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Autore: alaskha    04/04/2016    2 recensioni
“Cosa ci fai qui?”
“Non lo so, volevo solo salutarti, ma è un brutto momento, mi pare”
Malia boccheggia, senza sapere cosa dire.
“Tolgo il disturbo - così Zayn la precede - comunque fai i complimenti al tuo ragazzo, anche io tifo Celtics”
“Louis non è il mio ragazzo” ribatte Malia.
“Lo so, ma evidentemente avete risolto quella questione di Barcellona”
“Te lo ricordi?”
“Ma cosa credi, Malia? Che fossi lì con te ad una cazzo di festa di liceali solo per portarti a letto?”
La mora non sa cosa dire, è senza parole.
“Non lo so”
E avrebbe voluto dirgli tantissime cose diverse, forse chiedergli anche scusa ma le esce solo quello.
“Non ho bisogno di rimorchiare ragazzine, per scopare”
“E allora perché eri lì con me?”
Zayn la guarda, adesso sembra lui quello senza parole, finalmente Malia lo vede senza risposta pronta.
“Senti, non lo so neanche io, facciamo come se non ci fossimo mai incontrati, tu alla tua vita ed io alla mia, okay?”
Malia non lo sa se è okay, Zayn è l’unica cosa del suo presente che non le mette paura riguardo al futuro. È così ignoto, ma comunque solo la sua presenza le infonde una calma quasi sorprendente.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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hola bonitas!
lo spagnolo è sempre stato una costante della mia vita e credo che sempre lo sarà.
la storia mi sta riprendendo davvero molto, quindi continuo a pubblicare e scrivere regolarmente.
non ho molto da dire, in realtà. questo capitolo è un pò il vero inizio di tutto, ci sono alcuni riferimenti che capirete solo più tardi, andando avanti con la lettura della storia. ma se avete dei sospetti su qualcosa, ditemelo pure.
e nulla, che dire ancora? sono molto legata a questi personaggi, soprattutto a Bethany e Malia. adoro la loro amicizia.
non so se l'ho già detto, ma se trovate qualche somiglianza con la serie tv 90210 sì, mi sono ispirata anche a quella.
okay, vado, buona lettura chicas.
besitos, alaskha. 



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"the story strats laying in the dark with someone new". 

 
Pictures of you
capitolo sei – aeroporto 


In biblioteca ci sono già tutti: Niall sta sfogliando distrattamente il libro di geografia, Liam è appena tornato da Miami ed a suggerirlo è la sua abbronzatura, Harry e Bethany stanno parlando animatamente di chissà cosa e Louis smanetta con il suo iPhone. Malia Fitzgerald ha appena sorpassato la soglia della biblioteca, con il suo skateboard. 
“Fitz, lo skate!” la riprende bonariamente il coach Anderson.
Malia gli sorride, sistemandosi la tavola dello skateboard sotto braccio ed imitando un saluto al generale.
“Scusi, mister”
L’allenatore alza una mano stretta a pugno, e Malia fa lo stesso, facendole scontrare. Dopodiché raggiunge i suoi amici, prendendo posto tra Harry e Louis.
“Ciao fiorellino” la saluta Niall, per primo.
“Ciao Horan – ricambia lei, rubando lo snapback dalla testa di Louis – ti prepari per un test?” chiede, indicando il testo di geografia davanti a lui.
Niall si stringe nelle spalle, chiudendo il libro.
“Ci provavo – risponde – e il tuo compito di algebra?”
“Una C”
“Meglio di nulla” aggiunge Liam.
“Certo – commenta Malia – disse quello che se ne va una settimana a Miami a prendere il sole abbandonando tutti noi alla noiosissima monotonia della capitale”
Liam inarca un sopracciglio, stupito dal suo tono.
“Wow – interviene Beth – non posso ignorare l’acidità della mia migliore amica ancora per molto”
Malia sorride falsamente, in direzione della bionda.
“È per quello che è successo con Zayn?” domanda Harry, senza ragionare.
“Cos’è successo con Zayn?” chiede ancora Liam.
Malia aggrotta le sopracciglia, confusa, ma poi fa due più due e non ci mette molto a tirare uno schiaffo sul braccio di Louis, coperto dalla manica della sua giacca di jeans.
“Cosa fai, fiorellino?” le chiede, stranito.
“Hai detto a tutti di quello che è successo con Zayn l’altro giorno?”
Louis guarda Malia, confuso.
“E allora? – fa, anche vagamente irritato – che t’importa di lui?”
La mora sbuffa, cercando di contenere la rabbia.
“Dovevi per forza renderlo pubblico?”
“Calma, Mali – interviene allora Harry – fa niente, lo sappiamo solo noi”
“Già troppo” commenta, quasi sottovoce.
Al tavolo cala il silenzio, ‘che Malia raramente si comporta così con i suoi amici. Avrebbe quasi voglia di alzarsi, recuperare il suo skateboard ed andarsene sulle sue converse nere, ma Aria Stanford, il capitano delle cheerleaders, è più veloce di lei.
“Per voi, Sharks – fa, sbattendo dei volantini sul loro tavolo – spero di vedervi tutti al ballo d’inizio semestre”
L’ultima frase la dice guardando Niall, per poi sparire nella sua gonnellina a balze blu, gialla e bianca, i colori dei Florida Sharks.
“Qualcuno ha fatto colpo!” esclama poi Louis, riferendosi a Niall.
L’irlandese sorride sotto i baffi, facendo finta di leggere uno dei volantini lasciati da Aria.
“Mi fa venire il voltastomaco – sentenzia Bethany, passandosi una mano tra i capelli – quella sorride più spesso del joker”
“Dovresti vestirti così anche tu – le dice Harry, lasciandole un bacio all’angolo della bocca – saresti sexy, sai?”
“Non indosserei quei colori neanche sotto minaccia internazionale” lo mette al corrente.
“E allora perché sei nelle cheerleaders?” le chiede Niall, confuso.
“Per i crediti extra, mi sembra ovvio”
Niall annuisce, ancora pensieroso, comunque.
“Liam, credi che Leila verrà qui a Tallahassee per il ballo?” chiede poi Malia.
“Wow, Fitz, allora non esce solo veleno dalla tua bocca, oggi..” fa Bethany.
Malia la fulmina con lo sguardo, mentre Harry soffoca una risatina.
“Potrebbe provarci - le risponde poi Liam, stringendosi nelle spalle – le mancate molto tutti quanti”
“E lei manca a noi – dice Louis, prima di tirare una pacca sulla spalla di Niall – e tu inviterai il capitano delle cheerleaders Aria Stanford, Horan?”
Niall sta per rispondere, togliendo la mano di Louis dalla sua spalla, ma Bethany è più veloce dell’irlandese.
“Ah, di sicuro c’è che non inviterà Angelique – afferma – nossignore, non ce la voglio con uno che a mensa si siede al mio stesso tavolo”
“Ti ringrazio per minimizzare così il mio ruolo nella tua vita, Hines” fa Niall.
“Non c’è di che, tesoro” risponde lei ironica, lanciandogli un bacio.
“Parli del diavolo” dice poi Harry.
Nessuno fa in tempo a chiedergli a cosa si riferisca, che una voce candida s’insinua tra loro.
“Ehi, ciao a tutti ragazzi!”
“Ciao Angel – fa Louis, per primo – qualche problema se ti chiamo Angel?”
La Smith sorride timidamente, arrossendo un po’, sotto lo sguardo degli occhi – cielo di Louis Tomlinson.
“No, nessuno – dice poi – non mi avevano mai dato un soprannome”
Bethany sbuffa, voltando il viso, così da nascondersi tra i capelli di Harry.
“Fraternizza con il nemico” sussurra, al suo ragazzo.
“Smettila di fare la stronza - gli risponde lui, baciandole la guancia – che hai lì?” chiede poi ad Angelique, indicando il sacchetto che tiene tra le mani.
“Oh, sono per voi!” dice, come se se ne fosse magicamente ricordata.
Angelique sistema il sacchetto sul tavolo, mostrando dei cupcakes all’interno di esso.
“Smith, sei la migliore” sentenzia Niall, afferrandone uno con glassa al cioccolato.
Ma Malia glielo ruba dalle mani, rimettendolo al suo posto.
“Ma che cazzo fai, Fitz? Capisco che tu sia un po’ scossa, ma che c’entriamo il mio stomaco ed io?” replica Niall.
“Prima Bethany chiederà scusa, non è vero Bethany?” chiede Malia, guardando la sua migliore amica con un sorriso che dovrebbe essere angelico.
Beth sgrana gli occhi, stupita, non ci crede che sia stata proprio la sua partner in crime di una vita a tenderle quel tranello.
“Tu..” comincia, puntandole un dito contro.
Malia sa perfettamente quanto Bethany odi chiedere scusa anche quando è dalla parte del torto, ma vuole che in qualche modo le due vadano d’accordo.
“Io cosa? – la interrompe, la mora – forza Betty, so che puoi farlo”
Niall la sta guardando con occhi imploranti e mentre Liam e Louis si stanno trattenendo dallo scoppiare a ridere, Harry le sussurra all’orecchio: “Avanti topina, fallo per me”.
Allora Beth sbuffa e: “Sia chiaro che lo faccio solo per il mio fidanzato e perché mi sono stancata di essere fissata in questo modo da Horan – dice – scusami, Angelique, d’accordo? Mi dispiace che tu ci abbia provato con l’uomo sbagliato, ovvero il mio”
“Ma..? - la Smith fa per ribellarsi, ma lo sguardo supplicante di Malia sembra convincerla – d’accordo, come ti pare, scuse accettate” fa, contro voglia, mentre la mora la ringrazia con un sorriso riconoscente.
 “Adesso possiamo mangiare?” chiede Niall, impaziente.
“Ingozzati pure, Irlanda” dice Liam.
Louis invita Angelique a sedersi con loro, mentre Malia pensa che è davvero sorprendente quanto dei dolci possano riportare armonia tra due o più persone.
 
 
 
 
Malia Fitzgerald è sotto la doccia da almeno quaranta minuti, ed è sicura che Yago non sia corso di sopra a batterle forte sopra la porta con la mano solo perché lui e Bethany stanno giocando a carte. Quando gli Oreo sono stati sostituiti dai soldi veri, sono cominciati i guai.  Lei aveva tentato più volte di dir loro che il gioco d’azzardo era un problema serio, ma nessuno dei due aveva voluto darle ascolto.
Chiude l’acqua e mette un piede fuori dal box della doccia, avvolgendosi un asciugamano fresco e morbido attorno al corpo. Passa una mano sullo specchio, così da far in modo che il vapore attaccatosi alla superficie di vetro di esso non le dia fastidio. Si studia attentamente, fissandosi negli occhi scuri, a tratti di qualche sfumatura più chiara, dipende dal sole. Alza un angolo della bocca, come ad imitare un sorriso per se stessa, ‘che forse ha trovato la soluzione ad uno dei suoi problemi del momento.
Chiude la porta del bagno alle sue spalle e scende le scale passandosi una mano tra i capelli bagnati. Sorpassa con i piedi scalzi anche l'ultimo gradino e si dirige verso il divano per farsi una sigaretta. Yago e Beth hanno cessato la loro bisca clandestina, probabilmente lui è andato a seguire qualche corso in università.
Malia ha voglia di leggerezza, ha voglia di starsene con Bethany e fumare e prendere in giro le cheerleaders, facendo finta che lei non sia una di loro. Ha voglia di prendere in giro Yago per qualsiasi cosa, concludendo il tutto con una canna rollata da lui stesso, per le sue "bimbe petulanti". Ha voglia di tutto questo, ma sicuramente non ha voglia di Niall Horan stravaccato sulla poltrona del suo salotto, con il MacBook di suo fratello sulle ginocchia, 'che se Yago lo vedesse in quel momento sarebbero solo cazzi per l'irlandese.
"Niall - inizia Malia, stranita - che diavolo ci fai qui? Non ti ho sentito entrare"
"Per forza! - fa lui, senza neanche guardarla - sei stata sotto la doccia per quanto? Un'ora? Dovremo parlarne dei tuoi tempi lunghi, fiorellino"
Malia aggrotta le sopracciglia, spostando le gambe di Bethany dal divano, per farsi spazio.
"Hines, perchè l'irlandese vuole dettare legge in casa nostra?"
Beth si stringe nelle spalle, mentre appoggia i piedi sulle gambe nude della sua migliore amica, messaggiando probabilmente con Harry.
"Dice che verrà a vivere qui" spiega, distratta.
Malia improvvisa una risata, ma quando vede che i suoi amici non le danno corda e nota delle valigie all'ingresso, balza in piedi.
"Cosa? - sbotta - fate sul serio? - chiede, per poi chiudere il portatile sulle gambe di Niall, stanca di essere ignorata - e piantala di smanettare con il MacBook di mio fratello, potrebbe anche ucciderti con un coltello da cucina!"
"Io ho provato ad avvisarlo.." dice Bethany, senza prestare comunque la minima attenzione ai due.
"Sì, immagino quanto tu sia stata convincente, Beth" fa, ironica.
La bionda rotea gli occhi al cielo, mentre Niall cerca di riappropriarsi del portatile, senza successo. Così si alza, arreso a fornire delle spiegazioni a Malia, che se ne sta in piedi davanti a lui, con lo sguardo allucinato.
"Che ti devo dire, Mali? - sbotta poi, allargando le braccia - i miei vendono la casa, tornano in Irlanda"
"Beh? Tornaci anche tu, no?"
Niall la guarda, sconcertato.
"Non fai sul serio, vero?" le chiede poi.
Al che Malia sbuffa, sistemandosi l'asciugamano.
"E la tua soluzione sarebbe trasferirti da noi?" domanda, cercando di capirne di più.
Niall annuisce, grattandosi la guancia.
"Ho pensato - inizia - chi meglio della mia dolce, bellissima e comprensiva amica Malia potrebbe darmi una mano?"
"Piantala di leccare il culo, Horan" lo blocca subito la Fitz, con una mano davanti al suo viso.
"E sei anche sexy, non l'avevo mai notato, sai?"
Niall la squadra da capo a piedi, vestita solo di un asciugamani fin troppo corto e con i capelli lunghi umidi lungo la schiena.
"Ho detto piantala" rimbecca, Malia.
"Dove dovrei andare? - così Niall ricomincia con le sue suppliche - da Harry? Con il suo rapporto quasi maniacale con sua madre? O da Louis? Ha più sorelle che speranze di entrare al college!"
"Dimentichi Liam"
"Liam fa il pendolare da Miami a Tallahassee, non mi va di convivere con i suoi genitori"
Allora Malia sbuffa, stremata.
"D'accordo! - concede poi, arresa - ma non saró io a dirlo a Yago"
"Abbiamo pensato anche a questo - la rassicura Niall - glielo dirà Bethany, sappiamo tutti che a lei non potrà dire di no"
Beth alza il pollice, d'accordo.
"Tu sei sua complice?" chiede la mora, stupita, voltandosi verso di lei.
"E dai Fitz, non ti fa pena? Guardalo, è un clandestino senza dimora!" dice la bionda.
"Fottiti, Hines - bercia Niall, per poi rivolgersi a Malia - ammettilo, fiorellino, sono stati i miei complimenti a farti cedere"
Malia inarca un sopracciglio, spingendo Niall sulla poltrona.
"Horan, quando la mia migliore amica cederà alle lusinghe di uno come te, faró le valigie per andarmene da casa sua in tempo record"
L'irlandese rotea gli occhi al cielo, mentre Malia si muove nuovamente verso le scale.
"Ancora sicuro di voler convivere con lei?" gli chiede, poi.
"Più che sicuro!".
 
 
 
Malia si era messa qualcosa addosso: una maglietta dei Green Day di suo fratello Yago, e Bethany aveva insistito per farle le trecce. Adesso la Fitz sta infornando la seconda teglia di biscotti, mentre la sua migliore amica e l’ultimo acquisto della dimora Fitzgerald, niente di meno che Niall Horan, sono seduti al tavolo della cucina, fumando sigarette e ovviamente giocando a carte.
“Cos’è questo buon profumo? – dice la voce di Yago Fitz, appena tornato dalle lezioni – stiamo ospitando i concorrenti di Masterchef USA?” scherza.
“No – lo informa Beth, scegliendo quale carta buttare – tua sorella ha deciso d’improvvisarsi Joe Bastianich senza neanche spiegarci il perché”
“Joe Bastianich non è uno chef – la coregge Niall, concentrato a sua volta sul gioco – avresti dovuto dire Gordon Ramsay, per esempio”
“Che rompi coglioni – bercia Beth, sorridendo poi a più non posso – beccati questa, signor perfettino! Malia sarà pure la regina degli Sharks, ma io resto la regina indiscussa del poker”
L’irlandese scuote la testa, guardando male la sua avversaria.
“Ciao Horan – fa poi Yago – come mai qui? Ti hanno sfrattato da casa tua?” chiede, ridendo, ignaro di tutto.
Malia si lecca un dito sporco dell’impasto dei suoi biscotti, mentre Niall guarda di sottecchi Bethany, che si accende un’altra sigaretta, tranquilla.
“Ragazzi, perché non ridete? – domanda Yago, stranito – era solo una battuta”
Le sue risate diminuiscono, quando percepisce tutta la serietà regnante nella cucina.
“Beth deve dirti una cosa” si limita a dire Niall, avvicinandosi a Malia, quasi a cercare protezione.
Yago allora la guarda, togliendosi finalmente lo zaino dalle spalle.
“Io ti consiglio di sederti, fratello” fa Malia, controllando i suoi biscotti.
“Mi state spaventando – dice, seguendo il consiglio di sua sorella – cos’è successo?”
Bethany sbuffa, schiacciando la cicca della sigaretta nel posacenere.
“Okay, senza troppi giri di parole – comincia, accavallando le gambe nella direzione di Yago – non so se ti sia reso conto delle valigie all’ingresso”
“Te ne vai?”
“No, tesoro, non disperare – lo rassicura – nessuno se ne andrà”
“E allora?”
“Niall viene a vivere qui”
Bethany sgancia quella bomba come se avesse detto: “Domani mi faccio rossa”, o ancora: “Ho preso una B al test di biologia”. Yago infatti aggrotta le sopracciglia, voltandosi verso sua sorella.
“È vero?” chiede soltanto, indicando Beth con il pollice.
Malia annuisce.
“I genitori di Niall tornano in Irlanda” spiega.
Yago allora sposta lo sguardo proprio su di lui, che sta aspettando una qualsiasi reazione.
“Beh okay – dice poi – ormai mi sono rassegnato all’idea che mia sorella stia riempiendo casa nostra di ragazzini, benvenuto a bordo Horan”
Yago si alza per scambiare un cinque con Niall, che sta guardando Malia e Bethany con gli occhi sgranati, ‘che nessuno di loro tre si aspettava una reazione così tranquilla e pacifica.
“Yago? – lo richiama allora Malia – ma hai sentito quello che ti ha detto Betty? Niall vivrà qui, con noi, io, te Beth e Niall, ti sta bene?”
Il maggiore dei Fitzgerald si stringe nelle spalle.
“Credevate che avrei dato di matto? – chiede, quasi divertito – in realtà sono quasi sollevato, ci voleva un po’ di cromosoma Y”
Niall sorride contento, mentre Malia si accende una sigaretta.
“Ah, Horan – fa poi Bethany, come a ricordarsi di qualcosa – adesso che sei uno dei nostri, dovrai contribuire alla nostra società di sigarette”
“Di che si tratta?” s’informa.
“Ogni settimana compriamo venti pacchetti di sigarette e li usiamo insieme”
“Adesso che ci sei anche tu la quota sale a 25” dice Malia.
“A proposito – interviene Yago, tirando fuori una banconota da dieci dalla tasca dei jeans – il resto della mia parte”
“Ti ringrazio” fa Beth, appuntando qualcosa su un foglio.
“D’accordo” dice allora Niall.
“Ma adesso la domanda più importante è – inizia Yago – perché nel tuo impasto per i biscotti c’è dell’erba, Malia?”
La Fitz si sposta una ciocca di capelli dal viso, mentre toglie dal forno anche la seconda teglia. L’afferra con delle presine e l’appoggia sul tavolo, con la sigaretta quasi del tutto consumata ancora stretta tra le labbra.
“Oggi Angelique ci ha portato dei cupcakes – lo informa – e tutto sembrava come dimenticato, tutta la faccenda della festa, intendo”
“Parla per te” ribatte Bethany.
“Posso assaggiarne uno?” chiede poi Niall, avvicinando la mano ad uno dei biscotti.
“Giù le mani! - esclama Malia, allontanandolo con uno schiaffo sul braccio – questi non sono per voi”
“E per chi?” chiede curioso Yago.
“Sono per Zayn – lo informa – voglio chiedergli scusa”.
 
 
 
 
Ma scusa per cosa?
Malia non lo sa, non dovrebbe neanche sentirsi in colpa perché lei non ha fatto nessun tipo di torto a Zayn. Però chiedere scusa le è sempre sembrato un ottimo modo per seppellire tutte le discordie e ricominciare da capo, ed in quel momento è quello che vuole: ingoiare l’orgoglio e fare il primo passo.
Per questo se ne sta fuori dalla Florida State University con un imbarazzante cestino riesumato dagli oggetti abbandonati di sua madre contenente i suoi biscotti, coperti da un leggero panno bianco. Ha ancora le trecce che le ha fatto Bethany e sta fumando nervosamente una sigaretta, mentre aspetta Zayn.
Uno sciame di studenti si riversa nel cortile del campus del college, e Malia si alza in punta di piedi sulle sue converse per cercare il viso di Zayn. Lo trova con gli occhi socchiusi, a causa del sole accecante di quel giorno, a Tallahassee, ed una sigaretta stretta tra le labbra. La mora butta la sua, andandogli incontro, muovendosi il più velocemente possibile tra tutti quei ragazzi.
“Zayn!” urla poi, per far sì che si volti verso di lei.
Il ragazzo sembra cercarla, tra la folla, come se avesse riconosciuto quella voce e Malia ci spera davvero tanto, che sia proprio così.
“Malia Fitz – fa, una volta averla individuata e raggiunta – che ci fai qui?”
Zayn la squadra, dal suo volto non trapela nessuna emozione: la sta solo guardando.
“Sono per te” dice lei.
“Ti manda la mamma, cappuccetto rosso? – la prende in giro, per il cestino che ha tra le mani – credo tu ti sia persa, per farsi sbranare dal lupo questa non è la strada giusta”
Malia serra la mascella, infastidita dal suo comportamento.
“Senti – comincia – sono qui solo per chiederti scusa e fare una cosa carina per te, non di certo per sentirmi trattare come una bambina”
La ragazza fa per andarsene, amareggiata ed anche triste, ma la mano di Zayn si posa sul suo braccio scoperto dalla t-shirt bianca a mezze maniche che indossa, per trattenerla.
“Aspetta – fa, poi – cos’hai lì?” chiede, curioso, indicando il suo cestino.
“Sono biscotti - risponde Malia – un po’ speciali, in realtà” aggiunge, poi.
Zayn inarca un sopracciglio, alzando il panno ed afferrandone uno.
“Sicura che non mi avvelenerai?”
“Io mi sono fidata di te”
Allora Zayn annuisce e morde il biscotto, masticando lentamente ed assaporando. Dopodiché esala una leggera risata.
“Adesso capisco cosa intendevi con “speciali” – fa, virgolettando il termine – grazie, è un pensiero carino ma – s’interrompe, aggrottando le sopracciglia – posso chiederti perché? E soprattutto, perché sei qui per chiedermi scusa? Mi hai rubato la macchina?” chiede, ironico.
Malia si lecca le labbra, posando il cestino per terra. Scosta per qualche secondo lo sguardo dagli occhi liquidi di Zayn, per poi decidersi a rispondere.
“In realtà sono qui per capire”
“Capire cosa?”
“Il perché della tua reazione, l’altro giorno – spiega – perché te ne sei andato arrabbiato? Che t’importa se Louis è il mio ragazzo oppure no?”
Zayn scuote la testa, sorridendo vagamente. Scosta a sua volta lo sguardo dagli occhi di Malia, ed ancora una volta si stupisce di come quella ragazzina sia riuscita a lasciarlo senza parole.
“Non lo so, Malia – concede poi – non so perché fossi lì, alla tua porta, e non so neanche dirti perché me la sia presa così tanto, quando ho visto quel tipo, Louis, con te”
Malia allora annuisce, vuole evitare di sorridere davanti a lui, per non sentirsi idiota.
“Non stiamo insieme” dice poi, per rassicurarlo.
È Zayn ad annuire, ora, e a lui non importa di sorridere, seppur questo dovesse significare fare la figura dell’idiota.
“Ti va di venire in un posto con me?” le chiede poi.
“Che tipo di posto?” domanda di rimando, curiosa.
“Vieni, ti faccio vedere”.
 
 
 
“Perché siamo all’International Airport?” 
Malia si guarda in giro, mentre cammina su quella che è una piccola collinetta. Zayn le sta davanti, muovendosi esperto in quel luogo, come se fosse una cosa abituale per lui andare lì.
“Vieni – dice, sedendosi sull’erba – siediti qui”
Malia è confusa, ma comunque segue il suo consiglio e lo affianca. Stende le gambe davanti a sé, posando la borsa nera al suo fianco.
“Allora?” domanda, impaziente.
Zayn ridacchia, estraendo una bista di quella che ha tutta l’aria di essere marijuana dalla tasca posteriore dei suoi jeans.
“Sai rollare?” le chiede poi, guardandola, mentre s’infila un filtro dietro l’orecchio.
“Certo che sì! – sbotta Malia, indignata – per chi mi hai preso? Una ragazzina?”
“Non è quello che sei?” domanda Zayn, retorico, con un sorriso furbo sulle labbra.
“Assolutamente no – si ribella, rubandogli le cartine lunghe dalle mani – dammi qua”
Zayn ride vagamente, senza smettere di guardarla.
“Non somigli per niente a tuo fratello” le dice poi, dopo qualche attimo di silenzio.
“Lo prendo come un complimento” fa Malia, concentrata a rollare la canna.
“Siete molto legati?”
“Forse anche troppo – dice, leccando la cartina – Yago si preoccupa molto, per me”
“Allora sarà meglio non dirgli che sei qui, al Tallahassee International Airport, con me – inizia, estraendo un accendino blu dalla tasca – e che ti ho perfino fatto fumare erba”
Malia sorride divertita, mentre brucia l’estremità della canna per poi incastrarsela tra le labbra e prendere un lungo tiro da essa.
“Io e Yago fumiamo regolarmente insieme – lo mette al corrente – non devi conoscerlo bene”
Zayn afferra lo spinello che Malia gli sta porgendo, guardando dritto davanti a sé.
“No, in effetti non conosco granché bene Yago Fitz – fa, fumando – o almeno, quanto basta per sapere che anche lui preferisce solo Fitz, al suo lungo cognome”
Malia ride, appoggiando le mani sull’erba secca.
“E che mi dici di te?” chiede poi, guardandolo.
Zayn si stringe nelle spalle, porgendole nuovamente la canna.
“Studio alla Florida State University”
“E questo lo so – fa, ovvia – ma cosa?”
“Fotografia” risponde, guardando in alto, verso il cielo.
“Oh, figo, no?” domanda Malia, senza sapere realmente cosa dire.
“Certo, è molto figo – risponde lui, divertito – e tu? Ho sentito che alcuni ragazzi presenti alla festa della tua amica Bethany ti chiamavano regina degli Sharks”
Malia abbassa lo sguardo, prendendo un altro lungo tiro dalla canna che stanno condividendo.
“Non so se mi va di parlare della regina degli Sharks” confessa poi.
“Ma non sei tu?” chiede Zayn, leggermente spaesato.
“Sì – ammette poi, annuendo – cioè, non sono mai stata convinta al 100% di meritare esattamente questo titolo, ma a quanto pare sono io” conclude, guardandolo.
Malia trova gli occhi di Zayn quasi ad aspettarla, come se non volessero altro che lei voltasse il viso, per far sì che i loro sguardi s’incontrassero.
“Devi essere davvero molto brava, allora” commenta poi Zayn.
La ragazza si stringe nelle spalle, sentendo ancora su di sé la sensazione della prima volta che gli occhi di Zayn si erano posati su di lei. Sentiva come se quello sguardo potesse in qualche modo violarla, scavare così a fondo dentro di sé da scoprire cose che magari nemmeno lei conosceva ancora.
“Sabato c’è la prima partita di campionato – lo informa – ti andrebbe di venire a giudicare tu stesso?”
“Se davvero sei la stella dei Florida Sharks come dice Yago? – domanda, mentre Malia annuisce – d’accordo, vengo”
“Davvero?”
Malia è un po’ sorpresa, che Zayn Malik abbia accettato la sua proposta. Le sembra sempre così lontano dal suo mondo e da quello dei suoi amici, così su un altro pianeta. Come se non gl’importasse nulla di essere come gli altri o, quantomeno, accettato.
“Perché ti stupisci?”
“Non lo so” fa la ragazza, porgendogli gli ultimi tiri di canna.
Zayn sta per dire qualcosa, quando viene improvvisamente colto da un attacco di tosse.
“Zayn? Ti senti bene?” domanda Malia, un po’ allarmata.
Lui annuisce, smettendo a fatica di tossire.
“Questa roba mi ucciderà prima o poi” dice infine, con voce roca.
Malia scoppia a ridere, stendendosi sull’erba.
“Reggi davvero così poco? – gli chiede, stranita – chi è il ragazzino, adesso?”
“Sempre tu, superstar” fa, imitandola.
Malia ride ancora, inclinando la testa verso destra, per guardarlo.
“E comunque devi essere messo molto peggio di me, per notare qualcosa di straordinario in questo posto” gli fa notare.
“Tu non hai molta pazienza, non è vero straniera? – domanda, per poi controllare l’orario sul suo telefono – beh, sei fortunata, è quasi ora”
“Ma per cosa?” chiede Malia, sempre più confusa.
“Adesso vedrai – le dice, con un mezzo sorriso – resta sdraiata”
Malia non fa in tempo a dire nient’altro, che un aereo appena decollato vola proprio sopra le loro teste. La folata di vento che la travolge la fa sentire così viva e libera capace da farla urlare.
“Wow! – esclama – ancora!”
Zayn scoppia a ridere.
“Hai visto?” chiede.
“È l’esperienza più straordinaria che io abbia mai.. oddio, non riesco neanche a parlare!”
“È proprio questo lo scopo, Malia – le dice Zayn – dimenticarsi anche per un solo istante di tutto il resto”.

 
 
 
 
 
 
 
 
  
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