Anime & Manga > Naruto
Segui la storia  |       
Autore: Promise     07/04/2009    11 recensioni
"Credo che ti ucciderò, scorfano" disse seria Karin
"Io invece ti darei volentieri un bacio, strega" rispose Suigetsu
Fanfiction SuiKa. Sono adorabilissimi. <3
Genere: Romantico, Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Karin, Suigetsu
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

La differenza tra l'amore e il sesso, è che il sesso allevia le tensioni e l'amore le provoca.

Woody Allen

6: 00
Salve a tutti ascoltatori di Radio Konoha! E’ qui il vostro DJ che vi da il buon giorno!
Oggi, prendetevela comodo! Rilassatevi! C’è il sole!
Uscite con i vostri amici e magari prendetevi un gelato!
Il vostro DJ vi augura una giornata da non dimenticare!

“Ma vaffanculo...”
Pronunciò, completamente coperta dal piumino invernale. Si, era primavera, ma lei era freddolosa.
Non esistevano stagioni particolarmente eccitanti o deprimenti per lei. Le stagioni perdevano importanza e tutto diventava un inverno grigio e solido. Non amava l’inverno grigio e solido che si era formato nel suo carattere. Ma lo sopportava e con gli anni aveva imparato a conviverci.
No, Karin non era la ragazza triste e solitaria. Cancellate questo dalla vostra mente.
Karin era nata incazzata. Niente di più, niente di meno.
Aveva una personalità particolare: il suo modo di portare i capelli, di indossare gli occhiali, di vestirsi... affascinava. I suoi compagni del corso, per un primo tempo pensarono pure di poter stringere amicizia, con la ragazza che adesso, stava uscendo lentamente dal suo “rifugio”.
Poi, però bastava parlare con lei pochi secondi che...
“Lasciami stare.”
Riusciva a smontarti così, in 2 secondi. Non voleva offendere, no, assolutamente.
Era solo un modo carino per dire di levarsi dalle palle.
Karin frequentava la National School of Arts di Konoha. E un motivo c’era.
La sua passione segreta era la regia.
I compagni di scuola erano tutti sfigati senza speranze. Ma almeno non rompevano eccessivamente.
Poi ce n’era uno, uno carino veramente... Sasuke Uchiha. Era uno strafigo pazzesco. Peccato che praticamente metà delle ragazze della scuola erano cotte di lui. Nah, troppo faticoso, non ne valeva la pena.
Forse l’unico punto veramente nero della scuola, quello che le dava più sui nervi era Suigetsu.
Era un coglione sfigato. Troppo cretino, per fare parte del gruppetto di Sasuke. Un poveraccio. Karin lo avrebbe carinamente preso a calci in mezzo alle gambe. Era... come dire ridicolo. Aveva un sorriso orribile, che faceva accapponare la pelle. E poi era così stupido, le sue battute non facevano MAI ridere, era sfacciato, sfacciatissimo e molto maleducato. Poi, era un fottuto figlio di papà, come quelli che sono firmati dalla testa ai piedi... La ragazza avrebbe potuto continuare per ore e ore. Ma doveva concentrare i suoi pensieri su qualcosa di più importante: il suo film-documentario su il degradamento generazionale, il compito in classe che aveva chiesto il professor Orochimaru.
La ragazza uscì dalla doccia e velocemente si asciugò i capelli, lanciando uno sguardo distratto fuori dalla finestra.
Oh, era una giornata schifosamente soleggiata.
Si guardò allo specchio. Pelle chiara, capelli rosso fuoco, occhi bellissimi.
Karin non era affatto brutta.
Con una smorfia finì di vestirsi. I soliti jeans sbiaditi e un po’ rovinati all’orlo e una felpa scura. Con un ultimo sforzo inflilò le scarpe da ginnastica e raccolse da terra lo zaino con i libri prepato la sera prima.
Colazione? Non importa, avrebbe mangiato durante il tragitto.
Alzando il cappuccio della felpa, con lo zaino in spalla, prese la sua “piccola cinepresa da viaggio” (ovvero un telecamera che usava nel caso avesse avuto bisogno di riprendere qualcosa), le chiavi di casa, il cellulare e uscì, velocemente, accennando un saluto alla sorella, che dormiva sul divano letto.
Karin non aveva genitori. C’era solo sua sorella maggiore Tayuya.
E per quanto Karin volesse bene a Tay, come amava chiamarla, anche Karin avrebbe ammesso di essere più responsabile di lei: ogni settimana un ragazzo diverso, una storia finita male, un tradimento... era così ingenua. Ci cascava sempre.
Ma parleremo più tardi della sua famiglia. Karin adesso, dopo una colazione consumata ad una locanda vicino, si trovava davanti alla sua scuola.
La National School of Arts di Konoha, non era una scuola come tante.
Era la più prestigiosa scuola d’arte di tutta la terra del fuoco. Le materie erano tantissime e gli esami di ammissione erano molto difficili. Se riuscivi ad entrare in questa scuola le possibilità erano due: o eri uno che ha talento, senso di sacrificio e del lavoro o eri un fottuto figlio di papà.
Karin era in gamba, ma con non pochì sforzi riuscì ad entrare nella scuola. Durante la domanda di ammissione aveva portato uno dei suoi video e la commissione, dopo 2 giorni l’aveva chiamata per un altro colloquio.
Dopo settimane di emozione, tensione e paura, non vi dico la gioia della ragazza quando scoprì la sua ammissione!
E mentre la ragazza incappucciata si apprestava ad entrare, invisibile tra un gregge (come Karin amava chiamare) di individui firmati dalla testa ai piedi, acconciature da schianto e auto talmente costose da consumare il guadagno di una vita di un operaio normale, farò una descrizione della scuola.
Allora, la scuola era un vero capolavoro architettonico. Era enorme, con stanze di tutti i generi.
C’era una palestra, una piscina coperta e all’aperto, un piccolo stadio, una serra, delle dependance per i professori e il personale scolastico, 10 aule per le 10 classi (usate per le materie standard/noiose come algebra, inglese, storia, letteratura etc.) 3 sale di registrazione, 2 sale di pittura/scultura/quellochevuoitù, 2 sale per le prove (munite di tutti gli strumenti possibili immaginabili), una sala per le prove di ballo, una sala per le mostre, una sala concerti, un teatro, la mensa, la biblioteca, la sala relax per gli studenti, la zona informatica, i bagni, l’infermeri, il parcheggio per gli studenti e i professori... E le varie aule adibite a varie discipline.
Tutto extra lusso. Mooolto extra lusso. Ma la National School of Arts era una scuola privata. Karin lo sapeva bene, e andava avanti a borse di studio e a realizzazioni di patetici filmini per i matrimoni, compleanni etc.
Tayuya cercava a suo modo di aiutarla lavorando al bar, ma i soldi erano veramente pochi. La scuola si “divorava” i gioielli, i quadri e anche la casa. Così la vendettero, e si trasferirono in un appartamento squallido, con dei vicini di casa antipatici e l’intonaco orrendo delle pareti.
Karin entrò nella scuola, correndo verso la classe e quindi evitando le risatine delle sue amatissime compagne di scuola.
Con fare veloce arrivò davanti alla bacheca scolastica, dove aveva affisso (con la tassa di 5 dollari a settimana) il suo annuncio, sperando che un bigliettino con i suo numero di telefono fosse stato strappato dal foglio. Mancava un biglietto! Voleva dire che qualcuno era interessato. Se l’affare andava bene, l’affitto di questo mese era andato. Mancavano solo le bollette, e l’iscrizione alla scuola. Oh, questa non è proprio una prospettiva così allettante...
La campanella di entrata suonò e subito....
Eccolo, con quel sorriso di merda, canzonatorio.
“Ciao strega!”
Suigetsu.
- Il maggior disprezzo è la non curanza, Karin – diceva la rossa a se stessa. E come un automa, facendo uno sforzo incredibile per non ricoprirlo di insulti, si sedette al suo posto, lasciando il ragazzo a parlare con un ragazzo disturbato che si chiamava Gaara (si diceva appartenesse ad una setta satanica) e un cretino, l’Uzumaki.
Si sedette davanti. Dove nessuno l’avrebbe potuta disturbare. Era un bel posto. Nessuno tendeva a sedersi davanti, quindi le seccature erano poche. La sua compagna di banco era Hinata Hyuga, una ragazzina con seri problemi di tutto.
Tutto sommato era sempre gentile e Karin la sopportava.
Hinata la salutò sussurrando e Karin tirò fuori i libri. Storia con il professor Kabuto. Quella checca incredibile. Che palle.
Il professore entrò in classe. E i ragazzi smisero di fare baccano. Solo delle ragazze dietro, Sakura e Ino continuavano a spettegolare con le loro vomitevoli risatine.
”Buongiorno ragazzi”
Il professor Kabuto non era uno di quei professori matusalemme. Era piuttosto giovane, laureato a pieni voti.
Non era brutto, anche se si capiva perfettamente il suo orientamento sessuale. Vestiva sempre elegante. Oggi indossava un completo di Roberto Cavalli, ieri un Dolce e Gabbana.
Era un uomo (oddio...) pignolo e saccente, e le sue lezioni erano piuttosto pallose.
“Bene, vediamo chi è presente oggi”
E con fare molto elegante estrasse dalla sua valigetta di pelle il registro (classe III C) e la sua amata stilografica.
Mentre il professore faceva i nomi, Karin, si fece una “mappa mentale” ( Karin adora fare le “mappe mentali” ) della sua classe.


Aburame Shino – Insettomane, nerd. Figlio di un professore.

Amane Shirashi * - Ragazzo apparentemente normale e tranquillo. Ha una passione per le scarpe. Io lo trovo banale.

Akimichi Choji – Ragazzo obeso con notevoli problemi di controllo della rabbia. Si dice pacifico ma è patetico.

Haruno Sakura – Oca patetica. Stupida e senza personalità. Se non veste chanel , esce fuori di testa.

Higuchi Kasumi * - Sempre malaticcia. Ogni scusa e buona per prendere la ferrari di papà e andare a fare shopping.

Hyuga Hinata – Ma come fa ad essere così tremendamente paurosa?

Inuzuka Kiba – Vuole salvare il mondo. E’ socio del WWF, della Lipu, di Greanpeace, di Amnesty International... ahaha. Peccato non sappia mantenere una sufficienza. E’ figlio di un presentatore tv.

Hozuki Suigetsu - Sto zitta che è meglio.

Izumi Karin – Oh, sono io!!!

Misora Tsugumi * - Ma come?!? Ha cambiato di nuovo colore di capelli? Non ho parole...

Namikaua Juugo - E figlio di un magnate della finanza. Ma è praticamente un esaurito.

Nara Shikamaru – Secchione. Nipote del fondatore della scuola. Lui di certo non paga nulla... che culo.

Rock Lee – Lo sportivo della classe. Ha gia un contratto con la Nike. Almeno così dice lui.

Sabaku no Gaara – L’indemoniato. Partecipa ad una setta, ha organizzato un Sabba ed è ricoperto di tatuaggi. Patetico.

Sanami Akira * - La tipica idol kawaii che a 4 anni faceva gia televisone. Adesso è una tipa da rehab. Tipo la Lohan.

Shimura Suguru * - Dongiovanni patetico. Fa il modello, ma non sa quanto fa 2x1. Ahaha.

Takahashi Ten Ten – Suo padre ha un’azienda famosa di armi da fuoco. Spero non sappia usar...

Uchiha Sasuke – Però.... Non sembra da buttare.

Uzumaki Naruto – ahaha... Coglione patetico. La Hyuga ha una cotta incredibile per lui. Io l’ho detto che quella non sta bene...

Yamanaka Ino – Peggio dell’Haruno. Oca che più oca non si può. E’ la tipica puttana della classe.

(*= personaggi di fantasia. Sono personaggi che avranno poco impatto nella storia. N.D.R)


Tutti presenti. Tranne l’Uchica.
”Bene, direi che possiamo iniziare!” disse il professore. Quel giorno sembrava di buon umore.
La porta si aprì improvvisamente.
”Mi scusi.”
Sasuke entrò in classe con il permesso firmato. Le ragazze della classe soffocarono con non pochi sforzi i gridolini. Karin cercò di fare finta di nulla.
Hinata era l’unica indifferente all’entrata. Ed è uno dei motivi per i quali Karin la sopportava.
Lui era parecchio carino. Aveva classe, era di buona famiglia... peccato che nel suo gruppo avesse dei coglioni, ma lui era veramente... Karin si diede un pizzicotto. Lei era diversa, non oca come l’Haruno.
Basta a queste cazzate che è meglio. Aveva cose più importanti in testa.
Il suo documentario e il biglietto dell’annuncio.
Chissa chi aveva pensato di richiedere il suo servizio. Chissa chi avrebbe pensato di richiederlo.
E per il documentario? Il professor (nonché vicepreside) Orochimaru ci teneva un sacco. Anche se era un tipo che metteva i brividi, era stato fra i primi che l’avevano aiutata ad entrare nella scuola.
Tuttavia Karin, mostrava diffidenza. Sebbene riconoscente era anche sospettosa nei confronti della “biscia”.
Doveva avere la testa fra le nuvole perché quella checca del professor Kabuto sbattè in libro di storia sul suo banco, facendole prendere un colpo. Risatine generali.
La ragazza arrossì violentemente per l’imbarazzo.
”Bene signorina Izumi, mi sa dire perché il 1941 fu un anno di svolta? L’ho vista parecchio attenta.”
Che culo! La ragazza aveva studiato la sera prima.
”Bene, Il 22 giugno la Germania attaccò l'Unione Sovietica, rompendo il patto di non aggressione, con l'Operazione Barbarossa. I russi furono colti ampiamente di sorpresa e i tedeschi conquistarono vaste aree di territorio, catturando centinaia di migliaia di soldati nemici. I sovietici si ritirarono, e riuscirono a portarsi dietro gran parte della loro industria pesante, togliendola dalla linea del fronte e riposizionandola in zone più remote. Una tenace e disperata difesa impedì alla Germania di conquistare Mosca prima dell'arrivo dell'inverno. La Germania, che si aspettava di finire la campagna in pochi mesi, non aveva le proprie armate equipaggiate per il combattimento nel rigido inverno russo...”
E un espressione stupita si dipinse sulla faccia di Kabuto.
“Basta così signorina. Stia più attenta in futuro.”
Karin fece un sospiro di sollievo. Hinata le diede timidamente una pacca sulla spalla.
Anche se questo la infastidiva, forse Hinata non era poi così male.
La campanella suonò dopo pochi minuti e la rossa si avviò verso l’armadietto.
Ripose i libri di storia e chiuse con una spinta.
“Ma tu guarda un po’. Adesso è pure una secchiona”
- Suigetsu.... – ringhio mentalmente Karin.
Lo sentiva parlare con gli amici. Con loro c’era anche Neji Hyuga e una certa Kin.
Ridevano tutti. Anche Sasuke. Karin era furiosa, ma come sempre fece finta di nulla
E se ne andò veloce verso la mensa.
Chiamare la mensa della National School of Arts mensa è come dare a Hinata della spavalda.
Insomma, era una specie di ristorante super chic. C’erano menù di tutti tipi e per gli studenti era gratis.
Karin usava prendere qualche dolcetto in più di solito e lo portava a casa per Tay. Con tutto quello che costava la scuola... Ed era vero, la scuola costava tantissimo. Ma chi usciva da lì otteneva subito un ingaggio.
Era praticamente un biglietto per il futuro. Frequentare quella scuola era un vero investimento. Per Karin era anche una rovina, ma lei ce la metteva tutta.
Karin prese il suo vassoio e scelse il pranzo: insalata con salmone, i mitici dolcetti alla crema, uno yogurt alla fragola e una bottiglietta d’acqua.
Velocemente si sedette al suo solito posto, appartato. Accanto a lei, si sedeva sempre Hinata.
E anche quel giorno la Hyuga si sedette accanto a lei.
“Sai, sei stata brava oggi!” disse
Karin sobbalzò. Hinata che parla? Allora i porci volano.
”Grazie” rispose secca la rossa.
Hinata non si scompose completamente.
“Ti va di ve..venire a casa mia oggi? Ho bi..sogno di ai..aiuto con letteratura.”
Karin la osservò. Cosa doveva fare? Pulire i piatti della settimana scorsa o accettare l’invito della Hyuga?
”Ok.” rispose Karin
Il visino di Hinata si illuminò.
“Che bello! Allora vieni subito dopo scuola... ovvero appena puoi, sempre se puoi”
Poi estrasse dalla graziosa borsetta un pezzo di carta e lo porse a Karin.
”Cos’è?” disse la rossa
“E’ la mappa... per arrivare a casa mia”
Meglio non chiedere a Hinata il motivo di una mappa per casa sua, pensò Karin.
Ed era vero. Lo sforzo che stava facendo la mora doveva essere gia incredibile di per sé.

“Hey Tay! Sono a casa” disse Karin neutra appoggiando la “sua piccola cinepresa” sul tavolo.
”Ciao Kairy, com’è andata a scuola?” disse una voce allegra dalla cucina.
Karin spalancò gli occhi. Tayuya allegra? Cos’era successo? I porci volano veramente allora.
”Sto preparando una torta... oggi festeggio” disse la sorellina sporca di farina, che stava cercando di rompere un uovo senza farlo cadere per terra.
”E per cosa?” chiese Karin sospettosa.
”Segreto! Te lo dirò stasera!”
Karin la guardò torva. Poi prese di nuovo le chiavi e la cinepresa e lo zaino.
”Dove vai?” chiese la sorella dalla cucina.
“Vado a fare visita ad una...”
“Okay, torna entro le 21: 00, o la torta la mangio tutta io!”

Forse meglio tornare alle 22:00.
La ragazza chiuse la porta e scese dalle scale.

Il “piccolo spazio felice” di Promise

Io adoro la coppia Sui – Karin.
Lo so che in questo capitolo avete sentito parlare veramente poco dei piccioncini.
Vi prometto che i prossimi saranno pieni di litigat... volevo dire di adorabili scene romantiche.

Il pairing è scelto. Quindi non vi preoccupate Karin non si metterà con Sasuke, ne con Kiba, ne con Lupo Alberto.
Spero vi sia piaciuto il primo capitolo, frutto della mia conquista del nuovo adsl! *balla contenta*
Commenti sono graditi!

   
 
Leggi le 11 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: Promise