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Autore: lukespj    10/04/2016    6 recensioni
Eppure, uno di loro, non riusciva ad essere completamente felice.
Ogni giorno, sentiva sempre di più la mancanza di una persona.
Era consapevole di essere stato lui ad allontanarla dal suo nuovo mondo per paura di perderla, finendo con il perderla davvero.
***
Prese un respiro profondo scendendo dalla macchina.
Era tremendamente felice di rivedere i suoi amici, anche se questa volta avrebbe rivisto anche lui.
Da quando erano partiti nel 2013, aveva iniziato ad evitarla per non si sa che motivo, e lei aveva finito per fare lo stesso.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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All Over Again
 
 
 

“You asked me for closure before and girl I told you
It’s over, it’s over, it’s not over
So here we go again”
 
 


Appena entrati nella stanza del buffet, Michael ed Ashton si fiondarono a prendere un piatto, iniziando a recuperare ogni tipo di cosa commestibile disponibile sul tavolo. C’era abbastanza cibo per sfamare un reggimento di elefanti, ma lo staff dei ragazzi ormai li conosceva fin troppo bene per sapere che non sarebbe rimasto quasi nulla.
“Posso parlarti un attimo, pulce?” chiese Calum, bloccando l’amica per un polso.
La ragazza annuì, poi seguì l’amico fuori dalla stanza, sotto lo sguardo confuso di Luke, che si era avvicinato anche lui al tavolo.
Calum si sedette con la schiena contro il muro, proprio accanto alla porta, e la ragazza lo imitò, sedendosi al suo fianco. Rimasero lì in silenzio, uno accanto all’altra per un po’. Giulia sapeva esattamente di cosa voleva parlarle, ma aspettava che il moro formulasse nella sua testa un discorso – anche se poi non lo avrebbe seguito.
“Quindi tu e Luke siete.. Emmh.. Cosa siete tu e Luke?”
La ragazza sorrise, scuotendo la testa.
“Non lo so, sembra che stia andando tutto nel verso giusto”
“Sì ho notato, e ne sono felice, davvero. Insomma, era i motivo principale della tua presenza qui” disse il moro, tracciando disegni immaginari sul pavimento.
“Ma?” chiese la ragazza, sapendo che c’era dell’altro.
“Credevo gliel’avresti fatta pesare di più” disse Calum, alzando lo sguardo e guardando l’amica dritto negli occhi. “ Insomma, l’altra sera ti ha fatto sbottare e gli hai risposto a tono, solo che gli hai detto tutto, ma non gli hai detto niente. Credevo che lo avresti fatto sentire in colpa per tutto quello che hai passato a causa sua e-”
“Cal, frena un attimo” lo interrupe Giulia, tappandogli la bocca con una mano, finche lo sentì sospirare e le fece cenno di parlare. “Sai cosa credevo io? – chiese al moro, che scosse la testa. – Credevo che sarebbe stato un completo disastro. Credevo che avremmo passato tutto il tempo a litigare o addirittura che non ci saremmo nemmeno guardati. Ma sai una cosa? Quando ho avuto la possibilità di potergli sbattergli in faccia tutto non ce l’ho fatta. Non vorrei mai che lui provasse tutto quello che ho provato io, ne che tanto meno che lo sappia così. Non ho potuto dirglielo soprattutto perché anche solo a pensarci, mi sento ancora in quel modo, e non voglio più, Cal”
“Vieni qua” disse lui, tirando la ragazza verso di se e stringendola forte.
“Gliene parlerò, solo che non sono ancora pronta”
“Non devi farlo se non te la senti, e mi spiace per non aver pensato a questa cosa”
“Non hai niente di cui scusarti, anzi forse hai un po’ ragione sul fatto che dovrei farlo penare un po’ e per questo sono ancora in tempo” disse Giulia, sciogliendosi dall’abbraccio facendo l’occhiolino all’amico.
Calum scoppiò a ridere.
“Torniamo dentro ora o non troveremo più nulla da mangiare” disse, alzandosi e aiutando l’amica a fare lo stesso.
Luke, che era stato tutto il tempo nascosto dietro allo stipite della porta, si mosse velocemente per non farsi scoprire, inciampando in una sedia e cadendo a terra, rovesciando il piatto e il suo contenuto.
“Luke che diamine stai combinando?” chiese Michael, masticando un po’ di pasta.
“Sentivo la mancanza del pavimento, sai siamo amici molto intimi” rispose il biondo, massaggiandosi la schiena.
“Siamo stati via due minuti e qui è successo il finimondo” disse Giulia, che era appena entrata nella stanza con Calum.
“Credo sia stata una caduta epica, ma eravamo girati e abbiamo sentito solo il botto” disse Ashton.
“Hai bisogno della gru o ti alzi da solo?” chiese Calum.
Di risposta, Luke gli mostrò il medio, per poi alzarsi e pulirsi un po’ i pantaloni.
Giulia scosse la testa, sorridendo. Adorava troppo il modo in cui i ragazzi riuscivano sempre a prendersi un po’ per il culo, le faceva sentire che niente era cambiato. E si sentiva bene, davvero.
 
 


Quella sera, dopo essere atterrati a Perth con tanto di quattro ore di ritardo del volo, decisero di rimanersene tranquilli sul bus a guardare qualcosa in TV.
Giulia e Luke erano seduti su un angolo del divano, lei con la testa sulla sua spalla, Calum era seduto a gambe incrociate di fianco al biondo, Ashton se ne stava spaparanzato sulla parte libera vicino a Giulia, mentre Michael era sul pavimento.
“Se non la smetti di cambiare i canali senza motivo, ti faccio mangiare il telecomando” sbuffò il riccio, scocciato dal continuo zap da parte di Michael.
“Non c’è nulla da guardare, non è colpa mia!”
“Ma se non lasci su un canale neanche per un secondo!” disse il moro.
In un battito di ciglia, i tre stavano discutendo animatamente, rincorrendosi per tutto il bus.
“Falli smettere, ti prego” biascicò Giulia, che si stava per addormentare.
“L’unico modo è unirmi alla corsa” disse il biondo, stiracchiandosi un po’ le gambe.
La ragazza sbuffò, per poi alzarsi e andare verso Michael, che si arrestò immediatamente trovandosi la ragazza ad un palmo dal naso. Calum e Ashton, che non si erano accorti che si era fermato, gli andarono addosso, cadendo uno sopra l’altro.
“Mi stai uccidendo i gioielli di famiglia, Calum!”
“Va al diavolo” rispose il moro, alzandosi.
“Che ne dite se il telecomando lo prendo io, spengo la TV e andiamo tutti a dormire?” disse la ragazza, incrociando le braccia al petto.
“Direi che abbiamo trovato una soluzione!” disse Michael, lasciando il telecomando e andando verso la sua cuccetta. “Buona notte!”
“Notte!” dissero Calum e Ashton, sparendo a loro volta.
“E’ stato più semplice del previsto” disse la ragazza, spegnendo il televisore e appoggiandoci il telecomando vicino.
Il biondo si alzò, sbadigliando, e andò verso la ragazza, circondandole le spalle con un braccio.
“Vieni, andiamo nella mia cuccetta” disse, camminando verso il suo letto, fermandosi però quando si accorse che la ragazza non lo stava seguendo. “Che fai lì impalata?”
“Chi ti dice che voglio stare lì con te?”
Luke si avvicinò, di nuovo, alla ragazza.
“Perché dormire nella cuccetta è più comodo che sul divano”
“Mmh.. Forse hai ragione, solo che russi e non voglio metterci ore ad addormentarmi”  disse la ragazza, mordendosi il labbro per non sorridere.
“E tu scalci, rischierei di cadere sul pavimento, ma non mi importa” disse Luke, capendo il giochetto della ragazza.
“Io non scalcio!”
“Oh sì, lo fai, lo dice anche Calum” disse il biondo, abbassandosi leggermente sulle ginocchia per arrivare all’altezza della ragazza. “Ora, o vieni con le tue gambe fino alla cuccetta, o ti ci porto come un sacco di patate”
La ragazza fece un passo indietro, facendo finta di pensarci.
“So che stai pensando di scappare, ma non ci provare nemmeno”
“Troppo tardi” disse lei, sorridendo e dandogli le spalle.
Si diresse velocemente fino alla porta del bus, ma proprio mentre stava per aprila, Luke la sollevò da terra e andò verso la cuccetta.
“Potevi aspettare un attimo a prendermi, sarebbe stato più divertente” sussurrò Giulia, una volta che Luke l’aveva asciata sul letto.
“La prossima volta ne tengo conto” disse il biondo, mettendosi vicino a lei.
La ragazza sorrise, sistemandosi al meglio tra le braccia del ragazzo.
“Notte, Luke”
“Notte, Giuls” disse il biondo, lasciandole un bacio tra i capelli.
 
 
 



“Finalmente l’ultima tappa!” disse Giulia, scendendo dal tour bus e respirando a pieni polmoni l’aria di Melbourne.
“Hey! La prossima volta non ti portiamo più!” disse Ashton, che era sceso insieme a lei, lasciandole un pizzicotto sul braccio.
“Oh, andiamo! Lo sai che sono felice solo perché non dovrò stare più in quella scatola” disse la ragazza.
“Devi smetterla di chiamarla scatola, mi offendi così” disse Michael.
“Chiedo venia” disse la ragazza, alzando le mani cercando di trattenere le risate.
Il ragazzo le tirò una gomitata, per poi fare un cenno ad Ashton e iniziare a camminare verso il cancello.
“Hey! Dove state andando?” chiese Giulia.
“A fare rifornimento di dolci e schifezze varie!” le urlò Michael.
La ragazza scosse la testa, osservando i suoi due amici sparire. Si guardò intorno per vedere se c’era già qualche fan in fila ad aspettare, ma ne vide solo un paio. Il che significava che i due ragazzi avrebbero dovuto sbrigarsi a fare quello che dovevano fare o poi sarebbero stati accerchiati.
“Che stai facendo?” chiese una voce alle sue spalle.
“Luke! Smettila di farmi spaventare o prima o poi ci rimango seriamente secca!”
“Non potrei mai farlo” disse il biondo, avvicinandosi alla ragazza.
La mora gli sorrise, per poi iniziare a camminare intorno all’area per esplorarla un po’. Il biondo le camminò vicino, senza riuscire a togliergli gli occhi di dosso. Quel giorno indossava dei semplici pantaloni della tuta grigi e una maglietta bianca con le maniche a tre quarti con sopra la stampa di un coniglio grigio. I suoi lunghi capelli ondulati dalle trecce che era solita farsi prima di andare a dormire, si alzavano leggermente per via di un po’ di vento, andandole anche davanti al viso.
Si ritrovò a pensare a tutto quello che era successo in quella settimana, a come piano piano stava riuscendo a sistemare il casino che aveva combinato ed era felice che lei glielo stesse lasciando fare. Sapeva che si stava tenendo dentro tutto quello che lui le aveva causato, ma sapeva anche che quando e se se la sarebbe sentita, gli avrebbe detto tutto.
E così decise che quello era il momento giusto per fare il passo più importante, quello che avrebbe davvero messo ogni cosa al proprio posto. In quel momento, non gli importava del fatto che c’era già qualche fan intorno all’arena e probabilmente anche qualche giornalista o paparazzo. Non gli importava di niente, solo di lui e Giulia.
“Giuls” la richiamò, dopo aver fatto un respiro profondo ed essersi fermato.
“Sì?” chiese lei, fermandosi a sua volta e girandosi verso di lui.
“Hai mai immaginato me e te in paradiso? Tipo un posto che solo noi conosciamo e dove possiamo vivere tranquillamente? Dove siamo intoccabili e tutto va per il verso giusto?”
La ragazza rimase per un attimo scossa da quelle parole, poi si avvicinò al biondo e lo guardò dritto negli occhi.
“Sì, l’ho fatto, un sacco di volte”
“E se ci andassimo ora?”
“In che senso?” chiese lei, confusa.
Era arrivato il momento e Luke si sentiva come al loro primissimo appuntamento, quando avevano solo quattordici anni e avevano quasi paura di quello che provavano.
Si avvicinò sempre di più alla ragazza, circondandole il bacino con le braccia e appoggiando le labbra sulle sue. La ragazza rimase inizialmente sorpresa dal gesto, per poi portare le braccia intorno al collo del biondo e ricambiare il bacio.
Entrambi sentivano i loro cuori battere all’impazzata e una scarica di adrenalina corrergli per tutto il corpo. Finalmente, dopo tre lunghi anni, erano riusciti a ritrovarsi e, in quel momento, si sentivano davvero al posto giusto e intoccabili. O almeno credevano di esserlo.
“Luke!” disse una voce femminile poco lontano da loro.
 
 



* angolo autrice*

Hello people!
Sono tremendamente in ritardo, lo so, e non credo nemmeno che ci siano delle scuse appropriate, semplicemente sono stata molto incasinata e non sono riuscita a stare dietro alla mia storia.
In ogni caso, spero di aver ripagato l’attesa con questo capitolo. Cosa ne pensate? Vi è piaciuto o vi aspettavate dell’altro? Ma soprattutto, chi è secondo voi quella voce femminile?
Riguardo a questo, magari qualcuno ha già una mezza idea, magari qualcuno no, in ogni caso, mi serviva un personaggio scomodo e ho pensato a questa persona. Con questo non vuol dire che ho qualcosa contro di lei o che la odio e cose del genere, a pelle non mi piace è vero, ma mi è totalmente indifferente. Quindi, se a qualcuno può dare “fastidio” la mia scelta, siate liberi di dirmelo che cambio immediatamente il nome.
Come sempre, fatemi sapere che ne pensare e se ci sono errori

Un bacione e alla prossima,
Giuls xx
   
 
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