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Autore: Mewpower    09/04/2009    3 recensioni
Un pericolo incombe su Konoa, un pericolo chiamato Akatsuki che vuole impossessarsi della forza del giovane Naruto Uzumaki. Ma un altro problema sembra preoccupare i personaggi di questa storia... Quando al sangue si mischiano le lacrime, quando alla disperazione si aggiunge l'odio, quando si è pronti a rischiare e a morire anche per amore!
Genere: Romantico, Triste, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga, Akatsuki, Naruto Uzumaki, Neji Hyuuga, Sakura Haruno
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Un fulmine a ciel sereno. Una voce invocante il suo nome fece per un attimo scuotere l’animo dell’Uchiha morente.
- SASUKE!-
Itachi si bloccò di colpo, capendo che le cose stavano peggiorando… Si voltò lentamente mostrando la sua faccia malconcia al nuovo arrivato, i due nuovi arrivati. La testa bionda dell’Uzumaki fu la prima cosa che giunse ai suoi occhi stanchi, irrequieti, preoccupati. Naruto era arrivato appena in tempo, scrutava l’ex compagno di missioni a terra e poi spostò lo sguardo sull’altro ancora in piedi, ma ridotto come lui.
- Non ti avvicinare a Sasuke!- gridò nuovamente mostrando i pugni chiusi.
- Non ti intromettere moccioso…- disse il moro guardandolo minacciosamente.
- Naruto, siamo due contro uno, calmati…- Neji cercò di far ragionare il compagno pronto a lanciarsi contro l’Uchiha che stava per finire l’amico.
- Stupidi, non vi conv…- ancora un attacco di tosse che lo mise stavolta in ginocchio.
Itachi non ce la faceva più, eppure non poteva fermarsi, era a pochi passi dal suo obiettivo finale, Sasuke era lì, doveva assolutamente andare da lui, almeno riuscire a sfiorarlo, gli bastava carezzarlo…
Uno spiraglio di luce, il primo faceva capolino da dietro le montagne che si scorgevano all’orizzonte, il nuovo giorno stava per iniziare e il tempo dell’Uchiha maggiore concludersi. Una nebbiolina di polvere ancora volteggiava nell’aria così come anche il fumo nero conseguenza delle fiamme dell’Amaterasu che avrebbero continuato ad ardere ancora per molto… Le prime ombre si facevano avanti, seppur esili e poco definite…tra queste quella di un ragazzo giunto in quel momento sul posto, di cui tutti si erano dimenticati, nessuno avrebbe mai previsto la sua entrata in scena proprio in quel momento… Male avevano fatto a dimenticarsene, perché stava per diventare lui il motivo principale del loro nuovo affanno. Una ciocca di capelli che dondolava qua e là, un passo stanco, un corpo ferito, ma un sorrisino di gioia malvagia, per nulla rassicurante, splendeva sul suo volto leso da un pugno di incredibile potenza… Il vederlo dopo il loro combattimento di qualche giorno prima fece riaffiorare il terrore nella mente dell’Uzumaki.
- Che ci fa lui qui?-
Togliendo la mano dal braccio rotto, la spostò sulla fronte per proteggersi dai primi raggi solari e rimirare meglio i presenti:
- Bene, bene…- sogghignò con soddisfazione – quattro piccioni con una fava…-
Itachi rizzò il capo senza, però, alzarsi da terra e con tono sconvolto:
- Deidara?!-
Il biondo fece di sì con il capo:
- Che bello, posso non solo sbarazzarmi di te, Itachi…ma pure del moccioso della Volpe e del tuo fratellino adorato!-
- Che diavolo dici? E all’organizzazione cosa racconterai dopo?-
- Nulla, considerando che sono tutti morti! Pain se ne andato e anche Konan sembra aver fatto lo stesso…-
Itachi sapeva bene di quanto Deidara lo odiasse: non solo era stato lui a costringerlo con la forza ad aggregarsi all’Akatsuki, ma per farlo lo aveva anche umiliato di fronte a tutti ed era questo ciò che più bruciava al Nukenin della Roccia…
- Ridotto come sono…non credo che potrò fare più niente…e poi quando mi ricapita più un occasione del genere! Ahahahahahah!-
Partì così una risatina diabolica da mettere i brividi. Con il braccio ancora funzionante cominciò a logorare la divisa scoprendo il petto. In corrispondenza del cuore vi erano dei fili di chakra che tagliò all’istante aprendo una cavità, un’altra bocca. Infondendo chakra e argilla all’interno di essa delle linee cominciarono a disegnarsi sul suo corpo, strisce di color blu mare lo stavano ricoprendo del tutto:
- Questo è il mio ultimo spettacolo, gente! Godetevelo!- esclamò guardando le future vittime della sua tecnica più distruttiva.
- Vuole farsi esplodere!- affermò Neji scrutando l’avversario con il Byakugan.
- Cosa?!- strillò Naruto guardando sconvolto l’amico. – Vuole autodistruggersi…?!-
Un vortice di vento cominciò ad avvolgere il biondo artista, girando armoniosamente intorno a lui come a rendere più elegante possibile la sua esibizione, la più bella…dopotutto l’arte doveva essere esplosiva!
Preso dall’impulsività, spinto a fare qualcosa si scaraventò verso Sasuke, in modo tale da poterlo allontanare dal Nukenin, in modo tale da cercare di salvarlo, anche se sapeva che era tutto inutile…ma voleva forse stargli vicino, almeno dirgli un’ultima cosa prima di morire, o magari sentiva la necessità di non abbandonarlo nemmeno in quel caso…Naruto non lo avrebbe mai lasciato solo. Arrivato nello stesso punto in cui si trovava pure Itachi,che si trovava ancora accucciato al suolo e incapace di reagire, si sentì afferrare la maglia e mentre perdeva l’equilibrio si accorse che era stato Neji:
- Stai giù!- gli gridò prima della fine.
Una luce bianca, un lampo che partì dal folle suicida si propagò tutt’intorno, rendendo lo sfondo paesaggistico di un unico colore, rendendo tutto l’ambiente cieco. Un assordante rombo di distruzione ruggì con ira e voglia di annientare qualsiasi cosa incontrasse sul suo cammino. La terra si levò al cielo, il cielo divenne terra, il sole timoroso di essere colpito indugiò prima di farsi completamente vedere, di sorgere da dietro le montagne, troppo lontane per essere ferite. L’esplosione fu immensa e non risparmiò nessun animale nel raggio di dieci chilometri, nessun arbusto, la vita era stata completamente azzerata. Quando i primi colori ritornarono a dipingere la distesa deserta ciò che era accaduto fu chiaro: un incredibile cratere aveva sostituito l’immagine di Deidara, il cui corpo era stato completamente spazzato via, nessun resto. Le fiamme nere dell’Amaterasu nonostante tutto persistevano, anzi erano diventate di proporzioni gigantesche, veri muri di fuoco che con energia continuavano ad incendiare…il nulla. Iniziarono a precipitare dal cielo frammenti di roccia, nati dall’erosione della terra e delle rocce là intorno, pioggia di detriti di tutte le forme piombavano al suolo percuotendolo…fino a che uno di questi non colpì qualcosa. Un cespuglio d’orato riemergeva dalla terra, in parte sotterrato, ma ancora in salute. Lo dimostrò il fatto che quando un sasso gli finì sopra quest’ultimo vibrò tutto e una faccia sporca e ferita riaffiorò in superficie tossendo. Con lentezza si alzò ancora stordito dal terribile rumore e con la vista appannata. Vedeva sfocato, ma vedeva. Era ancora vivo!? Nonostante tutto era riuscito a salvarsi, aveva qualche taglio, ma era ancora in quel mondo. Avvertendo un leggero mormorio dietro di sé si voltò scorgendo il compagno Neji sotto ad un cumulo di macerie. Si precipitò su di lui accorgendosi che aveva gli occhi aperti e respirava:
- Neji, stai bene?-
- Sì…- rispose con affanno- aiutami a tirarlo fuori.-
Tirare fuori chi? Sotto ai detriti insieme a lui vi era pure Itachi…
- C...cosa è successo? Come facciamo a…?- domandò poi incredulo
Neji lo fissò con gli occhi stanchi:
- La Rotazione suprema…è lei che ci ha salvati…-
La sua tecnica era riuscita a contrastare un’esplosione tanto violenta… La potenza dello Hyuga era incredibile… Naruto doveva la vita all’amico.
- Grazie…- disse lui con un po’ d’imbarazzo.
- Come ci comportiamo con lui?- riprese subito Neji squadrando l’Uchiha in fin di vita. Fu in quel momento che Naruto si ricordò dell’amico:
- E Sasuke? Dov’è?!-
Ansia, afflizione, il timore di averlo perso… Si guardò intorno turbato, sudando freddo: le fiamme nere che continuavano ad ardere li circondavano e gli impedivano di scorgere gli oggetti più lontani. Ma ad un tratto un ombra scura, massiccia, non era una sola persona, erano in due, immagine lontana, affatto nitida, appariva fra il fuoco demoniaco facendo sperare per un attimo il giovane Uzumaki. Bruciavano minacciose, bocche scarlatte dei cerberi infernali che con gli artigli avvolgevano e ferivano chiunque si avvicinasse loro. Ma Naruto doveva scoprire se là dietro c’era il suo compagno, perché non poteva lasciarlo solo, aveva promesso che l’avrebbe portato a casa…vivo…sì, era ancora vivo, imprigionato in quella gabbia di fuochi! Corse verso quel muro, ma fu fermato da un’ esclamazione:
- No, Naruto!-
Quella voce, quella soave voce…
- S…Sakura?!-
Ebbene sì. Accostandosi di poco scorse a malapena una ciocca rosea e il coprifonte dell’amica…
- Che ci fai qui…?- domandò timoroso non capendoci più niente.
- Ero qui molto prima di te…- il tono era spento, malinconico, non sembrava neppure lei.
- Svelta vieni fuori! Le fiamme stanno crescendo!-
- Non temere…C’è Sasuke con me…non ho paura…- la sua voce era priva di forze…
- E come sta?...Come avete fatto a…-
-Dorme…L’ho protetto con una barriera particolare che mi ha insegnato Tsunade…-
Non proseguì, le parole le se fermarono in gola.
- Stai piangendo…?-
Calde lacrime di dolore iniziarono a scendere dalle sue guance brutalmente scottate dalle selvagge vampate. Provò a strozzare i singhiozzi e con loro anche la verità…
- È morto, Naruto…come Hinata è morto anche lui…-
Si chinò con il corpo maciullato dalle fiamme sull’Uchiha spirato, la cui pelle era già sbiadita, ma manteneva la freschezza nonostante il calore atroce che li fasciava. Due frecce dritte al cuore, due colpi mortali e acuti che lo spezzarono all’istante. Le gambe quasi cedettero, il cuore a stento continuava a battere…
- Cosa…?- la voce gli andò via e con lei anche ogni luce che lo animava. Gli occhi divennero cupi a poco a poco, mentre la bocca tremolante lasciava uscire parole insensate e incomprensibili. Un’altra persona era sbiancata, incredulo di fronte a quanto detto: Neji aveva assistito alla scena e cercava con lo sguardo un appiglio, che lo sostenesse, che lo confortasse…non poteva credere che la cugina fosse scomparsa e che non l’avrebbe mai più rivista…no, non ci credeva. Ciò che lo fece star ancora più male fu il vedere discendere delle lacrime sul viso del biondo amico, una pioggia incontrollabile e che mai immaginava di poter osservare. Non riusciva neanche a concepire con la fantasia un Naruto piangente. Ma l’angoscia era immensa, il mondo gli era crollato addosso in pochi secondi, la morte di due cari amici che non era stato capace di difendere. Piangeva silenziosamente senza lamentarsi, solo un farfugliare di parole e lo sguardo fisso contro il fuoco ardente, che saliva e saliva e offuscava sempre più l’immagine della rosa a poca distanza da lui. Lo Hyuga ammirava la drammatica scena, ma aveva la testa altrove: il nome di lei rimbombava in lui, il suo candido viso, le sue tenere mani, tutto cancellato in un colpo, chissà come, chissà da quando…Si morse il labbro talmente tanto da renderlo violaceo e si interrogava sul perché, perché proprio a colei che meno meritava di fare quella fine…
Come per rispondergli, come se fosse stata capace di intravedere i suoi pensieri dai limpidi specchi afflitti, Sakura trattenne con sforzo le lacrime confessando la sua colpa:
- È successo tutto per causa mia…non sarebbe morta se non fosse stato per la mia impulsività, per la mia follia…- non ce la fece a continuare.
Avrebbe voluto aggiungere un altro fattore, il peggiore fra tutti che l’aveva portata a quell’orrido gesto…la gelosia. Ma era impaurita dalla reazione di lui, il quale sicuramente più teneva alla piccola Hyuga, non ebbe il coraggio di affrontarlo, ma almeno era riuscita a dichiararsi come la responsabile. Una lingua rovente sfiorò pericolosamente la guancia del biondo facendolo come svegliare dall’incubo di quel tormento, illuminando per un attimo il buio che lo circondava e lo rendeva esanime.
- Non…non può essere vero…- mormorò lui asciugandosi di fretta le gocce di pianto – non è stata colpa tua-
Ma lui non poteva capire, non avrebbe mai capito.
- Invece sì, Naruto-kun…- continuò lei accennando un amorevole sorriso – e non merito altro che morire…-
A quell’ultima affermazione Naruto sgranò gli occhi riuscendo ad intravedere la ragazza tra l’incendio, cosparsa da violenti solchi dovuti al calore insopportabile e contornati la orribili crosticine tendenti al marrone:
- Ma che dici? Forza, vieni via di lì!- accennò un passo per avvicinarsi, ma la voce di lei lo fermò nuovamente:
- Non ti muovere!!!-
La decisione e la grinta che la caratterizzavano erano tornate a galla, ma poi ripiombò il rimpianto:
- Per favore, lasciami qui…almeno così potrò stare con lui…-
Da quel punto non disse più nulla, non fece più una mossa. Naruto aveva perfettamente intuito come stavano le cose: lei non avrebbe mai abbandonato lui, perché c’era Sasuke al centro dei suoi pensieri, l’unica cosa che la lasciava in vita era lui ed ora che non c’era più proseguire ad esistere sarebbe stato un inferno. Adesso le cose erano chiare pure a Sakura: lei voleva bene a Naruto, davvero molto, ma era Sasuke colui che veramente amava, con il quale voleva trascorrere il resto della sua esistenza…per sempre. L’Uzumaki scorgeva i due amanti abbracciati l’uno all’altro e il cuore sorrideva. Almeno loro sarebbero stati felici, perché insieme, uniti per l’eternità… ma lui…
Una vampata maggiore fece indietreggiare di un passo il ragazzo che per l’eccessivo calore si coprì il viso, cercando di non distogliere mai lo sguardo dai due amici oramai quasi inghiottiti per intero dalle fiamme. Il nero fuoco danzava armoniosamente accompagnando la partenza dei due ninja, che avrebbero dovuto affrontare un viaggio lungo, ma che li avrebbe portati alla felicità che da tanto desideravano. La passerella di fiamme di faceva sempre più accesa, l’ora di incamminarsi era giunta. Con voce calma, ma intrisa ancora di lacrime, la rosa salutò i compagni con il sorriso sulle labbra:
- Perdonatemi…addio!-
La morsa incendiaria ricoprì definitivamente i due, costringendo Naruto ad allontanarsi da loro. La temperatura era eccessiva da sopportare. Fuggendo dalla gabbia di fiamme il biondo rimirò per l’ultima volta quella prigione che si ridusse lievemente una volta consumati i due prigionieri. Un soffio di vento rinfrescò il corpo accaldato del ragazzo, un piacere momentaneo destinato a concludersi presto, troppo presto. Neji non disse nulla. Si limitò ad abbassare il capo, pregando per quelle anime che avevano appena intrapreso un lungo cammino, pregando per la cugina, sempre con il cuore incredulo e per niente convinto. Naruto spostò gli occhi al cielo osservando come una leggere banda di fumo, dal colore più chiaro rispetto alle altre, volteggiasse allegra verso le nuvole dalle sfumature arancio. E con un ultimo sospiro, con un’ultima lacrima, salutò pure lui i suoi cari:
- Addio, amici miei-



Eccoci giunti al capitolo più tragico della storia...rileggendolo mi sono quasi commossa (devo ammettere che mi è piaciuto) e mi auguro che anche voi possiate giudicarlo positivamente. Fatemi sapere! Ok, passo subito ai saluti:

_neji4ever: La mia fanfiction ti piace? Sono contentissima! Possiamo dire che la tua vendetta contro Sakura in questo capitolo si è realizzata (anche se è un po' brutto a dirsi...) Va beh, ciao, ciao!

_ EroSennin: Davvero ti ha fatto uno strano effetto il Susanoo? Beh...sinceramente lo conosco solo per via manga e forse ci siamo fatti delle opinioni differenti^^. Comunque ancora mille grazie per le recensioni che lasci!!!

...un saluto anche a coloro che hanno la mia fanfiction tra i preferiti e cioè:
akatsukina fur immer
 Alechan
 AmyGoku
bleachnaruto
 ChibiGoku
 crybaby92
 Crystal Alchemist
 danachan94
 dcran
 EroSennin425
 ery twohands
 GoHaN
 Helkamirie
 Hinata1992
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 Lebron
 Lele 91
 Liby_chan
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 Lonely Angel
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 naruxhina
 Nilan
 PetaloDiCiliegio
sakuraehinata
sandgaara
sonny
Targul
 titans
 trasgressione93
 Tsukiyama
 __JUN__

E che dire se non alla prossima e a tutti i miei auguri di Buona Pasqua!!!!!  
Mewpower
  
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