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Autore: _Nimphadora_    27/03/2016    3 recensioni
Raccolta di one shot ambientata nel periodo dei Malandrini, in particolare di genere “Wolfstar”.
Dalla storia:
«Basta!»
Sirius sentiva ancora il sapore del sangue contro il palato, le dita gonfie e il petto colpito da fitte atroci al termine di ogni respiro mozzato.
Remus ora era fermo, non si muoveva di un centimetro nonostante fosse ridotto anche peggio di Sirius. Adesso la rabbia sembrava sparita, rimpiazzata dall'elettricità che impregnava l'aria tutt'intorno a loro.
Si erano pestati, ricoperti di graffi e lividi dentro e fuori.
«Basta...»
Aveva ripetuto ancora Remus, il tono strascicato a causa del labbro gonfio e violaceo.
Nel vederlo ridotto in quello stato a causa sua Sirius si sentiva morire dentro eppure tornando indietro non lo avrebbe cambiato, sentiva ancora la rabbia viva fluirgli nel sangue inisieme alla fame.
Una fame che non si spegneva mai.
Così l'aveva preso, afferrato per il colletto sporco della divisa da Grifondoro.
«Sei un mostro»
Gli aveva sussurrato sulle labbra, specchiandosi in quegli occhi verdissimi, ora arrossati.
Non sapeva più se parlava a Remus o a se stesso.
Gli morse le labbra, forte, fino a farle sanguinare ancora e poi lo baciò, con la stessa forza.
Ancora.
Genere: Avventura, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: James Potter, Peter Minus, Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: Remus/Ninfadora, Remus/Sirius
Note: AU, Raccolta, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Malandrini/I guerra magica, Più contesti
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- Questa storia fa parte della serie 'When Love Hurts'
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E a volte, sembra difficile anche solo respirare...
 
Quando Sirius capì di essere diverso dagli altri ragazzini aveva undici anni. Non che prima non lo sapesse, infondo, ma a undici anni capisce che: No, non ci sono più dubbi e no, non può più negarlo a se stesso e sì, la cosa lo spaventa dannatamente a morte.
Le ragazze non gli erano mai piaciute, nemmeno un pochino, e non era nemmeno quello il problema alla fine. Loro erano sempre troppo schizzinose, troppo fragili, impacchettate nei loro abitini colorati.
No, non voglio giocare con te Sirius, sei tutto sporco di fango e poi sei cattivo. Mi fai sempre male”
Lui non voleva fare del male a nessuno, sia chiaro. Nemmeno alle femmine antipatiche, ma lui era fatto così. Gli piaceva giocare alla lotta e non si intimidiva davanti a una pozza di fango.
Sirius ricordava benissimo come sua madre lo guardava, tornato a casa dopo un pomeriggio di giochi.
Ricordava alla perfezione quel suo sguardo severo, pieno di sdegno e di una rabbia fredda.
Non sei degno del nome dei Black, tu non puoi essere davvero mio figlio”
E magari sua madre era in parte causa della sua avversione per il genere femminile, anche se non aveva avuto ancora il coraggio di ammetterlo a se stesso.
Inoltre Sirius si era accorto già da qualche anno che la bellezza che i suoi coetanei trovavano nelle ragazze più grandi lui la trovava nelle mani forti, nelle braccia muscolose e nelle gambe veloci. Non proprio caratteristiche attribuibili al genere femminile.
Ma nemmeno questo era il vero problema, insomma, a undici anni sei ancora un bambino e non è poi così strano se le ragazze non ti interessano ancora, magari è anche normale che sia così.
Fino a una certa età queste cose nemmeno si dovrebbero pensare quindi perché farsi il problema?
Se lo ripeteva spesso, c'è da dire però che Sirius era molto sveglio per la sua età.
Quando arrivò la lettera di ammissione ad Hogwarts fu come una liberazione, quasi si sarebbe messo a piangere di gioia se non avesse saputo che piangere era qualcosa che facevano le mammolette, i deboli e lui era un bambino forte, lo era sempre stato.
Finalmente
Finalmente libero di lasciare quel nido di vipere velenose e quasi dimenticò.
Lui, allevato da chi ha le serpi in seno, fatto in parte di quel veleno, non può essere poi troppo diverso. 
Opposto quanto speculare a quella natura.
Alla fine arrivò il tempo di andare, con l'emozione che ti prende le viscere e ti fa sudare le mani.
Le valige erano pronte, le aspettative erano alte ed è proprio una volta salito sul Hogwarts Express che il centro dell'universo della giovane vita di Sirius Black si sposta, in modo definitivo.
Al momento, quasi come uno schiaffo in pieno viso. Più doloroso che altro eppure, e anche solo in parte, un dolore piacevole.
Il treno era partito da pochi minuti e Sirius era alla ricerca di uno scompartimento libero dove sistemarsi.
Diciamo che non aveva molti amici da cui andare per cui si limitò a cercare un posto solitario dove potersene stare tranquillo.
Fu un caso, anche se prima o poi sarebbe accaduto ugualmente, quando aprì uno degli scompartimenti.
 A una prima occhiata gli era sembrato vuoto e ci entrò senza troppe cerimonie. Si ritrovò di fronte a un ragazzino che a occhio e croce non aveva più della sua stessa età.
Non aveva poi nulla di così particolare, se si ignoravano le sottili cicatrici che gli dividevano il volto in modo obliquo e abbastanza preciso. Ora che il sole gli illuminava il viso Sirius ci mise qualche secondo in più del dovuto per notarle e comunque non le trovò deturpanti ma anzi, lo incuriosirono.
Gli occhi del ragazzo erano verdi come le foglie di ciliegio e i capelli di un castano molto chiaro.
Chissà per quanto rimase lì fermo a fissarlo, perché il ragazzo finì per arrossire e abbassare lo sguardo.
Sirius sentì in quel momento il cuore appesantirsi quasi come se portasse una pietra nel centro del petto, e quasi non riuscì a respirare.
Non ebbe il tempo di pensare a nient'altro se non che avrebbe pagato con qualsiasi cosa possedesse pur di rivedere quegli occhi grandi e timidi specchiarsi nei suoi.
Bellissimi.
E per la prima volta nella vita Sirius si sentì sporco.
Sporco perché per rivedere quegli occhi gli avrebbe toccato il viso e accarezzato il mento, per sollevarlo.
Sporco perché avrebbe sentito ancora quel calore allo stomaco e quella pesantezza nel petto e gli sarebbe piaciuto.
Sporco perché sentiva il bisogno impellente di toccare quel ragazzo all'apparenza tanto fragile e non per giocare alla lotta, proprio no, ma per provare la morbidezza della sua pelle e scoprirne l'odore.
Sentì la colazione risalirgli su per la gola, e avrebbe vomitato se non avesse ingoiato tutto di nuovo prima che accadesse l'irreparabile.
E non si mosse, non scappò, fu coraggioso.
Lui era forte.
Alla fine riuscì a sedersi, ma solo per la paura che le gambe iniziassero a tremargli.
Non si era mai sentito così in vita sua e non gli piaceva per niente, anzi, gli fece proprio schifo ma non aveva la minima intenzione di fuggire.
«Ciao- alla fine pronunciò, la voce chiara, ferma. Si sorprese delle sue abilità di recitazione -Io sono Sirius, sono del primo anno»
E sperò, quasi pregò che il ragazzino sollevasse ancora gli occhi per poterli ammirare ancora un pochino.
Fu esaudito.
«C-ciao»
E poi il castano si schiarì la voce, imbarazzato.
«Ciao- ripetè -Io mi chiamo Remus e sono anche io del primo anno»
E a quel punto avrebbe sforzato un piccolo sorriso se esattamente nello stesso momento qualcuno non fosse entrato spezzando il filo che li legava.
Un bambino piuttosto alto, con i capelli neri arruffati e un paio di occhiali tondi e buffi.
«Ehilà! Anche voi del primo anno? Bene. Io sono James»
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo Autrice/SHIPPER compulsiva: Ciao!
Ah, da quanto non tornavo a scrivere in questa sezione? Troppo! Quindi eccomi qua :3
E ovviamente quale modo migliore se non con una raccolta di one-shot senza collegamenti temporali o fili logici se non la wolfstar e i malandrini? No okay...
Visto che adoro questa ship, e adoro la old generation e i marauders in modo più specifico mi sono cimentata in questa nuova piccola avventura! Conto di pubblicare ogni 2/3 giorni tempo e ispirazione permettendo. Vi chiedo solo una cosa piccola piccola: recensite e fatemi sapere che ne pensate! Non sono una campionessa in costanza, quindi un po' di incoraggiamento(o critiche costruttive) non mi faranno che bene.
Grazie a chiunque sia arrivato fino a qui,
-Nimph
 
P.s. Se vi può interessare questo è il link dell'altra raccolta che ho pubblicato nella sezione HP: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3165844&i=1


  
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