KINDRED SOULS
Ci sono cose
che non possono essere tenute lontane per sempre.
Cose che,
anche se non dovrebbero, continueranno a cercarsi; a volte in un silenzio, a volte nel volto di
un altro.
E che, prima
o poi, forse incosciamente, forse senza avere il coraggio di confessarlo
neppure a sé stesse, troveranno il modo di riavvicinarsi. Di toccarsi di nuovo.
Alcune di
queste cose…sono anime.
Anime
gemelle, le chiamano i romantici; ma voi potete chiamarle come preferite, forti
della consapevolezza che non basterà un nome
a spezzare ciò che le unisce.
Non si vede bene che col cuore,
l’essenziale è invisibile agli occhi
( il piccolo principe )
Esistono
persone capaci di dirsi ti amo guardandosi negli occhi e altre che per farlo
hanno bisogno di usare un linguaggio diverso.
Ma, per fortuna, questo non
cambia il sentimento che queste parole esprimono. Né la sua intensità.
Una
rosa, in qualunque modo la si chiami,
avrà sempre lo stesso dolce profumo.
(Shakespeare)
Il
sotterraneo di Serpeverde aveva cambiato faccia quella sera, in vista degli
imminenti festeggiamenti di fine anno. E la stessa
sorte era toccata alla camera di Draco Lucius Malfoy, anche se per motivi ben
diversi.
La solita
luce spettrale era stata sostituita da quella più dolce e soffusa di una marea
di candele di forme diverse, sparse per tutta la stanza. Il baldacchino,
solitamente ordinato e coperto da un copriletto recante in bella vista lo
stemma di Serpeverde, ospitava ora due figure abbandonate tra bianche lenzuola
di seta spiegazzate.
Adagiato
contro lo schienale di legno, Draco Malfoy fumava beato, conscio che a rendere
così buona quella sigaretta era stato l’amore di cui lui stesso portava ancora
adosso i segni, sotto forma di lunghi graffi, che spiccavano come tatuaggi
sulla pelle chiara della schiena.
Nel
frattempo, in un gesto involontario, con una mano accarezzava le gote liscie
della bruna che dormiva su un fianco, il capo adagiato morbidamente sul suo
petto e i boccoli che le ricadevano deliziosamente selvaggi sulle spalle nude.
Ogni tanto
non riusciva a trattenersi dal passarle una mano fra i capelli per accarezzarle
il collo e, quando proprio non ce la fece più, si chinò su di lei e le depositò
un bacio leggero a fior di labbra.
- buongiorno
– sussurrò Hermione sulla sua bocca, mettendosi comoda fra le braccia del
biondo.
- non è
ancora giorno, stordita di una mezzosangue! – la prese in giro Draco, ottenendo
come risposta solo una gomitata assassina tra le costole.
- dannata
Granger, questa me la paghi – la minacciò, portandole una mano sulla nuca e
tornando a ghermirle le labbra rosse e piene, con maggior forza di prima.
Sentendo la
lingua di Malfoy farsi spazio nella sua bocca socchiusa la grifoncina si
aggrappò a lui, artigliandogli le spalle con entrambe le mani, per poi
rispondere al bacio con una passione che solo il biondo principe di Serpeverde
era capace di infonderle.
- Draco,
dobbiamo parlare… - azzardò Hermione alcuni minuti più tardi, staccandosi dal
biondo quel tanto che bastava per fargli capire che era seria.
Perdere il
contatto di quelle labbra meravigliose sulle sue ebbe il potere di far sentire
Draco come se avesse appena ricevuto un pugno nello stomaco.
- parlare? –
sussurrò, prendendole il mento tra le mani, costringendola a sollevare il capo
fino a trovarsi occhi negli occhi. – non…ho…nessuna…voglia…di…parlare…mezzosangue…-
le comunicò, ricoprendola di baci tra una parola e l’altra.
Hermione
sorrise, lasciandosi coccolare e cercando di non stupirsi come le prime volte
di quel lato di Draco che lei sola conosceva.
Ebbene si, Draco Malfoy era dolce.
Era tenero e
attento, a dispetto della sua algida apparenza di eleganza e menefreghismo.
- no, Draco,
dico davvero… -
Facendo leva
sui gomiti la grifoncina si sollevò a sedere e, sempre restando fra le sue
braccia, si voltò per guardarlo in faccia.
Ci sarebbe
voluto un miracolo per farle dire quelle due parole, le più difficili del
mondo.
Inspirò a
fondo, cercando di farsi coraggio.
Vedendola così
pensierosa nella mente del biondo Serpeverde si accese un campanello d’allarme.
Non gli sembrava di aver mai visto una simile espressione sul volto di
Hermione; sembrava…spaventata.
Che si fosse
stancata di tenere nascosta la loro relazione? In effetti anche lui ne aveva le
tasche piene di tutta quella segretezza; di dover far finta di nulla davanti
agli altri, di non potersi concedere una passeggiata insieme in riva al lago,
se non in piena notte, con la complicità del buio e come testimoni solo le
stelle.
Anche lui
era stanco, ma mollare a quel punto era da matti!
- lo so che
è tanto che andiamo avanti così, mezzosangue, ma credevo fossimo d’accordo. Anche
io sono stufo, cosa credi? –
Hermione lo
guardò interrogativa, senza capire assolutamente di cosa stesse parlando ma
lui, fraintendendo l’espressione che le si era dipinta sul volto, le fece cenno
con un dito di non interromperlo.
- lo so –
ripetè, passandole una mano tra i folti riccioli bruni – ormai è quasi un mese
che ci vediamo di nascosto e fa schifo. Fa schifo davvero! Ma sai cosa farebbe
ancora più schifo?uscire tutti insieme, io, te, quel poveraccio di Weasley e il prode
Potter! – sbottò, riuscendo addirittura a strapparle una mezza risata.
Abbassò il
viso, per trovarsi allo stesso livello
di quello di lei – è fatta Granger! Tra una settimana la scuola sarà finita e
una volta fuori di qui potremo fare quello che ci pare! –
Hermione rimase
un attimo in silenzio, incapace di trovare le parola adatte.
Aveva frainteso
completamente! Ma aveva frainteso in un modo che glielo fece apparire
tenerissimo.
Per una
volta fu lei a prendere l’iniziativa e, posandogli una mano sulla nuca lo tirò
a sé, appoggiando le labbra su quelle di lui, già schiuse e pronte a rispondere
al bacio.
- veramente…non
era di questo che volevo parlare – ritentò la grifoncina, prendendogli una mano
e giocherellando con l’anello d’argento che lei stessa gli aveva regalato.
- ah no? –
- no-
ribattè lei, scuotendo il capo a mo’ di diniego
Rimasero per un attimo a fissarsi negli occhi, il tempo
necessario perché Harmione capisse che quello era il momento giusto.
O adesso o
mai più.
Ma quello sguardo….
Quello
sguardo, Hermione Jane Granger, non l’avrebbe mai dimanticato.
(100 ragazze, film)
Ho davvero apprezzato i complimenti che mi avete fatto per “the
sweetest promise” e ci tengo a dirvi che non avrei mai scritto questa shot, se
non fosse stato per le vostre recensioni. Perciò..grazie. grazie davvero.
Fatemi sapere cosa ne pensate e vi prego, non siate troppo cattive se non dovesse piacervi!
Un bacio *v*