Anime & Manga > Inazuma Eleven
Segui la storia  |       
Autore: Arianne_96    01/04/2016    1 recensioni
Come si può sopravvivere alla perdita di una persona cara?
Genere: Introspettivo, Malinconico, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Axel/Shuuya, Celia/Haruna, Jude/Yuuto, Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: OOC, Otherverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Prima che qualcuno faccia del mio corpo un mare di sangue, sappiate che sono la prima io a pensare che sia una vera e propria mancanza di rispetto nell'aver fatto aspettare, per ben tre anni, la conclusione di questa storia alle persone che hanno deciso di seguirla.
Chiedo umilmente perdono.

"L'amore
è qualsiasi cosa ti faccia star bene."
- Anonimo




La palla stava entrando nella porta avversaria di quel campo da calcio così deserto e sinistro.
Chi mai avrebbe pensato ad una grotta per potervi giocare a pallone?

Finalmente stava andando tutto bene, solo pochi istanti ed Haruna sarebbe tornata tra le braccia del suo amato Onii-chan.. perché lui ce l'aveva fatta! Era riuscito a salvarla, a proteggerla ancora una volta!
Le lacrime stavano incominciando a farle compagnia, questo avvenne senza l'autorizzazione della ragazza.
Lei era così felice quando alle sue orecchie arrivò il suono del fischio dell'arbitro che stava annunciando la fine della partita!
Ed allora, perché il fratellone aveva tolto i suoi occhiali da aviatore e la stava fissando con uno sguardo carico di tristezza? Non era contento di aver vinto?

«Onii-» venne interrotta nel suo richiamo interrogativo per notare di come il suo amato Gouenji si fosse abbandonato al suolo, producendo un suono chiuso.
Il suo sguardo era dipinto dalla rabbia e sembrava come sotto shock.
Tutti i suoi amici sembravano aver assunto delle espressioni simili.
Ebbe solo il tempo di capire quello che stesse succedendo, un attimo prima che il suolo sulla quale si trovava incatenata incominciasse a tremare tutto, fino a creare uno squarcio che inghiottì la giovane Otonashi senza lasciarle nessun tipo di scampo.
E mentre la ragazza sprofondava in quell'abisso di un nero che le metteva paura, dall'altra parte suo fratello imponente piangeva ed urlava disperatamente.
"Onii-chan" riuscì a pronunciare con la vista annebbiata dalle lacrime un attimo prima di perdere i sensi per la troppa tensione.
L'ultima immagine che riaffiorò nella mente della giovane manager fu quella di lei e di suo fratello insieme ai suoi genitori... un piccolo ricordo di cui neanche lei sapeva ancora di possedere, gli attimi felici prima dell'imminente tempesta.
Non voleva morire... voleva stare ancora tra le braccia dell'unica persona di cui mai le sia importato oltre a Kidou, il suo Gouenji: non avrebbe più rivisto quelle bellissime pozze nere che riempivano e colorivano il suo sguardo. Quel suo meraviglioso sorriso e quella chioma biondo platino che infrangeva il colorito della sua pelle rendendolo ancora più bello, non avrebbe più rivisto quella sua tipica espressione da chi non si da mai per vinto e che cerca sempre di pensare in positivo, avrebbe perso tutto a causa di uno stupido braccialetto che era riuscito a soggiogare la sua volontà! Le faceva rabbia tutto questo, ma adesso... che ci poteva fare?

Poteva solo piangere... piangere quelle sue ultime lacrime amare prima di diventare la causa che avrebbe portato il mondo alla distruzione.

"Quanto tempo è passato?"
"Tre mesi, mio signore."
"Quanto tempo ancora ci vorrà prima di poter vedere di nuovo quei suoi bellissimi occhi?"
"Mio signore, perché mettere in subbuglio il proprio animo per un essere inferiore a voi?"
L'altro lo guardò. "Inferiore, dici?"
Eppure, più la osservava e più qualcosa cresceva in lui.
Non riusciva ad indentificarlo ma poco importava, lo faceva sentire bene quindi perché preoccuparsi?

Con una delicatezza quasi sovrumana, le prese la mano sinistra ed iniziò ad accarezzargliela e senza neanche rendersene conto, iniziò a fantasticare su come sarebbe cambiata la vita a palazzo dopo che quelle gemme azzurre avessero ripreso la loro vitalità.
Automaticamente, lasciò andare la mano per potersi impossessare di una ciocca del medesimo colore di quegli occhi di cui non riusciva a togliersi dalla mente. Erano ben impressi dentro di lui.

Perché si sentiva così? Così bene eppure così preoccupato.
Neanche la conosceva! Magari era divinamente fantastica fuori e marcia dentro, oppure il suo animo gentile si rifletteva anche in quel che faceva... per questo è così bella. Un angelo, perché lui era un angelo, che prova delle strane e benevoli sensazioni per un essere umano.
E se tutto ciò fosse sbagliato? Non gli interessava. Desiderava ardentemente in suo risveglio. Solo questo chiedeva.

Aspetta, aspetta, aspetta. E se poi volesse tornare da quell'umano con la maglia numero dieci? O da quell'altro con quei curiosi occhiali? No, no. Adesso lei apparteneva a questo posto, Sein lo sapeva, o meglio... ne era convinto. Lo dava già per scontato senza sapere i pensieri della giovane che continuava a prolungare il suo riposo in una stanza tanto spoglia, priva di un qualsiasi colore che potesse tenere testa alla sua eleganza.
Ahi, ahi, Sein! Sei messo proprio male se adesso ti preoccupi pure di piccoli dettagli che prima neanche notavi.
"O-O-Oni...chan."
Un flebile mormorio lo aveva riportato a quel ciuffetto di capelli che insisteva a tenere tra le sue dita.
Molto lentamente, portò i suoi occhi verdi in quelli blu di lei mentre Armaros continuava a chiamarlo, felice.
"Haruna... ti sei svegliata, finalmente." continuava a guardarla, incredulo, mentre delle lacrime prepotenti volevano inondare le sue iridi.
"Cos... Dove sono?" chiese portandosi su con le spalle, appoggiandosi con molta cura nella ringhiera in legno del letto, scoprendo così parte del suo incarnato.
"Ecco.. sei dentro il giardino dell'Eden, ti ho salvata un istante prima che ti trasformassi in cenere." le disse dopo un attimo di esitazione. Cosa ci poteva fare se si era perso nell'ammirare il colorito della sua carnagione che si confondeva con il colorito dell'abito che stava indossando? Era troppo bella.
"Il fratellone e Shuu sanno che sto bene, vero?"
Come dentro di sé aveva già immaginato, tutta la sua preoccupazione era rivolta per quelle due persone.
"No. - le rispose con un tono secco pentendosene subito dopo - Loro non lo sanno.. Cioè... loro sono convinti che-
"Sono morta?" concluse lei per lui, interrompendolo.
"Esattamente." ammise, con un velo di rammarico negli occhi.
"Non posso tornare da loro, vero?" era una domanda retorica, quella?
"Certo che puoi!"
Sein che stai dicendo?
"C'è un modo per tornare da loro."
Fermati Sein. Vuoi perderla?
"Solo che... ecco, devi avere molto autocontrollo."
Basta così, Sein. Hai già detto troppo.
"Sono disposta a tutto pur di tornare dai miei amici."
Occhi decisi.
Un intenso mare in tempesta tenuto a bada in un paio di occhi fermi e coraggiosi.
Come poteva spegnerli?
Chi era lui per impedirle di tornare dove sapeva che l'attendeva la sua felicità?
Nessuno. È per questo che non voleva ascoltare le fitte che gli stava mandando il suo cuore, perché voleva vederla felice!
Assurdo.
Mai si sarebbe aspettato di assumere questo atteggiamento nei confronti di una misera umana.
No, lei non era "misera". Lei era lei.

"Sein, è passata una settimana. Tre da quando Himoe mi ha dato questo nuovo aspetto."
Ed ancora non si era abituata.
L'incantesimo pronunciato da quella ragazza con dei fluenti capelli biondo platino, era in una lingua antica. Avrebbe azzardato con il latino, ma chi può dirlo dato che lo aveva studiato solo un paio di volte con la sua madre adottiva.
Giusto, la sua famiglia adottiva! Che anche loro pensassero che Haruna fosse morta?
Era giusto tutto quello che stava facendo?
"Haruna...- la chiamò dirigendosi verso di lei - Queste, sono le chiavi del tuo nuovo appartamento." concluse, porgendole una chiave d'acciaio. Non aveva appena finito di parlare al plurale? Dov'erano le altre?
"Devo sapere altro?"
"Solamente che nessuno deve sapere la tua nuova identità e che non devi assolutamente, assolutamente dire "Onii-chan"." le spiegò.
"Okay, qualcos'altro che non so già?" quante volte glielo aveva ripetuto?
"Haruna... - chiamò il suo nome abbattuto - Se pronuncerai quella parola, l'incantesimo svanirà."
"Me lo hai già detto."
"Devi stare molto attenta! Guarda che la tentazione di pronunciarla sarà molto forte non appena ritornerai in quel mondo! Non potrò più agire, una volta che l'incantesimo sarà spezzato! Non potrò venire in tuo soccorso!"
"Sain, ho capito!"
La guardò con occhi malinconici.
Tutto quello che poteva fare per lei, lo aveva fatto.
Con un gesto, fece apparire dinnanzi a loro un portale.
"Ti condurrà nella tua nuova casa." si affrettò a dire.
La blu sorrise per poi avviarsi dolcemente verso quel giovane che le aveva dato una seconda opportunità, e poggiare affettuosamente le sue labbra nella candida guancia destra di lui.
Era un segno di ringraziamento.
Si avviò verso quell'immensa luce bianca.
"Haruna!"
Lei si voltò, sorridendogli.
"Armaros si è già messo in contatto con il tuo allenatore."
"Come ha fatto?" un pizzico di stupore.
"Segreto professionale!" e le fece l'occhiolino.
Sorrise ancora una volta.
"Da adesso, per loro sarai Himeko Scars."
"Eh già..." sospirò.
Si immerse per un'ultima volta in quegli occhi smeraldini per poi scomparire.
Sein rise. E permise ad una lacrima solitaria di rigargli il volto.
Spalancò le ali ed iniziò un volo che lo avrebbe condotto in una delle tante stanze remote presenti in quel triste palazzo.

Himeko si ritrovò in una stanza dove il colore delle pareti veniva messo in luce dal colorito dei mobili e da un letto posto sotto una finestra con le tende viola, che si trovava nella parte sinistra della camera.
La prima cosa che fece, fu quella di aprire le ante dell'armadio per rimanere scioccata dalla raffica di vestiti che si stavano presentando sotto i suoi occhi.
Passò ad esaminare la scrivania, messa nella parete opposta al letto, e vi notò una piccola busta con dentro del denaro, sufficiente per poter arrivare tranquillamente a fine giornata per i prossimi mesi.
Sorrise malinconicamente.
Sein aveva pensato proprio a tutto.
Era davvero un bravo ragazzo.
Quel suo sorriso si spense quando notò la sua immagine riflessa in uno specchio, ornato con dei piccoli disegni barocchi ai bordi, appeso sopra quel piccolo e modesto scrittoio.
Come se fosse un gesto involontario, portò le sue mani al viso.
Delle lacrime iniziarono a trapelare da delle pupille ametista, un colore completamente diverso da quello di Haruna. Solcarono quella carnagione leggermente olivastra; le sue unghia erano nere. Lei non amava il nero, i suoi capelli le arrivavano in vita ed avevano assunto un colore così vermiglio!
In quel momento realizzò che sia la sua corporatura che la sua altezza, erano variati di poco. E questo le poteva anche andare bene, ma non era lei!
Anche la sua voce.... anche la sua voce era cambiata. Era più profonda, più dura.. forse, più matura.
E già.. in fin dei conti, non era più Haruna Otonashi.
Era Himeko Scars.
Una ragazza con origini, in parte, americane.
Con un carattere stronzo, strafottente e pieno, pieno di dolore.
Questa era la nuova realtà dei fatti e doveva esserne grata perché avrebbe potuto rivedere la sua migliore amica, il suo ragazzo e suo fratello. Yuuto... quanto gli mancava.
Domani, sarebbe andata a parlare con l'allenatore Kudou.
Si gettò di peso sul letto e stanca, si addormentò.
Chissà cosa sarebbe successo da lì in poi.






 

*Angolo delle arance*

Eeeee....sono tornata, in ritardo di tre anni, ma sono tornata.
Mi scuso ancora!
*Va a nascondersi sotto le coperte*
So che è passato davvero tanto tempo, ma diciamo che ho passato un periodo che non so come descrivere. Poi, dopo un anno di assenza, ho scoperto Wattpad e solo l'estate scorsa ho incominciato a scrivere anche lì. E sapete, cosa? Ho capito quanto la scrittura mi faccia sentire viva!
Ora, so che mi sono arrugginita e non lo dico tanto per, ma spero comunque che questo capitolo vi sia piaciuto!
Allora, allora, allora.
Finalmente abbiamo scoperto quello che ha passato la piccola Otonashi. Soddisfatti? O rimborsati.
Dico, vi è piaciuta questa "risposta" alla più grande-? domanda che gira intorno a questa storia?
Kyaa, sono contenta di aver finalmente aggiornato!
Un ringraziamento enorme, va a tutti coloro che hanno letto fino a qui e che hanno aspettato tanto, ma davvero tanto!
Un beso,
Arianne.

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inazuma Eleven / Vai alla pagina dell'autore: Arianne_96