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Autore: NeroNoctis    09/05/2016    2 recensioni
All'apparenza Daniel è un normale ragazzo di 20 anni, amante delle più svariate cose e con uno spiccato sarcasmo. Ma nasconde semplicemente la sua vera identità, quella di un soldato dell'organizzazione Sephiroth.
Organizzazione che caccia "Loro", creature assetate di sangue che vagano per il mondo, che a prima vista non sembrano avere un obbiettivo, ma che tramano qualcosa da dietro le quinte, perseguendo un oscuro obbiettivo. E proprio "Loro" hanno sterminato la famiglia di Dan anni prima.
In un mondo dove "Loro" si nutrono di umani, Dan dovrà viaggiare per trovare la sua sorellina scomparsa e vendicarsi delle creature che han cambiato per sempre la sua vita.
Sullo sfondo paranormale popolato dai Wendigo, prenderanno vita numerosi personaggi il cui destino di andrà ad incrociarsi con quello di Daniel e della sua partner Lexi, per svelare un segreto rimasto sepolto per anni.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Sephiroth'
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La mano di Daniel carezzava dolcemente la spalla di Lexi, che di tutta risposta teneva gli occhi chiusi e sorrideva. I due erano ancora a letto, coperti solo da un leggero lenzuolo bianco, fresco al tatto e piacevole da sentire sulla pelle. I ragazzi erano rimasti avvinghiati per davvero tanto tempo, fortunatamente nessuno aveva avuto la piacevole idea di irrompere nella stanza rovinando quell'atmosfera che si respirava. 
«Ci vorrebbe una sigaretta.» esclamò Daniel, con aria pensierosa ma al tempo stesso estremamente seria. Lexi lo osservò dubbiosa. «Ma tu non fumi.»
«Lo so.» sorrise. «Ma fa atmosfera. Cioè, in tutti i film dopo aver fatto le cosacce si fuma una sigaretta, chissà per quale arcano motivo.»
«Le cosacce? Hai detto seriamente "le cosacce?"» chiese lei, mentre cercava di trattenere una risata che, alla fine, ebbe la meglio. Daniel rise insieme alla ragazza, rendendosi conto di essere in una situazione così bella e surreale da non riuscire a prenderla sul serio.
«Ciò non toglie che la sigaretta fa atmosfera.»
«Si, anche nel poker fa atmosfera. Hai mai visto una partita di poker senza un banco di fumo sopra il tavolo?»
«Saranno diversi tipi di atmosfera. Anche se in entrambi i casi ci sono le coppie.»
Lexi si sollevò leggermente, adagiandosi con la testa su di lui, che ricambiò poggiandole una mano sulla sua chioma castana. Era un gesto che si ripeteva miliardi di volte tra loro due, sin da quando erano piccolini e avevano dormito la prima volta assieme, per scappare entrambi da qualche incubo, anche se, era sempre Daniel quello ad alzarsi di notte in preda a qualcosa di oscuro, qualcosa che Lexi adesso sapeva. Col passare del tempo Daniel riuscì a mantenere la calma, ma le dormite assieme restavano, con lui che si rilassava a carezzare i capelli di lei.
«Non solo le coppie...» disse lei.
«Fortunatamente noi non avremo mai dei terzi incomodi. Finirebbero per essere brutalmente uccisi.» disse lui, serio. Lexi sorrise.
«Allora è vero che sei geloso.»
«Solo delle cose di cui mi importa. Sarò geloso anche di Ice, il nostro futuro Siberian Husky. E di Christopher, nostro figlio.»
Lexi scattò in piedi sul letto. Letteralmente in piedi. Daniel la osservò. Era bellissima, certo, il fatto che non indossasse nulla aiutava molto a renderla più bella di quanto non fosse già, ma era davvero bella. A quella vista Dan arrossì leggermente, nonostante i due avessero praticamente fatto tutto poco prima. Si concetrò sui suoi occhi, osservò la sua bocca che si piegava in un sorriso, le sue guance... ah, quanto era fortunato.
«Frena, Rambo! Non abbiamo mai parlato di avere un cane! Per quanto ne sai potrei essere allergica al loro pelo.»
Daniel si sedette, afferrando la ragazza e buttandola violentemente sul letto, bloccandola in una presa leggera. «E' inquietante il fatto che tu non abbia contestato sul nostro futuro figlio. Poi sei allergica solo alle noci.»
«E' inquietante il fatto che tu ti ricordi a cosa sono allergica.»
«Beh, se un giorno mi lasci posso sempre lanciarti le noci contro per pura vendetta.»
Lexi si fermò un attimo, anche se tecnicamente non aveva molta libertà di movimento dato che era ancora bloccata nella lenta presa di Daniel. «Ti lascio? Quindi io e te stiamo...»
Dan lasciò la presa, indicando con fare teatrale il letto e alludendo al fatto che entrambi fossero nudi. «Non vado mica a letto con qualunque cosa si muova.»
«Ah tu no? Perchè io...»
Lexi non finì la frase che si ritrovò un cuscino sul volto, iniziando l'ennesima battaglia di cuscini. La cosa durò per un paio di minuti, fino a quando in stanza non entrò Jake, che notando i due in quelle condizioni, uscì senza dir nulla. Lexi imprecò, mentre Dan la incitava ad andare, cosa che lei fece dopo essersi rivestita. Successivamente fu Daniel ad imprecare, seppur con un lieve sorrisino soddisfatto in viso.


Lexi incontrò Jake che camminava sul prato poco lontano dalla tenuta. Era serio in viso, indossava una canottiera nonostante la temperatura si fosse abbassata di un bel po' di gradi e aveva una mano fasciata, con le bende sporche di sangue. Era pallido in viso, sudato, con espressione sofferente.
«Jake?» disse lei, raggiungendolo.
«Potevi finire benissimo di farti scopare dal tuo amorino invece di correre da me.»
Lexi sembrò aver ricevuto uno schiaffo in pieno volto, non tanto per la frase in sè, ma per il fatto che Jake non si era mai rivolta a lei così, anche quando era visibilmente cotto. Gelosia? Possibile? No, non avrebbe senso, o almeno credeva.
«Potresti evitare di parlare a sproposito.»
Jake rise. «Ma sì. Meglio evitare. Cosa ti porta da me, dolce fanciulla?»
«Volevo solo parlare, sei praticamente entrato e scappato via.»
«Forse non volevo vederti, non trovi? Ogni qualvolta che mi sei attorno non ti sopporto. Non ti ho mai sopportata. Soprattutto adesso, con mister Daniel qui tra noi. Con la sua sorellina ritrovata. Ah, che bel quadretto familiare! Lo preferivo da depresso con una vita schifosa, forse è meglio toglierla di mezzo quella Tessa, non prima di averle dato due colpi, tanto quel Simon non ha l'aria di uno che reagisce se gli rubano la ragazza.»
Lexi non rispose, fissò semplicemente Jake con disprezzo, fino a dargli uno schiaffo in viso, lasciandogli l'impronta della mano. Non riusciva a credere alle sue orecchie, proprio no. Il ragazzo che aveva davanti non poteva essere la stessa persona con cui era cresciuta, la stessa persona con cui aveva riso, con cui si era confidata. Quella persona che si era preso una cotta per lei per poi diventare praticamente un migliore amico, un fratello. Un ragazzo che nonostante non si vedessero da anni, dopo qualche secondo sembravano recuperare ogni mancanza. Quel ragazzo che fino a pochi giorni prima dell'arrivo di Daniel era lo stesso, dolce, premuroso Jake. Pensò che probabilmente il ragazzo avesse litigato con Dan, ma i due non si erano praticamente parlati. Era semplicemente impazzito? O era davvero geloso? Si ripetè ancora che non poteva esserlo, conosceva il Jake geloso, non era così strano, scontroso... non lo sapeva, non voleva nemmeno saperlo, si limitò a girarsi ed andare via, mentre Jake le urlava qualcosa di poco carino contro. Si rintanò in cucina, dove i suoi genitori stavano conversando con Victor, che annunciò di dover tornare alla base per sistemare le ultime faccende. 


Daniel intanto si era rivestito. Uscì dalla stanza, incrociando Tessa e Simon che si apprestavano a fare una passeggiata nella natura. «Poi dobbiam parlare!» disse ridendo Dan a sua sorella, che gli sorrise di rimando, mentre Simon fece l'occhiolino al ragazzo.
«Stavo per dirti la stessa cosa, sappiamo abbastanza.»
Daniel rise. «Allora mi risparmio i dettagli!»
«Affatto, vogliam sapere tutto.»
Daniel annuì, accompagnando i due fuori, per poi dividersi. Dan camminò verso una figura in lontananza, che riconobbe essere Jake, mentre Tessa e Simon andarono nella direzione opposta. Man mano che si avvicinava era abbastanza sicuro di vedere anche Lexi, ma notò che il ragazzo era da solo con il pugno poggiato ad un albero, il solito albero dov'era solito riposare. Che strano, pensò. Avevano già finito di parlare? Beh, c'era un solo modo per scoprirlo.
«Dov'è Lexi?» gli chiese, appena arrivato.
«L'ho mandata via.» rispose lui, secco. Non lo guardò nemmeno in viso, anche se sembrava stranamente teso.
«Ascolta, riguardo-»
«Fermo.» rispose Jake, staccandosi dall'albero e puntando un dito verso Dan. «Se vuoi parlare facciamolo lontano da qui.» detto ciò, Jake si allontanò, con Daniel che si vide costretto a seguirlo.


Camminarono per almeno dieci minuti, entrando in una rete di alberi più fitta di quella che c'era vicino casa di Lexi. Proseguirono per altri cinque minuti, finendo in uno spiazzale con alle spalle un piccolo ruscello, mentre alle loro spalle un muro di alberi bloccava la visuale. La natura faceva da padrona in quel luogo, con Dan che si accorse che dopotutto, Jake aveva bei gusti per scegliere i posti dove discutere, o fare a pugni, su quello doveva ancora essere sicuro, dato che Jake non aveva proferito parola per tutto il tragitto. 
«Eccoci qua.» esclamò Daniel, fissando Jake.
«Già...» Jake estrasse una pistola, puntandola verso il ragazzo, che rimase immobile. «Eccoci qua.»
Dan deglutì, conscio di non avere vie di fuga. Era già la seconda volta in meno di quarantotto ore che aveva una pistola puntata contro, e ne aveva già abbastanza. Chiunque probabilmente avrebbe alzato le mani, o avrebbe cercato di fare qualcosa, lui invece non si mosse, si limitò a fissare impassibile Jake, nonostante la tensione si fece viva dentro di lui.
«Non ti sembra di esagerare? Capisco che Lexi ti piaccia, ma così è troppo.»
Jake rise, mantenendo la presa salda sulla pistola. Dalla postura era evidente il suo allenamento, il suo essere Nezakh. Era fermo, deciso, senza il minimo segno di esitazione, ma c'era qualcosa nel suo sguardo... qualcosa che tradiva la sua calma. Sembrava allarmato, spaventato, ma non voleva farlo notare.
«Non c'entra Lexi. O meglio, c'entra ma non come pensi tu, o lei. Se non lo faccio... ci saranno conseguenze. O almeno questo era quello che sarebbe successo prima, ma adesso è troppo tardi per me. Le medicine non hanno effetto, è finita.»
Dan non capiva. Medicine? Conseguenze? Di che stava parlando?
«A che ti riferisci?»
«Mi riferisco al mio compito. I Flamboyant mi hanno ordinato di catturarti, se non lo faccio prendono Lexi. L'ho trattata male, le ho detto cose orribili... dovevo tenerla al sicuro.»
Dan cercò di mantenere la calma, ma non era affatto facile. I Flamboyant era abbastanza palese che puntassero a lui, ma se avrebbero coinvolto la sua ragazza... no, era decisamente troppo. 
«Perchè lavori per loro?»
«Per la cura, ovvio no? La cura contro la trasformazione in Wendigo.»
Daniel trasalì, Jake se ne accorse. Quindi anche lui era stato infettato? Sempre se esisteva una sorta di infezione... secondo Victor i Flamboyant facevano esperimenti sugli umani, quindi Jake era forse vittima di questo esperimento? Era plausibile, dopotutto potevano minacciarlo direttamente così, ma a che pro? Jake abbassò l'arma, togliendosi la benda dalla mano. Dan notò la mano completamente emaciata, distrutta e sanguinante. La mano di un Wendigo. 
«Peccato che mi abbiano praticamente condannato. Ormai la trasformazione non si ferma... continua, continua.»
«Perchè vogliono me? Perchè sperimentano sulla gente?»
«Cosa? Oh, ti riferisci alla favoletta Sephiroth? I Flamboyant stanno cercando una cura. Sono i Sephiroth a creare i Wendigo.»
Dan scosse la testa. «Si, come no.»
«Vogliono te per creare l'antidoto. Noi siamo uguali Dan, ma tu sei quello puro.»
Il ragazzo non rispose.
«Proprio non capisci? I Sephiroth sono riusciti a creare un Wendigo di Rango S, quel Wendigo si chiama Daniel Walker.»
Dei brividi percorsero la schiena del ragazzo. Lui un Wendigo... non poteva essere vero. Jake stava mentendo, voleva semplicemente che credesse a quella farsa per portare a termine la sua missione. I Sephiroth che creavano i Wendigo poi, era la miglior falsità che il ragazzo aveva sentito in vent'anni. Che senso avrebbe cacciare coloro che crei?
«L'Uomo di Ghiaccio. Scommetto che lo conosci. E' un Wendigo Originale, colui che appare a noi poveri esperimenti... ma vedo che non sei convinto...»
Jake si alzò la maglia, mostrando una cicatrice sul fianco. La stessa cicatrice a forma di morso che Daniel possedeva. 
«Non è un morso. E' il taglio dell'esperimento. Le foto che Simon ha trovato non erano Flamboyant. Era una delegazione di Sephiroth che apriva la gente e li trasformava. Questa cicatrice... un memento dei Wendigo sperimentali... e tu, tu sei un Rango S. Daniel, i Flamboyant ti cercano per creare una cura, non vogliono ucciderti! Nel mio cellulare si trovano tutte le informazioni, ti prego di credermi... ma adesso per me è troppo tardi. Non posso stare con Lexi, con la sua famiglia... con voi. Mi sto trasformando e tu... tu dovrai uccidermi. Ti prego, uccidimi. Uccidimi e va da loro, scappa via prima di far del male a coloro che ami...»
Dan scuoteva la testa. Aveva gli occhi incollati alla cicatrice di Jake, non poteva essere un caso. Lui era... uno di Loro? No, no, no! Però, dentro sè sapeva che era vero, lo sentiva. Jake lo richiamò, lanciandogli la pistola. Dan afferrò l'arma, puntandola verso quel ragazzo che condivideva il suo stesso destino. «Non posso.»
«Ti prego...» Jake iniziò a piangere, lacrime che ben presto divennero insanguinate. I suoi occhi si tinsero di bianco e la ferita alla mano iniziava ad estendersi. «Ti prego...» sussurrò ancora, ma prima che la trasformazione continuasse, Dan premette il grilletto, perforando la fronte del ragazzo. Si avvicinò a lui, estraendo il cellulare dalla sua tasca. Cercò per qualche minuto, fino ad imbattersi in un fascicolo riservato. Quello che trovò era la conferma di tutto: Daniel da bambino, era disteso su un lettino di una sala operatoria. Intorno a lui un equipe medica armeggiava dentro il suo fianco, mentre un uomo di spalle fissava una lavagna luminosa con la dicitura "Previsione: Wendigo Rango S"



Note dell'autore:
Mi scuso per il ritardo, ma son stato mega impegnato e ho avuto anche la febbre... febbre che ancora mi accompagna! Purtroppo non ho i capitoli pronti, quindi li scrivo lo stesso giorno della pubblicazione, ma dovrei tornare puntuale alla pubblicazione nel weekend salvo imprevisti. Ne approfitto per ringraziare tutti coloro che seguono e recensiscono la storia, spero che sia all'altezza delle vostre aspettative. Quando avrò maggior tempo libero correggo anche gli errori di battitura dei capitoli precedenti, che ne hanno qualcuno sparso qua e là. (Ho la pessima abitudine di non rileggere, linciatemi, vi capisco.)
Passiamo alle curiosità time! Eccetto i primi quattro capitoli, il resto dei capitoli portano il nome di diverse canzoni, quindi andate a farvi una cultura musicale a suon di Sephiroth! 
With love, Marco/NeroNoctis



   
 
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