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Autore: Wolfgirl93    16/03/2016    1 recensioni
Il periodo Edo fu un anno di rinascita per il Giappone, è in questa cornice che le vite di due uomini di intrecciano come legate da un filo invisibile che cambierà per sempre le loro vite.
Genere: Drammatico, Sentimentale, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Daichi Sawamura, Koushi Sugawara
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Incompiuta
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Salve, so che sono davvero in ritardo ma non avevo ispirazione, però oggi sono riuscita a scrivere questo terzo capitolo.
Devo ammettere che non sono pienamente soddisfatta ma ho l'influenza quindi sono perdonata? *scappa via*
Buona lettura <3


Edo, 15 Dicembre 1855

 

“Cos'è che ti preoccupa Matsu-chan? Sei molto pensierosa.” Le parole della vecchina fecero sobbalzare la ragazza.
“Oba-san, è davvero sicura di questa scelta? In fin dei conti è la prima volta che una cosa del genere accade, andrà davvero bene?” Gli occhi castani di Matsu si fissarono sul volto segnato dall'età dell'anziana Yumiko seduta di fronte a lei, quella vecchina era la padrona di quella casa e la ragazza sapeva che le sue decisioni erano irrevocabili, eppure non poteva fare a meno di sentirsi agitata.
“Hai visto anche tu che non assomiglia affatto ad un uomo, nessun accenno di barba, nessun tratto marcato; tutti nel quartiere lo hanno scambiato per una ragazza uno o due volte e poi già molti giovani stanno chiedendo di lui.” Yumiko fece una pausa portandosi la tazza di thè verde alle labbra prima di riprendere a parlare “La decisione di rendere Koushi-kun una Oiran è stata accettata da tutti, persino lui è d'accordo quindi non vedo dove sia il problema.”
“Va bene, oba-san...”
“Abbi fiducia il lui, è nel suo destino seguire questa strada.”

 

Edo, 25 Febbraio 1856

 

“La prego signorino torni presto, se vostro padre scopre che avete saltato la lezione di spada si arrabbierà molto.” Kotori guardò il ragazzino di fronte a lei e stringe le labbra sperando di fargli cambiare idea, ma ormai il giovanotto aveva deciso.
“Farò solo un giro veloce per Edo, ormai sono sei anni tre anni che vengo qui e l'unica cosa che ho visto è questa casa e la sala dove mio padre mi fa allenare, farò una breve passeggiata, sarò di ritorno prima che lui si accorga della mia scomparsa.” Detto questo il moretto si catapultò fuori dalla casa pronto a esplorare quella nuova città che gli era così sconosciuta.
Daichi era cresciuto in quegli ultimi anni, era riuscito a diventare un abile spadaccino e, per ben due volte, aveva sconfitto il padre in un duello con la spada, di certo saltare un allenamento non gli avrebbe gravato molto.
All'età di dodici anni sembrava già un piccolo uomo, era alto quasi quanto suo padre e da lui aveva ereditato le spalle larghe e gli occhi scuri, i capelli corvini invece erano un dono di sua madre, e Kotori non faceva che ricordarglielo ogni volta; la serva era diventata quasi come una seconda mamma per il ragazzino, sapeva stare al suo posto eppure non perdeva occasione per dargli qualche suggerimento o per ammonirlo se faceva qualcosa di sconveniente.
Edo sembrava immensa, ovunque Daichi guardasse riusciva a inquadrare solo negozi o casette variopinte, era così diversa da Osaka e in un certo senso sembrava più calorosa e famigliare.
Girò per quasi un ora nel centro di Edo, scoprì posti nuovi e si ripromise di portare un souvenir a Kotori prima di tornare a casa, la ragazza infatti era amante dei piccoli gingilli acchiappa polvere – così era solito Daichi chiamare i soprammobili – individuò alcuni negozietti e sorrise alla faccia sorpresa che avrebbe fatto la giovane nel vederlo ritornare con un pensiero per lei.
Dopo alcuni passi si ritrovò di fronte una strana stradina, la seguì un po' incerto e il panorama cambiò drasticamente: i numerosi negozi furono sostituiti da grosse case color mattone, molte donne e uomini se ne stavano fermi in strada vestiti con solo pochi stracci e gli sguardi che gli rifilarono gli fecero accapponare la pelle. Accelerò il passo e cercò di capire come uscire da quello strano quartiere quando qualcosa catturò la sua attenzione: un gruppo di giovani ragazze vestite con lunghi e variopinti kimono camminava con grazia e leggiadria lungo le strade del quartiere, gli occhi di Daichi si spalancarono per la sorpresa e il suo cuore iniziò a battere ad un ritmo sconosciuto quando una delle ragazze si voltò per sorridergli.
Era la più bella ragazza che avesse mai visto, il suo viso roseo era contornato da un'intricata acconciatura piena di fermagli e fiori, qualche ciuffo castano però le ricadeva sulla fronte dandole un'aria quasi sbarazzina; Daichi arrossì vistosamente e accennò un timido sorriso prima che la giovane ragazza se ne andasse sparendo dentro una delle case li attorno.
“Hey ragazzino?! Che diavolo ci fai qui?! Vieni con me, non è un posto per bambini questo!” Daichi non riuscì nemmeno a replicare, che subito due braccia lo trascinarono via lontano da quello strano posto e soprattutto lontano da quella bellissima ragazza che sembrava avergli rubato il cuore.

“Padre c'è uno strano quartiere qui a Edo, ci sono un sacco di case strane e delle ragazze vestite con kimono colorati, lo conosci?” Daichi era riuscito a tornare a casa velocemente e aveva pregato il suo maestro di spada di non rendere noto a suo padre il fatto che aveva voluto saltare l'allenamento.
“Mmh, sì, è il quartiere di Yoshiwara ma i bambini come te non dovrebbero nemmeno mettere piede in un posto del genere.” Takeo rispose distrattamente prima di riprendere a leggere.
“Padre, potresti spiegarmi cosa succede in quel quartiere? Nessuno vuole dirmelo e tu sei l'unico che sembra saperlo, ti prego...” Daichi non era un bambino che si perdeva in lamentele o richieste troppo pretenziose, ma doveva sapere cosa succedeva in quel quartiere e soprattutto voleva sapere come poter rivedere quella ragazza.
Il Daimyo sospirò alzando gli occhi al soffitto, mise da parte i vari fogli che stava leggendo e si concentrò sul figlio “Ti racconterò tutto ma poi basta domande. Il quartiere di Yoshiwara è un posto dove uomini o donne vanno per trovare qualcuno, abbiamo già parlato di cosa fanno gli uomini e le donne in intimità quindi non farmi ripetere; in quel quartiere ci sono molti tipi di persone: le cosiddette cortigiane, donne o uomini che vendono il loro corpo per compiacere qualcuno, di solito lo fanno per soldi; le Oiran, donne bellissime e molto intelligenti che indossano kimono variopinti, come quelle di cui parlavi, loro non vendono il loro corpo, ma la loro arte. Bada bene Daichi, poter passare del tempo con una Oiran è un privilegio perchè la loro intelligenza e la loro bellezza sono in grado di stupire chiunque, però per un Daimyo è una cosa quasi semplice, infatti dato il nostro rango e i nostri studi possiamo tranquillamente intrattenerci con loro senza nessuno sforzo. Che altro dire poi? Beh un Daimyo può comprare una Oiran, di solito i Daimyo hanno una moglie e una Oiran ma altri preferiscono avere solo una Oiran che può diventare loro moglie. Adesso che ti ho detto tutto puoi andare a dormire, riposati perchè domani sarò io ad allenarti.” Takeo finì di parlare e dopo aver increspato le labbra in una specie di sorriso ritornò a concentrarsi sui fogli che aveva posato sulla scrivania.
Nella mente di Daichi ormai vi era solo un unico pensiero: diventare finalmente Daimyo per poter incontrare quella Oiran che lo aveva così incantato.

 

Edo, 15 Marzo 1856

 

“Come ben sapete oggi è il giorno tanto atteso da molti di voi, molti dei vostri compagni d'infanzia hanno già lasciato questa casa pronti per seguire il loro destino, per voi invece il destino ha altri piani. Quando tra poco tornerete nelle vostre stanze troverete i vostri kimono, dato che siete delle apprendiste avrete solo due kimono,ma non temete, con il tempo aumenteranno proprio come la vostra fama.” La vecchina stava seduta su una grande poltrona mentre le ragazze dopo le sue parole iniziarono a recarsi nelle loro stanze.
Koushi indugiò sulle scale incerto se salire o meno, ma la voce di Yumiko lo richiamò, si voltò verso di lei e ascoltò le poche parole che gli aveva rivolto, quando ritornò a salire i gradini sentì una strana sensazione al petto.
'Segui il tuo destino' Era con queste parole che Koushi era riuscito a salire in camera, si era spogliato del suo vecchio kimono logoro e si era incantato, poi, a fissare i due kimono che avrebbe indossato: il primo era molto semplice, di un tenue color pervinca senza nessun disegno; il secondo invece era di un color acquamarina con qualche fiore disegnato sulle maniche e sulla base.
Il ragazzo passò le dita lunghe sui disegni e poi sorrise, da quel momento era una Oiran e la sua vita sarebbe cambiata nuovamente, questa volta però era stato lui l'artefice del suo destino.
Quando finalmente il ragazzo fu pronto uscì dalla camera, scese le scale assieme alle altre Oiran e si fermò di fronte alla vecchia Yumiko, la vide sorridere teneramente. “Benvenute nella vostra nuova vita, mie giovani Oiran.”



 

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Purtroppo anche in questo capitolo ci sono dei piccoli errori, ma come ho detto nei precedenti, sono a fin di bene per far filare la storia.
Si può diventare Oiran dopo i 23 anni, prima si è solo un'assistente delle cortigiane oppure una cortigiana.
Non ci sono fonti che affermano che le Oiran fossero solo donne, la prostituzione era sia maschile che femminile ma di Oiran uomini non se ne parla, quindi direi che anche questo può essere considerato un errore.
Non so precisamente quanti Kimono ha una Oiran "novella" ho voluto mettere due perchè mi sembrava una scelta giusta ma non avendo fonti direi che potrebbe essere anche questo un piccolo errore.

   
 
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