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Autore: anaiv    30/03/2016    6 recensioni
Sana Kurata ha ventisei anni ed è un'attrice di fama mondiale. Dopo le scuole superiori e un anno di convivenza con il suo fidanzato Akito Hayama, ha deciso di trasferirsi a Londra lasciandosi alle spalle un amore finito male. Ci sarà riuscita?
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Rei Sagami/Robby, Sana Kurata/Rossana Smith | Coppie: Sana/Akito
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Sana

 

Pace. Quattro lettere che assumono forme e significati ogni volta differenti. La pace è nel sole che sorge e tu sei lì ad ammirare ogni suo riflesso come se si trattasse di un miracolo.

La pace è il sorriso di tuo figlio al termine di una pessima giornata.

La pace è una canzone che scivola indisciplinata sulla pelle e ti avvolge nella sua morsa, lasciandoti vagare per mondi irripetibili e lontani.

La pace è Akito Hayama che mi stringe tra le sue braccia come se avesse paura di perdermi, di nuovo. Il tremendo difetto della pace è che è un attimo, che dura una frazione di secondo, che non hai il tempo di bearti del suo calore che tutto si disperde e diventa cenere. Che tu diventi cenere. Io sono cenere. Ha aperto gli occhi e mi fissa con disprezzo, come se fossi l'ultima persona al mondo che avrebbe voluto vedere.

- Kurata...- ricorda a se stesso. Forse ha già dimenticato la notte appena trascorsa. Gli uomini hanno la memoria a breve termine, lasciano che sia tu a ricordare ogni dettaglio, anche quelli più dolorosi. Sei tu che resti lì con un carico di aspettative e fitte allo stomaco, mentre loro si beano della brevità di ogni piccola cosa che assomigli ad un ricordo.

- Si, sono io.-

- Devi andare via – sibila penetrandomi con lo sguardo. Conosco quegli occhi, o forse no. Forse mi avvalgo della facoltà di conoscerlo quando in realtà questi anni posso averlo cambiato tanto da renderlo solo simile a se stesso.

- D' accordo – deglutisco e scosto il suo braccio che mi preme sul ventre.

- Akito...-

- si?-

- Cosa è stato?- chiedo prima di sollevarmi e lasciare il passato per tornare al mio orribile presente.

- Un errore. Uno stupido e banalissimo errore.- annuncia glaciale, come se non fosse accaduto nulla, come se si fosse solo rovesciato un bicchiere colmo d'acqua sul pavimento.

- Ok. - una lacrima solca il mio viso e non riesco a nasconderla

- Non piangere, sai bene quanto me che questa notte è stata solo e puro egoismo. Io e te non siamo niente, forse non lo siamo mai stati.-

- No! Questo non te lo permetto! Io ti ho amato Akito, più della mia stessa vita-

- Parole Kurata, solo parole – aggiunge con disprezzo

- Vaffanculo Akito!- raccolgo i miei abiti e in un batter d'occhio sono fuori casa sua, non senza aver sbattuto la porta alle mie spalle, ovviamente.

L' ha detto per davvero, capisco che pensi che io l'abbia abbandonato nel momento peggiore della sua vita, ma se mi avesse amata sul serio l'avrebbe capito, avrebbe provato a cercarmi. Raccolgo il cellulare dalla borsetta e telefono a Fuka, i suoi quindici messaggi minatori non ammettono nulla di diverso.

- Fuka-

- Stupida! Dove diamine sei? Sai quanto sono stata in pensiero?!?-

- Lo so amica mi dispiace – rispondo con la voce rotta dal pianto

- Che ti ha fatto?-

- Ha chiuso con noi. Per sempre.-

- Non dire così... gli hai detto la verità?-

- No. Non avrebbe capito.-

- Sana...-

- Fuka va bene così- non va affatto bene, ma la mia amica merita qualcosa di diverso dalle mie lacrime

- Dove sei?-

- Sotto casa sua.-

- Arrivo e non piangere, non ne vale la pena.-

 

 

Akito

 

- Cosa?!?-

- Natsumi smettila di sbraitare!- Natsumi si aggira per la mia cucina come un segugio e continua a blaterare cose senza senso

- Akito Hayama quella è Sana Kurata! L'amore della tua vita!-

- Frottole -

- Vorrei prenderti a botte quando fai così-

- Ascolta Natsumi, il fatto che tu sia incinta non ti permette di sindacare sulla mia esistenza come se fossi mia madre! Tu non sei nostra madre e nemmeno nostro padre... apprezzo l'interessamento, ma tu sei mia sorella e basta.- mi verso del caffè mentre mia sorella stritola un malcapitato straccio

- Sei incredibile!-

- Lo so, ti ringrazio-

- Spiritoso... Sana farà sempre parte della nostra famiglia-

- Anche quando è morto nostro padre e ci ha lasciati soli Natsumi? Eh? Anche in quel momento faceva parte della nostra famiglia?-

- Ti sei mai chiesto perché l'abbia fatto?-

- Perchè il lavoro per Kurata viene prima di tutto-

- Dio quanto sei stupido e banale! Hai mai provato a chiederglielo?-

- Non sono tenuto a farlo-

- Stupido!-

- Ora basta! A che ora hai la visita?-

- Alle dodici...-

- Bene sbrighiamoci, mi hanno chiamato c'è un'urgenza-

Venti minuti più tardi sono in ospedale con quella palla al piede di mia sorella, sembra che il caso sia talmente grave che debba correre in sala operatoria

- Nat devo andare-

- D'accordo... Rei? Cosa ci fai qui? Non avevi un appuntamento?- Occhiali da sole fissa Natsumi come un pesce lesso, non sembra nemmeno essere lui.

- Rei...- Natsumi gli si avvicina e lo abbraccia

- Sana!-

- Sana cosa?- chiede sgomenta mentre Sagami si dimena

- è Sana! Sul tuo tavolo operatorio è Sana!- le sue parole mi giungono lontane....Kurata.

- Amore ma che dici?-

- Ha avuto un incidente...- non termina la frase che sono già diretto come una furia in sala operatoria. Cazzo! Kurata! Il cuore va a mille e il cervello sembra essersi improvvisamente spento. Kurata... le ho detto delle cose orribili. non doveva andare così. ti prego Kurata resisti. ti prego... noi non abbiamo ancora finito.

spalanco con forza le porte della mia sala operatoria e sento – Libera... ragazzi la stiamo perdendo- Mark il mio specializzando sta cercando di rianimarla. no.

Non è possibile. Tutto questo non sta accadendo, non qui sotto i miei occhi impotenti.

- Mark che succede?- mi sento chiedere

- Pare l'abbiano investita, ha più fratture che ossa intere- risponde con il panico che gli divora lo sguardo

- Merda! Merda! Carica ancora- questi sono i secondi più lunghi della mia vita

- Abbiamo il battito!- Lucy l'infermiera sembra essere un angelo. Forse lo è davvero.

- Dottore dobbiamo intervenire immediatamente -

- Si, vado a lavarmi!-

- Fermo dove sei Akito Hayama... sei troppo coinvolto- Bill appare sulla porta e mi fissa con uno sguardo severo

- Ma Bill...-

- Me ne occupo io- aggiunge poi con dolcezza

- No io...-

- Va fuori Akito stiamo perdendo del tempo prezioso- mi abbraccia velocemente e mi spinge fuori dalla mia sala operatoria. Rivolgo un'ultima occhiata alla sagoma di Kurata... non è vero. Non può essere vero.

 

 

Sana*

Tutto questo bianco mi acceca, avrei dovuto portare degli occhiali da sole, sono proprio una sbadata. Cammino da ore, ma non vedo mai la fine. Dove diavolo sono?

Oh quella è la vecchia casa di Akito! Finalmente so dove sono. Corro veloce e mi avvicino, forse li troverò qualcuno. Scorgo un'ombra e la riconosco... è lui.

- Fuyuki!-

- Ciao piccola Sana!-

- è proprio lei?!?-

- Esatto! In carne ed ossa...-

- Sembra strano... lei è morto.- mi sorride

- Sana, cara, nessuno muore per davvero. Il nostro cuore cessa di battere e i polmoni di respirare, ma noi siamo altro. Io ci sono, sono ancora qui e veglio su di voi, veglio su quello scapestrato di mio figlio, sulla maternità di Natsumi e su di te...-

- Ma... lei non è arrabbiato con me?-

- E come potrei bambina? Hai salvato Akito, hai salvato la nostra intera famiglia... io so perché sei andata via. Mi dispiace per quello che ti è successo.-

- Sa dell'aborto?-

- Certo. Mi dispiace, sarebbe stato bellissimo il mio nipotino... -

- Già- ammetto con una lacrima che indisturbata si insinua tra le mie labbra

- Akito ti ama-

- Non ne sono sicura-

- fidati di me- dice strizzandomi l'occhio

- Signor Hayama... sono morta?-

- Si.-

- Quindi il mio tempo è finito. Avrò quello che ha lei?-

- Tu puoi ancora tornare indietro. Devi solo volerlo... Sana tu non stai lottando-

- Certo che lo sto facendo! Per mama... per Rei...-

- No. Non stai lottando.-

  
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