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Autore: cla_bru955    20/05/2016    1 recensioni
Il principe Louis William di York è stanco.
È stanco della formalità.
È stanco di attendere eventi, mostrare un sorriso gentile e pretendere di conoscere persone di cui non ha sentito parlare. Beh, probabilmente ne ha sentito parlare, ma a lui non interessava niente di loro.
Lui è stanco di persone che conoscono chi sia, e vorrebbe avere un po' di privacy quando si tratta della sua vita personale.
Ma più di tutto, lui è annoiato. Lui ha voglia di qualcosa di differente. Non sa che quel qualcosa di “differente” sta per succedere quando decide di iscriversi a quel programma di studio all'estero.
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Larry Stylinson
Prince!Louis Uni!Harry
Questa storia non è mia, ma è una storia originale scritta da @dianexagnes che potete trovare su wattpad e AO3. Io mi sono limitata solo a tradurla.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: AU, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Storia originale:http://archiveofourown.org/works/1140886/chapters/4707678

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Le feste di compleanno di Louis di solito si tenevano il giorno del suo compleanno, ma non quest’anno. Non voleva che i suoi amici ritornassero dalle loro famiglie il giorno di Natale, quindi la sua festa era prevista per il ventidue di dicembre.

Era stato nervoso per tutto il giorno perchè era un giorno prima della sua festa di compleanno, e anche quando Harry e tutti gli altri sarebbero arrivati.

Liam era arrivato a Berkshire alcuni giorni prima, e la sua tecnica attuale per tenere la mente di Louis occupata, e per evitare di farlo impazzire, era giocare a Mario Cart.

Tre ore prima del previsto, un maggiordomo annunciò che gli ospiti dall’America erano arrivati.

Dopo aver lasciato che Louis andasse fuori di testa, Liam andò con lui per dare il benvenuto ai loro amici.

Proprio quando stava per raggiungere l’entrata, Louis smise di camminare, “Aspetta,” fermò Liam.

Liam non chiese, e aspettò.

Louis mise un dito sulla bocca, indicando di fare silenzio.

Cercarono di ascoltare quello che i loro amici stavano facendo dall’altra parte della porta, ma non riuscirono a sentire niente se non dei borbotii incompressibili.

“Niall, no!” Sentirono Zayn che alzò la voce, seguito da un rumore tonfo.

Louis poi aprì la porta, e trovò Niall che stava tirando su un vaso che era per terra, mentre tutti gli altri erano seduti sui divani della sala.

“Non abbiamo rotto niente!” Niall disse velocemente.

Louis rise, “Va bene, Nialler,” disse avvicinandosi a loro e abbracciando Gemma.

“Ciao, bug!” Gemma ricambiò l’abbraccio.

“Sono così felice che siate venute,” Louis disse, abbracciando Anne adesso.

“Grazie per averci invitate, tesoro,” lei sorrise.

Quando Louis lasciò Anne, Niall lo abbracciò stretto, che Louis ricambiò.

“Buon compleanno!!!” Niall urlò nelle sue orecchie.

Louis rise di nuovo, “Grazie, amico, grazie,”

Poi andò da Zayn, “Mi sei mancato, bro,”

“Si, anche tu,” Zayn replicò con un sorriso affettuoso.

Louis vide che anche Liam aveva salutato tutti, ma a Louis mancava la persona più importante.

“Dov’è Harry?” Chiese.

“E’ andato in bagno. Si sarà perso, probabilmente,” Gemma replicò con un sorriso.

“Oh, dovrei andare a cercarl…” Louis cominciò a dire, ma fu interrotto dalla porta che si stava aprendo e la voce profonda di Harry che stava parlando.

“La ringrazio, e mi scusi per quello…” Harry disse con un rossore sulle guance.

“Non si preoccupi, signore,” il maggiordomo che aprì la porta replicò.

Vedere Harry e sentire la sua voce era schiacciante per Louis. Le videochiamate non facevano giustizia ai lineamenti di Harry e certamente non radiavano il suo calore familiare e il dolce profumo. Quando Harry notò che anche Louis era nella stanza, Louis stava già chiudendo la piccola distanza che c’era tra di loro. Harry lo accolse con braccia aperte e il sorriso più affettuoso.

“Lou,” Harry disse semplicemente.

“Ciao, Haz,” Louis replicò, la sua voce era attutita poichè stava strofinando il naso nel collo di Harry.

Dopo il corto, ma emozionante, abbraccio Louis si allontanò, cercando la mano di Harry e intrecciandola con la sua, “Come stai?”

“Bene,” Harry sorrise.

E si sarebbero scambiati molte altre parole e tocchi, ma non erano soli e dovevano mantenere la compostezza. Comunque, i loro occhi dicevano molto, ed era abbastanza per loro per far sapere all’un l’altro tutto quello che sentivano.

Dopo aver finito con i saluti, Louis disse allo staff di portare ognuno di loro nelle loro stanze.

*

 
“Devo ammettere che incontrare i tuoi genitori questa volta è stato più spaventoso rispetto alla prima volta,” Harry rise.

Stavano facendo un giro per la casa. Il resto dei ragazzi erano nella stanza dei giochi di Louis, ma lui e Harry avevano scelto di avere un momento tranquillo tra di loro, girando senza meta per la casa.

“Non è andata tanto male. Voglio dire hai balbettato molto, ma sei andato bene,” Louis alzò le spalle.

“Non ho balbettato così tanto, “ Harry si morse il labbro, “Pensi davvero che sono andato solo bene?”

Louis rise e diede un bacio sulla guancia di Harry, “Hai fatto più che bene. Sei stato fantastico. Stavo solo scherzando,”

Harry sospirò, sollevato, “Non scherzare, Lou, questo è davvero importante,”

Louis rise ancora, “Lo so. É solo che è divertente vederti tutto nervoso. Ai miei genitori piacci. Guarda,” disse indicando una finestra larga vicino a loro,” vanno anche molto d’accordo,”

Harry guardò fuori dalla finestra e vide le loro madri, più Gemma e le due sorelle più grandi di Louis, che bevevano il tè.

Jay e Anne sembravano così dentro la conversazione, era facile capire che avevano fatto amicizia. Promettendo un’amicizia lunga e forte.

“Sono veramente l’unico che è nervoso, giusto?” Harry emise una risata nervosa.

“Si,” Louis diede a Harry un bacio veloce, ma rassicurante, “Si lo sei,”

Harry lo spinse giocosamente.

“Comunque, Haz, non verrò in camera tua stanotte,”

Il broncio che si formò sulle labbra di Harry fece ridere Louis.

“Mia madre ha detto che ha bisogno che il mio collo sia libero dai succhiotti per domani. Anche il tuo.” Alzò le spalle sorridendo.

Harry arrossì, di nuovo, “Ugh, perfavore dimmi che stai scherzando,”

“Oh, lo desidero, caro Harold, lo desidero.”

*

Il giorno dopo, prima della festa, Harry si era fatto una lunga doccia. Si lavò i capelli due volte e fece molta attenzione mentre si rasava, non voleva tagliarsi o mancare una zona sulle sue guance dove le persone avrebbero guardato.

Dopo che fu soddisfatto con la sua pulizia, si sistemò i capelli all’indietro, una bandana non era un’opzione per tenere i suoi capelli lontano dal suo viso per quella sera.

Aveva indossato le scarpe, i pantaloni e la camicia, quando sentì bussare alla porta.

“Avanti,” Harry disse.

Era sicuro che non fosse Louis, perchè non avrebbe bussato, quindi si avviò per andare ad aprire la porta.

Prima che ci potesse arrivare, un maggiordomo l’aprì annunciando che Jay era lì per vederlo.

“Ciao, caro, come va?” Jay lo salutò quando il maggiordomo li lasciò soli.

Harry sorrise, “Bene, grazie. Quasi pronto,”

Un momento di preoccupazione assalì la sua mente, perchè Jay era già vestita in un bellissimo, ma semplice, vestito rosso che toccava il pavimento, con i capelli e il trucco perfetto, e Harry non aveva neanche indossato la cravatta.

Ma no, la festa cominciava alle otto, quindi aveva ancora tanto tempo.

“Sei veramente bello,” Jay complimentò.

“Grazie,” Harry disse arrossendo, “anche tu,”

Jay sorrise di ritorno.

“Voglio dire, non bella- volevo dire carina. Voglio dire, elegante, o…” E, wow, Louis non stava scherzando quando ha detto che Harry balbettava.

Ma Jay ridacchiò appena in modo affettuoso, “Grazie, caro,” lei apprezzò lo sforzo.

Harry sorrise nervosamente. Vide come Jay si accomodò, sedendosi su una sedia vicina.

“Sono venuta per parlare velocemente con te,” Jay finalmente parlò, facendo venire la pelle d’oca a Harry.

Harry annuì, “Certo,”

“Ora, non voglio farti un discorso freddo e noioso come hanno fatto con me quando ho cominciato a uscire con il papà di Louis,” Jay cominciò, con un sorriso soffice che concordava con quello che aveva appena detto.

Harry corrispose il gesto.

“Ma voglio essere sicura che siamo sulla stessa pagina.” Jay continuò, “Sono sicura che tu sai già che questa è una prima volta. Forse non è la prima volta che un membro della famiglia reale ha una relazione con qualcuno dello stesso sesso. Ma è la prima volta che sarà accettata e ufficiale.”

Harry annuì, “Si. Lo so che abbiamo a che fare con qualcosa di grande. Quindi, finchè Louis lo vuole, faremo di tutto.”

Jay sembrò incuriosita della risposta di Harry, “Che cosa vuoi dire finchè Louis lo vuole?”

“Onestamente, voglio stare con lui, qualsiasi cosa accada.” Harry non esitò, “Stare in una relazione segreta non è quello che sogno. Ma Louis ha tutto da perdere, e non vorrei che sia influenzato per colpa mia. Se si trova compromesso, allora preferisco essere più discreto su noi così può continuare con i suoi piani,”

Jay sorrise, “Questo è molto maturo da parte tua. E mi porta al punto che volevo farti sapere,”

Harry non aveva niente da dire. Aspettò solamente che Jay continuasse.

“Supporteremo Louis e saremo al suo fianco sempre. E ce la farà. È un uomo forte,”

Harry annuì.

“Ma tu, tu sei un’altra storia. Sarai il fidanzato del principe.” Jay inclinò la testa, “Lascia stare il problema di cui abbiamo appena parlato. Pretendiamo che tutto quanto funzioni perfettamente.”

Harry ingoiò e gracchiò un piccolo “Okay,”

“La tua vita non sarà la stessa. Questo non è solo glamour, ci sono aspetti negativi e percorsi difficili. Avrai una vita pubblica con nuove responsabilità,”

“Pensi non riuscirò ad adempierle?” Harry chiese. Un tono neutro nella sua voce.

“Non lo credo. Voglio solo che tu sappia ogni lato di questo prima che andiamo giù e ti presentiamo come il partner di Louis. Dovrai partecipare ad eventi, andare a cene importanti, anche viaggiare a delle cerimonie molto noiose, e socializzare con nuove persone. Sei sicuro che vuoi questo, caro?” Jay chiese con occhi preoccupati.

E, invece di rispondere, Harry chiese, “Non ti sei mai pentita di aver sposato Mark?” Si sentì inappropriato chiamare i genitori di Louis con i loro nomi, ma gli è stato detto tante volte di fare così.

Jay sapeva cosa voleva dire, quindi rispose sinceramente, “Si. Ci sono dei giorni in cui non voglio essere una duchessa. Quando voglio lasciare che il mio telefono continui a squillare e non interessarmi di nessuno. Ma poi guardo mio marito, ai miei figli. E sono grata per loro. Ne vale la pena alzarsi la mattina per loro.”

“Oserei dire che mi sento lo stesso modo verso Louis. Lo amo e lo voglio più di ogni altra cosa, qualunque cosa accada. Non sarò il partner perfetto, ma posso provarci. Con un pò di tempo e pazienza potrei imparare tutto,” Harry rispose sorridendo.
Jay sorrise, “Louis è veramente fortunato ad averti incontrato,”

Harry sorrise, “Credimi, io sono quello fortunato,”

Jay sospirò, soddisfatta, e si alzò “Bene, Harry, sono felice che abbiamo potuto parlare. Ti lascio adesso, così puoi finire,”

Harry annuì e l’accompagnò alla porta, aprendola per lei, “Grazie, Jay. Ci vediamo tra un pò,”

E Harry finì di prepararsi più felice che mai, perchè si sentì come se avesse avuto tutta l’approvazione che qualcuno potesse mai ottenere.


*

“Stai benissimo, fratellino,” Gemma sorrise quando vide Harry.

Harry sorrise e si aggiustò i vestiti, “Davvero?”

“Assolutamente,” Gemma rassicurò, aggiustando la cravatta che non era veramente fuori posto, ma era una vecchia abitudine che lei aveva.

Harry, Gemma, Anne, Zayn e Niall, come anche i genitori di Louis, erano già nella sala da ballo che aspettavano Louis così potevano cominciare a ricevere gli ospiti.

E Harry non sapeva cosa si aspettava. Forse una grande entrata come quella che Mia Thermopolis fece nel film “The Princess’ Diaries 2”, ma non successe.

Dopo dieci minuti di attesa, Jay disse a Paul di cercare Louis. Poi ritornò con un Louis veramente sexy in uno smoking blue con i capelli tirati indietro. Harry non potè che sorridere come un matto quando lo vide.

Ignorando quello che Niall stava dicendo, Harry andò verso il suo fidanzato quando Louis gli indicò di raggiungere lui e i suoi genitori.

Louis cominciò a spiegare, “Okay, Haz, allora tu, i miei genitori e io staremo lì,” indicò vicino l’entrata, dove i suoi genitori si stavano già dirigendo, “E diremo ciao alle persone che arrivano.”

“Anche io?” Harry chiese, perchè fare quello suonava più come essere quello che ospita, piuttosto che un ospite.

“Beh, si,” Louis spostò il suo peso sull’altra gamba, “così posso presentarti a tutti,”

Harry si morse le labbra e annuì.

“Andrà tutto bene, amore. L’intera famiglia lo sa già, e quelle sono le persone importanti, devono solo incontrarti,”

Harry annuì ancora, mostrando un piccolo sorriso, e fu estremamente grato per il piccolo bacio che Louis gli regalò.

Non molto tempo dopo, la regina arrivò.

“Ciao, nonna,” Louis mostrò il suo sorriso grande, dove i suoi occhi formavano delle rughe.

La regina salutò e poi notò Harry.

“Questo è Harry Styles, il mio fidanzato,” Louis introdusse.

E non si può negare, lo squadrò molto bene, ma non si comportò in modo freddo, “Piacere di conoscerti, Harry”

Harry prese la sua mano gentilmente e inchinò la testa delicatamente, “Il piacere è mio,” Harry mostrò un sorriso grande e molto sicuro di sè.

Lei ritornò il sorriso.

Poi Harry fu presentato ai genitori di Liam che erano altrettanto gentili come Liam. Furono seguiti dalla zia di Louis Helen, contessa di Wessex, e suo marito, insieme a Georgie. Anche Georgie è stata molto dolce, e non se ne ando fino a che non promettessero di raccontarle come loro “si erano incontrati e innamorati” più tardi in quella serata.

I genitori di Louis e la coppia non restarono a ricevere gli ospiti tutta la serata. A un certo punto lasciarono l’entrata per raggiungere gli ospiti, lasciando che quelli nuovi arrivassero e si presentassero da soli.

Presto le persone cominciarono a riempire la sala. Lord, lady, baroni, visconti, alcuni ambasciatori, e anche persone molto ricche che avevano delle connessioni con la nobiltà.

La reazione preferita di Harry fu quella di Lady Calder. Quasi si strozzò, ma Eleanor fece un bel salvataggio a distrarli e gentilmente chiedere come Harry stava da quando si erano incontrati lo scorso anno.

E reazione come quella, ce ne furono molte; ma gli ospiti non potevano fare niente. Erano in casa di Louis e non c’era modo di insultarli in qualsiasi forma. Quindi, anche per non sembrare di essere scortesi, scambiarono alcune parole con Harry.

Harry poteva facilmente distinguere le persone gentili da quelle che non erano sicure nella scelta del partner di Louis. Quindi rimase con quelle gentili.

Niall, Zayn, Gemma e Harry, poterono finalmente incontrare Ed, Elena e Claire. Quest’ultimi tre, erano più eccitati per tutto quello che avevano sentito dei nuovi amici di Louis. Niall fu amichevole come sempre, Zayn si interessò dei tatuaggi di Ed, e Gemma e le ragazze andarono d’accordo fin dall’inizio.

Quando fu l’ora di sedersi per cenare, Harry e la sua famiglia si sedettero con quella di Louis. La regina era seduta con Liam e Georgie, e le loro famiglie, mentre il resto degli amici di Louis erano seduti insieme.

Mark, come ogni anno, fece un brindisi per Louis e tutti bevvero lo champagne dopo. La cena era deliziosa e la torta ancora di più. Poi, ancora, tutti poterono lasciare il loro tavolo, se volevano, per socializzare ancora un pò.

La musica cominciò e Jay e Mark aprirono le danze. Perchè questo non era un matrimonio quindi Louis non doveva necessariamente essere il primo a ballare.

“Come faccio a ballare con questa musica, amico?” Niall si lamentò.

Ovviamente si sarebbe lamentato. Questa non era musica pop o elettronica. C’erano veri musicisti che suonavano canzoni da ballo.

Louis roteò gli occhi, “Trovi qualcuno con cui ballare, e ci balli insieme,”


“Questo significa che ballo stasera,” Zayn rise.

“Come mai?” Liam quasi mise il broncio.

“No, Liam, non farlo. Non hai il permesso di avere Zayn così vicino a te,” Louis rimproverò.

“Puoi essere molto geloso a volte,” Harry rise.

“Calmati, amico, lo so.” Anche Zayn rise, “Non vorrei mettere Liam in una situazione come questa con così tante persone importanti,”

Liam rise, e gli sorrise come per dire “Oh, beh”, scrollando le spalle.

“Okay, dovete dirmi anche di questo,” Georgie si lamentò, sentendosi lasciata fuori dallo scherzo.

“Va bene, vieni a ballare con me e te lo dirò,” Niall le offrì, e Georgie prese con piacere la sua mano, “Vieni a ballare, Zaynie, chiedi a Elena di insegnarti,” Niall aggiunse.

Elena annuì sorridendo e prese la mano di Zayn, portandolo sulla pista da ballo, “Okay, ma sono un ballerino terribile,” Zayn l’avvisò.

“Prova solo a non pestarmi i piedi,” Elena fece l’occhiolino.

Ed ballò con Claire, e Liam con Gemma.

“Vuoi ballare anche te?” Harry chiese a Louis, guardando tutti i loro amici che stavano facendo la loro versione del ballo.

“Si, ma da questa parte,” Louis prese la mano di Harry, guidandolo fuori.

Quest’anno, non c’erano le lucine appese, ma l’illuminazione del giardino era abbastanza bella per essere un scenario veramente carino.

C’erano solo loro due, il suono della che veniva dall’interno, e il clima freddo di dicembre. Sicuramente non rimarranno per tanto tempo fuori.

Harry mise le mani attorno ai fianchi di Louis mentre Louis le mise dietro il collo di Harry.

Cominciarono a muovere i loro corpi in giro e girando lentamente. Non ballando veramente ma era carino.

“Come stai, piccolo?” Louis chiese al suo fidanzato.

“Sto bene,” Harry sorrise, “Voglio dire, questo è abbastanza spaventoso. Ma penso che ero nervoso per niente.”

“Te l’ho detto. Tutti ti amano,” Louis si sentì orgoglioso di Harry. La festa era qualcosa che non aveva mai visto prima, ma Harry aveva agito in modo sicuro e elegante, come se fosse sempre appartenuto lì.

“No, non tutti,” Harry aggiunse, “ma va bene fintanto che sto con te,”

Louis baciò le labbra di Harry, che erano già fredde per essere rimasti fuori.

“E aiuta che la tua famiglia sia così carina.” Harry disse. Si sentì come, se stavano ballando, doveva far girare Louis, ma era troppo comodo avendolo appoggiato contro di lui.

“Si, mia nonna mi ha detto che avete parlato un pò prima della cena,” Louis sorrise.

“E’ un tesoro,” Harry disse la verità, perchè durante la serata parlarono in un certo modo informale.

Harry era felice che la regina non lo odiava. Chi lo sa? Se lo avesse fatto avrebbe potuto far tagliare la testa di Harry.

“Mi ha detto che ho scelto bene. Perchè non c’era modo che tu potessi essere una cattiva persona se avevi quelle fossette,”

Harry rise, mostrando le suddette fossette.

Louis baciò la destra. “Gli sei piaciuto,” lo rassicurò.

Harry sospirò felicemente in risposta, muovendo ancora i loro corpi insieme alla lieve musica.

“Quindi io, uh…” Harry si fermò, “Quando ero alle superiori pensavo che…” esitò. “In realtà, si, ma… pensavo, o stavo pensando…”

“Cosa?” Louis chiese dolcemente, appoggiando la sua guancia sulla spalla di Harry e lasciando piccoli, leggeri baci sul suo collo, che gli fece perdere la poca attenzione che aveva.

“Mi stavo chiedendo cosa farò dopo la laurea. E alle superiori diventare un avvocato è sempre stata un’opzione per me,” Harry spiegò con più consapevolezza.


Louis si irrigidì, ora lui era quello esitante “Okay…” lo lasciò parlare.

E poi Harry si lasciò scappare, “Quindi mi sono iscritto al corso di Giurisprudenza all’università di Londra e sono stato accettato,”

“Cosa?” Louis era sorpreso, lasciò anche il collo di Harry per guardarlo negli occhi.

“Io, uh... non so perchè non te l’ho detto subito,” Harry si morse il labbro, ma si sstava sentendo fiducioso mentre guardava l’espressione del suo fidanzato cambiare da confusa a una sorridente.

“E’ la verità?” Louis chiese con un sorriso grande.

“Comincio le lezione il prossimo autunno,” Harry mostrò lo stesso sorriso grande.

“Non ci credo! Sono così felice per te! Tu sei felice? Lo vuoi fare?”

“Al cento per cento,”

“Sarai vicino a me,” Louis sorrise, formando delle pieghette nei suoi occhi.

“Per sempre, Lou. Mi avrai per sempre,”

Harry appoggiò le sue labbra su quelle del suo fidanzato. Erano fredde, ma quello intessificò di più il formicolio che lasciò sulle labbra di Harry.

Louis approfondì il bacio, tracciando il labbro inferiore di Harry con la sua lingua.

Harry concesse l’entrata, ma non per molto, “Amo essere qui con te, ma il mio sedere si sta congelando,” Harry disse dopo un paio di minuti.

Louis rise e lo strinse, “Posso aiutarti a riscaldarlo dopo,” fece l’occhiolino.

Harry rise con il suo fidanzato e gli diede un ultimo bacio, “Avanti, piccolo,”

Louis roteò gli occhi, “Okay,” rispose con un sorriso affettuoso e lo guidò dentro.

Raggiunsero i loro amici, che si erano radunati di nuovo.

Elena era appoggiata su Claire e si stava massaggiando il suo piede sinistro.

“Mi dispiace, mi dispiace,” Zayn disse mortificato.

“E’ tutto ok, Zayn, veramente. Smettila di scusarti,” Elena gli sorrise genuinamente.

“Sono il miglior ballerino di sempre,” Niall si vantò, “Diglielo, Georgie, diglielo,”

Lei rise e concordò, “E’ il miglior ballerino di sempre,” forse solo per farlo contento.

“Chi è quello?” Harry chiese indicando verso sua madre che stava parlando con un uomo con guance rosate e un sorriso gentile.

“Hmm…” Louis strizzò gli occhi per guardare meglio, “Quello è il barone Teynham. Il suo nome è Robin, il suo cognome credo sia Twist,”

Harry allungò il collo, volendo guardare meglio.

“E’ un buon uomo. Credo di aver già scambiato un pò di parole con lui prima,” Liam aggiunse.

Harry borbottò alcune parole non comprensibili.

Louis rise, “E io sono quello geloso,”

“Non sono geloso.” Harry disse, cercando di tenere ancora una buona visione di quel uomo, Robin, e facendo ridere tutti, “Gems, vai a parlargli o qualcosa,”

“No, sono occupata,” Gemma aggrottò le sopracciglia all’interruzione di suo fratello, troppo presa con la conversazione con le ragazze.

Harry roteò gli occhi e fece cadere l’argomento.

“Signore,” Paul ottenne l’attenzione di Louis, “Sua madre ha bisogno di lei, è al vostro tavolo. Il fotografo è qui,”

“Oh,” normalmente le foto venivano fatte prima della cena, Louis non aveva notato che questa volta non era successo, “Okay, grazie,”

Quando Paul se ne andò, il gruppo di amici aspettò che Louis parlasse.

“Uh, allora ritorno subito,” Louis disse.

Tutti annuirono o borbottarono parole di comprensione.

Louis diede un bacio veloce alla guancia di Harry.

“Liam, tu vieni, amico?” Louis chiese, perchè Liam sarebbe stato chiamato comunque.

Liam annuì e seguì suo cugino.

E, beh, era sempre lo stesso set di foto con alcune variazioni ogni volta. Una foto con i suoi genitori, poi le sue sorelle si unirono a loro, e poi le principesse si spostarono per lasciare il posto alla regina e ai genitori di Jay. Poi Liam arrivò, così come i suoi genitori.

Nell’ultima foto –prima che il fotografo cominciò a camminare in giro alla festa fotografando gli ospiti- le tre famiglie: i York, i Wales, e i Wessex, insieme alla regina, parteciparono.

Poi Louis fu libero di ritornare di nuovo da Harry.

Mentre stava camminando, fu fermato da alcuni ospiti che volevano scambiare alcune parole con il principe. Louis concesse loro un pò del suo tempo, non poteva trascorrere l’intera serata con i suoi amici, per quanto gli sarebbe piaciuto.

Louis sospirò quando raggiunse i suoi amici, “Ero via per troppo tempo?”

“Si,” Harry mise il broncio, scherzando.

Louis rise e stava per baciarlo quando il fotografo li interruppe, volendo scattare un foto di tutti loro.

Ognuno si mise in posa formalmente, ma con un sorriso sui loro visi.

E Louis sapeva che non sarebbe riuscito a tenere una posa più che amichevole con Harry, quindi non lo fece. Sapeva che era solo per quel momento, perchè dovevano fare dei piccoli passi. Quindi a lui gli andava bene così.

Poi Louis portò Harry a parlare con altre persone influenti. E, si, Harry potrebbe aver dimenticato i nomi di ognuno non appena si erano presentati, ma riuscì a tenere una conversazione stimolante con la maggior parte di loro. Anche membri importanti dell’org erano lì, quindi Louis si assicurò di trascorrere abbastanza tempo con loro.

L’atmosfera della festa cominciò ad abbassarsi, poichè era tardi. E Louis ne era felice, perchè stava diventando impaziente con il bisogno di tenere Harry vicino come voleva. Quindi quando la festa finì, Louis non uscì di nascosto dalla stanza di Harry. Portò Harry direttamente nella sua camera.

 
**

Il diploma dell’accademia militare di Louis e Liam fu il primo evento dove partecipò dopo la festa di compleanno di Louis. E fu anche la prima dove i giornalisti trovarono una via per entrare.  E, ancora, il suo nervosismo fu invano. Tutto era abbastanza facile. Aveva preso l’aereo per Londra, il che aveva richiesto un pò di sforzo poichè stava per cominciare gli esami finali, e una volta a Londra gli era stato detto tutto quello che doveva sapere o fare. In quale macchina doveva salire, dove si doveva sedere, chi salutare e chi doveva aspettare che si avvicinassero per salutare.

Fu una strana celebrazione per Harry –niente che aveva mai visto. Gli ufficiali marciarono, si fermarono, ci fu un discorso e poi gli fu dato il grado di tenente, insieme alla spilla del simbolo.

Harry non prestò molta attenzione in realtà, perchè era più concentrato ad immaginare delle donne anziane nude. Era sicuro che se non lo avesse fatto, sarebbe finito con l’avere un’erezione visibile; Louis con addosso un’uniforme era abbastanza per farglene venire una.

Quando la cerimonia terminò, Harry fu veramente orgoglioso di Louis. E glielo fece sapere dandogli un abbraccio lungo e stretto.

Quel abbraccio fu catturato dalle telecamere. E anche se nessuna dichiarazione fu data, molte speculazioni nacquero da quel momento.

Presto, Harry cominciò ad essere riconosciuto per le sue ricorreni apparizioni accanto a Louis agli eventi sociali e ufficiali.

***

E un mese dopo quello, alla parata del compleanno della regina, le speculazioni furono provate ad essere vere.

Tutti quanti stavano guardando le Frecce Rosse che stavano facendo acrobazie in aria, lasciando tracce di colore sul cielo.

Harry si stava divertendo molto, ricordando quelle poche volte che aveva assistito alla parata quando era un bambino, quando i suoi genitori stavano ancora assieme. La grande differenza era che stava in piedi tra la folla, indossando scarpe da ginnastica e una maglietta con dei personaggi Disney, molto lontano dal mondo di cui Harry faceva parte adesso; ignaro che Louis stesse guardando la stessa parata.

Adesso era vestito con dei pantaloni scuri e una camicia azzurra, in piedi accanto a Louis che aveva il suo cuore. Si domandò delle volte che lui e Louis si erano incrociati prima che si incontrassero. Di sicuro non erano molte, ma fece lo stesso gonfiare il cuore di Harry. Il pensiero del destino che aspettava per il giusto momento e posto per farli congiungere, fece luccicare i suoi occhi e il sorriso allargare.

Louis, che, a differenza di tutti quanti, stava guardando Harry invece che dello spettacolo, non riuscì a resistere agli occhi lucidi di Harry e si allungò per baciare dolcemente le sue labbra. Harry fu colto di sorpresa, ma si inclinò comunque al bacio e al tocco di Louis. Si sentirono come se fossero nella loro bolla personale.

Solo che non lo erano.

Qualcuno con una particolare buona camera li riprese.

Foto del bacio, e i momenti dopo del bacio dove si scambiavano degli sguardi amorevoli e sorrisi innamorati, circolarono subito da per tutto.

Quindi la dichiarazione non fu necessaria. Ci furono cuori spezzati, da ragazzine che aspiravano a sposare il principe più grande. Ci fu il disaccordo, da persone che pensavano di sapere meglio. Ma ci furono anche persone che trovavano la situazione benefica, e la presero come un passo avanti a una società migliore; una con la tolleranza e l’uguaglianza.

Soprattutto, ci fu molta attenzione. Gli articoli che scrivevano i gossip sui reali, cominciarono a mostrare interesse per Harry. Sapevano che veniva dalla Brown, che al momento studiava legge all’ università di Londra, e sapevano anche che viveva in un piccolo appartamento vicino al campus.

Coprirono anche la storia che aggiornava la residenza di Louis, che era Clarence House al St James’ Place. Poichè non era più uno studente e aveva dei doveri a Londra, doveva scegliere un luogo, ma non voleva che Buckingham fosse la sua residenza permanente. Voleva qualcosa di più privato quindi Clarence House, che era più simile a un palazzo che una casa, era la scelta migliore.

Nessuno si sorprese quando notarono che Harry fu fotografato solo una volta fuori dal suo appartamento. D’altra parte, ci furono molte foto, di giorni diversi, che lo vedevano lasciare Clarence House in ore che volevano suggerire che si stava dirigendo a una lezione di mattina.

Ma Harry e Louis non si concentrarono sui gossip. Ringraziarono le persone che li supportarono e cercarono di ignorare le cose negative.

E se quello che dicono è vero? Forse la tua vita sarebbe più facile senza di me,” Harry sussurrava le sue paure mentre erano sdraiati sul letto, abbracciato a Louis. Perchè a volte quello era l’unico posto dove si sentiva al sicuro. 

Haz, noi non vediamo le cose come sono, le vediamo come noi le vediamo. Quindi se le persone pensano che questo è sbagliato, allora sono loro che sono sbagliati.” Louis baciava la testa di Harry per confortarlo, “Se mi ami come io amo te, e lo so che lo fai, allora non c’è niente di male in questo. Non c’è niente di male sull’amore,”

Dovevano focalizzarsi su quello che era importante per loro al momento. Harry stava facendo un buon lavoro alla scuola di legge, e Louis continuò a lavorare nelle organizzazioni.

Quindi con parole incoraggianti e il loro amore forte, si fecero strada nelle loro nuove vite.

 
*****

Louis era tra le nuvole.

E’ stato un mese di inferno. Molte discussioni, incontri, e arrangiamenti.

Ma ora ogni singolo, piccolo, piccolissimo, minor dettaglio era perfettamente pianificato.

E Louis non poteva smettere di sorridere.

Dopo aver detto all’autista di andare a St. James’, fece il numero di Harry.

“Pronto, amore, dove sei?” Louis disse quando Harry rispose al telefono.

Ancora in ufficio ma sto finendo. Ci vediamo a casa tra un’ora?” Harry disse abbastanza di fretta, cercando di fare più lavoro prima di uscire.

Poichè Harry aveva già una laurea dalla Brown, finì la sua laurea in giurisprudenza in tre anni. Quando Harry ricevette il suo diploma, gli era già stato offerto un posto in un importante studio legale a Londra, lavoro che Harry accettò.

Con soli ventiquattro anni era il più giovane nello studio, e poteva essere un pò inesperto, ma aveva portato idee più fresche ogni giorno, il che lo fece diventare molto importante.

Ed era impegnato con il suo lavoro come lo era con i doveri che doveva rispettare al fianco di Louis –che non erano molti, ma era la stessa cosa. Ed era per quello che stava finendo le sue cose in ufficio. Lui e Louis dovevano essere in aeroporto in due ore perchè dovevano andare in Italia. Il presidente, che teneva una posizione in favore della relazione tra Louis e Harry, li aveva invitati alla festa della Repubblica italiana.

“Okay, ci vediamo lì.” Louis concordò.

Ti amo,” Harry replicò.

“Ti amo anche io,” Louis disse prima di riattaccare.

Louis chiamò Liam subito dopo.

Louis? Ciao! Come va?” Liam rispose al telefono, l’eccitazione si poteva sentire nella sua voce.

“Tutto è pronto. Partiamo tra due ore,” Louis informò.

Hai l’anello?” 

“Si,” Louis sorrise.

Liam emise uno stridio non umano, “Devi chiamarmi non appena dice di si,” comandò.

Louis rise, “Va bene, Liam. Ti scrivo prima che succede qualcosa, okay? Probabilmente impazzirò e avrò bisogno di molte rassicurazioni,”

Assolutamente! Scrivimi quando vuoi!” disse entusiasta.

“Okay,” Louis accettò.

Okay, Sophia è qui. Devo andare, Lou. Ciao!” Liam rispose, e Louis poteva dire che Liam stava sorridendo come lui.

“Ciao, Liam,”

Quando riagganciò, Louis tirò la scatolina piccola e nera dalla sua giacca.

L’aprì e contemplò l’anello. Era una fascia argentata e larga; con in alternanza dei piccoli, rotondi e quadrati diamanti incorporati tutti intorno all’anello.

Sospirò contento e lo ripose di nuovo nella sua giacca. Non c’era modo che avrebbe perso di vista la piccola scatolina. Non poteva perderla, quindi l’avrebbe portata da per tutto.

E non poteva contenere la sua eccitazione quando vide Harry, schioccando un bacio rumoroso per salutarlo.

Harry sorrise, “Hai avuto una buona giornata oggi?”

“Bellissima,” Louis sorrise e intrecciando insieme le loro dita.

“Bene,” cominciarono a camminare verso l’ufficio di Harry nella casa. “Perchè queste ultime settimane eri un pò stressato,”

Louis sospirò, felicemente “Si, lo so. Ma tutto è risolto adesso,”

Harry si sedette sulla sedia della sua scrivania, “Eri all’org? Lo sai che sono felice di aiutarti con quelle cose,”

Il nuovo progetto di Louis era quello di aprire una nuova organizzazione, insieme con New Hopes for Life. Ma questa nuova org sarebbe stata per gli adulti che erano stati vittime del fuoco.

Louis era veramente eccitato, ma era una lungo processo che chiedeva molto lavoro. E Harry, volendo aiutare Louis tanto quanto poteva, gestì molte delle cose legali.

Ma quella non era la causa dello stress di Louis.

Aveva avuto a che fare con più problemi personali, tipo avere il permesso di sposare Harry.

Perchè si, tutti erano già d’accordo con la loro relazione, ma Louis doveva seguire il protocollo per sposarlo. E voleva che tutto fosse pronto prima di fargli la domanda.

“No, ero con mio padre. Solo risolvere dei problemi e organizzare delle cose,” Louis replicò, sedendosi sulla gamba di Harry e nascondendo il suo viso nel suo collo.

“E’ a Londra?” Harry chiese accendendo il suo computer.

“Si,” Louis replicò.

Harry canticchiò mentre spostò alcune cose sulla sua gambe, “Okay fammi solo mandare alcune e-mail dell’ultimo momento e poi possiamo andare,”

Louis si alzò dalla gamba di Harry per lasciarlo lavorare, “Va bene, io vado a finire di fare i bagagli,”

 
E poi volarono in Italia e prenotatorono in una suite molto lussuosa a Roma.

La mattina dopo si prepararono per andare alla parata che si teneva quel giorno.


Il presidente li accolse e li ringraziò per essere andati, parlando un inglese molto fluente. E parteciparono alla parata, poi cenarono con alcuni membri importanti italiani, alcuni di loro che non parlavano in un inglese molto fluente, ma andava bene.

La giornata piena di eventi li lasciò esausti, quindi andarono direttamente a letto.

Il giorno seguente, dopo aver fatto colazione a letto, Harry chiese quali erano i piani di quel giorno, poichè non avevano nessun evento programmato per quel giorno e non tornavano fino al prossimo.

“Andiamo a fare una gita oggi,” Louis spiegò orgoglioso.

“L’hai pianificata tu?” Harry chiese piacevolmente sorpreso.

“Si, la mia tasca è piena di sorprese per te oggi Haz,” Louis sorrise. ‘In realtà ce n’è solo una nella mia tasca, che è rotonda e va al tuo dito dell’anello, ma ci arriviamo più tardi’ Pensò compiaciuto.

E, si, aveva pianificato di fare una piccola passeggiata nella bella Italia perchè sarebbe stato divertente, ma anche perchè aveva bisogno di tenere Harry occupato e via dall’hotel così che tutto fosse pronto. Per la grande domanda Louis aveva organizzato una cena romantica. Aveva affittato l’attico dell’hotel, che era molto più lussuosa della suite dove stavano.

L’attico aveva, ovviamente, la camera da letto matrimoniale e il resto delle camere altrettanto eleganti, ma era la terrazza che Louis era più interessato. Era un grande ponte con il panorama di tutta Roma sotto ai loro piedi, aveva una piccola fontana accanto alla piscina che aveva anche l’idromassaggio.

Quindi aveva ingaggiato lo staff dell’hotel per preparare “la cena più incredibile e romantica che Roma aveva mai visto,” come Louis lo aveva descritta. La decorazione sarebbe stata molto minimalistica. Un tavolo per due in mezzo del ponte, e tutti i tipi di candele piazzate in ogni superficie possibile: lungo il bordo della costruzione, sui corrimani, il bordo della piscina, sui tavolini accanto alla piscina, e alcune anche sui bordi delle aiuole più grandi.

Louis pensò che, di sera, le luci di Roma con le quattrocento candele gli avrebbero fatto un magnifico scenario. Il miglior chef dell’hotel avrebbe preparato loro i pasti: una insalata leggera come antipasto, seguita dal filetto mignon con la salsa di funghi, e il miglior gelato italiano per il dolce. Il vino era qualcosa che Louis avrebbe scelto durante la gita, in una classica azienda vinicola italiana.


 
Quindi guidarono per tutta l’Italia. Per il trasporto, Louis aveva noleggaito una smart car nera. E fu una decisione intelligente di noleggiare una con il GPS, poichè guidare dall’altra parte era già abbastanza difficile per Louis, immagina dover capire una mappa in italiano. E con ogni scenario pittoresco che vedevano, o piccoli paesini che visitavano, si sentirono come se stavano scoprendo l’Italia; come se apparteneva a loro.

Non ci fu nessuno che li riconobbe, nessuno che chiedeva di posare per una foto. Erano liberi di fare quello che volevano. Quella sensazione di libertà li portò indietro ai ricordi dei loro primi mesi insieme, quando non c’era nessuno a cui si interessava di loro. Presto, le montagne che circondavano l’autostrada cominciarono a scomparire, lasciando posto alla terra aperta usata per far crescere le viti.

“Siamo tipo in un oceano di vigneti,” Harry disse, quando non ci fu nient’altro in vista ma la strada grigia che contrastava con i piccoli e luminosi cespugli colmi di uva che sarebbero diventati in deliziosi vini.

Louis si fermò dopo le parole di Harry.

“Perchè ti sei fermato?” Harry chiese.

“Vuoi camminare un pò?” Louis sorrise già aprendo la portiera.

Harry non rispose e scese dalla macchina.

Tenendosi per mano, camminarono tra i vigneti.

“Sei sicuro che va bene se camminiamo?” Harry parlò.

“Beh, non c’è nessun segno di divieto,” Louis alzò le spalle.

E dopo alcuni minuti, Harry parlò ancora, “Ti immagini tutto il lavoro che questo richiede?”

“Ma è facile per loro, perchè sono esperti. Certamente non una coppia di studenti che cerca di capire quanto bisogna seppellire in profondità un seme,” Louis rise.

Harry rise al ricordo, “Ehi, non sottovalutare le nostre abilità di fare il raccolto. Il nostro orto era uno dei migliori,”

“No, non migliore come quest’uva,” Louis disse, inginocchiandosi e prendendo un chicco d’uva e mangiandolo con un sorriso malizioso.

“Lou! Non puoi farlo!”

“Perchè no?” Louis chiese, prendendone un altro, ma portandolo alle labbra di Harry invece.

“Perchè è sbagliato?” Harry rise, arrendendosi comunque e aprendo le labbra, lasciando che Louis mettesse l’uva nella sua bocca.

Louis non potè che guardare le labbra di Harry mentre masticava l’uva.

“E’ veramente buona,” Harry sorrise.

“Si? Fammi assaggiare,” Louis disse prima di abbassarsi per baciare le labbra di Harry.

Harry subito avvolse le sue braccia attorno a Louis, avvicinandolo di più. Si pressarono dei baci con la bocca aperta reciprocamente, e roteavano le loro lingue insieme mentre Louis tirava i capelli di Harry e le mani di Harry vagavano sui fianchi e la schiena di Louis. Potevano ancora sentire il rimanente gusto dolce dell’uva nelle loro bocche, e anche quando non potevano più, continuarono a baciarsi.

Perchè, per Louis, baciare Harry era qualcosa di piacevole come tenere la sua mano o fare l’amore con lui. Non c’era niente che avrebbe potuto sostituire i baci di Harry, e lui lo voleva per sempre. E poi si tirarono indietro.
Forse era la carnosità delle labbra rosa e leggermente gonfie di Harry. O la lucentezza e l’affetto nei suoi incomparabili occhi verdi, che risaltavano molto di più essendo sommersi da così tanto verde. O la sensazione delle sue braccia forti attorno ai suoi fianchi, che promettevano sicurezza e conforto.

E forse anche l’atmosfera aiutava.

Il sole luminoso faceva splendere la pelle di Harry. Il soffice vento faceva muovere i capelli morbidi e lunghi di Harry. Louis amava far scorrere le dita attraverso essi. Anche il profumo. Il profumo del terreno, delle piante, del sole. Gli ricordavano così tanto di quando trascorsero insieme prendendosi cura di un loro piccolo orto. Il piccolo pezzo di terra che li aveva portati insieme.

Forse era tutto quello combinato che fece inginocchiare Louis di fronte a Harry, tirando fuori dalle tasche la scatolina che aveva portato con sè.

“Harry,” Louis parlò dolcemente. E senza staccare gli occhi di dosso da lui, aprì la scatolina.

E Harry era congelato. Stava fissando Louis che era in ginocchio, in mezzo alle viti, con un anello nelle sue mani e il suo cuore negli occhi.

“Lou,” Harry riuscì a sussurrare. Gli occhi che si muovevano tra l’anello argento e gli occhi del suo fidanzato.

“Ti amo, Harry. Ti amo più di qualsiasi cosa al mondo, più di quanto ami me stesso. E questo non è come avevo pianificato per chiedertelo, ma non potevo aspettare di più; non quando guardo nei tuoi occhi e so che tu sei tutto quello che ho bisogno.” La voce di Louis era ferma, piena di tenerezza. Intendendo ogni singola parola.

Harry, lui aveva persa la voce.

“Cinque anni fa, ti ho incontrato. E posso dirti che ti amo di più ogni giorno. Ne abbiamo passate tante insieme, e voglio rimanere in quel modo. Non voglio mai separarmi da te. Quindi, Harry Edward Styles,” Louis sorrise a Harry, che aveva la bocca aperta. “Vorresti farmi l’onore assoluto di diventare mio marito, e trascorrere il resto delle nostre vite insieme?”

Harry emise un respiro tremolante, e il cuore di Louis battè forte aspettando per la sua risposta.

Dopo alcuni secondi, Harry cominciò ad annuire lentamente, “Lou, io… Questo è- Si! Si, si, si!” Harry ripetè mentre Louis si alzò e lo abbracciò con tutte le sue forze.

“Non ci credo, Lou, si! Sarò tuo marito e tu il mio e…” Harry disse mentre Louis indietreggiò, prendendo la mano destra di Harry.

Mise l’anello al dito di Harry, con il sorriso più grande sul suo viso. Louis baciò le nocche di Harry quando l’anello fu posizionato perfettamente.

“Quando hai organizzato questo? Dio, Lou, è bellissimo,” Harry disse guardandolo meglio.

Louis accarezzò la guancia di Harry, facendo attenzione specialmente alla fossetta, “Tu sei bellissimo,” disse al suo fidanzato sorridente.

Harry baciò le labbra di Louis delicatamente.

“Che ne dici se troviamo un’azienda vinicola e celebriamo?” Louis suggerì.

Harry annuì, accettando, “E poi posso portarti a cena?”

Louis rise, “Penso di avere già risolto,”

Harry sospirò felicemente, “Ti amo,”

Louis sorrise, “Ti amo di più,” disse prima di dare un altro bacio a Harry.

Guidarono ancora, con le loro mani intrecciate, trovando un’azienda molto tradizionale dove festeggiarono il loro fidanzamento privatamente.

Poi, la fantastica cena che Louis aveva organizzato li stava aspettando, e quella era un’altro spettacolo in cui Harry rimase senza parole.

E quando ritornarono, la loro piccola bolla d’amore scoppiò. Non proprio il loro amore, ma erano ritornati ai loro lavori dove avevano altre responsabilità. E, anche se le cose a volte erano difficili, erano sicuri che avevano preso la giusta decisione, perchè non c’era nessun altro posto dove volevano essere se non con l’un l’altro.

Mostravano il loro amore ogni giorno. Che fosse solo una coccola alla sera; o più di una coccola. Una cena elegante perchè Louis amava assolutamente viziare Harry; o andare all’appartamento di Harry perchè si sentiva domestico e voleva cucinare per Louis. L’aiuto di Louis con il lavoro di Harry, che gli dava una nuova prospettiva ai problemi dei casi di cui doveva occuparsi; o la pazienza di Harry quando Louis aveva avuto una brutta giornata all’org, perchè la salute non sempre faceva progressi.
Si facevano forti reciprocamente e si fidavano l’un l’altro. Il solo semplice fatto di svegliarsi vicino ogni mattina era come vivere nella loro favola.

The End.


****

Ciao! :)
E’ da molto che non posto e mi scuso veramente tanto per questo.
Allora questo è il capitolo finale, spero veramente che vi sia piaciuto.
Ma la storia non è finita qui, perché c’è l’epilogo. Ce ne saranno due: l’autrice ha scelto di farne uno in video e uno scritto.. quindi spero che vi piacerà. 
Alla prossima! Un bacio
  
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