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Autore: naghree    04/04/2016    1 recensioni
Viktor è furioso!
Quel ragazzino che gli ha appena rubato la borsa ha praticamente mandato all'aria la sua quest.
E la situazione non può che peggiorare, se il lupo mannaro e il vampiro non la piantano di flirtare.
O litigare, come lo chiamano loro.
O se il ragazzino non la pianta di cacciarsi nei guai.
O se quel riccone viziato continua a disturbarli.
Viktor ha bisogno di una birra.
O due.
O probabilmente qualcuna in più.
Sperando che, almeno stavolta, non vada a finire male.
Genere: Azione, Comico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mentre Viktor aspettava con fin troppa pazienza, Rune e il ragazzino continuavano a parlare.

Una volta convinto, il piccolo drow aveva parecchie cose da dire sul covo dei malviventi da cui si era appena licenziato.
Evidentemente non amava molto quel posto, a giudicare dal sorriso che aveva in stampato faccia.

La donna e il ragazzino stavano discutendo da parecchi minuti, e Viktor cominciava a preoccuparsi. Voleva riprendersi la borsa al più presto, e non riusciva a capire per quale motivo quei due trovassero la discussione così divertente.
L'orco non aveva dubbi sul fatto che fare irruzione nel covo di un gruppo di criminali fosse divertente, ma non c'era alcun motivo di parlare così tanto prima di entrare.
Se fosse dipeso da lui, un buon piano sarebbe stato pronto in pochi secondi.

Entrare.
Uccidere le guardie.
Uccidere il capo.
Uscire.
Un ottimo piano, dieci secondi al massimo.

E poi, cos'era quella cosa del "noi?" che aveva detto la pellerosa? Viktor aveva viaggiato da solo per giorni, non voleva una donna e un ragazzino a dargli fastidio, non ne aveva alcun bisogno.
L'unica compagnia che gli serviva era la sua ascia.
E voleva essere sicuro che la strana donna lupo avesse chiaro il concetto. Così, quando Rune tornò da lui, Viktor cercò di spiegare.

"Ehi Rune, lo sai che non c'è nessun noi, vero?"

"Le vuoi le informazioni o no?" Chiese la donna, senza nemmeno ascoltarlo.

"Non mi servono informazioni, io ho un'ascia!" Disse lui con un largo sorriso, mostrando l'ascia che aveva ancora in mano.

La donna gli rivolse uno sguardo perplesso, poi guardò l'ascia, aggrottò la fronte, e guardò di nuovo l'orco.

"Sono in sei, Viktor. Più il capo." Disse infine.

"Sei umani!" Insistette l'orco, sempre mostrando sia l'ascia che il sorriso.

"Non apriranno mai la porta, se vedranno un orco." Rune sospirò "Ma possiamo usare la mia borsa come esca." Disse mostrando la borsa piena di monete.

"Così poi li uccido con l'a..."

"No! Piantala! Basta con quest'ascia, orco!" Lo interruppe la donna-lupo "Dobbiamo fare in silenzio, li uccido io"

"Come." Sospirò l'orco.

"Veleno!" Rispose il ragazzino con voce allegra.

"Cosa? Veleno? Non mi piace il veleno!"

L'orco incrociò la braccia e raddrizzò la schiena. Odiava ogni arma che non si potesse vedere, e chiaramente il veleno era compreso tra queste. La cara vecchia ascia sarebbe stata molto meglio. Un'uccisione pulita. Giusto un po' di sangue qua e là, ma sempre un'uccisione pulita. La vittima l'avrebbe vista arrivare e avrebbe persino avuto il tempo di raccomandare l'anima ai propri dei, se ne aveva.

"Non è necessario che ti piaccia, Viktor." Sbuffò la donna-lupo "Sono io che lo devo usare"

"Mmm... quindi l'ascia la posso usare con gli altri?"

"No, i due successivi dovranno essere uccisi in silenzio anche loro."

"Saranno felici di saperlo, immagino." Commentò l'orco "Quindi veleno anche per loro?"

"No, dovrei avvicinarmi troppo per avvelenarli, userò dei coltelli da lancio!" Rispose Rune.

Viktor fece un profondo sospiro, cominciava a pentirsi di aver chiesto alla donna di aiutarlo.
Il ragazzino in compenso sembrava adorare quel piano: il suo sorriso si allargava di più ad ogni punto della spiegazione.
Viktor alzò gli occhi al cielo, sembrava essere l'unico con un po' di buon senso, tra i tre.

"Uff... che altro hai in serbo? Scommetto che non mi lascerai usare l'ascia nemmeno con gli ultimi."

"Oh, no, con loro la potrai usare, ma c'è qualcosa che dobbiamo fare prima."

"Si? E cos'è?" Sospirò l'orco, oramai preparato al peggio.

La donna e il ragazzino si guardarono l'un l'altra, con un largo sorriso e una strana luce negli occhi.

"Fumogeni!" Risposero all'unisono.

Viktor spalancò le palpebre "Fum.... perché!"

Rune lo guardò per un attimo, stringendo gli occhi, come se cercasse di capire il senso della domanda.
Viktor sostenne il suo sguardo, deciso a conoscere un valido motivo per usare quei cosi puzzolenti.

"Se ci limitassimo ad entrare," sospirò Rune "le guardie ci fermerebbero abbastanza a lungo da permettere al capo di scappare."

"Ma troverebbe la mia ascia ad aspettarlo!" Viktor rispose pronto, mostrando ancora una volta la sua bellissima ascia.

Dopo un altro sospiro, Rune spiegò che il capo aveva un passaggio segreto e, se non l'avessero fermato in un modo o nell'altro, sarebbe scappato da lì mentre le guardie li avrebbero tenuti occupati. Quindi avrebbero dovuto usare i fumogeni per bloccare tutti e impedire al capo di fuggire.

Viktor ascoltò con attenzione, cercando di capire il senso di un passaggio segreto e perché la sua ascia non sarebbe stata sufficiente.
Ci vollero parecchi minuti, ma alla fine l'orco si dovette rassegnare: fu chiaro persino a lui che avrebbero dovuto accertarsi che il capo non fuggisse.
L'alternativa sarebbe stata ucciderlo alle spalle con un coltello da lancio mentre cercava di scappare, ma colpire un uomo alle spalle sarebbe stato molto peggio che affumicarlo.

Questo bastò a convincerlo: Rune avrebbe usato i fumogeni, ucciso le guardie rapidamente e quindi avrebbe lasciato il capo a Viktor, che finalmente avrebbe potuto usare la sua ascia.

Il piano era ben congegnato e bastarono pochi minuti per eliminare tutti gli scagnozzi.
Dopo il veleno e i coltelli da lancio, quando Viktor avrebbe finalmente potuto usare la sua ascia e dare sfogo alla sua sete di sangue; quando i fumogeni furono diradati e l'orco si sarebbe trovato ad affrontare il capo, il terribile e pericoloso Merthots, Viktor si trovò davanti un piccolo vecchietto rugoso.

Era il genere di vecchietto che ci si potrebbe immaginare mentre accarezza il suo vecchio gatto, o mentre cura i fiori in giardino.
Il tipo di vecchietto innocente... Innocente? Forse non era tanto innocente, visto stava ripulendo dal sangue una pila di monete, guadagnate chissà come.
Ma a parte il sangue, sembrava davvero un dolce e gentile vecchietto.

"Aspetta..." Viktor abbassò l'ascia "io dovrei sfogare la mia sete di sangue su... questo?"

Raggiunse il capo e gli diede un'occhiata da vicino.
E gli accarezzò la testa.
Non poté farne a meno.
Era sicuramente deluso da quel "terribile" gangster, ma il suo aspetto da dolce vecchietto era irresistibile, Viktor sentì il bisogno di coccolarlo.

Merthots rispose con uno sguardo carico d'odio.
Il suo volto era paonazzo, il respiro pesante e la mandibola contratta. Non sembrava molto contento, ma Viktor non riusciva a smettere di accarezzargli la testa.

Il vecchio allungò la mano e tirò una grossa corda che stava al suo fianco. Una campana cominciò a suonare giusto un attimo dopo, ma non cambiò nulla.
L'uomo fissava la porta con un sorriso sulle labbra, aspettando chissà cosa. Pochi istanti dopo, il sorriso andava scomparendo, lasciando il posto a un'aria preoccupata.

"Ma che... Guardie! Guardieeeeee!" strillò il vecchio capo.

L'orco, la donna e il ragazzino scambiarono un'occhiata, in cerca di una spiegazione.
Il ragazzino socchiuse gli occhi, cercando di ricordare se ci fosse qualche altra guardia di cui si era dimenticato.
La donna controllò la sua scorta di coltelli da lancio e di fumogeni.
L'orco si limitò a sorridere.

Viktor era rimasto talmente deluso nel vedere il vecchietto, che sperava di poter combattere qualche guardia per consolarsi.
Aspettò speranzoso per alcuni momenti, ma non arrivò nessuno.
La sua ultima speranza era dissolta, e l'orco cominciava a innervosirsi.
Afferrò il capo per il bavero e lo sollevò per essere sicuro di guardarlo negli occhi.

"Vecchio, pensaci un attimo. Come pensi che possiamo essere arrivati fino qui se le tue guardie fossero state ancora vive?"

Merthots cercò di dimenarsi per qualche momento, ma rinunciò in fretta, capendo che era inutile.

"Cosa volete in cambio della mia vita?" Chiese alla fine.

"La mia borsa." Rispose Viktor.

"E il guadagno di oggi." Aggiunse Rune.

"E tutto quello che c'è in cassaforte segreta!" Si unì il ragazzino.

"Ma soprattutto la mia borsa." Sottolineò l'orco.

Dopo una serie di occhiate perplesse verso gli intrusi, Merthots tornò a rivolgersi Viktor, forse pensando che, essendo il più grosso, fosse anche il capo.
Indicò una decina di borse che stavano ammucchiate sul suo tavolo, sperando che fossero sufficienti.

"Ho parecchie borse... puoi prenderle tutte, se vuoi!"

Per la maggior parte erano di ottima qualità e finemente decorate, e chiaramente piene di monete.
Ma all'orco interessava solo la sua, di borsa, e quella fu l'unica che prese. Il ragazzino e la donna lupo si guardarono per un istante e annuirono. Rune si affrettò al tavolo e svuotò rapidamente qualche borsa, mentre Radian si diresse verso il suo ex capo, appoggiò entrambe la mani sul tavolo e lo guardò dritto negli occhi.

"Ci servirà anche il resto, sai?"

"Maledetto ragazzino! Ti ucciderò!" Sibilò il vecchio.

"Non se ti uccido io adesso!" Rispose Radian con un sorriso.

"Impari in fretta, eh?" Disse Rune facendogli l' occhiolino.

La donna e il ragazzino raccolsero tutto quello che riuscirono a trasportare, mentre l'orco pensava a cosa fare del capo.
Era davvero in vecchietto grazioso, non poteva ucciderlo, gli faceva troppa pena alla sola idea.
Nel tempo in cui i suoi compagni avevano recuperato tutto il recuperabile, Viktor aveva deciso cosa fare dell'umano.

"Vecchio, ti lascio vivere, ma tu prometti che non ci cercherai."

L'orco pronunciò la frase con un tono estremamente serio e solenne.
Quando vide Rune guardarlo con una faccia che praticamente gridava "dichediaminestaiparlandorazzadiidiota!", rispose semplicemente annuendo con un sorriso, intendendo che si sarebbero potuti fidare sicuramente del grazioso vecchietto.

"Ma certo! Ma certo, signor Orco! Non sentirete mai più nemmeno parlare di me!"

Era più che sufficiente, per Viktor, quindi prese la sua borsa e si avviò verso l'esterno, seguito da Radian.
La donna lupo, invece, indugiò ancora per qualche istante, dimostrando scarsa fiducia verso il caro vecchietto.
Alla fine si girò anche lei per seguire l'orco.

Passarono solo pochi istanti, Viktor ancora non aveva finito di aprire la porta, che Rune si voltò di nuovo, estrasse un coltello e lo lanciò verso il vecchio, colpendolo in mezzo agli occhi.
Viktor stava per protestare, quando si rese conto che l'uomo aveva in mano una balestra carica, che probabilmente avrebbe usato a breve, se la donna non l'avesse fermato.

"Non era poi così gentile, eh?" Notò Rune.

Lanciò un'occhiataccia all'orco, che ancora stava alla porta con a bocca spalancata, poi mosse qualche passo verso il corpo del vecchio capo e recuperò il coltello, estraendolo con un movimento secco.

"Tsk, lo sapevo che non ci si può fidare dei pellerosa!" Rispose Viktor, ignorando completamente il fatto che anche la donna-lupo che l'aveva appena salvato era una pellerosa.

Una volta fuori Viktor controllò la sua borsa per essere sicuro che fosse tutto al suo posto, dopodiché vi rispose la lista e l'ingrediente che aveva acquistato quella mattina.

"A me serve solo la mia roba, voi potete tenervi il resto"

Stava per salutare ed andarsene, quando si accorse che sia la donna che il ragazzino lo stavano fissando.

"Cosa"

"Hai detto che sarei potuto venire con voi! hai promesso!" Il ragazzino disse con voce tremante.

"No, non l'ho mai detto io." Rispose l'orco calmo "Rune ha promesso, puoi stare con lei!"

"Oh, ma io vengo con te!" Gli fece notare la donna.

"Cosa? No, non esiste, io viaggio da solo! Non posso prendermi cura di voi!"

"È vero." Rispose la donna "Non puoi nemmeno prenderti cura di te! E questo è il motivo per cui io vengo con te, e anche il ragazzino"

Rune sorrideva. Non c'era bisogno dell'istinto da lupo mannaro per capire quanto stesse parlando seriamente, persino l'orco lo capì.
Lo capì, ma questo non vuol dire che l'idea gli piacesse.

"Stai scherzando..." Tentò.

"Senza di me non riusciresti vivo da la città! Potresti finire derubato da un ragazzino, o ucciso da un tenero vecchietto..." Disse Rune ammiccando al piccolo drow, che non riuscì a trattenere un risolino.

L'orco invece non rise.
Tenne gli occhi sulla donna-lupo per qualche istante, poi incrociò le braccia e alzò il mento, sperando di apparire più convincente, o quantomeno più minaccioso.

"Stai dimenticando che ti ho salvata io, prima..." Tentò di nuovo.

"Sul serio? Avrei potuto uccidere quei tre tizi in un secondo, come ho fatto con loro." Disse indicando il covo dei ladri "Solo che non mi andava di uccidere tre poveri idioti..."

A quel punto Viktor si rese conto che c'era un'unica cosa che poteva fare.
Fece un respiro profondo, chiuse gli occhi ed espirò.
L'idea non gli piaceva, ma a quel punto era il male minore.

"Beh, le strade sono pericolose," sospirò "mi sentirei in colpa a lasciarvi da soli."

Rassegnato, diede un'occhiata ai suoi nuovi compagni di viaggio, che stavano entrambi ridacchiando.

Sospirò di nuovo "Ehi ragazzino, se devo averti tra i piedi devo sapere come chiamarti."

"Mi chiamo Radian, signore! Ehm... è un piacere... credo." Rispose il ragazzino, incerto.

"Si, si, quello che è. Io sono Viktor, lei è Rune"
   
 
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