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Autore: LetMeSmile    03/05/2016    0 recensioni
Monotonia. Ecco la descrizione perfetta per la vita di Rose, non c'è che dire. Classica ragazza, niente di speciale. Ma spesso anche la più monocorde vita di sempre può dimostrarsi una montagna russa continua...
Genere: Commedia, Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Le settimane scorrevano velocemente e presto Rose si trovò nel bel mezzo dell’inverno. E c’era da dire che la neve su Toronto, seppur presente quasi sempre, rendeva quella città già bella di suo ancor più mozzafiato. L’appartamento dei genitori di Rose, e di conseguenza anche suo, dava sul lago Ontario e la ragazza spesso si perdeva a guardare la distesa di acqua seguita dalla CN Tower dal suo balcone. Oggi, però, non aveva tempo di perdersi nelle sue fantasie: Natale si stava avvicinando e con esso anche il tempo di comprare i regali, e Rose era terribilmente in ritardo. Chiuse il portone principale dietro di se e si diresse alla fermata del tram proprio di fronte ad esso. Con le cuffiette nelle orecchie era isolata dal resto del mondo, ma in una metropoli come quella in cui viveva nessuno avrebbe notato la differenza.
Era il settimo negozio da cui usciva senza un regalo per Alison, e stava iniziando a diventare stressante. Per Matt era stato facile: ogni anno si regalavano una felpa a vicenda, entrambi le amavano e ormai quello era diventata un abitudine che adoravano. Per Alison quet’anno voleva fare qualcosa di speciale, per dimostrarle quello che spesso non riusciva a dire a parole. Un’idea le balenò in testa: perché non comprare una bella cornice e metterci dentro alcune delle innumerevoli foto fatte insieme? Non era un qualcosa di preconfezionato, e ogni foto aveva una storia alle spalle che rendeva il regalo molto personale e originale, proprio come piaceva a lei. Con finalmente un obbiettivo preciso in testa, si avvicinò ad un negozio di articoli casalinghi, e trovato la sezione delle cornici si mise a cercare quella perfetta. Ne vide una bianca con dieci cornici dentro, era grande e la cornice bianca le permetteva di personalizzarla ancora di più. Soddisfatta, la comprò e si diresse da Sturbucks per prendere un caffè. Spinse la porta per entrare e si scontrò con qualcuno, senza, fortunatamente, cadere.
-Scusa- una voce roca disse a Rose. La ragazza alzò lo sguardo e rivide gli stessi occhi di quel giorno con Niall, che non aveva più visto da quel giorno, se non in sogno.
-Oh, non fa niente.- rispose lei. Si creò un silenzio imbarazzante. 
-Emh… Beh, che ne dici se ti offro un caffè?- propose il ragazzo, portandosi una mano dietro la testa.
-Ma non so nemmeno il tuo nome, chi mi dice che hai buone intenzioni?- chiese scherzando Rose, cercando di alleggerire l’imbarazzo.
-Beh, a questo possiamo rimediare. Sono Harry, Harry Styles.- rispose velocemente lui.
-Ed io sono Rose, Rose Miller. Allora, per questo caffè?- le parole uscirono fuori dalla sua bocca troppo velocemente per essere fermate.
-Oh si accomodi vostra signoria. Il caffè la attende.- disse Harry, spostandosi leggermente e con una leggera aria da maggiordomo per lasciarla entrare dentro al locale.
Una risata lasciò la bocca di Rose e finalmente l’aria torno serena. Dopo aver ordinato due caffè ed essersi seduti ad un tavolino vicino alla vetrata che dava sull’esterno, la ragazza si sentiva decisamente a suo agio con Harry.
Il cellulare di Rose vibrò sul tavolo dove era posato, e la scritta “Josh” seguita da un cuore illuminava lo schermo. Harry corrucciò la fronte.
-Dimmi Josh>> rispose Rose.
-Dove sei? Tra un po’ è ora di cena e tu sei fuori da tanto.- suo fratello le rispose dall’altro capo del telefono.
-Sono fuori con un..amico. Per le sette arrivo, di a mamma di non preoccuparsi. Ti voglio bene, a dopo.- e chiuse la chiamata.
-Emh… Ora devo andare. Mio fratello è a casa e mia madre darà di matto se non torno circa.. subito- disse con una risata Rose.
-Non c’è problema, dove abiti? Ti accompagno.- Harry si alzò dalla sedia e si diresse verso l’uscita, quando si girò per aspettare Rose.
-Oh, abito vicino ad Etobicoke, alla penultima fermata del tram sulla strada che costeggia il lago.- rispose leggermente imbarazzata lei: nessun ragazzo a parte Matt l’aveva mai accompagnata a casa, anche se era molto grata ad Harry.
-Perfetto, mi è anche di strada. Abito ad Etobicoke, vicino alla pasticceria.- La prese per mano e si diresse verso il parcheggio del centro commerciale.
Tirò fuori dalla tasca sinistra dei pantaloni le chiavi di un Range Rover, e cliccò il pulsante di apertura che fece accendere i fanali della macchina, prima di salir sul posto del guidatore affianco a Rose. Uscirono dal parcheggio su Queen Street e si inoltrarono nel traffico canadese verso casa. Dopo una quindicina di minuti la macchina si fermò davanti a casa della ragazza.
-Grazie mille Harry.- disse con voce esile.
-Non c’è di che, non potevo lasciarti per strada da sola sapendo di poterti aiutare.- rispose Harry.
-Ci vediamo a scuola?- chiese Rose.
-Certo, a domani Rose.- rispose Harry lasciando un bacio sulla guancia sinistra della ragazza prima di vederla uscire e far partire la macchina verso casa.
“Rose” le piaceva come usciva il suo nome dalle labbra di Harry, le piaceva senza una ragione precisa ma la faceva sorridere. 

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