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Autore: Hisokagirl    09/04/2009    2 recensioni
Odio e amore.
Facce della stessa medaglia?
Uno non può vivere senza l'altro.
L'amore più carnale, e sdolcinato.
L'odio più insensato e terribile.
Genere: Romantico, Dark, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? (E se ...), Raccolta | Avvertimenti: Contenuti forti
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The different Faces of love

1. Taiyou no Sumika

[KakaIru; 1163 parole]

Un passo lento, per quella via in salita che ormai era diventata la mia strada abituale: una mano in tasca, l'altra che teneva delicatamente il solito libro, coprifronte sistemato obliquamente sull'occhio scarlatto, e capelli che, ormai rassegnati, cadevano sul volto stanco. Sarei dovuto andare a letto, una cena veloce e poi via. Ma non potevo: non potevo terminare la giornata senza vederlo. Non potevo, senza aver aspirato il suo profumo di menta, senza aver osservato quel volto color ambra sfigurato – e abbellito - da quella cicatrice che padroneggiava sul naso delicato. Senza aver passato la mano tra quei capelli morbidi, irrealmente colorati di nero e di aver sfiorato le sue labbra carnose ed invitanti.

Appuntamento a mezzanotte sulla residenza del sole, picco più alto di tutta Konoha.

Non potevo più sottrarmi alla deviazione serale, perchè ormai ne ero intrappolato, come una mosca in una ragnatela.

In quella montagna, si poteva osservare il tramonto come in nessun altro luogo, o l'alba se si preferiva. Ma in ogni caso, lo spettacolo si poteva definire unico.

«Ehi » sussurrò una voce all'improvviso; si poteva quasi dire che fosse imbarazzata «Sei venuto anche oggi »

«Ne dubitavi? » Alzai lo sguardo, sapendo con certezza a chi appartenesse quella voce. Ed eccolo, delicatamente appoggiato alla ringhiera di sicurezza, a guardare il cielo scuro. Troppo scuro e senza stelle.

«Sì » L'uomo si alzò di scatto, il volto che ormai tendeva a viola «Ho sempre paura che tu cambi idea; riguardo a noi intendo »

«Ormai non potrei più Iruka »

Lo strinsi forte andando con le dita, a sfilarmi la maschera, quel poco che bastò a baciarlo.

Dio, quanto desideravo quelle labbra.

«E' sbagliato Kakashi » sibilò, beandosi dei leggeri baci che io stesso gli donavo.

«E chi l'ha deciso? Tu? »

«E' sbagliato, punto e basta » dichiarò poi, allontanandosi di qualche millimetro dal mio volto.

Quella frase lasciava ogni sera le sue labbra, quasi fossero accuse; e ogni sera – inevitabilmente - anche lui, Iruka Umino, si lasciva andare a gesti forse troppo sentimentali per un Ninja.

Questo non voleva dire che io non pensavo alle conseguenze di quella relazione, anzi... L'unica differenza era che io non davo a vedere niente.

Per quanto fosse difficile tenere nascosto tutti i miei veri pensieri, ci provavo.

Quando non si ha una maschera che cela abilmente le tue emozioni, le cose si fanno più difficili; e io lo avevo imparato a mie spese.

Ricordavo ancora quando, in quella notte dominata dalla nebbia, lo strinsi più forte del solito confessandogli tutto quello che provavo; quella notte in cui presi le sue labbra, temendo - e aspettando - una reazione ben diversa da quella che invece mi riservò Iruka.

Era passato poco meno di un mese da quelle notte.

E io, grazie a lui, mi ero dimenticato il fatto di essere il maestro di Naruto, Sasuke e Sakura, il team più disastrato dopo il vecchio team dei Sennin.

Mi ero dimenticato – o quasi – di Obito, di Rin, di Minato, persone morte anche per causa mia.

Ma sopratutto mi aveva fatto dimenticare cosa voleva dire essere solo.

Sapevamo di andare contro a molte regole.

Ma entrambi avevamo deciso di infrangerle, insieme.

«Ormai non potrei più tirarmi indietro, tu sei mio » Alzai il braccio, andando a delineare il profilo della sua spalla, del suo collo terminando con una mano dietro la nuca.

Delicatamente sfilai il fermaglio sistemato nei suoi capelli corvini, e ripresi a baciarlo.

Mi guardò un attimo, sorpreso di quel gesto così semplice e innocente.

«Stai meglio così » dissi come se quella risposta potesse spiegare tutto.

Lo vidi avvampare, mentre si scostava leggermente una ciocca, dietro l'orecchio: negli occhi si poteva quasi intravedere una sottile eccitazione.

All'improvviso sbuffò, in segno di resa.

«Ci riesci ogni sera » mugolò poi, avvicinandosi. Con un gesto veloce avvinghiò le sue dita con le mie, cominciando ad accarezzare con la bocca il mio collo, le guance e le labbra... che coprì teneramente con le sue.

E di nuovo un fremito gli percorse il petto, al semplice tocco della mia mano.

«Kakashi te l'ho già detto. Non voglio spingermi più in là »

Sorrisi. «Io sì »

Iruka non rispose, non si mosse, solo un silenzio assorto in chissà quali pensieri.

Rimasi a guardarlo, mentre intorno calò un silenzio tutt'altro che reale; Guardai il cielo, quella notte non c'era la luna.

«Però non ti prenderò, se non lo vorrai anche tu » sibilai allontanandomi «Non voglio che l'uomo che amo, abbia questo tipo di ricordi »

Questa volta non un sorriso piegava il mio volto, serio e ancora nudo.

Feci un passo verso la discesa che mi riportava a casa, quella sera l'appuntamento era durato meno del previsto.

«Però sappi che quando vorrai io sono qui »

Ancora silenzio in quella notte irrealmente buia.

Poi un rumore, quasi un sussurro riconducibile a parole esistenti.

«Che... » una lacrima , pizzicò i suoi occhi, senza scendere lungo le guance abbronzate «che hai detto? »

«Che sarò qui quando vorrai » Avevo solo una cosa da dire, però... però non riuscivo a dirla. Che cose banali le parole.

Forse era per questo che ne usavo molte, ma mai quelle giuste.

«Non quello idiota »

E solo adesso capivo, che avevo detto tutto pur non sapendo di averlo fatto.

«Sai che non lo dirò » la voce quasi divertita, ironica, di chi ha capito.

«L'hai già fatto e... » si avvicinò lento mentre con una mano mi spingeva, divertito, sull'immenso prato verde che tracciava i limiti della scogliera. « Sinceramente mi basta »

Non risposi. E perchè avrei dovuto farlo? Il mio sguardo, la mia espressione dicevano tutto quanto ciò che c'era da dire. Contento, sorpreso, frustrato.

Famelico, cercò le mie labbra con successo, facendomi perdere in quei suoi occhi castani.

Audace e dannatamente prudente.

Chiuse gli occhi, con la chiara intenzione di godersi quel bacio in ogni istante; quelle cicatrici che gli ornavano il volto, erano davvero marcate.

Un pensiero stupido, che mi passò per la mente in un momento decisamente sbagliato.

Rischiavamo la vita ogni giorno. Sia io come jonin, sia lui come chunin.

«Qualcosa non va Kakashi? » sibilò boccheggiando l'aria, toltagli dal bacio.

«Devi promettermi una cosa »

«Eh? »

«Tu non morirai nella missione di domani. Vero?» Tono sbagliato, così risuonava come un ordine.

«E' un ordine? » rispose lui, un sorriso sulle labbra gonfie.

«Mmm... Sì »

«Allora va bene »

Una risata seguì le sue parole, poi l'ennesimo bacio stavolta più corto e dolce degli altri.

«Domani non morirò »

Un ultimo sguardo al cielo, un ultimo sguardo alla luna invisibile e un ultimo sguardo a lui.

«Tornerò Kakashi, tornerò qui »

«E io ci sarò ad aspettarti »

Sopra di noi, una scia luminosa tagliò il cielo: una stella cadente.

Una sola promessa, anche se sapevo che nulla dura per sempre.

Un solo desiderio passò per la testa.

Iruka ed io saremmo rimasti insieme.

[Per sempre]

NdA: Dovevo farla ùOù
Questa è la mia coppia preferita in assoluto ùù
Volevo fare una lemon, ma non ci sono riuscita xD
Quindi mi accontento di stà cosa qui xD
Comunque, questa la dedico alla Mitsuki19 e a Etellenie ùù
Perchè? Perchè odiano questa coppia xD
Baci.
Poo




Allora questa sarà la prima di una raccolta su pairing diversi.
Ho già in mente qualcosa ma  poi scriverò tutto nella prossima.
xD



















  
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