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Autore: Erin    31/03/2009    14 recensioni
SEGUITO DI "PROIE ROUGE". [...]Ricordo ancora le sue parole: "Fuori dal Proie Rouge io non ti dimenticherò. Farò solo finta di averlo fatto." Ecco perché non voglio andare avanti e dimenticare. Perché dentro di me so che lui non dimenticherà. O forse spero solo che non lo faccia. Che non mi dimentichi.[...]Ma dobbiamo fingere che niente sia successo. E lui sembra farcela. Anzi, lui può farcela. Lui è Draco Malfoy. Ed io?
Genere: Generale, Romantico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Hermione Granger, Il trio protagonista | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Fake Forgetfulness

 

Epilogo

 

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Hermione, svegliati è tardissimo!”

Sento dei rumori, fastidiosi, oltre la porta della mia camera da Caposcuola. Mi sembra di sognarli o forse esistono davvero...

 

“ ‘Mione! Sto per sfondare la porta!”

 

Non so perché sto sognando Ginny e Silvia insieme, perchè Silvia non può mettere piede ad Hogwarts. E se fosse Draco? Forse vuole che lo apra, altrimenti tutti lo vedono fuori dalla mia porta e si insospettiscono!

 

Mi alzo di scatto. Scendo dal letto inciampando nelle coperte, cadendo anche per terra; mi rialzo, stropicciandomi gli occhi. Metto la mano sul pomello della porta – me lo ricordavo diverso... – e apro, facendo si che un’onda di luce mi attraversi.

 

Non vedo subito chi è, ma improvvisamente vengo sommersa da una valanga di pizzo e tulle verde mela, insieme a voci urlanti.

 

Qualcuno sposta le tende, inondando la stanza di luce e finalmente i miei occhi vedono e capiscono.

 

Era stato tutto un sogno. Un sogno così realistico che avevo quasi pensato, per un attimo, di trovarmi ancora ad Hogwarts, di avere ancora diciassette anni, di trovarmi nella mia stanza da Caposcuola.

 

Invece le espressioni arrabbiate delle mie damigelle mi fanno capire tutto il contrario.

 

“ Scusate ragazze...”

 

“ Scusate?! Ma è tardissimo, farai tardi in chiesa, tua madre e tuo padre sono giù, tutti nervosi!”

 

Giusto, stavo a casa dei miei, perché solo dopo il matrimonio saremmo andati a vivere insieme. La nostra futura casa ancora non l’avevo ancora vista, però...

 

Hermione Jane Granger, cadi da questo stato di dormiveglia, va’ a lavarti e vestirti!” mi urla Silvia e io mi riscuoto.

 

Sto lì, adesso, a guardarle. Silvia, Ginevra, Michelle e AnnaLou – le due cugine del mio futuro marito – vestite con degli abiti splendidi verde mela, elegantissime e composte.

 

Sorrido come una scema, emozionata e commossa. Ma mi devo muovere!

 

“ Per Merlino, avete ragione!” esclamo, correndo in bagno a prepararmi.

 

Non ci posso credere di aver perso tutto quel tempo. Lui sarà già in chiesa? I suoi genitori staranno pensando che anche il giorno del matrimonio faccio tardi? E mia madre? Sta già morendo d’infarto?

 

Mi lavo più in fretta che posso. Uscita fuori, Ginny pensa ad un incanto per sistemarmi i capelli, alzandomeli in una crocchia morbida boccolosa, piena di piccoli fiorellini.

 

Silvia mi aiuta a mette il vestito, un bellissimo abito bianco chiarissimo, tutto lavorato a mo’ di corpetto nella parte superiore e con una gonna di tulle nella parte inferiore.

 

Michelle ed AnnaLou mi aiutano a mettere il velo, i guanti di pizzo fino ai gomiti, mi truccano e mi allacciano le scarpe. E’ proprio vero che sono un team fortissimo. Mi ricordo di quando mi aiutarono a preparare la festa a sorpresa al mio – adesso – futuro marito. Sono state grandiose!

 

“ Su, scendiamo avanti!”

 

Corro – o almeno cerco di farlo – per le scale di casa mia e scendo al piano di sotto, dove mia madre appena mi vede già scoppia a piangere. Mi abbraccia e mi mette al collo la sua collana, quella che aveva quando si sposò con mio padre.

 

Stavo per dirle quanto le volessi bene, quando Silvia mi trascina per un braccio urlando che è tardi, ficcandomi nella limousine con autista che il mio lui aveva insistito nel mandarmi. Dentro, salgono anche le mie damigelle mentre i miei genitori ci anticipano con la loro auto.

 

Il tragitto per arrivare in chiesa è adrenalinico. Lui ha acconsentito a sposarsi in una chiesa babbana perché i miei ci tenevano parecchio, e di questo gli sarò sempre grata. E poi adesso i miei genitori lo adorano...veramente lo adorano dal primo giorno che si è venuto a presentare a casa, portando fiori e dolcetti.

 

“ Allora, tu parti dalla prima navata, tu sistemi questo...no no...!” sento lamentarsi le quattro damigelle, ma sono troppo presa dai miei pensieri.

 

Non vedo l’ora di arrivare a destinazione, di percorrere quella navata e vedermelo davanti, vestito con uno smoking nero e l’aria emozionata. Stringo il bouchet e quasi non rischio di rovinare le rose bianche – le preferite di sua madre – che ho imparato ad apprezzare. E’ una donna molto in gamba e anche il padre, da diversi anni a questa parte, è cambiato radicalmente. Una volta lo vidi parlare anche con mio padre sul calcio babbano, visione assolutamente indescrivibile.

 

Il paesaggio scorre oltre il finestrino, mandandomi tanti di quei ricordi. Il parco in cui passeggiamo la prima volta che lui venne in questa città, il ristorante dove cenammo con le nostre famiglie, la mia scuola elementare che una volta gli portai a vedere.

 

E’ incredibile quanto tempo sia passato. Ormai ho venticinque anni e se da una parte mi sembra passata un’eternità da quando ho messo piede ad Hogwarts, allo stesso tempo questi anni sono trascorsi velocissimi e mi sembra ieri che mi sono diplomata ad Hogwarts e ho iniziato fare la Medimaga. Oppure quando lui ha litigato con i suoi genitori, non frequentandoli per parecchi anni, diventando Diplomatico per il Ministero della Magia.

 

“ Arrivati” annuncia l’autista e io ritorno alla realtà. Ci siamo già?

 

Le mie damigelle sono più confusionarie di me che invece, quando sono ansiosa, cado in un silenzio più totale.

 

Scendo dall’auto e vedo loro farmi l’occhiolino, prima di precedermi e fare il loro ingresso in chiesa, per posizionarsi sull’altare.

 

Tremo, ma non vedo l’ora di sposarlo. Di passare la vita con lui e di poter finalmente dire che è mio marito.

 

Un passo, un altro, sento subito la mano di mio padre afferrarmi e così gli sorrido, mentre insieme saliamo i gradini della chiesa.

Superiamo il portone e sono sull’uscio, con tutti gli occhi puntati addosso e la musica nuziale che sta spandendo le sue note nella sala.

 

C’è odore d’incenso e tutti sorridono, felici. Vedo mia madre in prima fila accanto ai suoi genitori, che mi guarda con un fazzoletto già sotto gli occhi.

 

Ma i miei occhi dorati sono nei suoi, come sempre. Non vedo più niente, né mia madre, né gli ospiti, il prete, la chiesa e non sento più il profumo d’incenso e la musica.

 

Io sento solo il suo profumo.

 

C’è solo lui per me, avvolto in quello splendido completo nero, i capelli chiarissimi stranamente sistemati all’indietro – come un ragazzo d’altri tempi – i denti perlacei in bella vista e il sorriso tremante.

 

 

Non ho mai visto Draco così emozionato.

 

Mio padre mi accompagna da lui e Draco china appena la testa, salutandolo. Quando mio padre torna al suo posto e la musica cessa, lui mi stringe la mano e si avvicina al mio orecchio.

 

“ Dio mio...quanto sei bella”

 

Arrossisco e non oso voltarmi verso di lui, altrimenti lo bacio ancor prima che il prete ce lo permetta.

 

“ Tu sei più bello, non c’è confronto. Vederti tutto emozionato poi...”

 

Lui sorride, voltandosi a guardare il prete che inizia a parlare. Il cuore mi batte forte e mi manca il respiro.

 

“ Amore...”

 

Mh?”

 

“ Stanotte ho sognato i primi tempi. Il Proie Rouge e tutto il resto”

 

Mi volto appena, perché non ero stata io a parlare.

 

“ Scherzi, Draco? Io ho fatto il medesimo sogno, ti giuro!” esclamo a voce bassa, sconvolta.

 

“ Forse perché stiamo affrontando una cosa che cambierà la nostra vita e...almeno a me, non pare ancora possibile di avere la fortuna di passare il resto della vita con te. Mi sembrava così impossibile che fino a stamattina credevo che tu fossi ancora così lontana... dice, intrecciando le dita nelle mie.

 

“ Ti amo, Draco” sussurro, stringendo la sua mano nella mia.

 

“ Ti amo, Hermione. Per sempre”

 

“ Per sempre.”

 

 

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Eccoci giunti alla fine. Spero questo epilogo ci piaccia. Non volevo lasciare la storia in sospeso, quindi ho preferito ultimarla così perché ne sto iniziando un’altra e non volevo cadere nel banale raccontando i soliti avvenimenti che avvengono nella vita di Draco ed Hermione ad Hogwarts, anche perché l’ho fatto in altre storie e forse lo farò in futuro con altre ancora. Questa ho pensato di farla finire così, come se tutti i capitolo precedenti fossero stati i ricordi di un Hermione in procinto di sposarsi.

Ringrazio tutti quelli che continuano a commentarmi, sperando che continuiate a leggere le mie storie, come EDERA, di cui ho appena pubblicato il primo capitolo.

 

Alle prossime storie,

Erin.

 

  
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