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Autore: Lilyan    16/05/2016    1 recensioni
Una sorta di POV Draco, un ragazzo che dopo la guerra deve riprendere in mano la propria vita quando non resta più nulla se non il passare inesorabile del tempo...
*
Una piccol Drarry che giaceva nel mio PC da molto tempo e che ho ripreso in mano ripromettendomi di completarla...saranno una decina di capitoli credo...
Se vi va leggete e lasciate un commento.
Grazie!
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Harry Potter, Pansy Parkinson | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Contesto generale/vago
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2. Consciousness

E’ ormai un mese e mezzo che vai una volta a settimana dallo psicomago e cosa hai risolto? Praticamente nulla.

Narcissa ti manca da morire, le giornate passano una dopo l’altra senza suscitare in te il minimo interesse e, benché tu ti sia impegnato a trovarti dei passatempi, questi dopo un po’ ti annoiano e irritano da impazzire.

Nulla quindi, a parte il fatto che incontri Potter sulla porta dello studio ogni stramaledetta volta.

E se tu non fossi convinto che la tua vita faccia già abbastanza schifo e che il destino stia giocando pericolosamente con i tuoi nervi, ci crederesti anche che potrebbe essere una buona occasione per fare ammenda. Per domandare perdono, almeno una volta e sinceramente, per tutto quello che hai fatto di male durante la guerra. E potresti spiegare anche (ma chi ci crederebbe?) che tu davvero quelle cose non le volevi fare e che eri solo un ragazzino stupido e spaventato. Dopotutto, con un padre come Lucius cosa ci si poteva aspettare?

Ma la vita è cattiva, vero Draco? E non ha messo Potter sulla tua strada, ancora una volta, per questo. Ti vuole fare solo del male, mostrandoti ancora, ancora ed ancora tutto ciò che non potrai mai avere. E il tuo cuore ogni volta perde un piccolo frammento.

Quindi, quando stai per andartene dall’ennesima seduta e trovi Potter ancora seduto su uno dei divanetti, mentre ti fissa con un sorriso imbarazzato, pensi solo che, forse, non hai ancora pagato abbastanza per tutti i tuoi crimini.

“Ma non doveva essere andato via già da un’ora?” Pensi tra te e te chiedendoti come mai sia tornato indietro. Avrà di certo dimenticato qualcosa.

Ti avvii quindi a passo deciso verso la porta di uscita facendo solo un cenno con la testa al suo indirizzo.

Il tuo sangue però si gela, al pari di un incontro ravvicinato con un dissennatore, quando lo senti dire: - Malfoy, ti va di andare a bere qualcosa? -.

Ok fermate il mondo.

Tutto si fa improvvisamente ovattato intorno a te e senti caldo, troppo caldo in quell’angusta sala d’aspetto.

Primo, cerchi il modo di riprendere a respirare senza sembrare un patetico pesce che annaspa fuori dall’acqua. Secondo, tenti, con non poco sforzo, di non sembrare un babbeo quando ti volti verso lo sfregiato e lo guardi per comprendere se le tue orecchie hanno sentito davvero quello che credi abbiano sentito. Terzo, ma gli occhi di Potter sono sempre stati così verdi e brillanti?

L’ansia si impossessa di te e tutto sembra inizi a vorticare nella stanza. Un attacco di panico, proprio ora non sarebbe una bella figura davanti al Bambino Sopravvissuto. No, non sarebbe proprio indicato. Te li vedi già i titoloni sul Profeta per l’ennesima figuraccia, mentre il grande ed eroico Potter ti porta in braccio al San Mungo dopo che sei svenuto nella sala d’attesa del tuo psicomago.

Ti sforzi pertanto di sembrare odioso e altezzoso come al tuo solito e, diciamocelo, non ti riesce nemmeno così male. Quindi, squadrandolo ed alzando un sopracciglio, come se avesse detto la sciocchezza più grande del secolo, butti lì la prima cosa che ti passa per la testa – Mi spiace Potter, ma vedi, ho parecchie cose da fare, magari un’altra volta… - e raccogli le ultime forze che ti restano per uscire dalla porta senza nemmeno attendere una risposta.

*

Un’altra volta? Che diavolo intendevi Draco dicendo a Potter “magari un’altra volta?”. Mentre sprofondi nel lussuoso divano del salone del Manor sai già che Potter non ti chiederà mai più di uscire a bere qualcosa con lui. Non ci sarà mai un’altra volta per voi. E mentre stringi tra le mani un cuscino, stritolandolo senza nemmeno accorgertene, vedi la tua patetica vita scorrerti davanti agli occhi e Blaise che ti osserva preoccupato, come al solito, mentre appoggi la testa all’indietro e sospiri rumorosamente.

Dray va tutto bene?” la voce del tuo migliore amico ti sembra così distante. “Draco!” Insiste. Magari se lo ignori ancora un po’, se ne andrà e tu potrai crogiolarti nella tua tristezza e nella tua apatia.

Dopo quelle che sembrano ore, ma potrebbero essere passati anche solo pochi minuti, le tue orecchie vengono ferite dagli urletti di Pansy che discute animatamente con Blaise della tua – inesistente – vita sociale.

Li adori i tuoi amici, ma quando fanno così li rinchiuderesti per sempre nelle segrete del Manor.

Mentre cerchi di riacquistare il pieno contatto con la realtà ed assumi una posizione più consona ed elegante sul sofà, riesci a comprendere solo le parole Ministero, Ricevimento, Domani, Potter.

E solo quel nome riesce a farti risvegliare e venire i brividi da testa a piedi.

*

Per l’ennesima volta, sono riusciti a trascinarti fuori di casa contro la tua volontà. Che accidenti ci fai al Ministero vestito di tutto punto nemmeno tu lo sai. E per cosa poi? Per l’investitura di Potter come Capitano della migliore squadra di Auror dell’Inghilterra.

Un momento… Ecco che cosa ha fatto lo sfregiato tutto questo tempo! Solo ora ti rendi conto che non era sparito davvero, ma che stava continuando la sua vita. Lui, come del resto tutti gli altri, stava andando avanti, o almeno è quello che vuole che la gente veda… Perché dallo psicomago ci va anche lui e tu lo sai e, chissà, da quanto tempo!

Ma tu invece cosa stai facendo veramente? Chissà perché, mentre osservi Potter parlare con il Ministro della Magia, ti stai facendo tutte queste domande. O forse hai sempre voluto evitare di fartele per non aprire gli occhi davvero sulla realtà.

La tua vita passa e basta. Sei uno spettatore inerte di tutto quello che ti circonda e che accade. Ma dopotutto ti va bene così, sentenzi un po’ seccato tra te e te… o forse no.

La serata tutto sommato trascorre in modo piacevole anche per te e alla fine tra chiacchiere, pettegolezzi e qualche risata forzata anche la cena è stata indolore.

Tutto quello che ricordi però, prima di addormentarti quella notte, sono gli occhi di Potter che ti fissano mentre siete a tavola e quegli stupidi ed irritanti sorrisi che ti ha fatto quando si è accorto che anche tu lo guardavi…

*

Pansy sta letteralmente saltellando al tuo fianco mentre passate davanti alla vetrina di una pasticceria di Diagon Alley. Ha una fortuna sfacciata quella ragazza, mangia come dieci ippogrifi, ma non ingrassa nemmeno di un etto. Inizi ad avere il sospetto che faccia uso di qualche pozione o incantesimo per rimanere sempre così in forma, ma non è questo il momento ed il luogo per chiederle conferma.

Entrate e ordinate un tè e dei pasticcini assortiti.

Hai davvero poco appetito, ma l’entusiasmo della tua amica e il sorriso che si allarga sulla sua faccia, non appena vi portano i dolcetti, ti mette di buon umore e decidi di assaggiare qualcosa anche tu.

State chiacchierando da un’ora circa quando con nonchalance Pansy si avvicina con espressione cospiratoria. Si guarda intorno, con gli occhi passa in rassegna tutti gli avventori, per poi avvicinarsi al tuo orecchio e dire piano – Ho sentito delle voci su Potter… - Ti agiti inconsciamente sulla sedia e, per non darlo troppo a vedere, sposti una gamba per accavallarla e dare l’impressione di metterti comodo per ascoltare. In realtà solo quelle poche parole ti stanno già facendo morire dalla curiosità. E ti chiedi per l’ennesima volta perché il solo sentir nominare quel nome ti metta tanto a disagio.

Attendi un attimo sperando che lei continui, e speri lo faccia in fretta altrimenti la affatturi seduta stante.

- Allora? – sbuffi un po’ seccato dopo che la tua amica, quasi dimentica di quello che ti ha appena sussurrato, si è infilata un brownie in bocca gustandolo estasiata lasciandoti lì sulle spine come un povero allocco.

- Ah sì dicevo… – continua lei con espressione circospetta – Dicevo… che ho sentito delle voci su Potter, pare che al nostro Golden Boy non piacciano le ragazze! – Il ghigno che le spunta in viso mentre ti fissa potrebbe benissimo competere con uno dei tuoi migliori…e la cosa ti spaventa.

 

  
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