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Autore: taccy01    22/03/2016    4 recensioni
STORIA AD OC. ISCRIZIONI CHIUSE
E se i figli dei personaggi delle fiabe venissero nel nostro mondo? O meglio nel mondo degli Inazumiani? Riuscirebbero a trovare insieme un modo per salvare la terra di Fairy Town?
Lo scoprirete leggendo.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ciao! Oggi compariranno i primi 5 oc. Gli altri appariranno nel prossimo capitolo. Gli OC di oggi sono quelli di Naru-Chan, Sofy, Matitam, Leopardodellenevi e Kaya. Buona lettura! Ps: non vi aspettate mai più capitoli così lunghi da me. Ah, sono andata in ordine di ispirazione a scriverla, non di schede arrivate prima.

Una ragazza guarda la sua madre adottiva con uno sguardo vacuo. Ha capelli lunghi fino a metà schiena, dalle punte mosse e bianchi come la neve. Gli occhi sono eterocromi: quello sinistro è azzurro ghiaccio e quello destro è blu notte; entrambi sono circondati da lunghe ciglia bianche. La pelle è pallidissima, per non dire cadaverica.Non è molto alta, ma in compenso è magra, non troppo formosa. Una lacrima sfugge al controllo del suo sguardo di ghiaccio e sua madre si affretta ad asciugarla.
-Glaphyra, non fare così. Ci rivedremo molto presto.- dice Ribelle, la madre adottiva di Glaphyra, per consolarla.
Glaphyra abbozza un sorriso spento: sa che non è così. Non sanno neppure se il regno delle fiabe sopravviverà. Abbraccia comunque un'ultima volta i genitori, che ormai non contengono le lacrime.
Lei lo fa. È sempre stata così:fredda e distante con tutti gli estranei, a prima vista sembra menefreghista poiché si isola durante le conversazioni, come se non la riguardassero minimamente.
Con le persone a lei care tende a sciogliersi, mantenendo pero la sua compostezza e senza lasciarsi andare troppo. Dimostra rarissime volte ciò che prova realmente, ma anche se lo nasconde ha paura di perdere le persone a cui tiene.
Fondalmentalmente ha un carattere calmo, cede poche volte alle provocazione e quelle poche volta avvengono se si parla male delle persone a cui Glaphyra vuole bene o quando si insultano persone innocenti, in quelle occasioni Glaphyra inizia a rispondere con parole fredde e pungenti.
Forse ciò è influenzato dalla sua storia triste.
Glaphyra è nata in Germania il 13 novembre. In realta non è la figlia di sangue di Ribelle, ma è stata adottata alla tenera età di 6 anni. I genitori adottivi le hanno confessato tale fatto quando Glaphyra aveva ormai 10 anni e lei sembrava gia consapevole di questa cosa, perciò non è rimasta particolarmente traumatizzata. I suoi genitori biologici sono morti in un incidente stradale quando la bimba aveva solo 3 anni, quindi Glaphyra è stata portata in un'orfanotrofio, lo stesso dove è stata poi adottata.
Nonostante tutto, i genitori adottivi la trattano come se fosse loro figlia e lei li tratta come se fossero i suoi reali genitori, anche perche li considera tali.
Stando sempre da sola, ha coltivato la passione per la musica e suona tristi melodie al pianoforte. Ama ammirare la pioggia dalla finestra: solitamente Glaphyra si siede sul davanzale della finestra e resta lì ore e ore a guardare la pioggia...Dice che il rumore della pioggia la aiuta a concentrarsi.
Ama molto giocare a basket con la sua stretta cerchia di amici o correre libera nei prati vicino al castello.
Ora Glaphyra cerca il coraggio di attraversare quel portale, di sbucare in un mondo che non le appartiene. È la prima figlia di fiabe a farlo.
Osserva un'ultima volta il suo mondo e glia altri che entreranno dopo di lei. Sembrano molto più agitati di lei.
Preso l'ultimo respiro entra, sbucando sul monte Fuji.
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Endou decide che è ora di fare un allenamento speciale sul campo del Monte Fuji.
Hiroto, Midorikawa, Suzuno e Nagumo non ne sono molto felici: quel campo ha spiacevoli ricordi per loro.
Non appena giungono lì, vengono colpiti da un cerchio di luce azzurra.
-Pensavo che gli alieni non fossero più qui...- mormoròa preoccupato Endou.
Suzuno rabbrividisce: ha già visto questo portale. Quando faceva ancora parte della Aliea, un portale del genere era sbucato sul monte Fuji.
Da quel portale era uscita una ragazza. Aveva detto di aver attivato per sbaglio il portale e lui la ospitò per qualche giorno. Si innamorarono perdutamente l'uno dell'altra, a causa del loro simile carattere freddo, forse.
Proprio a causa di quel suo carattere, Suzuno aspettò fino all'ultimo per dichiararsi. Ma lei lo ricambiò.
Si promisero di amarsi, pur sapendo che sarebbero dovuti stare lontani. Lui sapeva bene che quella ragazza apparteneva al mondo delle fiabe.
Però da quel giorno non aveva mai più visto Glaphyra Lathsveiz.
Non si stupisce granché vedendola uscire da quel portale. La vede osservarli uno ad uno con il suo sguardo di ghiaccio, ma lui la conosce e sa che è impaurita.
Poi i suoi splendidi occhi si posano su di lui e si sgranano dalla sorpresa.
I mormorii cominciano ad accendersi tra i ragazzi, cercando di capire chi sia quella bella ragazza.
Suzuno non dice niente, le si avvicina e le accarezza una guancia col dorso della mano. Lei gli rivolge un piccolo sorriso spontaneo.
Una lacrima di gioia sfugge al controllo dell'albino, che subito posa le labbra su quelle gelide e morbide di lei.
Solo Nagumo sembra capire. Suzuno gliene aveva parlato, ma lui idiota com'era non gli aveva creduto.
Intanto, nel regno delle fiabe c'era un'altra ragazza a salutare i genitori: la ragazza in questione si reggeva a malapena sulle gambe, essendo abituata a nuotare.
Ella ha i capelli molto lunghi, castani e ricci alle punte. Ha degli occhi marroni molto espressivi e una pelle candida. Ha un sorriso radioso ed è bassa per la sua età, ma di fisico magro.
Abbraccia suo padre, il re dei mari, e la sorella maggiore Ariel. Fortunatamente il portale è vicino al mare così loro sono venuti a salutarla anche se hanno la coda.
Lei è nata con le gambe perché è frutto dell'unione tra suo padre e un'umana, con la quale ha vissuto, nel mondo delle fiabe, in una casa in riva al mare.
La ragazza ha mostrato da sempre uno spirito d'avventura e l'amore per la musica, coltivato in parte grazie al suo canto melodioso, tipico delle sirene.
Lei è appassionata al canto e ama suonare il clarinetto. Come carattere è molto più emotiva rispetto a Glaphyra è infatti non trattiene le lacrime nel salutare suo padre, sua sorella e la madre.
-Kaya Coral! In quanto mia figlia è mio dovere metterti in salvo, mentre con gli altri adulti proverò a trovare una soluzione. Avremo bisogno dell'aiuto di tua sorella per questo sarai sola in questo viaggio.-le dice suo padre
Lei annuisce e si guarda attorno, per osservare la ragazza che sta entrando prima di lei: sul suo volto non c'è traccia di agitazione, né di altre emozioni. Sembra fredda come il ghiaccio.
Rivolge un ultimo sorriso alla sua famiglia e fa qualche passo verso il portale.
Intanto Suzuno aveva raccontato tutto agli altri ragazzi, tenendo sempre stretta Glaphyra: erano stati lontani per troppo tempo e non voleva lasciarla più andare.
I suoi compagni rimasero sorpresi nel saper da Glaphyra che molte altre figlie delle fiabe come lei sarebbero uscite da quel portale, ma ormai avevano preso la decisione di credere a ciò che gli avrebbero detto.
Glaphyra guarda per un istante l'anello che porta al dito medio della mano sinistra: con loro non ne avrebbe avuto probabilmente bisogno.
Mentre i ragazzi si accerchiano intorno al portale, curiosi di vedere chi ne sarebbe uscito, il portale emette una luce forte e dal portale sbuca un ragazza.
Kaya fa qualche passo incerto verso i ragazzi,mossa dalla curiosità, ma non essendo abituata a camminare, rischia subito di cadere.
Viene afferrata al volo da Kazemaru:
-Tutto bene?- le chiede preoccupato il difensore.
Lei arrossisce, non essendo abituata a parlare con dei ragazzi e borbotta un grazie imbarazzato.
Lentamente il ragazzo dai capelli turchesi la fa avvicinare agli altri.
Subito Kaya nota la ragazza dallo sguardo di ghiaccio abbracciata a un ragazzo dal medesimo sguardo.
-Loro sanno?- chiede all' unica ragazza che sa appartenere al suo mondo.
Glaphyra annuisce:
-Io conoscevo già Suzuno e lui mi ha aiutato a spiegare tutto a questi ragazzi. Io sono Glaphyra, la figlia di Ribelle.- dice fredda guardandola negli occhi.
Kaya subito li abbassa: non è in grado di sostenere uno sguardo così penetrante.
-Beh...- dice rivolta a tutti. -Io sono Kaya. Sono la figlia del re dei Mari. Sorella della Sirenetta.-
Le ragazze sanno che qui quasi tutti considerano i loro parenti fiabe, sono state preparate.
I ragazzi si presentano un po' a turno: Endou, Kazemaru, Hiroto, Midorikawa, Suzuno, Nagumo, Afuro, Hera, Fudou, Tsurugi, Shindou, Karya, Gouenji, Atsuya, Shirou, Kirino e Fideo.
Lei sorride a tutti, mentre la ragazza dai capelli bianchi continua a mostrarsi fredda e rivolge attenzioni solo a Suzuno.
Nel mondo delle favole una ragazza sorride amabilmente: finalmente avrebbe lasciato suo padre e si sarebbe liberata della sua aura oscura. Stare troppi anni con lui l'aveva confusa e ormai non sapeva più se essere buona o cattiva.
-Tamara.- la chiama sua padre. La sua aria è avvilita. -Comportati male. Mi mancherai.- gli dice imbarazzato.
Lei lo guarda sorpresa: suo padre, Tremotino, il signore oscuro, è imbarazzato? Deve essere un miracolo. Solo pensare alla sua infanzia é terribile.
Sua mamma è morta uccisa da suo padre e per questo lei lo odia.
Tam non è né dalla parte dei bravi, né dalla parte dei cattivi, anche se suo padre la vorrebbe cattiva.
Pur odiandolo è stata costretta a vivere con lui per tutta la sua esistenza. Ora che può andarsene lui le da dimostrazioni di affetto.
Tamara lo guarda confusa, sapendo di non essere come lui. Lei è una ragazza allegra e determinata, sportiva e intraprendente. Si caccia spesso nei guai e ama le avventure. Ama la corsa il nuoto e suonare la sua chitarra
Lo osserva un ultima volta con i suoi grandi occhi, marroni come i capelli. Questi sono lunghi fino alle spalle e perennemente raccolti in una treccia.
È alta e magra.
Suo padre le posa una mano sulla spalla, in segno di saluto.Poi lei avanza verso il portale, per entrarvi.
Non appena giunge dall' altra parte vede due delle ragazze del suo mondo, che subito riconosce.
-La figlia di Nettuno e la figlia di Ribelle...- mormora sorpresa.
Le altre sgranano gli occhi:
-Come ci conosci?- domanda Glaphyra senza dare a vedere lo stupore.
-Ti guardavo sempre giocare a basket dalla finestra del castello di mio padre. E ho visto molte volte la semi-sirena nuotare nel lago. - risponde semplicemente.
Glaphyra alza le spalle:
-E tu chi sei?-
-Tamara Gold, figlia di Tremotino.- risponde Tam imbarazzata.
Tutti sgranano gli occhi:
-E sei cattiva come tuo padre?- chiede Gouenji.
Lei sbuffa e fa per rispondere, ma Midorikawa la anticipa:
-Mai giudicare un libro dalla copertina. Lei è libera di essere quello che vuole, magari non ha subito l'influenza del padre.-
Tamara gli sorride, riconoscente e nuovamente i giocatori si presentano, un po' più fiduciosi.
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Nel mondo delle fiabe una ragazza si dondolava nervosamente sui talloni: era il suo momento.
Aveva capelli castano scuro, mossi e lunghi più o meno alle spalle, occhi allungati e verdi e una pelle molto chiara che rende le lentiggini ben visibili sulle sue guance. È abbastanza alta per una quattordicenne, mediamente magra e con le gambe particolarmente lunghe.
-Chihiro!- la rimprovera sua madre, Rosaspina( la bella addormentata). -Non agitarti così, non è regale!-
Chihiro sbuffa: per quanto voglia bene ai suoi genitori, ha sempre odiato le sue origini reali.
-Mamma! Non ci vedremo per molto tempo e tu pensi a questo?- ribatte infastidita.
La madre la guarda imbarazzata, per poi cominciare a piangere.
-Scusa. Mi mancherai.- dice prima di stringerla insieme al marito in un abbraccio soffocante.
Chihiro alza gli occhi al cielo, ma ricambia l'affetto dei genitori. Poi si muove verso il portale.
Una volta uscita, saluta con un cenno le tre ragazze del suo mondo e squadra tutti gli altri con curiosità.
-Loro sanno.- la informa Tamara.
Lei annuisce. Non conosce quelle tre, ma: a giudicare da come si muove, la più bassa deve essere la figlia del re dei Mari, la castana ha un'aria tormentata: dalle informazioni che ha potrebbe essere la figlia di Tremotino e la bianca l'ha vista in compagnia di Ribelle.
Chihiro sorride soddisfatta quando le tre si presentano, confermando i suoi sospetti: ha sempre amato osservare la gente.Così come ama gli animali, la musica classica, leggere disegnare e scrivere le sue storie su un quaderno spiegazzato. Sono questi i suoi hobby.
-Chihiro Ayame.- dice rivolgendo un sorriso abbozzato a tutti.
Anche lei fa la conoscenza dei ragazzi.
-E così hai detto di essere la figlia della Bella Addormentata....scommetto che sei tale madre, tale figlia.- commenta velenoso Atsuya.
Lei strizza gli occhi in segno di sfida:
-Ti pentirai di avermi parlato così, quando ti troverai a fare un viaggio nel tempo.- gli rispose.
Atsuya impallidisce: quella ragazza ha guadagnato tutta la sua stima.
Intanto, nel mondo delle fiabe, una ragazza si guarda intorno. È bassottina, magra e sinuosa,con dei capelli castano chiaro con qualche ciocca bionda e occhi verdi.
Si morde nervosamente le unghie, temendo di avere un arrivo burrascoso e di non trovarsi bene.
-Sofia, per favore! Sii femminile!- la rimprovera la madre, Cenerentola.
Lei la fulmina con lo sguardo:
-Dovevate proprio venire?- chiede scocciata.
La ragazza non era mai andata per nulla d'accordo con i genitori essendo un maschiaccio e un'amante dello sport. Loro la vorrebbero più "femminile" e meno movimentata.
Cenerentola sembra non fare caso a quelle parole:
-Buon viaggio, cara. Sii educata.-
In tutta risposta lei la manda al diavolo. Lei non è come i suoi genitori: lei ama giocare a calcio e fare acrobazie e salti mortali.
Attraversa velocemente il portale e subito corre incontro alle quattro ragazze provenienti del suo mondo.
Si stupisce di vedere lì un sacco di ragazzi.
-Voi chi siete?- domanda sorpresa.
Fideo le sorride dolcemente:
-Siamo una squadra di calcio!- risponde.
Lei si illumina:
-Che bello! Io amo il calcio!- esclama felice. Poi torna a guardare confusa le quattro ragazze, che annuiscono:
-Sanno tutto.- la tranquillizza Tamara. Poi sorride e tutte e quattro si presentano.
Sofia rivolge il suo sorriso luminoso a tutti:
-Io sono Sofia Sakamoto. Sento che mi troverò bene qui-
   
 
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