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Autore: Julsss_    30/04/2016    7 recensioni
[DESTIEL AU CHE PRETENDE DI ESSERE UN PO' DIVERSA]
Colui che scrive e racconta questa storia, è Castiel Novak, uno scrittore alle prime armi che, per coltivare il suo sogno, si rifugia nella vecchia casa di montagna, dove incontrerà quell'uomo misterioso e tormentato dagli occhi verde smeraldo che si aggira tra i boschi suonando la sua chitarra. E, da quel momento, la sua vita sarà completamente sconvolta.
[AVVERTENZE]
- Il Rating potrebbe variare in ROSSO;
- ANGST FINALE.
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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Hallelujah































Epilogue











 




Caro Castiel,

adesso tu stai dormendo ed io sono qui a scriverti questa lettera senza nemmeno capirne il perché. Ma in realtà so…so che ti sto facendo solo del male coi miei silenzi. Questo che porto sulle spalle, è un peso troppo grande per me, e soprattutto poggiarlo sulle tue non mi sembra giusto.
Con le parole non sono bravo, lo sai, e spero che almeno questo pezzo di carta mi aiuti.

Non ti ho mai detto, in tutto questo tempo, il vero motivo per cui mi trovavo a vagare da solo per i boschi con la mia chitarra, sicuramente avrai pensato che fossi un pazzo, e come darti torto, Cas.
Non molto tempo fa mi dissero che ero malato di un male incurabile. Il mondo mi crollò addosso. Per giorni mi chiusi nella mia camera se non per uscirne qualche volta. Trovai da solo il coraggio di andare avanti e decisi di affrontarlo. Quindi cercai di combatterlo per i primi tempi, ma era troppo forte ed io troppo debole. Ogni volta che mi dava la speranza di sparire, eccolo lì che riappariva, torturandomi.
Dopo vari e vani tentativi decisi di finirla lì. Non volevo vivere in un luogo in cui sai di doverci passare l’intera vita, vedendomi man mano trasformarmi in qualcosa che non potevo riconoscere, e quindi decisi che, se il mio viaggio su questa terra stava giungendo alla fine, anche se troppo presto, avrei dovuto essere felice.

Presi la decisione di andarmene… così, all’improvviso. Non dissi dove sarei andato, o cos’avrei fatto da solo, seguii semplicemente il mio cuore.
Avevo sempre desiderato ritornare in questo posto; ho passato quasi tutte le domeniche della mia vita qui e mio padre mi ci portava sempre per pescare. Decisi di tornare nel posto in cui mi sentivo più a casa, volevo passare lì il mio ultimo anno di vita, e decisione presa non fu più mai azzeccata di così, perché non tu avevi perso il vizio di dire quella tua frase, e quando la dicesti, capii che eri tu.
I tuoi occhi erano la prova che non mi sbagliavo, non potevano ingannarmi. Erano dello stesso colore del lago, che mi rimasero impressi e non li ho più dimenticati.
Ci incontrammo una domenica d’agosto: cadesti dalla barca, perché non eri abbastanza forte. Risi, ma poi da lontano ti vidi abbattuto. Mi avvicinai allora, quando tornasti a riva. Eri seduto al pontile dove ci siamo incontrati la prima volta, dove ti ho aspettato la prima volta; volevo solo chiederti di giocare insieme, di sollevarti col morale, ma tu mi mandasti via dicendo:“Questa è proprietà privata, và via!”.
Non ti girasti nemmeno verso di me, ma potei comunque scorgere i tuoi occhi blu. Io ti chiesi scusa e me ne andai.
E dopo quella volta non ritornai più a Whitefish, perché mio padre venne a mancare e non ebbi più l’occasione di riascoltare ‘Questa è proprietà privata’.

Tutte le mie scelte mi portarono inevitabilmente a te, non l’avevo scelto, non l’avevo previsto.
Non so se incontrare te è stato destino, o come l’ultimo grande regalo della mia vita, so solo che con te io me ne sarò andato felice, nonostante tutto.

Quando arrivai al lago, la casa era abbandonata e capii che non ci sarebbe stata occasione di ripetere quella scena. La mia nacque più come una curiosità. Ma, incredibilmente, dopo qualche settimana, tu arrivasti.
In realtà non sapevo s’eri proprio tu, ma poi ti affacciasti alla finestra e, anche s’era notte fonda, ti vidi. Me ne andai, cercando di attirare la tua attenzione. Non ci riuscii, tu non uscisti, ma ormai sapevo che c’eri. Così ritentai il giorno dopo.
Bussai alla tua porta invano, così ti aspettai lì, al pontile, dove ci incontrammo la prima volta. Quant’ho aspettato per vederti di nuovo… e poi sei arrivato.
Era quasi il tramonto ed inciampasti. Come sempre un po’ rude, ti avvinasti e dicesti la tua famosa frase, quella frase per cui ancora ti ricordavo dopo tutti quegli anni. “Questa è proprietà privata!”. In un certo senso me l’aspettavo, ma che addirittura mi cacciassi… sei stato parecchio stronzo, Cas, come la prima volta. Ma potevo capirti, dopotutto non potevi ricordarti di me, eravamo troppo piccoli.

E non ti ho mai rivelato il vero motivo per cui conoscevo il tuo nome. Ti dissi che ero entrato in casa tua e l’avevo letto sullo stipite della porta… beh, non era affatto così. Non sono mai entrato in casa tua, non avrei potuto. 
Accadde lo stesso giorno in cui mi dicesti di andarmene, da piccoli. Tuo padre fece il tuo nome. Io lo sentii e dall’ora non l’ho più dimenticato, perché, diciamoci la verità, che nome è Castiel? Indimenticabile.

Non è stato affatto facile vivere insieme a te, portando questo peso addosso. So di averti deluso più di una volta coi miei silenzi, i miei segreti, non volevo recarti altro dolore, ma credo di averlo fatto ugualmente.
Mi dispiace, Cas.
Mi dispiace per tutto e spero che tu un giorno possa perdonarmi.
Mi auguro che tu riesca a portare avanti i tuoi sogni, perché vali, Cas.  

E poi quando ci baciammo la prima volta, fu un errore. Lo era, perché tu avresti potuto vivere tutta la tua vita con me, ed io non avrei potuto vivere la mia vita con te. Volevo andarmene e me ne sarei andato. Ma non riuscivo a lasciarti, i miei sentimenti per te sono sinceri. Ed ogni volta che ci siamo amati è come essere tornato a vivere.

Sei stata la cura temporanea che stavo cercando, Cas.

Grazie per tutto, grazie per avermi amato.

Tuo per sempre,
Dean










Angolo dell'Autrice che finalmente ha concluso una nuova storia: 

...spero non stiate piangendo troppo, girls. 
Ebbene, è sabato e siamo giunti alla fine di questa storia. Ringrazio tutti coloro che l'hanno seguita e recensita. Ma ringrazio in particolare Francesca (aka Lady Midnight) per la sua supervisione e gli incoraggiamenti. 
Fatemi sapere tutto quello che ne pensate, mi farebbe piacere come sempre. 
Inoltre, per chi segue Behind Blue Eyes, tornerò ad aggiornare dalla settimana prossima. E nel frattempo sto scrivendo un'altra fanfic... e siete avvisate, un Castiel porno pittore non potete perdervelo! xD *si spamma da sola* 
Bene, dopo questo romanzo, vi saluto. 
Alla prossima,
Juls

 
   
 
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