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Autore: ARed    05/04/2016    1 recensioni
"Illusione" è stata scritta interamente dal punto di vista di Bella, ma Edward come si è sentito, cosa ha provato nel stare lontano dalla sua amata? È ora di scoprirlo! Buona lettura..
"Io sarei stato il mostro che avrebbe spento il suo sorriso"
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan | Coppie: Bella/Edward
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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NORMALITÀ 

Due giorni dopo il compleanno di Bella, prendemmo un volo per Londra, i miei genitori e le mie sorelle volevano vederla, erano felici del fatto che fossimo tornati insieme, anche se ancora non sapevano tutta la storia. In quei due giorni con lei ero tornato a vivere, sentirla ancora tra le mie braccia mi faceva sentire vivo. Le avevo raccontato tutto della riunione che avevo fatto fare e di come si erano sviluppate le cose, ancora non riuscivamo a capacitarci di quanto fossero scesi in basso, per uno stupido film, al quale però tenevo molto.
La notte spesso si agitava e mi cercava nel sonno, a lei tutto questo aveva procurato un forte dolore, che ancora non aveva superato.
Arrivai a Londra con il volo del mattino, avevo viaggiato da solo per depistare i paparazzi, la mia Bella mi avrebbe raggiunto nel pomeriggio, e il solo fatto di non averla accanto mi faceva sentire vuoto.
Mia sorella venne a prendermi in aeroporto, la sicurezza mi fece passare per l’uscita secondaria, Kate mi aspettava raggiante, ma appena mi avvicinai a lei per abbracciarla mi diede uno schiaffo sorprendendomi.
<< Questo per aver fatto soffrire la mia cognatina preferita!>>, disse prima di stritolarmi in un abbraccio.
<< Ciao anche a te! Hai un solo fratello e di conseguenza Bella è la tua unica cognatina!>>, le risposi stringendola a me.
<< Come stai?>>
<< Ora sto bene, a casa vi racconto tutto>>, sapevo che voleva sapere tutto e subito, ma non volevo ripetere quella storia due volte, perché il solo fatto di ricordare mi faceva ribollire il sangue nelle vene.
Il viaggio in macchina passò silenzioso, Kate non disse nulla, ma si vedeva che era felice, felice come lo ero io da due giorni a questa parte.
Arrivati a casa mamma mi soffocò in un abbraccio da “mamma”, papà fu più delicato, Elizabeth mi saltò praticamente addosso. 
<< Fratellino!!>>
<< Ciao sorella!>>, ricambiai stringendola forte a me.
<< Non lo fare mai più!>>, mi rimproverò puntandomi un dito contro, io in risposta alzai le mani, in segno di arresa.
Ci accomodammo in salotto, tutti mi fissavano senza dire nulla, segno che dovevo dare loro più di una spiegazione. 
<< Mettiamo in chiaro subito una cosa, io non ho tradito Bella>>
<< Come ci spieghi quelle foto?>>, chiese mamma.
<< Hanno pianificato tutto mamma, lei che mi baciava, i paparazzi..>>, i loro volti erano sorpresi, sembravano non credermi.
<< Non capisco, se lei ti ha baciato, tu perché non l’hai rifiutata?>>, chiese Kate.   
<< Io l’ho fatto>>, dissi prendendo un sorso di té.
<< Bella ha così poca fiducia in te? Ti ha lasciato solo perché una troia ti ha baciato?>>
<< Elizabeth le parole!>>, la rimproverò mia madre.
<< Bella mi ha lasciato perché io ero convinto..>>
<< Tu ci sei andato a letto>>, non era una domanda quella di Kate.
Alzai lo sguardo per incontrare quello di mio padre, seduto di fronte a me, era carico di delusione.
<< No, non ci sono andato a letto..>>
<< Spiegati..>>, disse papà evitando di guardarmi.
<< Jessica me lo ha fatto credere>>
<< Edward si serio, come fa una a farti credere di averci fatto sesso?>>, domandò Kate, quasi divertita.
<< Ha utilizzato un sonnifero, io mi sono addormentato e lei..>>
<< O mio Dio, ha abusato di te!>>, disse mamma sconvolta, portandosi le mani alla bocca.
<< No, mamma, mi ha spogliato e quando mi sono svegliato mi ha detto che..>>
<< Ok, ok, ok. Non voglio sapere i particolari, il solo fatto di pensare a te che fai certe cose mi fa venire la nausea. Quindi non ci hai fatto nulla?>>, domandò Elizabeth sedendosi accanto a me.
<< No, almeno non con lei>>, dissi facendo un sorriso malizioso e Lizzie mi diede un coppino sul collo.
<< Edwardl!>>, mi riprese mia madre scandalizzata.
<< Tutto questo a che scopo?>>, domandò papà, facendoci tornare seri.
<< Far pubblicità al film per i fratelli Volturi, allontanarmi da Bella per Jessica>>
<< Oh Edward sono così felice>>, disse mamma venendo ad abbracciarmi.
Appena finì di dar loro tutte le risposte che volevano, mi lasciarono andare nella mia vecchia camera per darmi una sistemata, Bella mi mancava terribilmente, dovevo resistere poche ore e sarebbe tornata di nuovo tra le mie braccia.
Era pomeriggio ed io ero terribilmente in ansia, e se si fosse accorta di non amarmi più, che era troppo tardi..
<< Ma guarda un po’ un taxi si è appena fermata davanti a casa!>>, disse Kate passando accanto a me, era da tutto il pomeriggio che mi prendeva in giro.
Non le diedi nemmeno il tempo di suonare che la trascinai in casa abbracciandola stretta a me, tutte le mie paure erano svanite ora che me la ritrovavo di nuovo tra le mie braccia.
<< Amore com’è andato il viaggio?>>, le chiesi baciandola a fior di labbra.
<< Bene>>, rispose continuando quel bacio.
<< Siete la cosa più bella che abbia mai visto>>, ci interruppe mamma uscendo dalla cucina, Bella le sorrise e come suo solito divenne tutta rossa, era molto timida il mio amore.
<< Esme!>>
Mamma la abbracciò stretta stretta, le voleva molto bene, mi aveva detto che in casa non voleva una nuora che non fosse lei.
<< Come stai tesoro?>>, campo minato mamma.
<< Ora sto bene>>, rispose Bella tranquilla e sincera.
<< Perdonami se in questo mese non ti ho mai chiamato, avrei voluto ma Edward me l’ha quasi proibito..>>
<< Hai fatto bene, per come ero arrabbiata ti avrei detto cose che, sicuramente, non avrei mai pensato>>, Bella era si timida, ma quando era arrabbiata diventava una iena.
<< Ragazza mia devi prendere su un po’ di peso, ti ho preparato i cookies>>, un sorrisone spontaneo spuntò sul suo volto, amava il cioccolato e tutto ciò in cui era contenuto. 
<< Grazie Esme>>
Non resistetti e la abbracciai da dietro dandole un bacio sulla guancia, << Mamma me la lasci un po’? È da un mese che non la vedo>>, volevo essere egoista, la volevo tutta per me.
<< Vi lascio soli, Edward non farla più soffrire!>>, disse mamma prima di tornare in cucina.
La voltai verso di me e notai che i suoi occhi erano leggermente rossi.
<< Amore perché hai pianto?>>
<< Io non..>>, cominciai a preoccuparmi.
<< Bella!>>, la ammonì.
<< Ci stavano per separare Edward, ti avrei perso, ti ho odiato, mi sono arresa, non ho nemmeno tentato di scoprire la verità con te, ti ho lasciato, non ti ho creduto. Sono orribile>>, cominciò a tremare, non doveva dire quelle cose, tantomeno pensarle.
<< Hey calmati. Va tutto bene, tu sei stata bravissima..>>
<< No Edward! Non dire che sono stata bravissima, non lo fare>>
<< Amore, il solo pensare te con un altro mi fa stare malissimo, quindi capisco quello che hai provato te, anche se in minima parte. Anche io avrei reagito così, anche io avrei perso le forze>>, le dissi racchiudendo tra le mie mani il suo bellissimo volto, e finalmente la baciai dimenticandomi di tutti e di dove fossi. 
<< Bella!!!>>, sentì le voci delle mie pazze sorelle che scesero le scale strappandomi Bella e chiudendola in un mega abbraccio. Con loro scese anche papà che le diede il benvenuto.
Passammo due giorni chiusi in casa, i paparazzi la circondavano, ma non me ne curai, Bella era felice, adorava la mia famiglia e loro adoravano lei.
La stringevo a me tutta la notte, cullandola, rassicurandola che tutto andasse bene, ma il dolore che per colpa mia aveva provato ancora non la lasciava in pace.
Il giorno della partenza per gli Stati uniti era arrivato, e per evitare fan e paparazzi prendemmo il volo delle due del mattino, ci avevano proposto di prendere due voli separati, ma avevo risposto un categorico no, non sarei riuscito a lasciarla da solo, in particolar modo nelle sue condizioni, era pallida, stanca e durante tutto il viaggio aveva avuto un forte senso di nausea. Cominciavo a preoccuparmi ma lei mi rispose che il suo corpo si stava semplicemente riabituando a mangiare con regolarità, non aveva tutti i torti ma non la lasciai mai sola, avevo paura che svenisse da un momento all’altro.
Atterrati all’aeroporto di Los Angeles alle dieci del mattino mi chiese di allontanarci per evitare i fotografi, ma io mi rifiutai.
<< No, no e poi no!>>, le risposi afferrandola per un braccio.
<< Edward sto bene, lo giuro!>>, a chi voleva darla a bere?
<< Sei gialla!>>
<< Uff, è il fuso orario Edward, sai che mi scombussola sempre>>, era inutile, non l’avrei lasciata da sola.
<< Amore andiamo su>>, con i body guard a farci da scudo raggiungemmo l’uscita dell’aeroporto, che come previsto da Bella era colma di paparazzi, che cominciarono a scattare foto e a fare domande di qualsiasi genere, a cui ne io ne lei rispondemmo.
Saliti in macchina Bella mi mise il broncio, era così carina e dolce quando lo faceva.
<< Hai visto? Se mi ascoltavi ora non avrebbero capito che..>>, cominciò rivolgendomi la parola dopo oltre dieci minuti di assoluto silenzio, ma poi si bloccò sorridendo.
<< Che?>>, mi stavo arrabbiando, voleva nascondersi ancora? Aveva la forte capacità di confondermi sempre.
<< ..che tu sei solo ed esclusivamente mio>>, disse maliziosa prima di avvicinarsi a me e baciarmi, chi mai le capiva le donne?
<< Quindi siamo tornati insieme?>>, le chiese all’orecchio.
<< Che c’è, hai bisogno di una conferma scritta?>>, mi rispose con tono divertito.
<< Beh, diciamo che mi posso accontentare di questo per il momento>>, dissi riprendendo a baciarla.
Raggiunta casa nostra, che belle parole “casa nostra”, ci facemmo un bella e rilassante doccia, prima di dormire abbracciati l’uno all’altra, il mio amore ci mise poco ad addormentarsi, poverina era sfinita, ed io passai non so quanto tempo ad ammirarla.
Quando mi svegliai sentì freddo, ero solo, e la paura mi invase. Aprì gli occhi e feci mente locale; io e Bella eravamo tornati a casa insieme, non ci eravamo lasciati, lei era qui. 
Scesi al piano di sotto e la vidi ammirare l’opera che aveva messo al forno, senza fare rumore la raggiunsi e l’abbracciai da dietro, cominciando a lasciarle una dolce scia di baci sul collo, stringerla tra le mie braccia e baciarla erano tra le cose che più mi erano mancate. Si voltò e si impossessò delle mia labbra in un bacio che in poco tempo divenne qualcosa di passionale, sentivo quanto la volevo e quanto mi voleva, ma il timer del forno non era d’accordo con i miei pensieri.
<< Credo sia pronto>>, disse sulle mia labbra.
<< Mmh, che fame>>, ora che ci pensavo avevo una fame da lupi, la presi in braccio e la feci sedere sullo sgabello, continuando a baciarla.
Le sue lasagne erano un capolavoro, adoravo la sua cucina, mangiai con gusto due porzioni ed ero alla terza quando mi sentì osservato. Alzai lo sguardo ed incontrai quello color cioccolato di Bella, che continuava a ridere divertita. Da cosa poi?
<< Si può sapere che hai?>>, domandai ancora a bocca piena.
<< Se non avessi la certezza che tu fossi un vero uomo, penserei che tu fossi una donna incinta in preda agli ormoni!>>, disse continuando a ridere.
<< Cosa te lo fa pensare?>>, le chiesi sorridendole.
<< Beh, tesoro..>>, disse avvicinandosi, << .. ti stai abbuffando>>, e prendendomi la forchetta dalle mani e imboccandomi, chiusi gli occhi e mi beai di quel semplice gesto.
<< Posso concludere signorina che lei ha cucinato un’ottima lasagna>>, dissi sincero e con tono quasi malizioso. 
<< Sono felice che le sia piaciuta, perché ora tocca a lei lavare i piatti>>, ho già detto che mi sorprendeva sempre?
<< Bella..>>, cercai di convincerla facendo gli occhi da cucciolo, con mamma e le fan funzionava.
<< Tesoro con me non funziona, non sono una delle tue fan con gli ormoni in subbuglio!>>, come non detto.
<< No, infatti..>>, dissi prendendole il volto tra le mani e avvicinandomi di più a lei, << .. sei la mia ragazza>>, conclusi baciandola.
<< Laviamo i piatti insieme?>>, le sussurrai all’orecchio, sapeva che odiavo farlo.
<< Non funziona, vado a scegliere un film>>, dissi prima di darmi un ultimo bacio e dirigendosi in salotto. Mi aveva fregato, cominciai a fare quello che mi aveva chiesto, per lei avrei fatto qualunque cosa, anche lavare i piatti.
Quando finì andai in salotto e vidi Bella sdraiata sul divano, aveva l’aria stanca, anche se aveva dormito tutto il pomeriggio, il viaggio l’aveva distrutta. Se continuava così l’avrei mandata da un medico che le lo volesse o meno. Le preparai una tazza di té, rigorosamente inglese, faceva miracoli ed andava sempre bene anche se eravamo a maggio. 
Le posi la tazza, che cominciò a bere con gusto, e mi sedetti vicino a lei facendole posare il capo sul mio petto. Il film che aveva scelto, Il curioso caso Benjamin Burton, iniziò ed io cominciai a coccolarla posandole continui baci sui capelli. 
<< Mi sei mancata da morire, ogni cosa di te>>, le sussurrai, << Anche l’ordinarmi di lavare i piatti>>, la sentì sorridere e posare un bacio sul mio petto, all’altezza del cuore.
<< Giuro prima o poi leggo il libretto delle istruzioni della lavastoviglie ed imparo ad usarla, tanto tu non me lo insegnerai mai!>>, era veramente uno dei miei prossimi obiettivi.
<< Hai ragione non lo farò mai! Ora però pretendo che tu mi baci..>>, non chiedevo altro.
Così tra un bacio e l’altro ci guardammo il film, ritrovando la nostra bolla di felicità che tanto mi era mancata, una felicità che altri avevano cercato di distruggere, per soldi.
<< Ti amo>>, le dissi prima di addormentarci, stetti uno all’altro sul divano di casa nostra, perché quel noi ancora esisteva, ed era più forte che mai..

Siamo quasi alla fine di Ilusione raccontata da Edward.
Grazie a chi legge un bacio a giovedì.


   
 
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