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Autore: ARed    18/03/2016    1 recensioni
"Illusione" è stata scritta interamente dal punto di vista di Bella, ma Edward come si è sentito, cosa ha provato nel stare lontano dalla sua amata? È ora di scoprirlo! Buona lettura..
"Io sarei stato il mostro che avrebbe spento il suo sorriso"
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan | Coppie: Bella/Edward
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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SFOGATI

Bella era guarita, stava meglio, così mi avevano assicurato Alice e Rose, dopo aver trascorso la notte accanto a lei decisi di tornare nella nostra casa, la sentivo più vicina. Come lei mi aveva chiesto avevo coperto con una retina le grate del cancellino, in modo che Coco quando sarebbe tornata con la mia Bella, sarebbe stata sempre al sicuro.
Ero sicuro del suo amore, perché era eco del mio, dovevo solo darle tempo. Un amore come il nostro non poteva finire, per uno stupido errore. Un grave errore mi ricordò la mia coscienza.
Stavo riordinando casa quando Luke mi chiamò:
<< Edward, sei a casa?>>
<< Si>>
<< Senti, volevo venire da te, ma non faccio in tempo oggi>>, cosa voleva dirmi, lo sentivo strano.
<< Perché volevi vedermi?>>
<< Giovedì la Warner ha organizzato una riunione con tutto il cast, il regista e i produttori, per discutere sulla promozione del film>>, il nostro film, il film dove l’avevo conosciuta, dove mi ero innamorato.
<< Ci sarà anche lei?>>, domandai, sperando in una risposta affermativa.
<< Si Edward, evitate discussioni, ti prego. Comportatevi da adulti, tu lo sai che la Warner non vi ha mai voluti assieme>>, ci avevano sempre ostacolato, ma giocavano molto sul fatto “stanno insieme o non stanno insieme”, solo per far parlare dei film.
Questo finché Bella non si fece scappare in un’intervista la frase: “ grazie, piacerà anche al mio ragazzo”, confermando così la nostra storia.  
<< Non ti preoccupare Luke, ci vediamo>>.
Due giorni e l’avrei rivista, solo questo pensiero attraversava la mia mente.
Il giovedì seguente mi preparai, la Warner mi aveva mandato un’auto e il mio fantastico bodyguard Steve, un omone di oltre due metri.
In pochi minuti raggiungemmo la sede della Warner a Hollywood, scesi dalla Mercedes nera e i flash cominciarono a colpirmi, e i giornalisti a circondarmi, facendomi le domande più assurde. Grazie a Steve riuscì ad entrare nell’edificio sano e salvo.
Non vedevo l’ora di vederla, ma quando entrai nella sala riunioni calò il gelo, Bella ancora non era arrivata, tutti mi fissarono con odio prima di riprendere a parlare tra loro, come se io non ci fossi, come se fossi trasparente. Solo Bill, il regista mi si avvicinò.
<< Ciao Edward, come va?>>
<< Bill.. mi odiano tutti, quindi direi che va benissimo>>, risposi sarcastico.
Sorrise dandomi una pacca sulla spalla per poi andare a sedersi tra i produttori, che mi strinsero la mano, ma solo per buona educazione. Nessun membro del cast, mi parlò per minuti, finché non vidi Kellan avvicinarsi.
<< L’hai combinata grossa, eh?>>
<< Senti Kellan, lo so quello che mi vuoi dire, perciò evita!>>, lo fermai prima che mi ricordasse quanto stupido e coglione fossi stato.
<< Capita a tutti di sbagliare, l’importante è capirlo e sapere chiedere scusa>>, disse sorprendendomi. Che fine aveva fatto il grande omone senza cervello, quale era? In senso buono ovviamente.
<< Già..>>, non finì di parlare perché la porta venne aperta da Sam ed insieme a lei entrò Bella. Ancora una volta calò il gelo nella stanza.
Era bellissima, nei suoi semplici jeans, indossava i Ray Ban non permettendomi così di vedere i suoi occhi, si stava nascondendo, non voleva fare vedere agli altri il suo dolore.
<< Ciao>>, disse con un filo di voce, sembrava che si stesse trattenendo.
A turno tutti si alzarono a salutarla, abbracciandola e baciandola, era mancata a tutti, tutti le volevano un gran bene, e come biasimarli?
Mi alzai anch’io , quando si liberò, ma mi fermò con un gesto della mano; << No!>>, disse prima di sedersi di fronte a me, ferendomi.
Sam fece per parlare ma Bella la fermò, cominciò lei:
<< Allora.. ho deciso di rinunciare al Comic-con di quest’anno.. non riuscirei a reggere tutta quella gente>>. Lei non poteva rinunciarci, era la cosa che più amava della promozione.
<< No, tu ci vai. Io rinuncio>>, le dissi, ma lei non era d’accordo.
<< Ho detto che io non ci vado. Chiaro?>> , rispose fredda.
<< Calma ragazzi>>, intervenne a placare la situazione Walt, uno dei produttori, 
<< Isabella, Edward, voi avete un contratto che vi obbliga a fare il Comic-con, le altre apparizioni si possono evitare>>, aveva ragione, il maledetto contratto.
<< Se ci sarà da pagare una penale, la pagherò. I soldi di certo non mi mancano!>>, era convinta, non voleva andare.
<< Sentite ragazzi..>>, intervenne Micheal, uno dei dirigenti della Warner, << ..sin dall’inizio vi abbiamo chiesto di evitare un certo tipo di relazione fra di voi..>>, come si permetteva? 
<< Micheal, se volevo parlare della mia vita privata..>>, intervenne Bella, leggermente infastidita, << ..sarei andata a fare due chiacchiere con quelli di Us Weekly, e non sarei qui!>>.
Ci fermammo tutti a guardarla stupiti dalla sua freddezza, da li in poi nessun riferimento venne fatto a noi due, le mie interviste e le sue furono divise, così come le apparizioni in tv, e al Comic-con, avrebbe partecipato in collegamento via Skype. 
L’unica cosa che avremmo fatto assieme sarebbe stato il servizio fotografico per EW e la première di Los Angeles ad ottobre. Non mi opposi a nessuna delle decisioni prese, anche se non le condividevo, ma non volevo che lei si arrabbiasse ancora di più con me.
Voleva avere meno contatti possibili con me, come se mi volesse cancellare dalla su vita.
<< Allora, vi mostriamo il trailer ufficiale>>, disse Bill, entusiasta. Sapevo che andava molto fiero di quest’ultima parte del film. 
Il trailer partì, era un capolavoro, sul set le avevo promesso che saremmo stati insieme per sempre, come i nostri personaggi, ma la realtà era stata ben diversa. Si dice, comunamente, che quando una storia finisce la colpa è di entrambi, ma in questo caso la colpa era solo e esclusivamente mia, lei era stata perfetta con me, lei ci credeva davvero in noi.
Vidi Angela chiederle qualcosa e lei si agitò, il suo respiro si fece irregolare e calde lacrime cominciarono a scorrere sul suo viso pallido. Che le stava succedendo?
<< Perché tutti volete sapere come cazzo sto, eh?>>, esplose con voce tremante. 
<< Volete sapere come sto?>>, disse rivolgendosi a tutti.
Si tolse gli occhiali e gli lanciò al centro del tavolo, alzandosi di scatto. 
<< Ecco come sto!>>, disse tremando mostrando a tutti il suo volto segnato dal dolore.
Fissava me e in quei occhi potevo vedere tutto il male che le avevo fatto, potevo vedere l’odio che provava nei miei confronti.
<< Che cazzo le hai fatto Edward?>> , mi disse Ben seduto alla mia destra. Già cosa le avevo fatto? L’avevo distrutta completamente.
Immobile la fissavo, non riuscivo a dire e a fare nulla, mi ripresi solo quando sentì la porta sbattere e mi accorsi che Bella era uscita.
<< Sbrigati Edward, va da lei!>>, mi disse Ashley con un tono che non ammetteva repliche.
<< Lei.. non mi vuole>>
<< Non dire cazzate!>>, le diedi ascolto e raggiunsi Bella in corridoio, piangeva e tremava tutta, non mi vide, era girata.
D’istinto le abbracciai le spalle, poco dopo lei si voltò affondando il suo viso nel mio petto, continuando a piangere. Nonostante lei stesse piangendo per colpa mia, saperla tra le mie braccia al sicuro mi faceva stare bene, questo era molto egoista da parte mia.
Alzò i suoi bellissimi occhi pieni di lacrime e dolore specchio dei miei, non si mosse, non voleva scappare ed io la strinsi a me ancora di più beandomi di quel contatto.
<< Sfogati>>, le dissi all’orecchio, sapevo che era ciò di cui aveva bisogno. Alice e Rose mi avevano detto che con loro non lo aveva mai fatto.
Non so per quanto rimanemmo così, d’un tratto alzò lo sguardo.
<< Cosa ti ho fatto?>>, presi il suo volto tra le mani e con i pollici cercai di asciugare le sue lacrime che continuavano a cadere. Appoggiai la mia fronte alla sua, incatenando il mio sguardo al suo, lei era immobile, leggevo in lei una lotta tra il voler rimanere e il voler fuggire. E poi posai le mie labbra sulle sue, in quel momento sentì che tutto stava ritornando come prima, ma Bella lo interruppe staccandosi da me.
<< Dobbiamo tornare dentro>> , disse con un filo di voce per poi vedersi nel riflesso della parete.
<< Oh, mio Dio!>>
<< Che c’è?>>, chiesi allarmato.
Cercò di ripulirsi il viso ed io le passai un fazzoletto.
<< È tutta colpa mia, ho rovinato, con quelle lacrime, il tuo bellissimo viso. Perdonami>>. Sciolse l’abbraccio, ed io non mi opposi, se l’amavo dovevo lasciarla andare.
<< Non ci riesco>>, disse prima di rientrare nella sala seguita da me.
<< Siediti>>, mi chiese ed io la ascoltai, nella sala era tornato nuovamente il gelo.
<< Non cambiate nulla. Tutte le interviste, le conferenze e gli show che dobbiamo fare assieme, gli faremo. Sarò presente al Comic-con, fisicamente>>, precisò. 
<< Non voglio compromettere il mio lavoro e che i fan lo fischino per qualcosa che riguarda solo me e lui>>. La fissavo sorpreso, aveva la straordinaria capacità di sorprendere sempre tutti. Anche in questo caso aveva messo la sua volontà in secondo piano, ed io la amavo sempre di più.
<< Ne sei sicura?>> , chiese Micheal.
<< Si >> disse prima di aprire la porta. Sam le si avvicinò, << Aspetta! Vengo con te>>.
<< No>> ed uscì lasciandoci li senza parole. 
Poco dopo me ne tornai anch’io a casa.

Eccomi, scusate l'enorme ritardo ma dovevo fare un esame all'università e non avevo il tempo materiale di pubblicare.
Vi piace Illusione raccontata da Edward?
Un bacio alla prossima!


   
 
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