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Autore: StellinA003    20/04/2016    3 recensioni
"il fantasma vendicatore", una storia un po' diversa dalle altre, una storia che parla di Sana Kurata che all'improvviso , dopo la morte di sua madre, diventa improvvisamente un fantasma e il suo principio principale è la vendetta, la vendetta di Akito Hayama.
si trasforma in umana ed entra nella villa Hayama come cameriera sotto falso nome: Fujiko Matsumoto.
per scoprire i particolari leggete, spero che perdiate il vostro tempo leggendo una cosa bella
Genere: Fantasy, Generale, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Altro Personaggio, Altro personaggio, Sana Kurata/Rossana Smith, Un po' tutti | Coppie: Sana/Akito
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il fantasma vendicatore

 

Capitolo 6- UNA NUOVA AMICA

 
Ma cosa cavolo mi è preso? Mi  sono  rincretinita o cosa?
Non so perché ma quando  sto  vicina  a lui  mi sento molto nervosa.
Quando ci stavamo per baciare stavo  praticamente sudando  e il  mio battito  cardiaco  era  accelerato così  tanto  che si poteva  sentire a  un metro  di distanza.
Ovviamente spero che lui non lo abbia notato perché altrimenti sarei imbarazzata anche solo guardandolo.
Oddio che vergogna!
No, aspettate, ma io non  posso, non posso pensare queste cose! Lui è l’assassino  di mia  madre.
 
E con questa convinzione ritornò in casa.
<< Ehi cara! Tutto okay? >>  questa era  Annamarie   << Sì! Adesso va un po’ meglio >>
<< Fujiko! Posso dirti una cosa? >>
Fujiko accennò ad un sorriso  << Ma certo! >>
<< Akito forse non sarà la persona migliore del mondo ed è un donnaiolo, freddo e asociale ma è una persona onesta e con dei principi.
Lui, al contrario di molti, sa essere anche dolce e tutto quello che vuoi, basta solo che stia con la persona giusta.
Lui è asociale sempre ma se sta con la persona giusta, come ti ho detta, cambierà >>
Le parole che mi ha detto Annamarie mi hanno spiazzata, non perché non credo che Hayama possa cambiare, ma il motivo che mi turba è il perché ha detto proprio a me queste cose.
Dopo alcuni attimi di silenzio parlo.
<< Lo so Annamarie, so che tutti possono cambiare, sia in meglio che in peggio, anche io con gli anni sono cambiata, ma il motivo a me sconosciuto non è questo, ma il perché hai detto proprio queste cose su Akito a me >>
<< L’ho detto a te semplicemente perché vi vedo molto attaccati. Infatti adesso siete amici, o sbaglio? La vostra lite era solo una piccola incomprensione, sono sicura che rifarete pace e poi… credo che anche Akito meriti una seconda possibilità >> e se ne va, lasciandomi con un vuoto in testa incredibile.
 
Che strano!
 
Per tutta al giornata io e Akito ci siamo costantemente evitati e non posso che esserne felice di questo.
Dopo cena, Natsumi mi chiede
<< Fujiko! Andiamo in camera mia? Voglio conoscerti un po’ meglio >>
<< Ma certo! >> le faccio un sorriso, che viene ricambiato e saliamo in camera.
Nel mentre sentivo lo sguardo di Akito su di me e ciò mi infastidiva e imbarazzava allo stesso tempo.
 
<< Allora! Raccontami un po’ di te >> mi dice Nat
<< Beh, non c’è molto da sapere! Mi chiamo Fujiko, vengo da Gunma e poi… beh >>
<< E i tuoi genitori? >>
A quella domanda sussulto e tutta la rabbia che mi era rimasta nell’anima uscì tutta, insieme alla tristezza.
Nat molto probabilmente se ne sarà  accorta Dto che mi chiede se sto bene.
<< Ehi Fujiko! Stai bene? >>  << Benissimo, solo un po’ di malinconia >>
Lei non dice niente, e la ringrazio mentalmente.
Cerca di cambiare discorso.
<< Allora? Come ti trovi in questa casa? >>
<< Molto bene grazie! Mi sento molto a mio agio e ho legato un po’ con tutti i dipendenti. Sono davvero simpatici! Soprattutto Annamarie! >>
Lei sorride
<< Già! Annamarie lavoro qui da una ventina d’anni, se non di più, e ci ha fatti da mamma, amica e confidente. È sempre stata pronta ad ascoltarci e a darci consigli.
Lo so, forse per qualcuno potrebbe sembrare strano che una dipendente sia così speciale ma è la verità, lei non è una semplice dipendente.
Dopo la morte di nostra madre >> la sua voce trema un po’  << Lei è stata la prima a consolarci e a capirci.
Nostro padre si era chiuso in se stesso quindi anche     la figura paterna era diventata quasi assente nelle nostre vite.
Io e Akito abbiamo sofferto molto, anche se lui non lo dava a vedere. Diceva sempre che stava bene ma io sapevo che non era così.
Akito, come papà, si era chiuso in se stesso. Il suo mondo oramai era fatto da alcol e ragazze che passavano ogni giorno dalla porta d’ingresso fino a camera sua.
Io ci soffrivo anche per lui, ma in un certo senso, per sfogarmi, lo ignoravo e continuavo per la mia strada, facendo finta di non star male mè per lui né per la situazione.
Ogni giorno infatti andavo a piangere segretamente da Annamarie e la pregavo di non dire niente delle lacrime.
Piangevo, mi sfogavo, per me, per nostra madre, per nostro padre e per Akito.
Vedere la tua famiglia distrutta, senza aver più provato ad instaurare un rapporto famigliare vero, era orribile.
Sentire i pianti, le grida e gli oggetti che cadevano ogni notte dalla stanza di mio padre non mi faceva chiudere occhio, non puoi capire cosa la mia famiglia ha dovuto passare >>
Mi dice senza fermarsi.
Io rimango sbalordita, non sapevo che la famiglia Hayama avesse dovuto passare una simile situazione.
Ho sempre pensato ad Akito come un uomo di ghiaccio.
Lo pensavo sino a qualche settimana fa, prima che mi confidasse come si sentiva, ma adesso ogni sbarra è caduta.
Nat inizia a singhiozzare. Non voglio che pianga.
Allora le metto una mano sulla spalla e cerco di consolarla come so fare io.
<< Nat! Io adesso non giudicherò la tua storia, semplicemente ti farò capire quanto anche io ho sofferto come te e la tua famiglia.
Adesso ti racconterò la mia storia.
 
Io vivevo con mia madre, mio padre è morto in un incidente stradale quando era ancora piccola, non ho né fratelli né sorelle.
Avevo semplicemente mia madre, che con la sua gioia di vivere e la sua allegria non mi faceva mancare niente, e non parlo solo delle cose materiali. Non mi ha mai fatto mancare un briciolo d’affetto.
Questo è vero. Ma io volevo un rapporto anche sociale. Lei era sempre stata occupata con il suo lavoro ed io ormai non era felice come una volta.
Forse ti domanderai perchè? Per il semplice fatto che ero debole. Già, ero debole, il giudizio degli altri mi faceva soffrire e questa cosa agli occhi di mia madre non passava inosservata.
Infatti mi riempiva sempre di regali, complimenti e sorriso, ed erano questi ultimi a far nascere sul mio volto un’espressione veramente felice.
Però, ad un tratto, la sua morte.
Ormai ero diventata grande, ed avevo sempre quell’espressione un po’ triste.
Io ho visto la morte passare davanti a mia madre e portarla via con sé per sempre.
Ho visto io stessa mia madre stesa su un pavimento in fin di vita su una pozza di sangue, che mi supplicava.  Ho visto io stessa la vita che se ne andava dal suo corpo mentre chiudeva gli occhi per poi non riaprirli più >>
Iniziai a gridare e a piangere.
Natsumi mi appoggiò la mano sulla spalla, anche lei in lacrime e cercò di calmarmi.
<< Su Fujiko basta! Non riportare alla mente questi brutti dolori, adesso è passato.
Certo, il dolore rimarrà per sempre nei nostri cuori perché una mamma e il suo amore non si possono dimenticare ma adesso dobbiamo chiudere questo in un angolo della nostra mente e del nostro cuore. Loro non vorrebbero vederci così. Dobbiamo ricordarle con il sorriso, sempre, perché loro sono state la nostra forza quando non ne avevamo e  i nostri sorrisi quando piangevamo.
Adesso che ci siamo sfogate dobbiamo promettere che non piangeremo più, che parleremo di loro con il sorriso sulle labbra >>
 
Sorrido veramente dopo ben 2 anni
<< Certo! >>
Ho una nuova amica e confidente.
 
 
 
ANGOLO AUTRICE
 
OKAY! SO CHE VI HO FATTO ASPETTARE TROPPO TEMPO E CHE IL CAPITOLO È UNA CACATA E CHE AKITO NON COMPARE, MA HO VOLUTO DARE SPAZIO ANCHE AD ALTRI PERSONAGGI.
QUESTO SARÀ OVVIAMENTE L’UNICO CAPITOLO DOVE AKITO NON APPARIRÀ. E SCUSATE SE TROPPO CORTO MA AVEVO BISOGNI ANCHE DI NON LASCIARE LA STORIA TROPPO IN SOSPESO DATO CHE È DA 3 MESI CHE NON AGGIORNO.
SPERO CHE LA SEGUIRETE ANCORA E SCUSATE PER IL RITARDO, SPERO DI RIUSCIRE AD AGGIORNARE IN TEMPO.
PROMETTO CHE QUESTA  FIC SARÀ FINITA, SIA PER COLORO CHE LA SEGUONO SIAS PER ME CHE ADORO SCRIVERLA.
A PRESTO
 
STELLINA.
 
PS: OVVIAMENTE CONTINUERÒ ANCHE L’ALTRA.
 
   
 
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