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Autore: LadyLicionda    02/05/2016    1 recensioni
Eiko Wadsworth scopre improvvisamente di soffrire di Disturbo Dissociativo dell'Identità, ovvero personalità multipla. I suoi problemi iniziano quando realizza che ogni personalità è dotata di una volontà propria, di desideri propri e di ambizioni uniche. Come se non fosse abbastanza, ognuna di loro si scopre ben presto innamorata di una persona diversa. Riuscirà Eiko a mantenere il suo segreto e a destreggiarsi fra le attenzioni romantiche di sette irresistibili ragazzi senza soccombere ai capricci delle sue eccentriche personalità? NOTA BENE: Per questa versione è previsto un finale multiplo (uno per ognuno dei ragazzi di KNB). Il rating potrebbe cambiare con il progredire della storia. I personaggi di KNB appartengono all'autore originale Tadatoshi Fujimaki, tutti gli altri sono personaggi creati da me.
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kiseki No Sedai, Nuovo personaggio, Taiga Kagami, Yukio Kasamatsu
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Come previsto, durante l’intera proiezione del film il mio viso  non si è separato neanche per un attimo dalla manica della maglia di Naoko, che ha accettato di sedersi accanto a me. Le mie mani non hanno allentato la presa sul suo braccio neppure per assaggiare gli invitanti pop-corn caramellati, che alla fine sono stati divorati senza pietà da Yoichi, seduto invece sulla poltrona alla mia destra. Non contento di avermi privata della mia unica golosa consolazione, si è divertito per la maggior parte del tempo a ridere della mia sfortuna, stuzzicando la mia paura e provocando le mie disperate reazioni ad ogni occasione. Se non mi fossi trovata in un luogo pubblico, affollato da sconosciuti, non mi sarei certo impegnata per soffocare le grida di terrore che minacciavano di squarciare la mia gola ad ogni scena del film, o ad ogni scherzo di Yoichi. A parte la mia fobia per il cinema horror, però, è stata una serata piacevole. Era da un po’, infatti, che non passavamo del tempo tutti insieme.

Siamo rincasati piuttosto tardi: sono già le undici passate. Non c’è da stupirsi se siamo stati rimproverati sia da mio padre che da mia zia, ma abbiamo assicurato a entrambi che la tarda uscita non ci impedirà di alzarci in orario domani mattina e alla fine ci hanno perdonati. Tatsuo, Naoko, Seiichi e Mikio sono ormai studenti universitari e non è insolito per loro rimanere fuori casa fino a serata inoltrata. Yoichi, Shizuka e Haruka frequentano le scuole superiori mentre io ho appena iniziato l’ultimo anno delle medie. Anche se Haruka ha solo un anno più di me, è piuttosto indipendente e poco incline a rispettare i coprifuoco imposti da zia Azumi.

Mi lascio cadere all’indietro sul materasso del letto. Ovviamente mi sono adoperata per accendere tutte le luci della mia camera. Nella mia testa continuano a ripetersi le scene più spaventose del film, come un disco rotto che riproduce sempre la stessa sequenza musicale. Provo a sfogliare la rivista dedicata agli amanti dei cani che ho comprato ieri. È piuttosto interessante, soprattutto la sezione che spiega come evitare gli errori più comuni che si compiono quando si adotta un cucciolo.

L’unico animale domestico in casa nostra fino a poco fa era Miyu, la gattina di Mikio. L’ha notata una mattina andando a scuola (all’epoca frequentava le elementari), abbandonata in uno scatolone sul ciglio della strada. Era così piccola da entrare nel palmo di una mano. Fin da bambino, Mikio è stato un amante degli animali e se zia Azumi non avesse posto un limite agli sventurati trovatelli che mio cugino aveva il permesso di adottare, l’intera villa Wadsworth si sarebbe trasformata in una fattoria.

Non passa molto tempo prima di rendermi conto che la lettura in cui mi sono cimentata non è abbastanza per distrarre i miei pensieri dal ripercorrere gli agghiaccianti eventi delle ultime due ore. I miei nervi sono ancora tesi come corde di violino e io temo che possano spezzarsi da un momento all’altro. Il silenzio che mi circonda in questo momento, inoltre, non contribuisce affatto ad alleggerire l’atmosfera. Se non avessi quattordici anni, non esiterei ad infilarmi in camera di Naoko per chiederle di dormire insieme, come succedeva spesso quando ero bambina. 

Mi siedo alla scrivania e accendo il computer. Mi destreggio fra diversi siti di manga finché non ne trovo uno la cui trama cattura il mio interesse e mi immergo in una nuova lettura. Rimango concentrata sullo schermo per circa un’ora, quando un inizio di sonnolenza si fa strada attraverso il mio corpo. Per nulla intenzionata a opporre resistenza, spengo il PC e mi infilo sotto le coperte lasciando accese le luci, ma non appena socchiudo le palpebre un fruscio risveglia tutti i miei sensi facendomi scattare in posiziona seduta.

«È solo un uccello notturno tra le fronde degli alberi», mi ripeto nella speranza di riuscire a convincermi. Ma una volta attivato, il congegno della paranoia rimane in funzione anche senza essere alimentato.

I miei occhi corrono freneticamente da un angolo all’altro della stanza in cerca dell’invisibile presenza in agguato. La parte più razionale del mio cervello continua a suggerirmi che sono l’unica persona nella camera da letto, ma il mio subconscio, ormai schiavo devoto della suggestione, mi impone di mantenere alta la guardia contro un pericoloso nemico inesistente. Per diversi minuti l’unico suono percepibile è il mio respiro pesante che, contro ogni previsione, ha l’effetto di tranquillizzarmi, inducendo nuovamente uno stato di sonnolenza. La mia testa scivola lentamente sul cuscino e la tensione che attanagliava i miei nervi inizia a sciogliersi fino a estinguersi del tutto. La percezione del piccolo mondo racchiuso fra le mura della mia camera si affievolisce progressivamente fino a catapultarmi in una dimensione sospesa tra il sogno e la realtà. Ogni cosa intorno a me perde a poco a poco la sua forma perfettamente delimitata entro confini fisici, diventando un’immagine sfocata e confusa che si fonde con quella più vicina. Ancora una volta le palpebre stanche calano sulla mia vista solo per riaprirsi con uno scatto non appena il battito di una mano sulla porta richiama la mia coscienza nel mondo sensibile.

«Chi è?», la mia voce esplode come il tappo di una bottiglia di spumante, mentre il mio cuore ricomincia a battere alla stessa velocità di una galoppata.

«Sono io. Posso entrare?».

Mi basta un secondo per riconoscere il tono gentile di Naoko attraverso la parete. Allungo la mano per afferrare la sveglia sul comodino: è quasi l’una e mezza, che cosa ci fa ancora in piedi a quest’ora? Non che possa dirmi dispiaciuta della sua visita.

«Certo, vieni pure», rispondo emergendo dalle coperte e mettendomi seduta.

L’anta si dischiude e la splendida figura di Naoko si manifesta, avvolta in una veste di raso semiaderente lunga fino al ginocchio. L’orlo inferiore impreziosito da un candido merletto.

«Sapevo che ti avrei trovata ancora sveglia», esordisce con un tenero sorriso sulle labbra di pesca.

Si avvicina al mio letto con il passo leggero di una ninfa e si adagia accanto a me.

«Non riesci ad addormentarti, vero?».

Alla sua domanda annuisco, portando una mano sul petto per ascoltare il mio cuore che ancora non riesce a calmarsi.

«Continuo a ripensare al film», confesso quindi, lieta di avere finalmente una presenza confortevole al mio fianco.

«Non posso biasimarti. È stato abbastanza spaventoso anche per me», le parole di Naoko raggiungono le mie orecchie come il canto melodioso di un pianoforte. So che è sincera e che in questo momento è l’unica persona in grado di comprendere il mio turbamento.

«Vuoi che resti a farti compagnia finché non ti addormenti?», propone infine, interpretando l’espressione supplichevole sul mio viso.

«Davvero lo faresti?», ribatto io, un po’ in colpa per la mia tacita ed egoistica richiesta.

Con un cenno della mano, Naoko mi invita ad infilarmi sotto le lenzuola e inizia ad accarezzare dolcemente i miei capelli. Il tocco delle sue dita è così delicato e familiare che il mio corpo si abbandona istintivamente ad esso. Ogni pensiero negativo si allontana dalla mia mente per essere sostituito dai ricordi più sereni della mia infanzia, prima di mutare in allegri e luminosi sogni. In lontananza percepisco la voce di mia sorella intonare una nostalgica ninna nanna, che guida il mio subconscio fino alle terre del greco Morfeo. Appena prima di perdere i sensi, le labbra di Naoko si posano sulla mia fronte sigillando il mio sonno fino al sorgere del sole.

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Nota d’Autrice: Con questa settima parte si conclude il primo capitolo e la nostra Eiko ha incontrato tutti i membri della Generazione dei Miracoli. Quale destino attende la nostra protagonista?
Se avete dedicato un po’ del vostro tempo a leggere la storia fino a questo punto, non esitate a condividere con me le vostre opinioni o le vostre critiche. Ogni vostra recensione sarà per me un prezioso aiuto a migliorare come scrittrice per regalarvi una storia indimenticabile ^.^

 

 

   
 
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