Salve a tutti, eccoci
qua con un nuovo capitolo... sì lo so, potevamo benissimo evitare ma scusateci
non abbiamo proprio resistito... ringrazio innanzitutto tutte le persone che
sono state così carine nelle precedenti recensioni e che ci hanno riempito letteralmente
di complimenti.
Ora qualche
delucidazione sulla nuova parte: Weasel in inglese significa donnola,
persona subdola ed astuta... non so cosa abbia in testa la mia compare (vega),
ma dovrebbe essere importante visto che mi ha chiesto di appuntarlo prima della
storia. Lo so che dovrei saperlo, ma nessuna delle due rivela mai alcune parti
(spesso le più importanti) all'altra... è un giochino un po’ sadico visto che
ci lasciamo sempre nei momenti più incasinati possibili... comunque forse è il
caso che la smetta di dilungarmi inutilmente e vi lasci leggere in pace la
storia, ma siate pazienti solo un secondino poiché vorrei dedicare al mio
fratellino ( che vi assicuro, almeno per i piedini profumati assomiglia a Ron)
e alla sua consorte attualmente emigrati in Canada, questo capitolo.
A Sandro e Pinzica,
nella speranza che il clima polare vi rinfreschi i pensieri... Tornate presto,
ma dopo i miei esami possibilmente...
Iago
P.s.
La mia compare paranoica non era soddisfatta di pubblicarla solo a suo nome,
quindi attivato questo account ha fatto evanescere la storia e la
rimaterializzata qui... (L’ho fatto solo perché l'abbiamo scritta insieme ed è
giusto che sia pubblicata a nome di entrambe, visto che tu non hai ancora un
account...N.d.vega Visto che sei
paranoica?N.d.Iago-che-corre-lontanto-da-vega-che-la-guarda-in-modo-truce)
**********************
Salve,
un salutino e un ringraziamento anche da parte mia!
Mi
raccomando, recensite che ci fate tanto tanto piacere!
Per
chi non ho ancora recensito io, abbiate fede, iniziano le vacanze.
Una
dedica anche da parte mia: alla mia sorellona e al mio fratellone, che mi
sopportano con tanta pazienza… Tanti auguri Eli!
Scusate
per l’inconveniente del ri-postaggio… ^^’’’ Grazie a Donnasole che ha recensito
il primo capitolo della storia anche se le pareva di averlo già fatto, e dopo
ha recensito anche il secondo!
Per
chi ha recensito solo il primo… Ragazze, latitate??? Scherzo, il solo fatto che
abbiate letto ci fa un immenso piacere. Ma vi assicuro che ci si affeziona
anche alle recensionists… Bene, ho finito e vi lascio leggere…
vega
Capitolo terzo: Conseguenze
rilevanti
D’accordo, che Harry e Draco non si amassero alla
follia era noto anche ai muri; che regolarmente, appena l’uno posava gli occhi sull’altro,
dovevano stuzzicarsi, offendersi, esprimendo molto elegantemente l’affetto che
provavano reciprocamente, era nella norma; ma questa volta anche a Ginny parve
decisamente che i due avessero esagerato. Ed “esagerare” per Ginny era un verbo
quasi sconosciuto.
Non sapeva stabilire bene chi avesse avuto la
meglio in quell’incontro di lotta babbana, ma entrambi erano conciati piuttosto
male.
Draco aveva uno zigomo pericolosamente
gonfio, il labbro sanguinante, le noccole della mano sinistra completamente
sbucciate. Senza contare che i suoi perfetti capelli per una volta erano
completamente arruffati (facevano concorrenza quasi a quelli di Harry) e in
vari strati la sua immacolata divisa di preziosissima stoffa era strappata,
spiegazzata e, oh mio Dio, addirittura sporca!
La ragazza pensò con una nota
particolarmente divertita alla faccia che avrebbe fatto Lucius se in quel
frangente avesse visto il suo adorato bambino di pura razza magica afflitto,
come un qualsiasi altro essere vivente, da polvere e sporco. Sì, sarebbe stato
decisamente uno spasso se per una volta, quel maledetto snob effeminato avesse
guardato il sangue del suo sangue con lo sguardo che di norma relegava solo
alla sua famiglia, o no? Chissà se a Draco sarebbe dispiaciuto, è normale tenere
al giudizio del proprio padre, no? Anche se le risultava impossibile che Malfoy
potesse essere dispiaciuto.
L’esalazioni delle sue pozioni dovevano
averle irrimediabilmente danneggiato il cervello poiché si stava facendo delle
paranoie assurde sulle relazioni familiari di quello, di quello… Era malata,
era malata mooolto gravemente, non riusciva ad affibbiargli nemmeno un epiteto
offensivo. Si toccò la faccia convinta che da un momento all’altro sarebbe
stramazzata al suolo esanime. Non era possibile che si preoccupasse per Malfoy,
ed era l’ora che la piantasse di strale sempre in testa. Trattenne a stento uno
schiaffo diretto verso la guancia già sanguinante del ragazzo. Sarebbe sembrata
più matta di quello che fosse già in realtà oltre alla punizione a vita che le
avrebbe affibbiato la McGranitt.
Presa com’era nei bui e contorti meandri
della sua mente che in quel periodo le stava dando dei seri problemi, non si
era accorta che Gazza aveva iniziato a parlottare con la Direttrice della sua
Casa e che un Harry più che mai attonito la stesse fissando con una buffa
espressione tipica dei pesci lessi. Della famosa triade era l’unico che
riuscisse a sopportare, anzi per la verità un po’ gli era affezionata. No, no,
non era solo per il suo mantello. Era una delle persone, quando era in vena,
più simpatiche e comiche che fossero nel Castello. Anche in quel momento era
adorabile con quel suo faccino e quegli occhi da cucciolo abbandonato, altro
che quella serpe di Draco.
-Una settimana di punizione Weasley- La voce
autoritaria ed irata della professoressa McGranitt fu un brusco risveglio.
-Ma professoressa…- Doveva almeno provare a
spiegarle com’era andata, non aveva nessuna intenzione di essere considerata
un’attentatrice ai danni di quell’odioso, stupido, inetto, rugoso di Gazza.
-Niente “ma” signorina Weasley, oggi
pomeriggio nel mio ufficio alle cinque, non un minuto di ritardo. E se dice
un'altra parola le settimane saranno due. Lei, Signor Malfoy, si levi quel
sorriso dalla faccia, perché l’assicuro che fra un istante non avrà nessun
motivo per essere allegro. Ora, se non mi sbaglio, lei ha lezione quindi vada
immediatamente-
L’unica cosa positiva che riuscì a trovare
in quel momento (si sforzava sempre di farlo, soprattutto nei momenti peggiori)
era che Piton non poteva essere in aula, perché era nel suo ufficio, e che
avrebbe perso una buona parte della lezione anche lei poiché ora aveva ben due
ore di pozioni. Si avviò lentamente in classe, ma proprio prima di scomparire
dalla vista dei tre una voce fin troppo conosciuta la bloccò -Signorina Weasley
una settimana di punizione e dieci punti in meno a Grifondoro per essere
arrivata con più di venti minuti in ritardo alla mia lezione. Ed ora vada.
Senza proferire verbo-
Lo Voleva Morto Quel Maledetto Bastardo di
MOCCIOSUS.
Alla
luce dei fatti accaduti il suo futuro pareva essere ben poco roseo. Dal
cipiglio di Piton poteva dire con certezza di avere al massimo due ore di
vita... Due ore che sarebbero state estremamente funzionali alla sua definitiva
eliminazione.
-Prego-
Tono di voce troppo calmo. Tipo di voce troppo neutro.
Ahia.
-Sedetevi-
Impostazione baritonale troppo sadica.
Doppio
Ahia.
-Bene-
Leggero accenno di ironia.
Se
lo sentiva, era arrivata la fine.
-Dunque.
Siete stati trovati avvinghiati in un lotta stile greco-romana babbana
nel corridoio del secondo piano- E qui i suoi occhi dardeggiarono
pericolosamente verso il suo prediletto.
-Spero che vi rendiate
conto che qualsiasi tipo di scusa voi possiate cavar fuori dalle vostre ottuse
menti non potrà mai essere sufficiente ad evitare la punizione che sto per
infliggervi-
-Che
stiamo per infliggervi- Anche la McGranitt era arrabbiata, ma non
abbastanza per rinunciare alla sua giurisdizione e lasciare Potter nelle
grinfie dell'avversario.
Piton la guardò come
avrebbe potuto guardare uno studente che arrivava tardi alla sua lezione.
Ora,
da una parte c'era l'innegabile fatto che lui fosse l'allievo prediletto del
Professore di pozioni. Sacrosanta verità.
Dall'altra
c'era che, pur essendo lui un purosangue ed espressione di ogni aspetto più
ricercato dal suddetto Professore in ogni studente della scuola, era stato
trovato a calpestare pubblicamente la sua dignità di mago. Senza contare
l'infrangersi della promessa fatta a... Ma perché non l'aveva sfidato a duello!
Ma porca miseria!
Mentre Draco naufragava
dolcemente in quel mare di pensieri inerenti al "come trovare un
escamotage alla questione", il Professor Piton e la vecchia megera
rimbambita si erano allontanati di qualche passo per discutere della possibile
punizione. Draco osservava con circospezione. Quando furono vicini al camino si
arrischiò a dare un occhiata al ragazzo al suo fianco, che aveva bellamente (e
giustamente, a parer suo) ignorato da un buon quarto d'ora a questa parte.
-Complimenti Potter,
ecco dove ci ritroviamo per colpa del tuo inesistente self-control- Andiamo,
era più forte di lui. Quando vedeva Potter la sua scheggia nelle carni lo
pungolava, lo pungolava, lo pungolava... Incessantemente. Finché non
soddisfaceva questa sua voglia.
Peggio di un donna
incinta.
-Sta'
zitto Malfoy. Sei tu che mi hai provocato! Sporco bastard-...-
Mentre
i due erano intenti a scambiarsi tali apprezzamenti, i due avvoltoi
avevano finalmente trovato un accordo.
-Bene-
Disse la McGranitt -Visto che a quanto pare avete qualche questione in sospeso
che vi ostinate a non rivelare- E qui le sue labbra diventarono un filo
sottilissimo -Abbiamo ritenuto opportuno che troviate modo di chiarirvi mentre
svolgerete insieme la vostra punizione-
Fra
tutte le possibilità questa non era la peggiore. Era di più.
-Una settimana, da
scontare tre giorni con me, tre con il Professor Piton, e uno con Gazza. Tutte
le sere alle 18. Oggi nel mio ufficio, puntuali. Potete andare-
I
due ragazzi si alzarono, entrambi scoraggiati alla prospettiva dei loro futuri
appuntamenti settimanali. Entrambi desiderosi di finire ciò che avevano
iniziato, in un posto possibilmente più tranquillo ed isolato. Entrambi...
-Ah,
visto che siete tutti in punizione, sconterete queste ore in compagnia della
Signorina Weasley-
Decisamente
poco signorile prendere lo stipite della porta in mezzo alla fronte. Decisamente.
Alle cinque spaccate, più precisa di un orologio
svizzero, mi presentai nell’ufficio della McGranitt pronta al peggio, visto il
suo truce umore mattiniero. Non solo mi aveva punito per un banale incidente,
ma non aveva voluto nemmeno sentire come si era svolta realmente la vicenda, la
mia spiegazione dei fatti, non quella modificata di Gazza. Come se non
bastasse quello stronzo di Piton, felice come una Pasqua di trovarmi fuori
dalla sua classe, aveva deciso che meritavo la sua trentaduesima punizione.
Anche quella volta non aveva perso l’occasione di dimostrarmi il suo infinito
amore. Si divertiva il bastardo.
Quello era il momento della verità. Mancavano pochi
istanti alla sentenza definitiva. Bussai timidamente alla porta del mio
giudice.
-Entri Signorina Weasley. E’ in ritardo di due
minuti-
“Ti pareva!” strinsi convulsamente le labbra, non
era il caso di rispondere con termini poco consoni alle orecchie di un
insegnate, figuriamoci poi le sue.
-Mi scusi professoressa, non pensavo di essere in
ritardo- mugugnai fra i denti.
Non avrei abbassato la testa, non avevo intenzione
di lamentarmi, non mi sarei messa a piagnucolare, avrei affrontato la punizione
con dignità.
-Non so se sia stato un incidente o no, non lo
voglio nemmeno sapere. Stamattina ero troppo arrabbiata per pensare a mente
fredda, potrei essermi sbagliata. Per questo Signorina Weasley avrei preferito
non punirla, ma ahimé era presente anche il Professor Piton, quindi non posso
più tirarmi indietro-
Mr. Unticcio.
-Il professor Piton ti ha assegnato la stessa
punizione di Malfoy e Potter, la sconterai con loro. Tre giorni di punizione da
lui, tre giorni da me e uno con Gazza . Mi aspetto un comportamento serio da
parte sua. Non voglio sentire lamentele da chicchessia, lei e il signor Malfoy
non dovete litigare, o temo che ne sarò molto contrariata-
Le sue parole erano chiare. Si avvicinavano
pericolosamente ad una minaccia. Ma sicuramente non si rendeva conto di che
cosa volesse dire una punizione con quei due matti. Cane e Gatto. E il mio
ruolo qual era? Il topolino schiacciato dagli altri due? No, no, no.
Malfoy… Che fosse l’occasione buona per
rendergli il favore? Con Harry intorno sarebbe stato impossibile, quelle erano
solamente ore e ore di tortura inutile. Non era possibile, non era giusto, non
sarei riuscita a sopportare sei giorni in compagnia di quell’essere.
-Va bene professoressa, se questo è tutto io me ne
andrei-
-Signorina Weasley ritorni qui fra un ora
precisa, le comunicherò insieme agli altri due quale sarà la vostra punizione-
Uscii abbattuta dalla stanza, non avevo voglia di
passare una settimana con loro. Oltre a rallentarmi nello studio, bloccava
anche i miei traffici serali, proprio ora che la mia scopa era sempre più
vicina… Accidenti! Dovevo trovare una soluzione! Mentre mi arrovellavo,
inutilmente direi, ecco che vidi la causa di tutti i miei guai. Veniva verso di
me con il solito passo lento ed elegante, la grazia di una pantera, il cuore di
un serpente. Che diavolo voleva quel maledetto cerebro leso? Se non fosse stato
per lui e quell’altro probabilmente non mi sarei trovata in quel pasticcio. La
rabbia mi salì terribile e funesta, e no, non era perché prima di
recarmi dalla mia Direttrice l’avevo visto con quella cortigiana della
Parkinson.
“Quando cammini con quella tua cadenza,
bella d’abbandono,
fai pensare a un serpente che danza
in cima ad un bastone.”
C.
Baudelaire
- E’ possibile che tutte le cose che fai in questo
periodo, finiscano sempre per danneggiarmi Malfoy? Credimi, ti conviene farla
finita!-
Le mie parole non lo colpirono, tutt’altro… Scattò
come una molla! Appuntai mentalmente di prenotargli una stanza al San Mungo
accanto al quell’imbroglione di Allock. Matto, quello era uno squilibrato, per
la seconda volta in meno di ventiquattro ore mi spiaccicò al muro senza una
ragione apparente. Le sue mani mi stritolavano polsi. I suoi occhi, una distesa
di ghiaccio invalicabile, grigi come il cielo prima di un terribile temporale,
accesero in me rabbia e vergogna, se la mia mano fosse stata libera nulla
l’avrebbe salvato.
“I Tuoi
occhi in cui nulla si rivela
di dolce né d’amaro
son gioielli freddi in cui si lega
il ferro all’oro”
C. Baudelaire
Era come se, da quando ero
uscito dall’ufficio di Silente, la realtà intorno a me avesse perso i suoi
contorni, come se il tempo si fosse improvvisamente dissolto. Non avvertivo
nulla, solo la testa che continuava a pulsarmi dolorosamente. Era l’unica cosa
che riusciva a farmi ancora conservare coscienza di me stesso.
Qualcosa dentro di me si
era spezzato.
Non riuscivo a pensare a
niente… O forse pensavo a così tante cose insieme che non ero in grado di
focalizzarne nessuna. Solo una cosa era chiara, stampata a caratteri cubitali
nella mia mente.
Mia madre era scomparsa.
Eppure più che mi sforzavo
più che non sentivo niente. Ero solamente… Svuotato. Dolore, tristezza,
rabbia…Niente di niente. Mentre vagavo, in uno dei tanti corridoi dove si
aprivano diverse porte, mi sembrava di non essere nemmeno più a Hogwarts, ma in
un posto che potevo vedere solo io. E che mi faceva paura.
Non c’era coordinazione nei
miei pensieri, non c’era razionalità.
Non aveva voluto essere
protetta.
“Sono una Black, non dimenticarlo.
Io ed io soltanto posso decidere di come disporre della mia persona. La cosa
non deve riguardarti”.
E invece sì mi
riguardava, dannazione!
Se solo… Se solo avessi
insistito, forse lei avrebbe ceduto. Se solo una parte di me non avesse
compreso e condiviso quell’orgoglio, lei sarebbe ancora qui. Se solo… Ma anche
i sensi di colpa non perdevano senso in quel contesto.
Una barriera si era frapposta fra me e il
mondo esterno, un velo impercettibile che sfumava ogni cosa. Niente pareva
riuscire a scalfirlo.
Quando qualcuno… Una voce… Qualcosa era
riemerso dal profondo del mio essere, qualcosa di istintivo, di animalesco
quasi.
Un attimo e mi
ritrovai con i polsi della Weasley fra le mani. Dovevo essere proprio ridotto
male per attaccarmi a lei a quel modo, senza ragione apparente e soprattutto
senza che la mia volontà ne fosse almeno in parte interpellata.
E fu sempre quell’istinto
primordiale da cui mi ritrovavo posseduto a spingermi a baciarla senza pensare
a quello che stavo facendo. Senza pensare se fosse la cosa giusta da fare (che
poi esistono davvero “giusto” e “sbagliato”?), se ne valesse la pena, se ciò
avrebbe comportato qualche conseguenza rilevante.
La baciai, in un modo tutto
mio, privo di qualsiasi logica e dolcezza.
Non so cosa cercassi, ma lo trovai.
“Mi chiedono i tuoi occhi
chiari come il cristallo:
-Per te, bizzarra amante,
qual è insomma il mio merito?-
- Sii incantevole e taci!
Il cuore che tutto irrita,
eccetto l’innocenza
dell’antico animale,
non vuole che tu legga il
suo segreto infernale”
C. Baudelaire
Paura, avevo
irrimediabilmente paura. La sua faccia era così tremendamente pallida, le sue
mani che stringevano convulsamente i miei polsi riuscirono a congelare ogni
centimetro del mio corpo, ma furono i suoi occhi che mi pietrificarono. Tanto
che non riuscivo neanche a respirare.
C’era qualcosa di strano,
di terribile e irraggiungibile. Capii in un istante cosa effettivamente fosse
diverso: il suo sguardo sempre così freddo e privo di sentimenti, in quel
momento, in quel preciso istante era un uragano di passioni, di paure, di
terrore, per la prima volta il cuore di Draco era in diretta comunicazione con
il suo viso.
Non ero in grado nemmeno di
parlare, non potevo, non riuscivo a staccare i miei occhi dai suoi, il mondo
intorno a me si fece sempre più confuso, privo di contorni, vedevo solo lui,
sentivo solamente le sue mani e il suo respiro sul collo che continuava a farmi
perdere il senso dell’orientamento, non avrei retto neanche un secondo di più
quella situazione, il cuore stava per scoppiarmi, volevo andar via eppure il
mio corpo sembrava godere di quell’assurda situazione.
Il mio polso si liberò per
un istante, subito dopo la sua mano strinse la mia. Tremavo. Non capivo più che
diavolo stesse succedendo, cosa avesse in testa, se stesse un'altra volta
giocando con me o no, se avesse idea di dove eravamo, cosa sarebbe potuto
accadere se fosse uscita la McGranitt, se… Sparì ogni dubbio, sparirono la
paura, l’imbarazzo, la rabbia, rimanevano solo le sue labbra appoggiate sulle
mie, il suo sapore dolce-amaro, la mia mano strinta dalla sua. Il suo profumo
inebriante sconvolse i miei sensi, non ricordavo di essere una Weasley, non
sapevo più che lui fosse un Malfoy.
Il mondo crollò nuovamente
quando quel contatto meravigliosamente dannato finì, quando pentito di ciò che
aveva fatto se ne andò senza una parola, senza uno gesto o uno sguardo. Ma non
fu questo che mi distrusse, non fu il suo disinteresse, la sua insensibilità,
no, era la consapevolezza di cosa diavolo avevo permesso che accadesse: mi ero
lasciata baciare dalla persona più snob, arrogante, avida, cinica e
terribilmente intrigante di tutta Hogwarts. Se solo uno dei miei compagni di
casa avesse saputo cosa fosse realmente successo, se mio fratello avesse appena
sospettato una cosa del genere la mia morte sarebbe sicuramente stata di gran
lunga più crudele di quella di Cedric. Afflitta da mille e più paranoie decisi
di smaltire la frustrazione passeggiando per i corridoi senza meta certa. Prima o poi le sei sarebbero arrivate. Il
colloquio con la McGranitt sarebbe stato il momento delle spiegazioni, sperando
nel silenzio di quello psicopatico e nella mia buona stella, che sembrava
essere momentaneamente latitante. In fondo anche a Malfoy conveniva il
silenzio, o sbaglio?
Forse volevo zittirla.
Forse volevo punirla. Forse, per qualche assurda ragione che ancora non mi
sovveniva, volevo semplicemente fare quello che avevo fatto.
Avevo altro a
cui pensare che stare a farmi paranoie su che cosa potesse o non potesse
pensare quella stupida testa rossa. Chissenefrega. Figuriamoci se le poteva
venire in mente... Cazzo, era proprio questo che intendevo con
"conseguenze rilevanti"!
Chiusi la finestra del
quarto piano dove mi ero rifug-recato dopo il breve scambio di battute (e non
solo) con la Weasley.
Qualunque fosse la causa
del mio comportamento, quel gesto aveva avuto il potere di risvegliarmi.
Non mi importava se quel
vecchio rimbambito con gli occhialini strani avesse intenzione di tenermi
nascosta la dinamica della vicenda. Aveva fatto di tutto per rinchiudermi a
scuola nei mesi precedenti, figuriamoci cosa si sarebbe inventato ora. Ma
adesso basta. Non sarei rimasto con le mani in mano, non più.
Questa volta avevo
intenzione di fare di testa mia. Di prendere in mano la mia vita.
E ci sarebbe stato di che
preoccuparsi.
Per mio padre.
To
be continued…
Note:
*per informazioni più precise vedi la filosofia di
Kirkegaard (Sì, sì, un tipo pazzo, concordiamo NdIago&vega Ma utile per le
citazioni! Ndvega Solo per le tue!NdIago Ehi, guada che ho citato anche
Leopardi! Ndvega Appunto. Di male in peggio, da una depressione all'altra... TT
NdIago...)
***************************************
Siamo cattivissime...
Savannah abbiamo preso da te... attendiamo le vostre opinioni con trepidazione.
Un bacio dalle due autrici internate nella clinica di Igiene mentale...
Ed ecco le risposte alle
recensioni (di rispondere questa volta si è occupata prevalentemente Iago, per
par condicio):
DIPA: Ma tu guarda chi ha recensito la nostra storia...
lo sai che non vale??? Te sei più avanti di tutti qui... comunque te lo avrò
detto un milione di volte che Ginny è una bomba, ma tu niente... menomale che
finalmente ti sei ricreduta... tanto lo sai che ho SEMPRE ragione io... no, no
va bene non ti arrabbiare! Facciamo così... ha sempre ragione vega, su questo
non puoi eccepire, lo sai non si critica Capogranger. Per Draco come
contraddirti? E’ chiaramente un gran bel pezzo di ragazzo... sai perfettamente
che per i soprannomi non mi batte nessuno, quanti ne ho affibbiati alla Cosa
Tonda non lo sa nessuno. Grazie tante per i complimenti, sei sempre la mia
compagnuccia preferita...
Sunny: il mio computer si è inchinato quando si è
accorto di chi aveva appena scritto la sua recensione. Sunny il mostro sacro...
mi ha profondamente commosso la tua gentilissima recensione, ma più di tutto mi
ha galvanizzato il fatto che tu sia riuscita a capire perfettamente come
volevamo caratterizzare Ginny, che spero piano piano riesca a incuriosire
quell’acido corrosivo che è Draco. Più che un essere umano sembra un labirinto,
con tutti quei casini mentali che ti combina... come darle torto se ogni tanto
lo vuole strangolare? Dopo questo capitolo poi... i piedini di Ron sono una
citazione diretta dalla mi triste realtà... a nulla servono i deodoranti... mi
auguro che ti sia piaciuto anche questo capitolo, ma soprattutto non vedo l'ora
di leggere io il prox della tua storia...
Opalix: la cosa più bella di questa storia è scriverla,
ci facciamo anche noi delle grasse risate, soprattutto io quando vega tira
fuori qualche innovazione particolarmente divertente, appunto come quella della
lotta stile lottatori di sumo di Harry e Draco... e' il momento che mi
confessi: non ho mai recensito nessuno dei tuoi capitoli anche se li ho letti tutti
e spesso anche più di una volta... ti Prego non fare come me!!!
Sicura del tuo animo
buono e gentile attenderò il tuo commento con ansia.... meno male che vega
tappa questi miei sfondoni, lei è brava e diligente, recensisce sempre....
Savannah: sì, visto, abbiamo poteri magici anche noi... il
mio Mostro Sacro ha recensito nuovamente... somma felicità...visto, come ho
confessato a Opalix è raro che lasci una recensione, ma a te lo faccio
sempre... la canzone è bellissima, vado sulla fiducia ormai con te...
vega prende il posto di
Iago, che deve correre a casa, onde evitare l’ira funesta della madre…
Grazie! Contentissime
che ti sia piaciuta la caratterizzazione dei personaggi!
Come vedi anche questa
volta Draco non ne è uscito tanto bene… ^^’’’ Po’raccio!
Felici di averti fatto
ridere, soddisfatta anche di questo chap??? Grazie per aver risposto alla mail,
i complimenti te li sei meritati tutti quanti!
kamomilla: grazie mille! Che ne pensi di questo nuovo
chap???
Seyenne: ciao cara! Che bello rileggerti! Anche a noi
piace molto la parte finale, l’idea della scazzottata mi è venuta un po’ così,
quella di Ginny che inciampa sulla toporagna è naturalmente di Iago. Piuttosto,
sei tu che ci hai fatto scompisciare dalle risate! Davvero ha immaginato così
Piton??? Felici di averti suggerito tale esilarante visione… Anch’io quando ho
letto la parte su Fierobecco sono rimasta basita…
Contenta che ti sia
piaciuta la parte sul cuore, ricorretta più volte per farla tornare e quasi
cassata.
Hai ragione, a causa dei
frequenti cambi di persona e punti di vista la storia può risultare un po’
contorta… Ci stiamo impegnando per migliorare!
Alla prossima e grazie ancora per l’accurata recesione!
Elwen: grazie del commento! Che ne pensi di questo
chap???
terry: grazie! Che ne dici dei nuovi colpi di scena???
Donnasole: ciao cara! Ma, grazie per aver commentato due
volte! In effetti l’episodio dei piedi di Ron è molto gettonato… Harry poteva
essere davvero svenuto! La scena di Fierobecco è, sì, uno dei primi indizi…
Sai che sto cercando di
convincere la mia compare a scrivere una raccolta di epiteti? Spero di
riuscirci! A presto e grazie!
Bene, dopo aver
riscritto due volte da metà risposta a Savannah e tre da quella a Seyenne in
poi (non chiedetemi come ho fatto, mi stava per venire una sincope quando mi si
è chiuso Word per l seconda volta e mi sono accorta di non aver salvato… T_T
Perdonate misericordiosamente gli eventuali errori, quindi…), vi lascio,
sperando di riuscire a raggiungere il letto…
Grazie a tutti quelli
che si sono fermati un attimo sulla nostra storia, anche solo per leggerla
senza lasciare un commento.
Grazie a tutti e buona
Pasqua!
Iago&vega