sentirono la voce del piccolo Draco, che pigolò con fatica un :

-Pe he muande di mehino.

I due genitori si voltarono verso di lui, senza parole, mentre la stanza veniva attraversata dalla risata cristallina del bambino.


   
 
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