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Autore: clif    15/03/2016    7 recensioni
Il quarto volume delle avventure ci ha lasciato con il fiato sospeso: Lord Voldemort è tornato.
Che cosa succederà ora che l’Oscuro signore è di nuovo in possesso dei suoi terrificanti poteri?
Quanta morte e distruzione seminerà nel tentativo di riprendere il dominio del mondo?
Sono le stesse domande che si pongono Harry ed Heather Potter,
segregati nella casa dei loro zii babbani, lontani dal mondo magico che appartiene loro
ma ormai qualcosa è cambiato anche il loro.
Troviamo Harry divorato dalla frustrazione, dalla rabbia e dall’ansia di ribellione.
Si aggiunge inoltre una certa Serpeverde, che riesce a destabilizzarlo come nessun altro
E verrà fuori un anno pieno di sorprese per il gemello Potter.
Anche Heather dovrà fare i conti con dei sentimenti mai provati prima,
e con la persona che, fino a poco tempo prima, meno si aspettava.
Tra nuovi e forti sentimenti, nemici da ogni parte, e esami scolastici in avvicinamento
I gemelli Potter dovranno prepararsi ad affrontare un lord Voldemort sempre più potente.
Sequel della storia “Harry e Heather Potter_ il calice di fuoco”
Ambientazione: 2004-2005
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Harry Potter, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Harry e Heather Potter'
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Heather iniziò a correre lungo i poco illuminati corridoi dell’ufficio misteri. Sirius era morto, forse anche Caroline, e quel pezzente di Harry era partito all’inseguimento di una folle ed esperta serial killer. Superò la cosiddetta “stanza dei cervelli”, dove vi erano, ancora prive di sensi, Hermione e Luna, e imbucò il corridoio che l’avrebbe portata all’ascensore.

Caroline le aveva spiegato, a grandi linee, come era fatto l’interno del ministero, perciò riuscì ad orientarsi abbastanza bene. Una volta preso l’ascensore che l’avrebbe portata nell’atrio principale del ministero, avvertì chiaramente una potenza magica spaventosa.

Nell’atrio, dove stavano Harry e Bellatrix, era appena comparso un mago potente tanto quanto Albus Silente. Ed esisteva soltanto un altro mago forte come lui: lord Voldemort, alias Tom Orvoloson Riddle.

Appena le porte dell’ascensore si aprirono, la ragazza si ritrovò davanti ad una scena terribile: Harry era al centro dell’atrio, senza bacchetta, Bellatrix era china a terra, qualche metro più in là, mentre Voldemort era tranquillamente in piedi, a pochi metri da Harry.


Era la prima volta che Heather lo vedeva nella sua piena forma: aveva un aspetto serpentino, privo di capelli e naso, e con gli occhi iniettati di rosso. Appena la ragazza entrò, tutti si voltarono verso di lei. il volto di Bellatrix rimase impassibile, mentre quello di Harry, ed incredibilmente quello di Voldemort erano sollevati.

Harry fece impercettibilmente un passo verso la ragazza, ma si bloccò subito. Heather gli aveva rivolto uno sguardo raggelante. Cosa le prendeva? Harry non riusciva a comprenderlo. Era troppo sconvolto dalla morte di Sirius, per poter ragionare in maniera lucida. Voldemort, guardando alternativamente i due gemelli, scoppiò in una risata fredda e priva di allegria. Harry e perfino Bellatrix tremarono, Heather invece non fece neanche una piega.

-E così, per la terza volta, la “famiglia” è riunita completamente- Disse con una voce serpentina. Iniziando a camminare lentamente in cerchio. Entrambi i gemelli Potter compresero a cosa si stesse riferendo la loro nemesi di sempre. Quando aveva ucciso i loro genitori, quattordici anni prima,  e quando gli avevano impedito di impossessarsi della pietra filosofale.

Dopo aver attraversato uno stretto corridoio. Si ritrovò alla resa dei conti. Di fronte a lei vi erano Harry con in mano una pietra rossa e dall’altra parte della stanza il professor Raptor (Heather fu parecchio sorpresa, non si aspettava che il ladro fosse lui). in fondo vi era un enorme specchio.

Ne era sicura: era lo stesso specchio che aveva visto mesi prima, dentro quell’aula abbandonata.

-Heather!- Esclamò il gemello, sorpreso di vederla lì. In quel momento Raptor si voltò verso di lei, e riflesso nello specchio vi era una seconda testa. Voldemort aveva preso possesso del corpo del docenti e il suo volto stava sulla sua nuca. A dir poco disgustoso, pensò Heather con una smorfia.

In quell’occasione erano riusciti a cavarsela (in fondo, Voldemort era privo di corpo, ed aveva solo l’ausilio di quel buono a nulla di Raptor), ma adesso era completamente diverso. D’improvviso il volto serpentino del signore oscuro si fece serio. Quel sorriso raggelante aveva lasciato il posto ad uno sguardo di pietra dura e fredda.

-Harry, mio caro ragazzo, hai rotto la profezia contenuta all’interno della sfera: quella profezia era importante per me, quanto lo era per voi… che peccato- Sussurrò infine. Con una rapidità tale da essere impercettibile agli occhi di Harry e di Bellatrix, ma non a quelli di Heather, il signore oscuro tirò fuori la bacchetta e lanciò una maledizione contro il Grifondoro.

Heather reagì di istinto, e turando fuori anch’essa la bacchetta, eresse un sortilegio scudo di fronte al fratello. Il rimbombo fu assordante, e per un attimo la ragazza credette che il suo Protego non avesse retto: quella maledizione aveva una potenza spaventosa. Bellatrix rimase stupefatta, sembrava furiosa, mentre Voldemort cominciò a ghignare.

-Ottimi riflessi, e anche ottima difesa. Ma vediamo come te la caverai se aumento l’intensità dell’attacco- Detto questo, lanciò una seconda maledizione, questa volta con maggiore potenza, verso di lei. questa volta  parare il colpo non fu lei. Voldemort si voltò verso l’ascensore, lo stesso che poco prima aveva la Potter, e ringhiò di frustrazione.

-Silente!- Esclamò furioso. Per la prima volta da quando era comparso al ministero, Tom Riddle sembrava preoccupato. Il preside si avvicinò al campo di battaglia e iniziò a fissare il suo vecchio allievo. I due iniziarono a scambiarsi qualche battuta che i gemelli sopravvissuti non ascoltarono minimamente: erano ancora troppo sconvolti.

Appena il mago più vecchio tirò fuori la bacchetta, il duello ebbe inizio. Incantesimi di potenza incredibile iniziarono a volare per tutto l’atrio del ministero. Harry era rimasto in silenzio ad osservare l tutto, ma Heather non stava perdendo di vista la folle strega dai lunghi capelli neri. E infatti, quando credeva che nessuno stesse più badando a lei, si precipitò verso uno dei camini. Voleva usare la metropolvere per fuggire.

-Dove credi di andare?- Le gridò contro, Heather. Per poco un raggio di luce blu elettrico non la colpì al fianco, ma all’ultimo secondo riuscì a deviarlo con un sortilegio scudo di incredibile potenza. La Mangiamorte sghignazzò soddisfatta, mentre la Potter la fissò con uno sguardo a metà tra il glaciale e l’odio puro.

-Mi dispiace, ragazzina. Ci sai fare, ma i tuoi tentativi sono del tutto inutili: il tuo punto debole ti impedisce di poter tenere testa al Signore oscuro- Disse la Lestrange, con una risata folle, prima di sparire tra le fiamme verdi del cammino. Heather rimase per qualche secondo il silenzio.

Stava ripesando alle parole della donna (“il tuo punto debole ti impedisce di poter tenere testa al Signore oscuro”), quando venne colta da un improvviso dolore alla cicatrice. Per un attimo le sue barriere mentali rischiarono di cedere, ma fortunatamente la ragazza riuscì a riprendere il controllo della situazione e respinse l’attacco mentale di Voldemort.

Si voltò verso il luogo dove i due potenti maghi si stavano affrontando e vide Silente chino su un sofferente Harry. Del signore oscuro non vi era più nessuna traccia, o almeno così poteva sembrare. La Potter capì subito la situazione: Voldemort stava cercando di possedere Harry. Quel colpo alle sue difese mentali doveva essere stato causato dall’oscuro mentre entrava nella testa di Harry.

Silente si avvicinò al ragazzo cercando di farlo tornare il se. Heather rimase a guardare a distanza. Non fece neanche un solo passo verso il fratello in difficoltà. Dopo un urlo atroce, dal corpo di Harry fuoriuscì nuovamente Voldemort: il ragazzo sopravvissuto era riuscito a respingerlo. Proprio in quel momento cominciarono a sopraggiungere gli auror guidati dal ministro in persona.

Il signore oscuro, conscio che affrontare Silente e tutta la squadra auror al completo fosse un azzardo, decise di smaterializzarsi. Non prima però di aver rivolto un’ultima volta la parola ad Heather.

-Hai delle immense capacità, in futuro potresti diventare una delle streghe più potenti di tutti i tempi. Peccato che hai un punto debole che ti impedisce di sbocciare a pieno: l’affetto che provi verso tuo fratello è solo una zavorra. Finchè non te ne libererai, non riuscirai mai a raggiungere il tuo vero potenziale- Detto questo, l’oscuro signore scomparve in una nuvola di fumo. Lasciando la sala nel più completo silenzio.
  
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