Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: TheMadHatter16    10/05/2016    3 recensioni
Seth Clearwater ha 21 anni e non ha alcuna intenzione di avere storie serie. Non perché voglia solo divertirsi, ma perché troppo spaventato dall’idea di fidanzarsi con la ragazza che ama e poi doverla lasciare a causa dell’imprinting per un’altra.
Christine “Chris” Drew è una ragazza di 20 anni. È una studentessa universitaria di veterinaria. È appassionata di animali e vuole saperne di più sui misteriosi lupi avvistati nel bosco di Forks. Cosa scoprirà su queste misteriose creature?
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Quileute, Seth Clearwater
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CAPITOLO 2
“Interviste”
 
Appena mi risvegliai, mi accorsi di essere nell’auto di Mel.
“Ti sei svegliata, finalmente” esclamò Mel.
“Che.. che è successo?” domandai confusa.
“Di tutto. Appena sei svenuta sono arrivati altri due lupi che hanno preso in bocca il cadavere del ragazzo di pietra e lo hanno portato via. Il lupo che ci ha salvate, invece, vedendo che non riuscivo a farti rinvenire, mi ha fatto cenno di salire sulla sua schiene e caricare anche te, poi ci ha riaccompagnate fino al limitare del bosco ed è scappato.
“Cioè non ha tentato di aggredirci?” mi stupii.
“Assolutamente no. Neanche gli altri due lupi si sono mostrati minimamente aggressivi verso di noi”.
“Molto strano” convenni “Le voci che dicono che non siano aggressivi verso gli umani devono essere vere”.
“Quello che mi incuriosisce è quel ragazzo. Insomma, era velocissimo, estremamente forte e aveva gli occhi rossissimi” disse Mel.
“E aveva le mani assolutamente gelide, non come quelle una persona normale che ha freddo, ma come quelle… di un cadavere” aggiunsi io.
“E non ha sanguinato! I lupi lo hanno smembrato e non ha perso una goccia di sangue” terminò Mel.
“Potrebbe essere un robot” ipotizzai io “una specie di androide. I lupi hanno riconosciuto che non era umano dall’odore e lo hanno distrutto”.
“E se fosse stato una specie di fantasma o addirittura… un vampiro?” fece Mel. Scossi la testa.
“I vampiri non esistono Mel!”
“E se fosse una specie di virus? Tipo quelli che fanno diventare zombie...”
“Mel, tu hai visto troppi film sulle epidemie mortali” conclusi. Mel alzò le spalle e accese il motore dell’auto.
 
La mattina seguente io e Mel ci vedemmo alle dieci per studiare in biblioteca. Io ero stanchissima perché non avevo quasi chiuso occhio la notte prima. Continuavo ripensare a quello che avevo visto nel bosco e a sognare uomini gelidi d’acciaio e lupi con fauci enormi.
 “Mel e se oggi non andassimo a studiare?” le proposi.
“Come non ci andiamo? Dobbiamo studiare per “Parassitologia e Malattie parassitarie degli animali domestici”, abbiamo l’esame fra venti giorni!” obiettò Mel. Eravamo davanti alla biblioteca e stavamo riflettendo sul da farsi, se entrare o meno.
“Appunto, c’è tempo, per una volta non succede niente. Ho saputo che questi lupi potrebbero essere collegati ai nativi americani Quileute che abitano giù a La Push, nella riserva” spiegai.
“Questa storia l’avevo già sentita, ma che hai intenzione di fare? Intervistare qualcuno di loro?”.
“Sì, più o meno” risposi “E’ sabato mattina oggi, la maggior parte della gente non lavora”.
“Uff… e va bene, mi hai incuriosito, possiamo provarci” cedette Mel. Vittoria!
 
Una volta arrivate alla spiaggia di La Push, ci rendemmo conto che l’intervista era molto più facile a dirsi che a farsi. Era piuttosto imbarazzante fermare gente per chiedere informazioni su lupi e leggende.
“Be’, da chi cominciamo?” mi chiese Mel.
“Non saprei” risposi.
“Non mi dirai che adesso ti vergogni” si burlò di me Mel.
“Sì e non poco. Potremmo chiedere alla signora col cane” proposi indicando una donna di circa settant’anni che passeggiava con un piccolo maltese.
“Anche, oppure al signore con la nipot…” Mel non fece in tempo a finire la frase che fu beccata in pieno da una pallonata in testa.
“Claire! Ti ho detto mille volte che non devi tirare la palla in testa alla gente. Scusami, ti sei fatta male?” fece un ragazzo Quileute che poteva avere circa venticinque anni. Era lì con una bambina sui nove o dieci anni, probabilmente la sorellina. Era lei ad aver tirato la palla.
“No, tranquillo, non più di tanto” mormorò la mia amica massaggiandosi la testa.
“Scusami, signorina” si scusò la bambina. Mel le sorrise e le disse che non importava.
Il ragazzo fece per andarsene, ma io lo fermai.
“Scusa, siamo due studentesse di veterinaria, potremmo farti qualche domanda? Stiamo facendo una ricerca sui lupi che si aggirano nel bosco di Forks…”. Il ragazzo deglutì rumorosamente, pareva a disagio.
“Da-davvero? Io in realtà non ne so molto a riguardo…” rispose lui, ridendo imbarazzato.
“Dicono che le leggende Quileute parlino di lupi” lo incalzò Mel.
“Be’… dovreste chiedere agli anziani della riserva, noi giovani non conosciamo queste leggende. Ora scusatemi, ma devo andare, devo badare alla piccola Claire” tagliò corto il ragazzo e ci abbandonò lì.
“Sembravaun po' a disagio, non trovi?” osservò Mel.
“Molto a disagio. Qui gatta ci cova, io non ci credo che i giovani Quileute non ne sappiano nulla” confermai.
Notammo che il ragazzo di prima stava parlando con altri due ragazzi che erano arrivati in quel momento. Erano tutti e tre molto alti e piazzati.

Poco dopo il ragazzo con la bambina se ne andò e rimasero lì solo gli altri due. 
“Chris, pensi che siano giocatori di rugby quelli? O magari di basket?” fece Mel.
“Mel, che cosa vuoi che ne sappia?”.
“Be', evidentemente l'aria di La Push fa proprio bene a questi ragazzi, sono tutti carini!” ridacchiò la mia amica.
“Mel, siamo qui per fare ricerca, non per rimorchiare!” sbuffai.
“Guarda, ce n’è uno che mi sta fissando. Quello più alto, col ciuffo che gli cade sugli occhi” esultò. Era vero, uno dei due la stava guardando. Vidi che si sorrisero a vicenda. Mio Dio, Mel era capace di rimorchiare anche di mattina in spiaggia.
“E se andassimo ad intervistarli?” propose.
“Oddio, Mel, non è che ci facciamo una figuraccia? Già il ragazzo di prima con la bambina ci ha trattate con diffidenza”.
“Ma dai, a quale ragazzo dispiace se due ragazze gli fanno qualche domanda? Forza, andiamo” mi incitò e iniziò ad avvicinarsi a loro.
La seguii, riluttante. Pensare che all'inizio era lei quella titubante ed io quella sicura di voler intervistare degli sconosciuti... 
 
Eccoci al secondo capitolo, questa volta un po' più lunghino del primo, ringrazio tutti quelli che hanno aggiunto la mia storia alla seguite e alle preferite e grazie a Mrs Styles01 e Piccolasognatrice2 che hanno recensito! Se vi va, lasciatemi una recensione per farmi sapere cosa ne pensate della storia, un bacione a tutti! :)
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: TheMadHatter16