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Autore: Vanex23    09/04/2016    0 recensioni
Sem si era sentita piccola piccola in quel momento, mentre mentalmente si ripeteva - "Che figura di merda."
Quella era stata la prima volta che aveva parlato con Zayn Malik.
Genere: Comico, Demenziale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                    "STRESSED OUT"




"Sei sicuro che basteranno solamente questi due scatoloni?" Domandò una ragazza alta, snella e un po' biondina, mentre si apprestava a sistemare l'ultimo scatolo, abbastanza enorme, su una sedia aspettando un ragazzo alto fare capolino in cucina dall'altro lato della stanza, con in braccio l'altro scatolone a cui si riferiva lei.
"Quanto vuoi stare fuori? Partiremo solo per due mesi, credo che sia pure troppo!" Esclamò il ragazzo, alto, moro, muscoloso ma non troppo, che asciugava la fronte un po' sudata e poggiava le braccia tutte tatuate fino alle mani sulle ginocchia per riprendere fiato.
"Non dirmi che ti sei già stancato?" Chiese la biondina stuzzicando un po' il moro, che non apprezzava particolarmente questi scherzi quando si metteva di impegno nelle cose.
"Mia mamma può testimoniare, credo per la prima volta, quanto impegno ho messo nel sistemare tutta la mia roba, o quasi, qui dentro." Rispose subito il ragazzo bevendo un po' d'acqua.
"Vuoi tirarti indietro?" Chiese lei.
"No, perché?" Domandò lui stranito.
"Non lo so, se per te stiamo correndo troppo dimmelo." Comunicò lei spaventata.
"Scusa? E' solo una vacanza estiva lontano da tutti e tutto, solo noi, i nostri amici e niente di più, saranno due mesi stupendi e sinceramente parlando neanche voglio pensare al fatto che appena torneremo dovrò cercarmi un lavoro per mantenermi con l'università. Voglio staccare la spina." Rispose deciso il ragazzo. 
La biondina in quel momento si sentì molto più contenta e rassicurata, anche perché condivideva lo stesso destino del ragazzo e ciò ogni tanto le metteva un po' di ansia.
"Non ci voglio pensare." Sussurrò lei sedendosi su una sedia accanto al moro.
"E tu non pensarci." Rispose subito il ragazzo accarezzandole il braccio.
Le loro braccia vicine creavano un certo contrasto che era davvero difficile non notarlo: lui pelle olivastra, piena di tatuaggi e renderla ancora più scura, lei bianca, quasi come il latte, se non fosse stata per la lieve abbronzatura che era riuscita a prendere in quella prima settimana di riposo dopo gli esami.
"Noi ci odiavamo prima." Disse la ragazza guardando il ragazzo con un mezzo sorriso sul volto.
"Lo sapevo che lo avresti detto. Ma io non ti ho mai odiata, semplicemente mi stavi forse un po' sul cazzo." Commentò ironico lui.
"Sì, sempre in modo elegante." Continuò lei ridendo.
"Anche io ti stavo sul cazzo suvvia." Riprese lui ridendo.
"No, semplicemente ti odiavo davvero. Eri una persona x per me ed io odio quando non riesco a capire qualcuno." Rispose la biondina imbronciata.
"Quindi automaticamente mi odiavi perché non mi capivi? Bel ragionamento." Disse il moro facendo una faccia un po' sconcertata.
"Dobbiamo litigare già prima della partenza?" Chiese la ragazza.
"No." Rispose lui in segno di resa.
"Ti odio." Disse la ragazza dandogli un leggero bacio sulla guancia prima di prendere l'altro scatolone e spostarlo.
"Anch'io." Rispose il ragazzo seguendola.
Alla fine ognuno dimostrava come meglio credeva il proprio amore.





___________________











Un anno e mezzo prima.










Aveva appena smesso di piovere quando una ragazza alta, snella, un po' biondina, se ne stava tranquilla in camera sua a guardarsi sul pc una delle sue tante serie tv. Avere 17 anni e non sentirsi praticamente ancora alcuna responsabilità addosso ancora per poco, quella era una bella sensazione. I 18 anni stavano piano piano iniziando a bussare alla porta e per quanto ancora mancassero diversi mesi, al solo pensiero, tutto ciò che vi era stato prima e che poteva ancora esserci, spariva.
Era una sensazione di vuoto e questo lo sapeva molto bene Sem, che se ne stava lì davanti al pc in tranquillità quando ogni tanto poteva e quando soprattutto non voleva pensarci. Perché si trattava di volontà.
Era sola in casa quel pomeriggio e si aspettava di passarlo in tranquillità, cosa che però non accadde o almeno non subito.
Le prime due ore le aveva davvero trascorse in tranquillità, amava molto il fatto che quel giorno avesse piovuto, anche se era quasi maggio e lei avrebbe preferito le giornate quasi estive, ma doveva studiare per la scuola e le aveva fatto molto comodo la pioggia in quel pomeriggio. Si era anche preparata una cioccolata calda, nonostante quello non fosse il periodo granché adatto per potersene mangiare una.
Mentre stava in cucina a sistemare la tazza e nascondere ogni traccia di cibo residua, non era ancora molto brava nel cucinare, ma avrebbe imparato e se l'era ripromesso, qualcuno suonò alla porta. Come sempre i suoi genitori, quando si assentavano per lavoro e rimaneva sola a casa con suo fratello più grande, che però come sempre, da un periodo a questa parte si chiudeva in camera per studiare, visti gli esami che incombevano su di lui, era come se fosse realmente sola a casa, quindi le raccomandazioni di non aprire a nessuno ricadevano tutte su di lei. Ma quel giorno, era stata davvero un'emergenza e non poteva dire di no a chi suonava.
Il primo campanello attirò la sua attenzione tanto che la ragazza in un primo momento neanche voleva aprire, stava ancora lavando la tazza e la pentolina con cui si era preparata la merenda e proprio in quel momento era arrivato in cucina suo fratello a prendere un bicchiera d'acqua.
"Dylan, vedi chi è?" Chiese gentilmente la ragazza che era ancora alle prese col lavandino.
"Non se ne parla proprio, ciao." Rispose il fratello, correndo subito per le scale e chiudendo nuovamente la porta della sua camera per studiare. La ragazza sbuffò sonoramente e al secondo suono decise che era meglio aprire per capire come mai così tanta insistenza.
Controllò come le dicevano sempre anche dalla finestra fin quando non scorse una figura che conosceva fin troppo bene. Aprì subito di scatto il portone e quando vide il suo migliore amico davanti a lei col collo tutto graffiato e il braccio pieno di sangue si coprì per un po' la bocca rimanendo completamente esterrefatta davanti tale visione.
"Scusami... Io non sapevo fossi venuto, altrimenti ti avrei aperto subito." Si giustificò subito Sem, vedendo la sofferenza del ragazzo davanti ai suoi occhi.
"Non preoccuparti, non sapevo dove andare altrimenti, sei stata la prima che mi è venuta in mente e della quale ricordo un kit di pronto intervento, no?" Chiese sorridendo, entrando definitivamente in casa.
"Andiamo in bagno, ti medico subito." Disse la ragazza correndo su per le scale, seguito dall'amico.
"Grazie mille." Sussurrò lui, seguendola.
"Jackson, mi spieghi cosa è successo?" Chiese la ragazza preoccupata mentre medicava i graffi sul collo del ragazzo intento nel frattempo a controllare il dolore che gli recavano le parti medicate.
"Le solite cose." Rispose vago lui.
"Cosa intendi per 'le solite cose'? No perché io so che le solite cose per te sono stare con Lydia, uscire con Lydia, dormire con Lydia, fare tutto con Lydia.. Lydia sta bene, vero?" Chiese Sem allarmata.
Al ragazzo scappò una risata divertita e poi rispose. -"Lydia sta più che bene e non deve sapere di questa cosa, mi inventerò qualcosa io quando ce ne sarà bisogno, non ero con lei oggi." Spiegò Jackson. Lydia era la migliore amica di Sem, nonché fidanzata di Jackson da quasi un anno e non riusciva proprio a capire perché tenere questa cosa nascosta se nemmeno lei sapeva il reale motivo del perché fosse conciato in quella maniera.
"Se tu mi dirai tutto quello che è successo non dirò niente a Lydia. Ma se scoprirà la verità te la dovrai vedere da solo." Disse chiara Sem. Odiava mentire ai suoi amici e non voleva essere coinvolta in cose poco piacevoli.
"Lo sai che sono in conflitto con quel gruppo di rincoglioniti di Zayn e i suoi amici, no? Non dirmi che non li conosci." Spiegò Jackson.
"Sincera? No." Disse la biondina posando un cerotto su un graffio sulla mano di Jackson.
"Vengono nella maggior parte dei nostri corsi, sono 'in' nella nostra scuola, ti sarai imbattuta almeno mille volte a giornata con uno di loro se non con tutti e 10." Continuò Jackson.
"A me il nome Zayn non dice niente." Rispose la bionda pensierosa.
"Comunque sia, sono in conflitto con loro da un paio di tempo. Non so esattamente come, prima sono uscito fuori e me li sono ritrovati davanti. Non li ho visti bene in viso perché erano solamente quattro ed avevano il cappuccio in testa, causa pioggia e l'ho messo anche io. Neanche il tempo di realizzare la cosa che mi hanno subito aggredito. Io ho ovviamente reagito ma cosa potevo fare? Loro erano quattro ed io uno solo. Abbiamo avuto qualche diverbio nei giorni precedenti ma niente di che, quindi o hanno sbagliato persona o sono estremamente permalosi." Spiegò tutto Jackson, appena finito di essere medicato.
"Sono solamente delle brutte merde se fanno queste cose." Disse lei posando tutto il kit.
"E comunque ti ringrazio ancora per avermi aiutato così tanto." Disse il ragazzo arrivando davanti la porta d'ingresso.
"Ho avuto semplicemente molta paura perché non me lo aspettavo, tutto qui." Rispose la bionda sorridendo al ragazzo.
Entrambi si abbracciarono e dopodiché il ragazzo uscì dalla casa.


***

Il giorno dopo a scuola tutti dormivano o comunque quasi tutti, sui banchi, non seguendo nessuno la lezione. Erano le ultime tre settimane di scuola e di certo nessuno aveva voglia di venire più a frequentare i corsi o di stare così attento, soprattutto chi, come Sem e i suoi amici, potevano permettersi di avere una media alta e stare tranquilli per i fatti propri.
Ma Lydia, la sua migliore amica, nonché ragazza che ama particolarmente disturbare le persone tranquille, non aveva mica intenzione di lasciarla stare. Tutti, tutti i maschi di quell'istituto le sbavavano dietro. Non tanto alta, ma magra, capelli rossi e finta stupida, ma molto più intelligente di tante altre, sapeva colpire ben affondo quando voleva. Ai ragazzi rodeva il fegato che una ragazza come lei avesse scelto tra tutti Jackson, ragazzo particolarmente bello, occhi azzurri color ghiaccio, muscoloso, che andava bene sia a scuola e che andava bene anche nel campionato di nuoto maschile e che sapesse giocare anche a basket e a tennis, insomma il ragazzo perfetto che stava con la ragazza perfetta.
Comunque Lydia non aveva intenzione di lasciar perdere Sem mentre se ne stava bella beata con la faccia buttata sul banco a dormire, tanto avevano l'ultimo banco e nessuno l'avrebbe vista, pensava tra sé e sé.
Così Lydia decise di attuare il suo piano: versare dell'acqua fredda sotto la canotta bianca di Sem per svegliarla all'improvviso e farla impazzire.
Prese la bottiglia, svitò il tappo, ne versò giusto un po' all'interno e piano piano sollevò la canotta della povera mal capitata facendone scendere per la schiena piano piano una goccina. 
La bionda di scattò si mosse prima a destra e poi a sinistra, lamentandosi ulteriormente, mentre la rossa cercava in tutti i modi di trattenere le rida, cosa che fu impossibile quando, con la testa, Sem si girò verso di lei e bisbigliò un - "Smettila." - quasi ringhiando.
"Buongiorno." Rispose la rossa ridendo.
"Buongiorno niente." Continuò seccata Sem.
"Dai, ti voglio bene, lo sai." Rispose Lydia abbracciandola.
"Io no." Disse seccata la bionda.
"Uffa." Sbuffò la rossa.
"Adesso sono tutta appiccicosa, non potevi stare ferma?" Chiese Sem mentre cercava di sistemarsi la canotta.
"Ho paura a chiedertelo ma..?" Chiese in modo indagatore la ragazza rossa.
"No, tranquilla, però mi stavo rilassando e poi stavo sognando una cosa bella." Disse Sem ridendo.
"Chi?" Chiese Lydia capendo a cosa si riferisse la ragazza.
"Eh ora non te lo dico più." Rispose Sem facendole la linguaccia.
"Vabè le scelte sono solamente due: o stavi sognando Cody o Brad Pitt!" Disse Lydia ovvia.
"Vuoi mettere Cody con Brad scusa?" Chiese retorica Sem ridendo.
"Martin, Wilson, cosa devo fare per farvi stare attente alle mie lezioni? Capisco che la matematica non sarà mai il vostro forte, ma almeno l'attenzione." Le richiamò entrambe all'attenzione la professoressa Parker, odiatissima da tutti.
"Lei conosce Brad Pitt?" Chiese Sem seria.
"Sì, ma cosa c'entra?" Domandò la professoressa non capendo il suo discorso.
"Bene, avrà la mia attenzione solamente quando riuscirà a farmi avere il numero di telefono di Brad Pitt."

***


Sicuramente aver risposto alla professoressa non era stata l'idea migliore ma almeno adesso poteva godersi mezz'ora fuori senza più avere scocciature e in giro per la scuola. Passava da quasi tutte le aule, guardando chi ci fosse dentro, fin quando arrivando davanti la classe di suo fratello Dylan non si fermò davanti la porta a vetri scorgendo tutti i suoi amici. C'erano Allison, Tyler, Britt, la fidanzata di Dylan ma non c'era Dylan.
Loro tre l'avevano vista che stava osservando dentro la classe e con una mossa rapida, senza farsi vedere del professore che avevano in classe per quell'ora la salutarono molto calorosamente. Praticamente si conoscevano da sempre.
Sbuffò e ritornò su i suoi passi guardando le mattonelle del pavimento che per un attimo erano diventati interessanti.
"Bu!" Urlò una voce alle sue spalle e la ragazza urlò più forte di chi l'aveva fatta spaventare.
"Coglione." Disse girandosi verso chi l'aveva fatta spaventare.
"Che ci fai qui fuori senza una meta ben precisa?" Chiese suo fratello curioso.
"Mi hanno sbattuta fuori e mi annoio, tu?" Chiese Sem.
"Torno dal bagno." Disse indicando i bagni.
"Ma tu puzzi di fumo." Constatò Sem annusando il fratello.
"Hei stai calma, sembri un cane da caccia." Rispose Dylan allontanandosi dalla sorella.
"Tu hai fumato!" Esclamò Sem appiccicandosi al fratello.
"Sem lasciami stare, devo tornare in classe." Disse Dylan cercando di allontanarsi dalla sorella ma fu tutto inutile.
"Da quanto tempo va avanti? Quando hai provato la prima volta? Con chi? Perché? Non devi vergognarti a parlarne con me." Disse Sem rimanendo abbracciata al fratello.
"Smettila, sei imbarazzante e inquietante, poi cosa ti frega quello che faccio." Rispose Dylan.
"Mamma e papà lo sanno?" Chiese sempre appiccicata al fratello.
"Non lo so ma spero con tutto il cuore di no. Cosa vuoi?" Chiese scocciato Dylan.
"Niente, volevo solo dirti finalmente benvenuto nel club! Mi sembravi troppo un santo per essere mio fratello e sapere che fumi mi ha riempito il cuore di gioia. Non che io voglia il tuo male, attenzione, solo che almeno non sono sola finalmente. Divertiti mi raccomando, soprattutto non sentirai mai da parte mia discorsi sullo smettere perché la vita è tua." Disse tutto così velocemente Sem, che Dylan rimase senza parole.
"Va bene.. Aspetta, tu fumi?" Chiese suo fratello un po' sospetto.
"Ciao Dylan, ci vediamo a casa, è stato bello fare una discussione da fratello a sorella senza problemi." Rispose velocemente Sem, salutandolo con un bacio e scappando letteralmente dal fratello. Pericolo scampato, per il momento.
Passeggiava ancora sola per i corridoi ed erano passati solamente 15 minuti, si annoiava troppo, decisamente.
D'un tratto fu attirata da delle voci che venivano da dietro il cortile di ed fisica. C'erano cinque ragazzi riuniti a cerchio che fumavano ma per lei non era una novità. Mise ben a fuoco la vista prima di notare che uno di questi era il suo migliore amico Jackson che stava lì con loro tranquillo e che copriva attentamente i graffi del giorno precedente. Sem era rimasta lì serena ad osservare la scena senza preoccuparsi, quando d'un tratto un del gruppo con cui stava Jackson non pronunciò quel nome.
"Zayn la prossima volta te ne devo io una sigaretta." Disse un ragazzo bruno girato di spalle.
"Non preoccuparti, ho preso il pacchetto da 20 per fortuna." Rispose il famigerato Zayn che se ne stava tranquillo accanto a Jackson.
Lì Sem scattò come una molla, anche preoccupata per il suo migliore amico.
Andò da loro e senza farsi dire nulla da Jackson picchiettò prepotentemente sulla sua spalla.
"Bellezza, qual è il tuo problema?" Chiese Zayn girandosi lentamente per osservare la bella ragazza davanti a lui. Non era abituato ad ammirare così tanto qualcuna, soprattutto se avevano una fisico come quella ragazza.
"Tu sei il mio problema." Rispose subito Sem.
"Perché mai?" Domandò il moro accigliato.
"Ieri tu e i tuoi amici avete picchiato il mio migliore amico, ma dico, non ti vergogni neanche un po'?" Chiese disgustata Sem, senza però indicare Jackson, non voleva fargli capire che era lui il ragazzo al quale si riferiva, ma Jackson sembrava starle comunicando qualcosa che non riusciva proprio a decifrare.
"Ragazzina, prima di smuovere accuse contro di me senza nemmeno conoscermi, ti conviene informarti. Secondo te ieri, col diluvio universale, uscivo fuori di casa, correndo anche il rischio non solo di ammalarmi ma anche di rovinarmi i capelli? Stai fuori." Commentò Zayn.
Dopo capì il messaggio in "codice" di Jackson che col labiale diceva: "Non sono stati loro."
Sem si era sentita piccola piccola in quel momento, mentre mentalmente si ripeteva - "Che figura di merda."

Quella era stata la prima volta che aveva parlato con Zayn Malik.












Angolo Autrice:
Eccomi anche qui per scrivere una storia sul nostro tanto amato Zayn Malik uheueheuh. In realtà questa ff nasce perché volevo scriverla per una mia amiche, alla quale piace particolarmente il nostro carissimo cantante, quindi ho deciso di dedicargliela, sperando che le piacerà! Comunque sia, rispetto alle ff sui 5sos a cui tengo di più, questa è un po' più easy diciamo e come sempre cercherò di aggiornare appena potrò, come anche tutte le altre ff che ho in corso.
Aspettatevi di tutto, se mi conoscete bene lo sapete, spero che questo primo capitolo vi sia piaciuto, xoxo Vanex23.


 

SPOILER:


[...] 
"Non sarò di certo Brad Pitt ma posso andare bene comunque." Le disse in tono molto convincente il ragazzo.
"Tu, come fai a saperlo?" Chiese Sem tremendamente agitata.
"Sai sei la prima che riesce a rispondere a mia zia in questo modo e giuro che quando me lo ha raccontato e ho fatto mente locale ho pensato subito a te." Rispose Zayn ridendo.
[...]

  
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