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Autore: carmen16    20/03/2016    2 recensioni
E se Bella ricoprisse il ruolo del vampiro e Edward fosse il fragile umano? e se dovessero incontrarsi nel momento più sbagliato che il destino dovesse scegliere? se dovessero anche risultare nemici?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Isabella Swan | Coppie: Alice/Jasper, Bella/Edward
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Twilight
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Ciaoooo a tuttiiiii. Come sempre aggiorno molto lentamente, ma con questo capitolo e anche nei prossimi ho intenzione di sorprendervi! Penso che mi odierete per quello che succede adesso ahah ma non preoccupatevi, è tutto calcolato. Voglio leggere i vostri commenti. Ringrazio tutti coloro che leggono e commentano. Siete molto pazienti. Spero di riuscire a regalarvi un nuovo capitolo prima di Pasqua per farmi perdonare e augurarvi nel modo migliore buone feste! Così mi porto anche avanti con la scrittura. Buone Palme. Un bacio!

~POV IAN

Gli dispiaceva immensamente doverle riferire tutte quelle notizie, e in più raccontarle ciò che aveva scoperto su di lei. Era stata un'azione invadente e inrispettosa nei suoi confronti ma non aveva potuto fare altrimenti, ne andava della loro sopravvivenza. Poteva sembrare un perfetto insensibile, ma non era affatto così, perchè aveva giurato il giorno in cui se n'era andata che avrebbe dato sempre la precedenza alla sua sicurezza prima di tutto. Avrebbe potuto perderla in questo modo, ne era consapevole, ma il pensiero che sarebbe potuta morire lo uccideva molto di più che perdere la sua amicizia. Avrebbe trovato sempre un modo per starle vicino in ogni caso. Bella era la sua salvezza, l'aveva vista letteralmente crescere sin da quando era bambina, quando l'aveva trovata mentre correva disperata per quell'edificio senza neanche conoscere la via d'uscita terrorizzata da ciò che erano, e di cui presto avrebbe fatto parte anche lei.
 Sentiva che avrebbero litigato ma lui era anche arrabbiato perchè era scappata senza dirgli nulla, quando lui aveva finalmente deciso, dopo più di novant'anni, di confessarle tutto ciò che provava per lei e spiegarle cosa aveva rappresentato per lui. All'inizio gli era sembrato tutto strano, perchè avendola vista crescere, per lui era come una figlia, ma con il passare degli anni, le esperienze e risate condivise, il rafforzarsi del loro legame, aveva sentito qualcosa in più. Qualcosa che cresceva giorno dopo giorno, lentamente,  gli esplodeva nel petto al posto del suo cuore privo di vita ogni qual volta la vedeva. Qualcosa che quando le stava vicino, gli faceva sempre sentire il bisogno di abbracciarla e tenerla per mano, avvicinarsi al suo viso e darle tutta la gioia del mondo. La sua missione era quella di farla sorridere ogni volta che poteva, e contava ancora di poterlo fare quando sarebbe finita tutta quella situazione. Probabilmente lei lo avrebbe respinto però forse gli avrebbe concesso almeno una possibilità per dimostrarle la vita che avrebbero potuto avere insieme.
Adesso però doveva liberarsi di un altro peso, non desiderava più portarle rabbia perchè per lui era qualcosa contro natura, quando tutto il suo essere l'amava. Non riusciva più a contenere il senso di tradimento e l'ira, perciò le comunicò tramite il pensiero di ascoltarlo.

- Il voler conoscere ciò che ho scoperto su di te sarà una tua scelta che dovrai prendere da sola. Per il tuo bene sarebbe meglio che tu ascoltassi tutto ciò che ho scoperto ma devi sentirti pronta e probabilmente cambierà molto di ciò che credevi di conoscere, perciò ti darò del tempo per pensarci. Non mi allontanerò troppo da qui, perlustrerò la zona nei prossimi giorni per assicurarmi che vada tutto bene e di non incontrare truppe o spie di Aro, quando avrai preso la tua decisione basta che tu mi chiami col pensiero ed io verrò da te. Qualsiasi cosa tu scelga ti proteggerò in ogni caso e cercherò di far fronte a questa situazione, se posso impedire che accada... Però la tua mancanza di fiducia e la tua fuga mi hanno molto ferito Bella, non lo nascondo. Non so quanto a lungo potrò cacciarti fuori dai guai se tu non me ne parli e mi lasci fuori.-

In quel momento vide i suoi occhi dorati diventare di n marroncino chiaro, triste e spento mentre lei gli rispondeva:

- Lo so che mi sono comportata da sciocca, ma non sapevo se sarei mai riuscita nell'intento di fuggire o di realizzare la mia missione. Non ho voluto coinvolgerti non perchè non mi fidassi di te ma perchè ti avrei messo in pericolo inutilmente solo per un mio tentativo che sarebbe potuto andare a vuoto. Già così nel momento in cui me ne sono andata tu eri a rischio perchè sanno che siamo molto legati... Figurati se avessi saputo qualcosa, avrebbero fatto di tutto per estorcerti delle informazioni, e in quel caso la morte sarebbe stato solo sollievo... Conosci il modus operandi di Aro. Potrai perdonarmi? Non ho ancora una risposta riguardo al voler  conoscere la mia storia, ho bisogno di tempo per pensare.-

All'improvviso le sue braccia apparentemente esili gli avevano avvolto il collo abbracciandolo forte, più di quanto sicuramente un umano avrebbe sopportato. Lui si perse nel suo profumo accarezzandole i capelli. Non avrebbe mai potuto comprendere quanto profondamente le volesse bene e con tutta probabilità neanche quanto l'amasse. Avrebbe dovuto darle una spitarella o aspettare ancora? Forse era troppo scossa perchè lui si intromettesse con i suoi sentimenti, ma forse per una volta avrebbe dovuto essere un pò egoista. Quell'umano stava cercando di portargliela via e lui non l'avrebbe permeso fichè avesse potuto.

Scostandola da sè, questa volta le disse ad alta voce:

- Lo sai che mi interessa ben poco del rischio o del pericolo. Ho sempre voluto starti accanto in ogni situazione, qualsiasi fosse il pericolo o il prezzo da pagare. Se temevi che avrebbero potuto farmi del male, allora avresti dovuto permettere che io venissi con te e che sapessi. Comunque prenditi tutto il tempo che vuoi ma stai attenta, non è illimitato. Ti perdonerò solo se mi prometti due cose. Sei d'accordo? -

Lei gli sorrise, furba rispondendogli : - Addirittura due? Non stai esagerando? -

Lui negò scuotendo il capo e le disse: - No, affatto se pensi a ciò che mi hai fatto passare. Prendere o lasciare. Ci stai?-

Lei tirò un sospiro di sollievo e i suoi occhi tornarono di nuovo dorati come il grano maturo. Annuì condiscendente e gli fece segno con una mano di proseguire, perciò lui reprimendo il nervosismo continuò:

- Benissimo. La prima richiesta è che tu stia molto attenta. Se dovessi accorgerti di qualsiasi cosa strana devi avvertirmi immediatamente e verrò ad aiutarti. Non ci saranno mai più segreti fra noi e tu mi permetterai di starti vicino.  Intesi? -

Lei sorridendo rispose: - Va bene. Promesso. E la seconda? -

Non aveva la minima idea se quello che stava per fare fosse la cosa giusta ma avrebbe tentato perlomeno. Non avrebbe più vissuto con il rimpianto o rimandando all'infinito. Quando hai di fronte l'immortalità i rimpianti possono uccidere con il tempo. Le si avvicinò, e le accarezzò il viso con la mano destra mentre con la sinistra intrecciò le dita alle sue. Vide confusione nel suo sguardo ma non si fermò, presto avrebbe capito quali fossero le sue intenzioni.
I loro visi erano sempre più vicini mentre lui stava giungendo al suo obiettivo lentamente, baciandole prima l'altra guancia che non era imprigionata dalla sua mano e le sussurrò sulla pelle, suadente:

- La seconda è che è da tempo che desideravo fare una cosa... Ma mi domando se tu me la lasceresti fare, se il tuo cuore potrebbe accettarlo-
così dicendo non le lasciò il tempo di ribattere che le sfiorò le labbra con le sue, leggermente. Lei si era totalmente irrigidita ma non lo stava respingendo. Non stava facendo nulla in effetti, neanche respirare. Ne approfittò per approfondire il contatto, sempre dolcemente, in attesa della sua reazione. Con i suoi sensi sviluppati avvertiva il suo profumo dolcissimo e il suo corpo che si rilassava e contraeva. Doveva star affrontando una battaglia in quel momento con se stessa, ma non riusciva ad impedirsi di godere del contatto con il suo corpo e dei brividi che le suscitava. Non si era mai sentito più vivo di quel momento, per quanto sia possibile esserlo per un vampiro. Avrebbe voluto stringerla a sè per non lasciarla mai più, ma non voleva forzarla in nessun modo. Non riusciva a capire cosa lei stesse provando con esattezza, se fosse indecisa o tutto ciò la infastidiva.

Le accarezzò dolcemente i fianchi mentre delicatamente s'insinuava nella sua mente e le diceva con il pensiero:

- Puoi respingermi in qualsiasi momento. Non sei costretta e io non ti imprigiono, non preoccuparti per i miei sentimenti, ma rilassati. Non voglio farti del male. Voglio solo dimostrarti cosa provo per te e come questo sentimento cresce ogni giorno. Lasciati andare e ascolta le tue sensazioni. Ti sono indifferente? -

E fu allora che avvenne un cambiamento quasi impercettibile se non per un vampiro. Le mani della ragazza si rilassarono e i suoi pugni si aprirono abbracciandolo e le sue labbra lo accolsero, e in quel momento si sentì il vampiro, anzi l'uomo più felice della terra.

POV EDWARD

Stava facendo avanti e dietro nella sua stanza da almeno mezz'ora per il nervosivo. Entro poco tempo avrebbe dovuto incamminarsi verso il bosco per incontrare Bella e chiarire finalmente il suo mistero. Dubitava che qualsiasi cosa la rendesse diversa e così speciale, l'avrebbe allontanato da lei... Ma non era solo questo ciò che lo preoccupava, sembrava che tutti conoscessero più cose riguardo a lui e del suo passato di quante ne sapesse lui effettivamente. Voleva iniziiare ad andare a fondo, era stanco di non sapere chi fosse e quali fossero le sue origini, ma avrebbe dovuto prima prendere il coraggio per fare quel numero scritto sulla lettera lasciata ai suoi genitori adottivi. Forse dopo tanti anni il numero era stato disattivato.
Una cosa che lo dispiaceva molto è che il dottor Masen quando erano usciti dall'ospedale prima di raggiungere Alice in macchina l'aveva guardato per un attimo con un'espressione molto seria e preoccupata chiedendogli se lui avesse conosciuto o frequentasse Isabella Swan. E come faceva a saperlo il dottore? Forks era una piccola città ma la ragazza si faceva notare il meno possibile, tant'è vero che consegnava i suoi dolci nell'anonimato e non amava mostrarsi molto in giro, anche se le voci della sua indiscutibile bellezza l'avrebbero preceduta. Dove voleva andare a parare il dottore? Notò che agitato, il dottor Masen giocherellava con un piccolo ciondolo con una scritta che però lui non era riuscito nemmeno a intravvedere. Gli aveva detto che stare al fianco di Bella era pericoloso per lui e che non dovevo più incontrarla. Ma cosa intendeva? Quella frase lo aveva parecchio contrariato. Cosa ne sapeva lui di Bella e perchè non avrebbe più dovuto vederla? Alice poco prima gli aveva detto il contrario... L'unico a non capirci nulla era proprio lui. Sperava proprio che fasse la ragazza dagli occhi castano-dorati a fornirgli delle spiegazioni. Sentì il telefono vibrare nella tasca e quando lo sfilò per guardare il mittente strabuzzò gli occhi; quella piccola diavoletta aveva appreso pure come mandare i messaggi e lo aveva fatto dal numero del dottore. Il testo del messaggio diceva:

Ciao fratellone! Ho appena visto che ti incontrerai con quella ragazza fra poco. Perchè non me lo hai detto? Comunque dovrai lottare per lei e non farti scoragiare da quello che ti dirà. Un suggerimento; chiedile di andare in un posto assolato e copriti per bene, anche il collo. Fra qualche ora molte cose cambieranno perciò venite da me.
Ti voglio bene. A presto.
Che tono autoritario, ma cosa voleva significare ciò che gli aveva scritto? Iniziava a pensare che avessero tutti dato di matto o lo stessero prendendo in giro.
   
 
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