#10 - Quando si è ritrovata sola,Teddy non è rientrata a casa per tre giorni
Angst | Missing Moments | 410 words
Questo capitolo è dedicato a FloxWeasley,
che per tutto il tempo mi ha accompagnato con le sue bellissime recensioni.
Le luci sono spente, quando entri. Il bagliore arancione dei lampioni trapela a stento attraverso le tapparelle chiuse, gioca con luci e ombre grottesche sul pavimento scuro. Avanzi, in silenzio. Posi le chiavi sul mobile all'ingresso e ti guardi intorno: sa tutto di solitudine, di abbandono, nonostante tu sia stata via solo due giorni.
{"Sei tornata, finalmente! Avevo preparato la cena due ore fa!"}
La cucina è vuota. Il fornello è lavato, lucido, i piatti sono puliti dentro la lavastoviglie aperta. Su una delle sedie c'è una giacca verde abbandonata a se stessa, poggiata lì in attesa di essere messa in ordine.
{"Hai fame, Teddy?"}
Il divano è leggermente ammaccato al centro, come se qualcuno ci avesse passato su molto tempo, ultimamente. Ci sono due cuscini ammassati da un lato, il terzo è per terra. Ti chini a raccoglierlo, lo rimetti al suo posto. Ecco, ora è davvero tutto in ordine: il soggiorno sembra nuovo, perfetto, spettrale nella luce scura della notte.
Ti fermi per un secondo, in piedi al centro della stanza.
{"Vieni a letto, tesoro?"}
Ti fermi, le mani che ti corrono tra i capelli, spazzolandoli via dalla fronte. Le gambe dritte, immobili, di piombo. Ti fermi, ad occhi chiusi.
{"Allora, come è andata la giornata?"}
Ti dici che c'è qualcosa che non va. Da chirurgo, sei abituata a notare ogni piccolo particolare. E sei certa che qualcosa non sia dove dovrebbe - un dettaglio, forse, qualcosa di tanto futile da passare inosservato a chiunque tranne che a te.
Così continui a guardarti intorno, immobile, mentre il nero cede il passo al grigio e la notte diventa alba. E tu sei sempre lì, ferma, le mani tra i capelli e gli occhi chiusi. E cerchi di capire dove sia il problema - perché c'è un problema, dev'esserci - e ti domandi se non sia tu, a essere diversa.
E poi, proprio mentre il primo camion sfreccia rumorosamente già dalla tua finestra, ti rendi conto che effettivamente qualcosa c'era: il silenzio. Era lui a dare quell'alone alla casa, quella sensazione di ordine e tristezza, di chiuso, di abbandonato. Il silenzio reclama a gran voce il posto che una volta era stato suo.
{"Perché non parli mai, Teddy?"
"Perché tu parli per entrambi. Soprattutto sotto morfina."}
Il silenzio si è fatto spazio prepotentemente tra i piatti pronti per essere riordinati e il suo cuscino preferito. Il silenzio ha portato via tutto ciò che rendeva quell'appartamento vostro. Silenzio sarà tutto ciò che troverai tornando a casa.