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Autore: micchan91    16/03/2016    5 recensioni
TakuRan - AU
temi delicati/violenza
...< E' sempre così, verso le tre di notte lei compare, canta, si fa desiderare e poi sparisce. Nessuno sa il suo nome, nessuno l'ha mai vista fuori di qui. In molti hanno provato a cercarla, ma non sono mai arrivati oltre quella porta >...
Genere: Angst, Drammatico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Kirino Ranmaru, Shindou Takuto, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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Dal piccolo fagotto di lenzuola sporche di sangue delle minuscole manine si tendevano verso l'alto, incapaci di afferrare l'oggetto desiderato mentre due paia di occhi lo osservavano apprensivi. Accanto al piccolo il corpo di una donna, esanime. Delle braccia forti e decise alzarono il piccolo, allontanandolo dal corpo e porgendolo alla donna ben vestita accanto alla porta.

< Non ce l'ha fatta > disse semplicemente il medico mentre un'infermiera copriva il viso della donna con un lenzuolo.

Altre due paia d'occhi adesso osservavano quel piccolo faccino tondo e roseo, ignaro del fatto che la donna che lo aveva messo al mondo aveva dato la vita per lui.

< Era la nostra migliore ballerina. Portava davvero tanti soldi > brontolò la donna che teneva in braccio il piccolo mentre l'uomo lo osservava attentamente.

< Non ci voleva un maschio...una femmina, quella si che ci sarebbe stata utile! > aggiunse stizzita mentre guardava la piccola creatura.

< Potremmo gettarlo nel vicolo qui dietro > propose alla fine, ma l'uomo le tolse il fagotto dalle braccia.

< Sua madre era bellissima...ho un' idea > disse semplicemente passando una mano tra i pochi capelli rosa del piccolo, che sorrise per quel gesto affettuoso, ignaro della vita che lo attendeva.

Il Moulin Rouge era uno dei locali più malfamati di tutto il paese, dietro la facciata esterna luminosa e ben curata si celavano i più grandi orrori. Sfruttamento, prostituzione, droga e contrabbando di ogni tipo serpeggiavano tra i tavoli rossi del locale. Donne e uomini vestiti solo con micro abiti portavano vassoi da una parte all'altra con sopra poggiati bicchieri, sostanze di vario tipo, cibo da quattro soldi o addirittura gioielli e ad intervalli regolari uno spettacolo intratteneva il pubblico pagante. Per tutti quei motivi Shindou Takuto, scrittore e sognatore di altri tempi, non riusciva proprio a capacitarsi di poter essere finito lì. Ancora gli rimbombavano nella testa le parole di suo padre mentre lo ammoniva sulla depravazione che girava in quella città, nella quale si era voluto trasferire per trovare l'ispirazione per il libro che stava scrivendo. "La città degli artisti", ecco come la chiamavano, ma fino a quel giorno lui non aveva fatto altro che vedere sesso, droga e divertimenti. Non che quelli non fossero spunti per il suo romanzo sia chiaro, ma lui e il suo animo puro faticavano ad integrarsi in quel mondo. Niente comunque che uno o due bicchieri dell'alcol meno forte del Moulin Rouge non potessero risolvere. Camminò lentamente tra i tavoli, aguzzando la vista per capire dove si fossero seduti i suoi nuovi amici e coinquilini, trovandoli tutti seduti attorno ad un grande tavolo sul quale stava gattonando una ragazza semi nuda, rovesciando senza problemi piatti e bicchieri. Si avviò rapidamente senza nemmeno lanciare uno sguardo al ragazzo sul palco che ballava avvinghiato ad un palo, oramai totamente svestito, e si sedette alla prima sedia libera che trovò al tavolo, rivolgendo subito un sorriso a Tsurugi.

< Hai fatto tardi > gli disse subito quello senza staccare gli occhi dal seno della ragazza.

< Si scusa, queste strade sono tutte uguali > ridacchiò Shindou in risposta, afferrando subito il bicchere ancora pieno sul tavolo che i suoi amici gli avevano fatto gentilmente trovare. Mandò giù il liquido amaro e bruciante tutto di un fiato con il desiderio di stordirsi al più presto e non sentirsi più così a disagio, voleva divertirsi, ma soprattutto voleva essere più simile a tutti quegli artisti che aveva incontrato fino ad oggi. Osservò con le lacrime agli occhi il fondo del bicchere e per un momento tutto girò, confondendo colori e luci, ma quando tornò alla normalità si sentiva alla grande, molto più sicuro di se, meno scioccato nell'avere un seno enorme davanti al viso. Sorrise soddisfatto e posò il bicchiere vuoto nell'unico punto del tavolo non occupato dal corpo della ragazza, poi si sporse oltre quella per salutare Kariya e Ryoma, che ricambiarono con un gesto della mano. La serata passò rapidamente come sempre e dalle nove di sera che erano si fecero in un soffio le due di notte. Il locale si riempiva mano mano che la notte arrivava, quella città sembrava non dormire mai. Shindou si era concesso in tutto due bicchieri, il primo non lo contava mai, per lui era come una sorta di preliminare che gli permetteva di iniziare la vera serata. Si stava divertendo parecchio con i suoi tre amici, scherzando su praticamente ogni cameriera o cameriere che passava, facendo scommesse sui vari clienti e osservando i vari spettacoli. Nessuno tra i fumi dell alcol si accorgeva dei segni sui polsi di tante ragazze, o delle righe oblique e arrossate sulle loro schiene, tantomeno notavano le loro lacrime o le loro facce tristi, nemmeno Shindou lo faceva, nessuno guardava mai realmente in faccia nessuno nella città degli artisti. Se un giorno qualcuno dovesse chiedere a Shindou di descrivere il suo coinquilino probabilmente non saprebbe rispondere e viceversa.

Erano ormai le tre di notte quando tutti si fecero attenti e trepidanti, come se stesse per arrivare la cosa più bella del mondo.

< Mh? Che succede? > chiese il castano, alzando lo sguardo dal suo piatto di salatini.

< Sta arrivando lei > rispose Kariya a mezza voce, da come l'aveva detto sembrava stesse per arrivare la donna più bella del mondo.

< Lei chi? > chiese curioso e l'amico ghignò.

< Ora la vedrai...e dopo di che non potrai più levartela dalla mente > disse.

< E pensa che non l'ha mai avuta nessuno...è l'unica non in vendita qui...o almeno, il suo prezzo è così alto che nessuno fino ad oggi è mai riuscito ad arrivare a lei > aggiunse Tsurugi e a quel punto la curiosità di Shindou era alle stelle. Chi era quella ragazza?

Quando le prime note della canzone si levarono dal palco nell'intero locale cadde il silenzio, non succedeva mai che stessero tutti zitti e quello donava alla situazione un qualcosa di surreale. Quando però anche una voce si aggiunse alla musica Shindou capì in un istante il perchè del sienzio. Era la voce più bella che lui avesse mai sentito, una voce androgina, a sentirla così non avrebbe mai scommesso se fosse di un ragazzo o di una ragazza, ma proprio per questo intrigava i sensi già offuscati dall alcol. Si mise comodo sulla sedia e si sporse in avanti quando vide comparire una gamba da dietro la pesante tenda rossa, aveva ai piedi delle scarpe con un tacco vertiginoso, tanto che si chiese come poteva un essere umano camminare con quelle cose ai piedi. I suoi pensieri vennero interrotti in un istante quando alla gamba seguì il corpo. Un corpo semplicemente mozzafiato. Non aveva nulla a che vedere con le donne che giravano per i tavoli, con i seni prosperosi in bella mostra e il viso coperto da chili di trucco. No...la ragazza che adesso era su quel palco era di una semplicità disarmante. Indossava un corsetto tempestato di diamanti che le fasciavano la vita stretta, il seno era quasi inesistente se non per quell'accenno dovuto molto probabilmente all imbottitura del corsetto, ma sul suo corpo un seno più grande avrebbe stonato, e chiunque posava lo sguardo sullo scollo a cuore sentiva i pantaloni farsi stretti. Sotto, una piccola gonna lasciava intravedere il sedere, ma sul davanti copriva fino all'inizio della coscia, facendo letteralmente impazzire tutti che volevano sicuramente vedere di più. Ma più di tutto era il viso, un viso che una volta visto cercava di riproporsi su ogni donna che si guardava, ma che molto probabilmente nessun altra sulla terra possedeva. Senza quasi trucco a coprirli o ad accentuarli due occhi enormi e azzurri scrutavano la folla nella penombra e ogni uomo sul quale si posavano si sentiva catturare. Le labbra piene, di un rosso acceso, si muovevano lentamente a ritmo con la canzone e le guance lievemente arrossate donavano al viso un tocco di pura meraviglia. La ragazza si muoveva sinuosa sul palco, non si spogliava, non si aggrappava a nessun palo, non faceva mosse volgari, si limitava a camminare ballando lentamente. Per dieci minuti tenne incantati tutti, nessuno si muoveva, nessuno parlava. Persino i camerieri non si spostavano per paura di coprire la visuale a qualche cliente e pagarne le conseguenze. Lentamente la musica iniziò a diminuire e la ragazza si fermò al centro del palco, osservando tutti i presenti, poi il suo sguardo incontrò quello di Shindou e il castano sentì che nessuna donna mai avrebbe potuto rubargli il cuore come aveva appena fatto quella ragazza sconosciuta. Fu solo per un istante che si guardarono, ma quell'istante per Shindou significò tutto, in un istante si era innamorato, poi lo sguardo si lei passò oltre e l'idillio era finito, ma il cuore non smetteva di battergli forte.

< Eih non farti venire strane idee, ci siamo passati tutti prima di te > rise Kariya notando il suo sguardo perso e innamorato. Shindou stava per rispondere con qualche battuta per minimizzare ed evitare di passare per uno che si innamorava così, senza nemmeno conoscere la persona che aveva di fronte, ma in quel momento lei sorrise e tutto in lui si infranse e si ricompose. Quel sorriso era uno dei sorrisi più belli e tristi che lui avesse mai visto, la stava guardando davvero e stava notando dietro allo sfarzo, dietro alle luci e all'atteggiamento allegro la profonda tristezza che quella ragazza serbava. Non fece comunque in tempo a fotografare quel sorriso nella sua testa che un'altra ragazza aveva preso già il suo posto, iniziando a sculettare sulle note di una canzone più allegra.

< E' sempre così, verso le tre di notte lei compare, canta, si fa desiderare e poi sparisce. Nessuno sa il suo nome, nessuno l'ha mai vista fuori di qui. In molti hanno provato a cercarla, ma non sono mai arrivati oltre quella porta > disse Nishiki indicando una porta con davanti un enorme buttafuori. Shindou però non stava praticamente ascoltando, era ancora rapito da ciò che aveva visto pochi minuti prima. In quell'istante capì una cosa...doveva assolutamente rivederla.

Doveva assolutamente trovare quella ragazza dal sorriso triste e scoprire chi era... salvarla...si, aveva decisamente trovato la storia per il suo libro...

 

 

Angolino dell'autice (risorta)

Hello <3 io so che ho tipo diecimila fict da finire...ma finchè non le passo al pc di casa non ci posso lavorare sopra ç_ç (pregate tutti che mi prendano la bambina all'asilo di modo che io abbia cinque minuti per sedermi e scrivere! )

Comunque questa storia mi è venuta in mente ascoltando il tango di roxanne ( sono fissata con Moulin Rouge in un modo che voi non avete idea) e continuava a ronzarmi così insistentemente in testa che alla fine ho dovuto trovare cinque minuti per mettermi e scriverla! Sono già a buon punto, quindi penso di fare aggiornamenti abbastanza veloci (Diana permettendo XD)

E..niente...spero che vi sia piaciuta, a presto ;)

  
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