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Autore: Creamy91    23/04/2016    0 recensioni
Lei, giovane vissuta in una parrocchia ... Maltratta dagli altri bambini durante l'infanzia ... Lui, re dei vampiri per discendenza ... desiderato da molte donne con un figlio di cui occuparsi ... Cosa li legherà?? Scoprite leggendo
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Tougo Sakamaki/Karl Heinz
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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Salve a tutte
vorrei ringraziare Milki_7 per aver aggiunto la mia storia tra le preferite ....
Grazie sei un amorino ❤❤❤ Ora vi lascio al nuovo capitolo... Buona lettura ;)





COSA NON MI HANNO DETTO ???

Una grande Land-Rover con telone da safari stazionava davanti al piccolo aeroporto. L'atterraggio era stato peggio della partenza con l'unica differenza che questa volta la mano di Alexandra era impegnata a stringere quella di Sho.
Dall'auto discese un uomo che li raggiuse con rapidi e atletici passi.
Tougo Sakamaki lo salutò con fare imbronciato, senza presentare Alexandra, dopo di che si accomodò sul sedile anteriore lasciando ai suoi compagni il compito di caricare i bagagli
" Il galateo sto tizio non sa proprio che sia " pensò Alexandra vedendolo comodamente seduto con il volto girato dall'altra parte.
Mentre Alexandra caricava la sua comodissima borsa da viaggio notò le occhiate guardinghe dell'autista : Senza dubbio conosceva bene questo tipo di umore dello scorbutico.
Il primo regalo che la Corsica fece ad Alexandra fu il profumo della terra arsa dal sole, della vegetazione bruciata offrendole odori acri ma inebrianti.
Intorpiditi dalla calura terribile del mezzogiorno , i passeggeri sonnecchiavano quando apparve la villa Sakamaki.
Alexandra la riconobbe al primo colpo d'occhio: Le sue foto erano apparse su tutte le riviste di architettura e arredamento. Con un fatato equilibrio di acciaio, cristallo e legno, rifuggiva le mode, con la sua bellezza grave e senza tempo.
Tougo Sakamaki l'aveva disegnata appositamente per essere notata alcuni anni prima, quando era ancora all'apice della sua creatività e felicità.
Alexandra lanciò uno sguardo all'uomo devastato che era diventato o che qualcosa aveva fatto diventare.
" L'uomo devastato " si infilò in casa quasi correndo, senza guardare indietro.
Si sentì il tintinnio del vetro di qualche bottiglia e Alexandra si girò verso Sho, che pietrificato fuggì verso la villa
La porta si apriva direttamente su un immenso salotto sobriamente illuminato.
L'arredamento giocava sui contrasti: Il calore del legno contrapposto alla freschezza del chintz. In fondo, una lunga vetrata offriva la splendida vista panoramica del massiccio della Bavella.
Alexandra, a bocca aperta, ammirava le rocce che sfioravano il cielo blu e il rosa che contornava il sole ormai calente.
" Allora che ne dice ?"
Alexandra sussultò. Tougo Sakamaki, sdraiato su un enorme divano che dominava la sala, la osservava maliziosamente col bicchiere in mano.
" Cosa dovrei dire ?"
" Dio mio, che meraviglia!"
" Ma è una meraviglia !" , disse lei di rimando, sentendosi punzecchiata .
" Lo so" disse lui lentamente, sorridendole.
Un sorriso! Alexandra decise di accogliere del mesto sorriso come un gesto sincero e riprese, entusiasta:
"È più che meraviglioso, ma non trovo le parole per esprimermi "
Appena l'autista entrò carico di bagagli , dalla testa ai piedi .
Tougo esclamò:
" Non vi ho presentato Marc , il mio maggiordomo?"
" non lo sono ancora signore !", rimarcò l'uomo. Rivolse un caloroso sorriso ad Alexandra e uno strano sguardo al suo "padrone"
Alexandra, che aveva sempre creduto che i maggiordomi fossero esclusivo appannaggio dell'aristocrazia inglese, lo squadrò sorpresa. In verità, se lo sarebbe meglio figurato come una guida alpina.
Lei gi rese il sorriso e si presentò con la mano tesa: "Alexandra Komori , sono qui per occuparmi di Sho"
Lo sguardo di Marc mutò istantaneamente, udendo questo nome. Di nuovo , Alexandra provò una strana inquietudine: perché tutti si adombravano quando si menzionava il bimbo ?
"Infatti, è tempo che lo raggiunga!"
Tougo Sakamaki si intromise: "Lasciatelo pure! Si é già nascosto nel suo antro. Ha bisogno di solitudine per poi riallacciare i contatti con il mondo !"
La ragazza fu sorpresa: i bambini di cinque anni non amano la solitudine , le sembrava; perciò, per quel poco che conosceva di Sho la portava a pensare che fosse un bimbo fuori dal comune. Ed era con un po' di trepidazione che aspettava di conoscerne le cause.
Non ebbe il tempo di replicare.
" Si accomodi , dunque!", le disse Tougo con un sorriso accattivante.
" Dobbiamo festeggiare il tuo arrivo! Non dobbiamo passare due mesi insieme ?"
L'ultima frase aveva fatto brillare nei suoi occhi una luce selvaggia: Alexandra si sentì come Cappuccetto Rosso davanti al lupo cattivo.
Decisa a rilassarsi un po', accettò una bibita alla menta ; il bar del salone era un mobile formidabile, ricolmo di bottiglie d'ogni foggia e qualità.
" Lascia quelle valigie, Marc, e vieni a brindare con noi !" .
Era un ordine e Marc non esitò un secondo.
" Signore, lei è troppo gentile ! Prenderò un gin-tonic "
" Ma guarda come se la intendono , questi due!" Pensò Alexandra, leggermente sorpresa.
Marc si sedette e bevve una sorsata avida .
Inaspettatamente, passarono un ora deliziosa.
Tougo sapeva essere attento e caloroso, se voleva . Concentrò tutte le sue forze per cancellare l'impressione disastrosa che sapeva aveva lasciato alla ragazza. Per poco non ci riuscì
Poi, improvvisamente , come era venuto il sorriso scomparve dal suo volto.
Ritornò del pessimo umore .
Il silenzio si fece pesante e cosi Alexandra azzardò: " che bella casa !"
Tougo fece un espressione amara . Poi disse ironico : " L'ho concepita quando ero un architetto[1] " .Scoppiò in una risata sinistra e continuò :" Ed ero il migliore ! Il solo capace di smuovere questo secolo da modelli deformi! Di far resuscitare l'architettura mondiale dal suo sonno mortale!"
Alexandra lo fissava sbalordita da questa reazione inattesa.
Marc la rassicurò con un' occhiata d'intesa .
Tougo si alzò e andò a riempirsi il bicchiere . Poi, avvicinandosi ad Alexandra con il suo whisky, quasi sfidandola, disse: " È che la mia mente era lucida e le mie mani non tremavano, a quei tempi !", bevendo avidamente il contenuto del bicchiere.
Alexandra annuì meccanicamente, facendosi piccina nella sua poltrona.
" Ognuno dei miei schizzi valeva oro! Avrei potuto progettare le case col tetto in giù e mi avrebbero definito un genio !"
" Lascia perdere!" , Marc cercò di calmarlo.
In modo teatrale, posò il bicchiere sul bar e attraversò la stanza.
Sakamaki gridò: " Perché faccio paura alla signorina? È cosi ? "
" Paura?? io al tuo posto mi vergognerei "
Ferito, Tougo abbaiò:" Sono circondato da gente che mi fa la morale , e ne ho piene le tasche!"
Marc fremette. Si alzò dallo sgabello e andò diretto verso le valigie, le sollevò con un gesto possente e , confortando Alexandra con un mezzo sorriso, scomparve su per le scale.
Alexandra restò sola con l' Orco .
" Spero che non si mette anche lei, ora!" grugnì l'Orco, un po più calmo.
" io sono qui solo per Sho!" , rispose la donna.
Il suo tono era altezzoso , ma ormai era fatta. Tentò di rimediare :
" Lei mi accusa di averla giudicata ma si sbaglia. Lei soffre di crisi di paranoia."
Gli occhi di Tougo fiammeggiarono di rabbia :
" Ah ecco ! Avevo dimenticato: La psicologa è al lavoro ! Bene si tenga le sue diagnosi per sé"
" Lo farò di certo. Avrò già abbastanza da fare per ridare un po di equilibrio allo sfortunato figlio di un tale padre "
" Io odio l' arroganza. Ed io non ho il suo contratto fra le mani : Glielo avrei fatto a pezzi in un istante ."
" Magari ! Ma sappia che nessuno psicologo si sarebbe fatto scappare un simile oggetto di studio:l'angelo caduto , alcolizzato e ...."
Un singhiozzo disperato risuonò dal giardino più alto della scala . Alexandra si alzò di scatto e suo bicchiere si rovesciò sul tavolino .
" Sho!" Gridò lei .
" va tutto bene , piccolo , scusami !" , cercò di dire Tougo, mortificato .
Ma il bimbo fuggì .
" Aspettami!" , lo supplicò Alexandra correndo per la rampa . Prima di arrivare in cima , udì una parta chiudersi a chiave .
La povera donna si ritrovò in un corridoio dove si aprivano ben sei porte .
Quale di questa sei il piccolo Sho aveva sbattuto in faccia al duro mondo degli adulti , cosi crudele e insensibile ? Dalla quarta provenivano dei rumori strani , Alexandra si avvicinò e si accorse che quei rumori erano singhiozzi.
E cosi la giovane bussò e con tono dolce chiese: Sho posso entrare?
La porta si aprì e il bambino corse a gettarsi sul letto , nascondendole il viso.
Alexandra pensò fosse meglio non parlare dell'accaduto.
" Ci scommetto che tu sai quale camera mi è stata assegnata!"
" Sicuro !"disse Sho , tirando su col naso ." Tutte le mie governanti dormono sempre nella stanza verde, che comunica con la mia ", e subito le mostrò una porta che si apriva su un ampio vano, tappezzato di damasco verde scuro, che il sole inondava di luce.
Ai piedi del letto giacevano le sue due valigie.
" E cosi, se di notte hai paura , non devi fare altro che chiamarmi!", riprese Sho.
" Oh grazie! Cercherò di non abusare della tua cortesia . E tu , hai paura di notte??" , il bimbo s'irrigidì e Alexandra si morse la lingua. A poco a poco, le confessò a malincuore:" È papà. Spesso fa baccano. Si rigira nel letto e piange."
" Vuoi dire che ha gli incubi ? "
" Si .E poi grida. Sai, è cosi triste."
Alexandra ebbe un moto di collera verso quella specie di bufalo inferocito che stava di sotto col suo whisky tra le mani.
Che si ubriachi, faccia pure, ma che distrugga il proprio figlio , ah questo no ! Non poteva permetterlo! Cambiò argomento:" Mi mostreresti la casa?"
Raggiante , Sho saltò giù dal letto e la prese per mano.
" Vieni a vedere il bagno! C'è una vasca rotonda come una piscina!"
Era vero . Ma c'era qualcosa di molto più interessante: Sho aprì un armadio metallico a due ante e disse: " Vedi , è tutta roba mia! "
Là dentro c'era la più formidabile collezione di medicinali che Alexandra aveva mai visto. Un vero ospedale: Apparecchi per misurare la pressione , siringhe, guanti monouso e una quantità di strumenti di " tortura" di cui lei ignorava l'uso.
Vedendola turbata, il ragazzino infilò una mano in tasca e ne estrasse una grande busta .
" È tutto scritto qua dentro!" , le disse.
Fece scivolare il contenuto sulle ginocchia di Alexandra. Ricette, radiografie ed analisi si sparpagliarono al suolo.
" Bene!"
Doveva assolutamente chiamare Cordelia , lei le avrebbe spiegato tutto in fondo aveva detto di chiamarla per qualsiasi motivo...non era certa se contemplasse anche il" ho paura , che Tougo-orco che è sempre ubriaco e gira per casa e poi ho appena scoperto che c'è qualcosa che affligge Sho, oltre ad avere un orco come padre !!" ...
"Per caso, hai fame?"
" io non ho fame", constatò Sho." Ma capisco cosa vuoi dire "
" che intendi ? "
" tutti i grandi dicono : Devi mangiare per crescere"
Alexandra scoppiò a ridere:" Esatto, andiamo in cucina !"
" Vedi", le spiegò." Qui ci sono le medicine da prendere a cena . Qui c'è disegnato un cuscino : Queste servono per dormire. E la tazza fumante? Indovina !"
" Quello per la mattina ?" " e la forchetta e il coltello, che significano?"
" Pranzo !"
" ho inventato tutto io !" disse allegro il bimbo.
Percorsero il corridoio e il salone , ormai vuoto .
Nella cucina, un locale enorme dotato di elettrodomestici ultramoderni , trovarono Marc che sfogliava una rivista .
" Abbiamo un po' di appetito !"disse in modo molto infantile Alexandra.
Marc scosse il capo sorridendo .
" mi metterò subito ai fornelli .Forza sedetevi , tutti e due "
Alexandra , dopo aver riso sotto i baffi del tono usato dal maggiordomo , si guardò intono .
" sembra più un laboratorio di ricerca che una cucina !"
"È anche l'opinione di Rosario "
" Rosario ? E chi è?"
" una donna del villaggio che viene a ripulire la casa . Si occupa delle provviste e prepara il pasto di mezzogiorno. La sera..."
" Verrà la mia amica Ania ?"lo interruppe Sho.
Marc sussultò, come un animale braccato .
" Non lo so " , rispose troppo in fretta." La sera , dicevo , ce la caviamo da soli "
Alexandra, avendo capito che era un argomento delicato , evitò di chiedere di fosse Ania a Marc , ma a Cordelia nella telefonata che farà potrà chiedere ciò che vuole e pretenderà una risposta chiara e precisa , ormai voleva sapere .Cosa , ancora non si sa ...
Mentre Marc si dava da fare , Alexandra iniziò ad ammirare tutte le meraviglie della cucina : Il congelatore pareva un pozzo senza fondo, il frigorifero era l'ultimo modello sul mercato, con tanto di distributore di cubetti di ghiaccio e doppia fila di scomparti , il fornello aveva anche la piastra in pietra per cucinare senza grassi.
" Io sono pronto !" , annunciò Adrien , che ormai aveva allineato una mezza dozzina di capsule colorate.
Marc aveva improvvisato una grande insalata , decorata con olive nere e una rustica omelette al prosciutto.
Apparecchio per tre . Una volta che Adrien e lei furono seduti, quando le sembrò che la terza porzione fosse riservata a lui , Alexandra non seppe trattenere un :" Il signor Sakamaki non cena con noi ? "
" NO!"
Appena terminato il formaggio , Marc le fece un cenno : Il bimbo assonnato , ciondolava il capo.
Prendendolo tra le sue braccia , raggiunse il piano superiore , lo fece scivolare sotto le lenzuola e gli arruffò i capelli biondi .
Richiusero la porta piano .Alexandra si domandava come avrebbe trascorso questa sua prima serata . Erano solo le otto e mezza e tutto ciò che le rimaneva da fare era disfare i bagagli!
Come se lui l'avesse letta nel pensiero , Marc le sorrise :" Venga! Anche se qui non mi appartiene nulla , le voglio fare un regalo!"
Lei lo seguì e uscirono in terrazza .
Da una pianta li vicino , prese due sedie a sdraio e un plaid di lana .
Davanti a loro, i monti di Bavella si estendevano in un perfetto semicerchio.
I picchi si stagliavano nitidi contro il cielo stellato.
La base delle rocce si era già colorata di un ombra color indaco.
" Forza ora può fare tutte le domande che desidera !"
Alexandra sospirò:"Non so nemmeno da dove cominciare ! Sono cosi confusa !"
" Comincerò io, allora ,iniziando dalla mia modesta persona . Come lei ha già compreso, non sono un maggiordomo del tipo " la signora è servita"!"
" Lo so!" , disse divertita Alexandra." Lei è una guida alpina. O per lo meno lo è stato in un altra vita !".
La risata grave di Marc risuonò potente:" Non ci è andata troppo lontano! Io sono uno scultore . E sono rimasto vicino alle pietre, vede. Tra due colpi di scalpello , dò un colpo di scopa per terra. Mi prendo cura della casa . La faccio visitare , poiché è ancora molto ammirata . E in cambio posso venirci a mio piacimento!"
" in poche parole ha fatto un patto col diavolo "
" se per diavolo intendi Ka.... Tougo allora si ... Ho fatto un piatto con il più crudele e ripugnante diavolo "
Alexandra si insospettì molto ma lasciò correre , in fondo sapeva che da Marc non avrebbe scoperto nulla.
" Questa casa è magnifica : La invidio !", meglio continuare la conversazione come nulla fosse .
Marc tirò un sospiro di sollievo e continuò:" Sono molto fortunato. Per un artista , essere libero da ogni preoccupazione finanziaria e amministrativa è una benedizione . Il mio cervello non deve sobbarcarsi i problemi della vita quotidiana"
Il fresco della sera cominciava a farsi sentire.
Alexandra si aggiustò il plaid sulle gambe
" Ma è anche un devoto servizio che voi prestate al signor Sakamaki", sottolineò lei.
" Normale. Sono il più vecchio amico di Tougo"
" Perché gliene rimangono altri?"
Marc si drizzò velocemente:" Oh là! Vedo che si giudica la gente etichettandoli anche!"
Alexandra si difese:" Metto solo insieme i fatti. Ma non lascio la ragione prenda il sopravvento, mi creda!"
" sta pensando a Sho?"
" Si. Che il signor Sakamaki si imbruttisca con l'alcool , sono affari suoi . Ma che Sho ne soffra tanto fino ad ammalarsi, non lo accetto"
Marc le lanciò uno sguardo cosi spaventato che la ragazza restò a bocca aperta : Cosa aveva detto di cosi terribile?
"Cosi nessuno l'ha messa a corrente....?"
" Al corrente di cosa?"
Uno stridio di gomme sull'asfalto , sotto la terrazza , ruppe la calma della notte.
Una portiera sbatté, una risata di donna si fece sentire stridula. La voce di Tougo si alzò come su un palcoscenico: " Cara Josette , modera i tuoi ardori ! Siamo arrivati nel regno dei censori ! " .
La voce femminile , ridendo, rispose : " Ti ripeto che mi chiamo Samantha!"
" Allora cara Amanda , bevi un bicchiere, la notte è giova...ne! "
" Non Amanda , SAMA...."
Si udì un doppio " plouf!" vicino alla piscina .
Marc si alzò e disse senza nemmeno rivolgere uno sguardo ad Alexandra:" Sarà meglio io vada a prendere degli asciugamani!"
" Le auguro buona notte!"
E appena lo scultore scomparve nella casa, Alexandra si accorse che non aveva terminato la sua confessione.
Questo la contrariò molto. Nessuno, effettivamente l'aveva messa a corrente. Ma di cosa?

[1] ho pensato ( si ho pensato ... Non meravigliatevi ) che dovendo vivere in eterno il povero Tougo / Karl non poteva mica starsene con le mani in mano. E cosi aveva deliziato il popolo prima costruendo edifici e poi diventando politico.
   
 
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