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Autore: Paddy    23/03/2005    10 recensioni
Perchè la mia migliore amica doveva innamoraresi del mio unico amore? E perchè lui doveva ricambiarla? E perchè proprio in seguito alla morte dei genitori di lei?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Harry/Ginny, Harry/Hermione, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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THE DOORS OF MY HEART ARE OPEN

 

THE DOORS OF MY HEART ARE OPEN

 

 

 

 

 

1.  Libertà di amare

 

 

 

 

 

Ginny scribacchiò frettolosamente gli ultimi appunti di astronomia, fissando in contemporanea l’orologio.

Tre minuti e ventisette secondi.

Le domande erano poche e difficili. Rispose alla prima con il cuore in gola. Forse non dovreva prendersela così tanto per degli sciocchi compiti. Non era mica Hermione!

Due minuti e cinquantatrè secondi.

Fatto! Meno male che le ultime erano piuttosto semplici, se una aveva studiato. E lei ci avevo passato la notte, sui libri.

Un minuto e trentasei secondi.

Lucidatura della bacchetta. Buttò in un angolo i libri di Astronomia, Aritmanzia e Storia della Magia e tirò fuori la bacchetta. Sporca, impolverata e... dio, cos’era quella macchia verde?

Cinque, quattro, tre, due...

“Ginny!”

Saltò sulla sedia, voltandosi di scatto.

“Her... Hermione! Scusa, ma non ho tempo...”

“Che succede?” l’amica fissò con approvazione il suo Piano di Lavoro appuntato sul muro e fece una smorfia accortasi dei libri gettati a terra.

“Che ti succede, eh?” domandò sedendosi sul mio letto disfatto.

“A cosa ti riferisci?” Ginny lanciò un’occhiata all’orologio: iniziava lo Studio Sei. Non poteva perdere tempo; aveva quaranta minuti e cinquanta secondi contati per fare Pozioni, Incantesimi ed allenarsi a Quidditch.

“A... a questo!” indicò la sua stanza sottosopra, i libri da ogni parte, i Piani di Lavoro sulla scrivania.

“Non capisco.”

“Insomma... improvvisamente diventi una studiosa accanita, non ti concedi un minuto che sia uno di pausa... non che questo mi veda contraria” aggiunse sorridendo.

Ginny iniziò ad attorcigliarsi i capelli, cosa che faceva quando ero agitata; ed Hermione lo sapeva.

“E’ che,... quest’anno ho i G.U.F.O., giusto? Voglio impegnarmi al massimo.”

Hermione non riuscì a trattenere un sorriso. “Tutto qui?”

“Certo.”

“Ginny.”

“Cosa?”

“Mancano otto mesi.”

Ginny alzò le spalle guardando da un’altra parte. “E allora? Non è... non fa mica male studiare un po’ di più, no?”

“In un’altro ambito ti avrei elogiata” cominciò Hermione incrociando le braccia. “Ma... Ginny, tu studi troppo! Non hai più un attimo libero! Ti alzi per prima e vai a letto per ultima!”

“Come fai a sapere queste cose?”

“Me l’ha detto Ron... ma si vede benissimo. E’ preoccupato per te... lo siamo tutti.”

“Ma io sto benissimo! Prendo ottimi voti! Vi state angosciando per niente!”

“Oh, Ginny.” Sospirò Hermione. “Quando è stata l’ultima volta che hai letto un libro?”

“Un minuto fa.”

“Intendevo un libro che non fosse di scuola.”

“Io...”

“Lo vedi? E adesso ti mostro anche un’altra cosa. Guardati allo specchio.”

Ginny girò la testa lentamente,... e trattenne un gemito. I capelli erano scompigliati, le guance paonazze, gli occhi vitrei ed era molto dimagrita.

“Ti stai facendo del male” mormorò Hermione alzandosi. “E ora ti domando... perchè?”

“Io... io...” balbettò per qualche secondo, poi scoppiò in lacrime.

Evidentemente Hermione lo prevedeva, perchè la sostenne abbracciandola senza una parola.

“Non... ce la... faccio più....” Ginny singhiozzava a dirotto, sussultando, le spalle tremanti. “E’... è troppo per me...”

“Su, sfogati, tesoro” mormorò Hermione, accarezzandole i capelli. “Dimmi tutto.”

“Io... non posso...”

“Parlare con un’amica fa sempre bene. E ti darò anche qualche consiglio.”

“... ma...”

“Si tratta di un ragazzo, giusto?”

“Come... NO!” Ginny si scostò da Hermione, mentre tre lacrime le solcavano le guance, lo sguardo nuovamente sospettoso e inquieto.

“Su... le capisco, io, queste cose! Lo vedo dai tuoi occhi” Hermione sorrise di nuovo. “Non sono mica solo la secchiona del Grifondoro, eh?”

“Beh...”

“Avanti... chi è lui?”

“L’ho sempre amato” si arrese Ginny “Ma lui non prova la stessa cosa per me.”

Hermione restò in silenzio per qualche secondo. La sua espressione era indecifrabile.

“Parli di Harry... giusto?”

Ginny non rispose, ma il rossore che le comparve sulle guance parlò per lei.

“Sì, io... lo guardo sempre e non riesco a fare a meno di pensare a lui. Ho anche tentato di dimenticarlo mettendomi con Michael o Dean... ma non ce l’ho fatta. Con loro non era come con Harry. Ogni parola, ogni sguardo, ogni sorriso regalatomi da lui era prezioso per me... almeno fino a poco fa.” Sospirò frustrata. “Ma ora non mi basta più. Ho bisogno di più parole, di più sguardi, di più sorrisi. Ho bisogno del suo amore, dei suoi baci, dei suoi abbracci. E il sapere che non li avrò mai mi fa impazzire. Così... ho deciso di affogare tutto il malinquore e la sofferenza nello studio. Ma... ho solo tentato. Per me è impossibile.”

Hermione rimase in silenzio. Ginny la fissò. Forse aveva fatto un errore a dirglielo? Forse... Hermione era delusa? Pensava male di lei?

Ma un secondo dopo l’amica alzò la testa sorridendo.

“Bene, Ginny.Hai fatto bene a sfogarti. Il tenere tutto dentro, quello fa impazzire. Non devi per forza dimenticarlo. Continua a sognare, e poi forse... ciò che vuoi si avvererà.”

Le sfiorò la guancia con un dito e se ne andò.

Ginny sorrise in direzione di Hermione. Lei sì che era una vera amica.

Lei era la migliore.

 

***

 

Hermione camminava a passi veloci, ansimando, lungo il corridoio. Voleva allontanarsi il prima possibile dalla stanza di Ginny.

Non era possibile.

Perchè a lei? Perchè tutto a lei? Emise un gemito di rabbia e tristezza.

Perchè?

Perchè Ginny Weasley, la sua migliore amica, doveva innamorarsi proprio di Harry Potter, il suo amore? Si fermo appoggiandosi al muro, gli occhi stretti a fermare le lacrime.

Com’era duro tutto quello.

E com’era ingiusto.

Aveva sperato che Ginny se lo fosse tolta dalla testa, e che Michael e Dean l’avessero aiutata a dimenticarlo, e invece ora saltava fuori che si era fidanzata con loro solo perchè amava Harry... e lo amava ancora.

E perchè lei doveva essere sempre così altruista? Era andata da Ginny solo per consolarla, e ora invece toccava a lei essere consolata.

E come se non bastasse, Hermione non aveva nessuna possibilità con Harry. Lui, famoso, ricco, ma chiuso in un mondo lontano da lei, e lei, la secchiona, noiosa, rompi. Troppo diversi.

Non avrebbe funzionato.

Quando si era messo con Cho, aveva sofferto. Enormemente. Non c’era praticamente sfida tra lei e quella bellissima e dolce Corvonero. Harry era talmente innamorato della Chang! E quella stupida se l’era lasciato scappare solo perchè non riusciva a trattenere i ricordi (e le lacrime) per Cedric. Ma aveva vicino un ragazzo talmente dolce come Harry! Ma no, no, lei doveva fare la parte del rubinetto, della povera disgraziata che ha perso il suo vero amore! Ma intanto non si preoccupava di ferire Harry.

E adesso si ritrovava a competere con la sua migliore amica.

Lei pure era stupida: aveva fatto notare a Ginny quanto si fosse poco curata, in quel periodo. Negli anni, quello soprattutto, la rossa era diventata uno schianto: più alta, i capelli lunghi e brillanti, gli occhi profondi, il corpo perfetto in confronto ad Hermione che era rimasta la stessa, solo un po’ più allungata e con i denti a posto.

No, non avrebbe potuto competere con Ginny, sia perchè era sua amica, sia per la profonda differenza fisica e caratteriale che le distingueva.

Harry, se mai avesse dovuto scegliere, non ci avrebbe pensato su neanche un momento.

E allora tanto valeva soffrire in silenzio, e fare come Ginny: esattamente come Ginny, tuffarsi nello studio. Perchè lei, Hermione, proprio lei, predicava bene e razzolava male.

Perchè lei, dal momento in cui si era resa conto d’essere innamorata di Harry, si era buttata nello studio: e così era sempre stato, perciò era esperta in Studio Interessato. Si era accorta subito che Ginny aveva qualche problema di cuore.

Ma, se avesse saputo che c’entrava Harry, l’avrebbe aiutata?

...Sì! Sì, certo che sì. L’amore non era più importante dell’amicizia, specie quello corrisposto.

Lei non avrebbe ostacolato Ginny. L’avrebbe aiutata. Tanto, a Harry non sarebbe importato di lei e, se era riuscita ad andare avanti per sei anni, ce l’avrebbe fatta anche con questo.

Dopotutto, era quello che sapeva fare meglio.

 

 

 

 

 

*Ehi, ciao! Ho voluto provare a scrivere una mielosa ff romantica, di quelle che piacciono a me: ingarbugliata, fitta di equivoci e fraintendimenti. E se siete arrivati/e fino a qui... non vi costerà niente cliccare sulla scritta più in basso...

Thanks!*

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