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Autore: SAKURA UZUMAKI    12/04/2009    8 recensioni
"Oltretutto la mia vita sta prendendo una piega letteralmente noiosa. Insomma, possibile che su tutti i ragazzi della scuola non me ne vada bene uno? Tutti emo. O quasi. Io odio gli emo, sapete? Gli trovo... Insignificanti. Okay, magari esagero... Ma da me tutti se la tirano. Ho il ciuffo; mi taglio le vene; e a me?! Voglio dire, ben venga! Sei emo? Okay. Ti tagli le vene? E allora perchè sei ancora vivo? Oltretutto non me ne può fregar de meno. Io gli chiamo: emo-scemo. Perchè è quello che sono loro. " " ... Ma lui si definisce Sasu-Emo, ovvero il suo stile... e... Sapete che vi dico? Io adoro il Sasu-Emo, è decisamente il miglior stile che abbia mai conosciuto. Uno stile inconfondibile, tutto suo... Suo, ed ora anche mio. "
Genere: Romantico, Commedia, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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<< Che materie avete, voi, durante la settimana? >> mi domanda.
Io non gli rispondo e continuo a tracannare Coca-Cola aspirando dalla cannuccia.
Mi lancia un pezzetto di carta e mi fa quasi sputacchiare dalla risata.
<< Ahm... Sì? >> chiedo con far da innocente a testa alta. Sghignazza. Io sorrido, mentre apro il diario sugli orari scolastici.
Siamo in camera sua, seduti per terra a fare i compiti. E' una cosa normale, per me, che passo i miei pomeriggi così.
Se non fosse per una differenza...
In genere questo tipo di cose lo faccio con Gaara: chitarre a tutto spiano e cibo da tutte le parti. Il nostro evrything sparso everywhere quotidiano.
Invece in questo momento, proprio ora, col culo poggiato sul tappeto bianco di camera sua... una band che ho appena conosciuto, il profumo di questo splendido ragazzo che domina le mie narici e la mia gola... il tutto... con Sasuke.
Appena entrata in casa sono stata travolta da un sapore fin troppo piacevole. Una fragranza casalinga, ma del tutto maschile. Itachi, così si chiama il fratello, appena ha udito noi entrare si è sbilanciato all'indietro col capo. Ho subito colto i suoi lunghi capelli bruni tenuti in ordine da una coda morbida. Stava in cucina, solo metà muro ci separava. Mi ha puntato addosso due occhi neri come quelli del fratello, allegri e vispi, e facendomi l'occhiolino si è poi rivolto a Sasuke: << Carina la tua ragazza! >>. Ho subito guardato il mio amico e l'ho visto roteare gli occhi al cielo. Itachi è uscito allo scoperto con ancora i guantoni alle mani. Se li è tolti, ha arricciato il naso e mi ha mostrato un sorriso a trentadue denti. Sono rimasta imbambolata a guardarlo bene da vicino, mentre mi si avvicinava tutto pimpante. Il suo viso lineare, la pelle abbronzata, il naso diritto, le sopracciglia più fini di quelle del fratello, la bocca più carnosa... Un ragazzo terribilmente bello, diamine! Ma che è la loro mamma, Madrenatura?!
Senza rendermene conto sono avvampata a tal punto che mi bruciavano le punte delle orecchie.
<< Piacere, Itachi Uchiha, il fratello maggiore di ventitré anni di questa specie di essere che ti sta affianco. >> gli ho stretto la mano che mi ha porso con occhi sgranati e bocca socchiusa. La voce è... insomma, melodica! Diversa da quella di Sasuke, ma belle entrambe! La sua ha un timbro più maturo, potremmo dire... Oddio, semplicemente fantastica!
E questo sarebbe il famoso fratello che crea tanti problemi a causa degli studi?! Ma è uno sballo!
<< Pi-Piacere, Sakura... ! >> ho balbettato incantata.
Itachi ha lanciato uno sguardo al fratellino e gli ha sorriso beffardo.
<< Attento che non s'innamori di me! >> ha detto dopo avergli dato una pacca alla spalla. Sono stata ad osservare come un'ebete il suo braccio irrobustito e la sua mano perfetta colpire il fratello.
Risvegliatami da quella trance, ho guardato Sasuke che sbuffava in cotinuazione e cominciava a togliersi il giubbotto. L'ho subito imitato, lui mi ha presa per mano e ha cominciato a trascinarmi in un posto cui non sapevo dove.
<< Ho lasciato il pranzo di là, non farmela morir di fame. >> a giudicare dal tono sembrava perfettamente a suo agio. Mi sono voltata appena quanto potevo, dato che l'altro mi aveva quasi scortata davanti ad una porta.
Quando io e Itachi ci siamo incrociati gli sguardi mi ha fatto l'occhiolino, mentre aveva cominciato a prendere la sua giacca nera e ad infilarsi le chiavi di casa in tasca... Come Sasu! Io generalmente le tengo in quella dello zaino. Sono proprio fratelli, si somigliano moltissimo - fatta eccezione, ovviamente, per il carattere - !
Quando, finalmente per lui, Sasuke stava aprendo la porta che avevo cominciato a capire fosse quella di camera sua, ho sorriso al fratello e ho alzato la mano.
<< A dopo... ! >> l'ho salutato.
Lui ha sgranato gli occhi ed è rimasto immobile, davanti all'uscita di casa mentre stava per andarsene.
Sasuke, affianco a me, si è bloccato e mi ha guardata incredulo.
<< E' per educazione... >> ho sussurrato facendo spallucce.
<< Prendi esempio da lei! >> ha gridato Itachi dall'altro capo della stanza. << Ah, ah! Alla prossima, piccola! >> ed è scomparso uscendo di casa.
<< Ciao, scemo! >> ha fatto Sasuke, parlandogli per la prima volta da quando siamo entrati, un attimo prima che chiudesse e che si sentisse un colpo provenire da fuori.
Sono scoppiata a ridere curvandomi in avanti.
In tutto quell'arco di tempo non ero riuscita a far caso all'arredamento della casa.
Dunque, mi sono allontatana di poco mentre Sasu stava aprendo la porta di camera sua e sono rimasta ad osservare le pareti bianche; il tappeto nero sotto un tavolo di vetro; le sedie attorno al tavolo: nere come il tappeto; il divano in pelle: nero, con i cuscini bianchi in piumino; i mobili: bruno scuro con un ampio spazio al centro per contenere il televisore da non-so-quanti-pollici altrettanto nero...
Sono rimasta a bocca spalancata e un grosso sorriso mi si è stampato lentamente in viso. Ho vagato con gli occhi per tutto l'ordine che regnava in quell'assurdo e meraviglioso appartamento, poi ho preso a saltellare e a voltarmi verso l'emo.
<< Dìo, ma è... è... >>
<< Perfetto. Già... >>
Stava davanti alla porta di camera sua, al buio. Lo riuscivo a vedere poco, dato che non aveva tirato sù le persiane del corridoio dove si trovava lui. Ma da quel che riuscivo a vedere era abbastanza serio, solo ad un mezzo sorriso, stava accennando...
<< Ma... che hai... ? >> ho sussurrato.
<< Mh? >>
E' uscito dalla penombra e, con le mani in tasca, dopo aver lasciato cartella e giubbotto per terra, mi si è avvicinato sorridendo.
<< Hai fame? >> mi ha domandato una volta che ci siamo ritrovati a mezzo metro di distanza.
<< Ah, no, tranquillo... tu? >>
Ha fatto spallucce e si è tolto le mani dalle tasche.
Io l'ho osservato andare verso la cucina, un muro a metà che divide dal salotto. Del tutto padrone di casa sua, ha preso un contenitore lasciato vicino al lavandino e lo ha messo nel forno. Sono rimasta ad osservarlo curiosa, chinando la testa per vedere cosa stesse prendendo dal frigo.
Quando si è girato ho sobbalzato vistosamente cacciando dentro di me un sussulto. Mi ha mostrato tra le mani due bottigliette in vetro di Coca-Cola. Sorrideva come soddisfatto e mi si è nuovamente avvicinato... sempre più, sempre più... Teneva gli occhi puntati nei miei, finchè si è abbassato su di me e per poco non stavo per svenire.
Ma quando mi sono accorta che stavo propri davanti al tavolo e che ci aveva soltanto poggiato le bottiglie sopra, mi sono rilassata con un grosso sospiro.
Mi ha guardata per un istante divertito, poi confuso.
<< Ehi, tutto okay? E' da prima che ti vedo strana... >>
Ha sorriso. Ha dato un leggero pizzicotto alla mia guancia che si è subito tinta di rosa scuro, assieme all'altra. Si è voltato e si è diretto nuovamente verso camera sua.
Ma ha così fretta?, ho pensato.
Quando poi ha voltato verso il corridoio. Sono rimasta in ascolto dei passi, poi anch'essi si sono fermati. Allora un rumore elettronico, ed ecco che la luce ha dominato anche su quell'angolo buio.
Subito l'ho raggiunto in una mezza corsetta, e per poco non andavamo a sbatterci contro, avendo io appena girato l'angolo.
Ho sorriso imbarazzata sussurrando un: << Ah, scusa... >> e ha fatto una risatina divertita.
Ha preso le nostre cartelle poggiate ai piedi della porta, il suo giubbotto, e ha aperto la maniglia.
Se aveva così tanta fretta significava che doveva essere un posto importante, per lui... Infatti, tutto vero.
Appena entrato, sono rimasta come un pesce lesso sull'uscio a fissare i muri tappezzati da poster perlopiù scuri, andando alla ricerca di qualche pezzetto bianco che non fosse ancora stato blindato dai Bullet For My Valentine, dai Darling, da appunto questi Nevada Tan, Panik...
I miei occhi sono subito spiccati sul letto. Coperte di una band che non conosco, nere anche quelle. Il cuscino... sempre con la fodera della stessa band. L'armadio bianco con solo qualche adesivo appiccicato sopra e il palquet, sono stati la cosa più chiara che mi ricordassi in quel momento dopo esser vissuta nel nero per qualche secondo.
La scrivania nera e lucida, il calorifero bianco, e subito sopra, sul muro, uno stereo simile al mio, composto da ben quattro mega-casse nere - le mie sono azzurre - e un televisore al plasma di media grandezza.
La stanza non è grande, ma nemmeno piccola. Diciamo che per una persona sola va alla grande... e non oso immaginarmi il resto della casa. Ha detto di essersi appena trasferito, eppure... CAZZO E' 'STA ROBA?! Una reggia super-moderna? Chissà la camera di Itachi...
<< Luuuunedì... Lettere con Sarutobi alla prima ora, matematica con Kurenai alla seconda, poi Diritto con Chiyo, due ore di Scienze con Michael Jackson... >>
Soffoca una risatina e per poco non si ingozza col pezzo di pizza. Mi trattengo anch'io, e torno a recitare da finta intellettuale.
<< ... e all'ultima ora, ancora Yuhi. >>
<< Come mai due ore di matematica non consecutive? >>
<< ... E chennesò, vallo a chiedere alla preside. Penso sia per il fatto che altrimenti non ci si organizza con le classi, boh... >>
Facciamo entrambi spallucce e diamo un altro morso alla pizza. Rutto.
<< Alla salute. >>
Rido, e scorro avanti con l'orario.
<< Martedììììì... Informatica alla prima ora con Yamato. >>
Gli scocco un'occhiata di attesa. Lui, con le guance piene di pizza e sugo da tutte le parti, guarda il soffitto e convinto dice: << Mai fentito. >>
Sorrido, riprendendo a leggere.
<< Seconda ora, ancora Scienze con Signor. Pelle Bianca. >> lo sento trattenere le risa e proseguo << Terza ora Inglese con la professoressa Shizune. >>
Mi fermo e chiudo il diario di scatto.
<< Lo sai che tra lei e Yamato c'è intesa?! >> urlo con occhi sprizzanti di eccitazione.
Spalanca gli occhi e non riesce a tenera chiusa la bocca, piena com'è.
<< Ah, fì? >>
<< Fì, fì! >> lo imito riempendo le guance d'aria.
Ride, contenendosi e cercando di non esagerare per non sputacchiare tutto in giro. Sorseggia faticosamente la coca, e dopo qualche istante manda giù il boccone facendo un profondo respiro e sghignazzando.
<< E tu come fai a saperlo? >>
Volgo lo sguardo al muro tappezzato di poster e ci rifletto qualche istante.
<< Mh... Se le occhiatine fugaci, i sorrisi imbarazzati, i corpi sempre vicini appena ce n'è la possibilità non ti dicano niente... E poi lo pensano tutti, e io so sempre tutto. Noto tutto. >> aggiungo chiudendo gli occhi e dando un'altro morso alla mia doppiamozzarella. Quando li riapro, vedo i suoi puntati nei miei. Neri e penetranti come non mai. Per poco non m'ingozzo seriamente. Mi sorride, e prendendo il mio diario lo apre.
<< Dove eravamoo... Ah, sì. Quarta ora, Diritto. Quinta e sesta... Educazione Fisica. Beeella, con chi? >>
<< Mh, con Maito Gai... ! >> farfuglio a bocca piena.
Alza le sopracciglia e sporge il labbro inferiore, annuendo come se conoscesse quel professore e gli andasse a genio.
<< Notevole. >>
<< Lo conosci? >> domando io stupita.
<< No. >> ride.
Lo imito mentre mordo un'altro boccone.
<< Mercoledì... Prima ora Inglese, seconda e terza Lettere... Senti, è bravo 'sto Sarutobi? >> s'interrompe.
Mi metto comoda incrociando le gambe, mentre lui se ne sta bello beato sdraiato su un lato.
<< Hai voglia! >> esclamo.
Assume la stessa espressione che ha fatto prima per Maito Gai, e prosegue a leggere.
<< ... e infine... due ore di matematica con la Yuuuuhi... >> sussurra come se stesse riflettendo tra sè, quasi fosse un po' annoiato. << Dai, lei è brava, però! >>
Alzo di scatto la testa mentre cerco di pulirmi il sugo. << Fhuì? >> - doveva essere un: sì? -.
<< EH?! >> prende a ridere come un matto. << Ma guardati! Ah ah ah ah! >>
Prende in mano un tovagliolino rosso di carta e me lo posa sulle labbra. Talmente sono unta e straunta che il tovagliolo rimane appiccicato da solo anche quando leva la mano. Bella, lui la pizza l'ha già finita. Se si vedeva prima altro che prendermi in giro! Ma che ci posso fare, io, se Itachi l'ha ordinata così buona...  - non ho ancora sentito di qualcosa che gli Uchiha NON sappiano fare bene - !
Senza smettere di ridere riprende a leggere, prima ancora che io possa essermi pulita e aver parlato riguardo la professoressa Kurenai.
<< Giovedì, alla prima ora: Francese... Oddio. >>
<< Sì, abbiamo la supplente. >>
Annuisce. << Seconda e terza ora ancora Inglese... Uao. Quarta: Informatia, quinta... Michael Jackson! >> scoppia di nuovo a ridere, ed io con lui. E' troppo bello vederlo divertito!
<< Sesta: Saruboti... Okay, fin qua non c'è nulla di impegnativo, apparte le infinite ore di matematica e Pelle Bianca. >>
Volta la pagina e apre appena di più gli occhi.
<< Venerdì alla prima ora avete i recuperi? >>
Finisco di pulirmi dall'ultimo boccone di pizza. << Ah, sì, per chi non va bene in una materia, la classe si sparpaglia e va nelle altre per potenziarla. >>
Arriccia un sopracciglio.
<< Cioè, se tu vai poco bene in matematica - e siam sempre lì -, vai nella classe dove la prof. fa recuperi di matematica! >>
<< Sì, sì, questo l'avevo capito, ma... Quindi incontri anche quelli delle altre classi del tuo stesso anno, no? >>
Lo guardo per un istante. << ... Sì! Sì, sì! Perchè? >>
<< Dove vai male, tu? >>
<< In nessuna. >>
Spalanca gli occhi. Poi si rilassa. << Ah, vero... Ho davanti Miss Genietta. >>
Ridacchio.
<< Ah, e tu? >>
Alza lo sguardo dal diario e mi guarda più attento. << Io? >>
Annuisco.
<< Beh... >> mi guarda confuso. << Sono appena arrivato, non ho neanche partecipato a tutte le lezioni di tutte le materie... >>
Mi spiaccico una mano sulla fronte. << Vero, vero, scusa! >>
Beh, ma più o meno si sentirà carente in qualcosa, no? Anche se ha accennato a delle difficoltà in Chimica...
Fa un risolino e con gli occhi scorre dove si è interrotto. << Seconda e terza ora: Francese. Quarta ed ultima ora... Aspè, come mai solo la quarta? >>
<< Noi del linguistico usciamo prima al Venerdì, però poi andiamo anche al Sabato. >>
Sgrana gli occhi.
<< Ah. >>
<< Tu non vieni al Sabato... sei del tetnico. Però fai più ore al Venerdì! >>
<< Eh, infatti. Mi chiedevo appunto come mai io ne faccio sette... >> aggiunge seccato.
Sorrido.
<< Al Sabato... >> prosegue nella lettura << ... Ah, però fate solo tre ore al Sabato! Non vale! >>
<< Beh, se calcoli mettendo insieme il nostro Venerdì e il nostro Sabato... fanno in tutto sette ore. Quante ne fai tu. Solo che al fine settimana dormi, io mi sveglio alle sette. >> gli spiego, sorridendo strafottentemente sull'ultima frase.
Alza le sopracciglia e balbetta interdetto. << Ah, cazzo, vero... Pff, che pirla. >>
Trattengo una risatina interna.
<< Francese, Scienze e potenziamento... Beella, almeno avete un'ora in più di recuperi! Ah, ah. >>
Faccio spallucce.
Lui mi restituisce il diario.
E nel farlo, le nostra dita si toccano. Sussulto dentro di me, e forse lo do' anche a vedere.
Lo guardo negli occhi sperando che trovi subito qualcosa da dire, perchè sono rimasta senza parole, e il silenzio non mi piace.
Mi fissa con la bocca socchiusa, poi tentenna e abbassa il capo, alzandosi e mettendosi seduto.
Sbatto le ciglia e mi affretto a prendere da sotto Inglese il libro di Chimica, seppur apparentemente i miei movimenti sembrino calmi.
<< Do-Dov'eravamo rimasti? >>
Sembra caduto giù dal pero e apre di più gli occhi. << Ah, sì... >>
Prende da dietro di sè il libro. Diciamo che questo è un recupero privato che gli sto fornendo. Mi ha detto che ha sempre avuto problemi con Chimica, e visto che i compiti per domani, un Mercoledì, li ho finiti - un breve testo di cinquanta parole per Inglese e lo studio di un testo di Boccaccio che ci aveva assegnato Sarutobi l'altroieri, Lunedì - mi sono offerta volontaria per helparlo.
Mi soffermo un istante su questo...
Siamo a Mercoledì... Ho conosciuto Sasuke Lunedì... Siamo neanche a metà giornata del terzo giorno che ci conosciamo e sono piombata in casa sua così presto, e lui, altrettanto presto, è piombato nella mia vita come un corvo disorientato. Me lo sono ritrovata sul tram, e l'ho aiutato a farlo entrare nel mio gruppo, a fargli prendere confidenza con i miei amici e ad integrarlo nella scuola in generale...
Avrei fatto lo stesso, per un ragazzo qualsiasi?
<< Non mi veniva questa... >> mi passa il suo foglio degli esercizi e ne leggo svelta il problema.
<< La pressione si trova moltiplicando l'altezza del liquido per l'accellerazione di gravità e la dua densità... Qua hai invertito, ti sei confuso con la legge sulle forze. >>
Mi inchioda uno sguardo nero e annuisce.
Ritira il foglio, e prima ancora che possa aprire alla pagina giusta il mio libro di Chimica per seguirlo meglio negli esercizi, ecco che mi restituisce il foglio...
Lo fisso con occhi spalancati. Non è un problema difficile, ma possibile che abbia fatto tutti i calcoli in tre secondi?
<< Sì... >> scorro con lo sguardo lungo tutta la superficie del foglio. << E' giusto. Aspetta che controllo anche gli altri...>>
Tempo che basta, noto che ha fatto ancora una volta tutto correttamente. Estremamente sorpresa, faccio un sorriso di stupore e balbetto: << Non si direbbe proprio che sei un ripetente. Come sai, di già, le altre regole della legge di Stevino... ? >>
Fa spallucce e mi fissa le mani. Poi passa alle mie braccia, alle mie gambe, al mio busto, al mio collo, alle mie labbra, e segue su fino ai miei occhi.
Questa volta non riesco a trattenere il sussulto.
<< S-Sì, è tutto perfetto. Ehm... Ti consiglio però di non usare la calcolatrice, meglio che ti alleni mentalmente, nelle verifiche potrebbero non fartela usare... >>
Mi guarda un po' confuso. << Ma io non l'ho usata. >>
Spalanco gli occhi, e saetto con lo sguardo tra il suo viso e il foglio. Mi mostra anche tutti i calcoli fatti su un pezzetto di carta.
<< B-Beh... >>
Improvvisamente suona il cellulare.
Scattiamo entrambi, con la sola differenza che io continuo a fissare lui, e Sasuke, ora, la borsa.
La apro dopo essere stata con la mano sospesa in aria, reggendo ancora il foglio per qualche istante.
<< P-Pronto? >> rispondo al telefono senza nememno leggerne il numero.
<< Dove sei. >>
Gaara mi parla col suo solito tono freddo.
<< Ehm... Perchè? Da Sasuke, comunque. Dimmi tutto. >>
<< ... >> riesco solo a sentire il suo respiro.
<< ... Gaara... ? >>
<< Ah. >> sussurra con voce ferma.
<< Ohi, tutto okay? Hai bisogno di qualcosa? >>
<< ... Eh? No. Niente. Quando torni. >>
Le sue domande non lo sembrano mai.
<< Beh... >> controllo il mioorologio da polso che segna le tre del pomeriggio. Copro il cellulare con la mano e mi rivolgo a Sasuke: << A che ora... ? >>
Fa spallucce. << Quando vuoi. >>
Annuisco.
Magnifico. Quando mi si risponde così è peggio di prima, non so mai cosa decidere.
<< Beh... Alle... Cinque, cinque e mezza a casa tua, ti va be... ? >>
<< No. >>
<< Come? >>
<< Sì. Okay, va benissimo. A dopo, ciao. >> e attacca.
Rimango con l'orecchio poggiato al cellulare e sbatto le palpebre. Respiro profondamente e torno a guardare Sasuke.
Finalmente mi fa un sorriso, seppur non festivo come quelli di prima. Ma mi va bene, mi sento meno agitata.
<< Fiuuu... >>
Ripongo il cellulare nella borsa e sorrido smagliatamente. << Dunque? Hai altri domande che non... ? >> ma non faccio in tempo a finire che subito striscia un foglio verso di me. Guardo in basso e lo prendo. Mi sembrava strano che sapesse già tutto, ah, ah.
Poi leggo.
La mia vista scorre su quel problema. Quello che non sembra affatto un problema. Che non è neanche una domanda, ma piuttosto una proposta. Una proposta molto eloquente.
Ma non riesco a ragionare.
Il cuore è preso a battermi all'impazzata.
Non rido più.
Le mani mi si fanno improvvisamente tremolanti.
Gli occhi probabilmente sgranati e le sopracciglia corrucciate.
Le labbra le sento secche, non riesco ad inumidirle.
Alzo di scatto la testa e fisso Sasuke negli occhi. Lui non dice una parola. Bensì, guarda me, il foglio, me, il foglio. Poi mi si avvicina.
E allora non mi controllo più; arretro leggermente e ho la sensazione di star per svenire.
Sempre più vicino, è sempre più vicino, e questi secondi mi sembrano minuti, questi minuti che si trasformano in ore. Un groviglio di sensazioni intrappola la mia mente, come una ragnatela e, al centro, piccola piccola, ci sono io.
Non ho scelta.
Un sì o un no.
Non posso dire altro, non posso fare monologhi giri di parole per concludere alla fine con un nocciolo del discorso quale è 'NO'.
Non posso, non posso.
Anche perchè so che la risposta NON E'... 'no'.
Si sostiene grazie ai pugni ancorati al tappeto, il busto proteso in avanti veso il mio. Le mie mani, scendono stringendo quel foglio per me ora tanto importante.
<< Non sei costretta a rispondermi, Sakura... >> sussurra a pochi centimetri dalle mie labbra.
Pensi che sia più facile con questa lontananza zero?! Ma mi prende in giro, o cosa! Avrei la mente più lucida se se ne stessa là dov'era prima, senza giocare alla pantera e al coniglio! Ma le pantere sono molto scaltre, e i conigli troppo... conigli!
Sento che sto per esplodere, in bene o in male, ma per esplodere.
Cazzo gli dico, cazzo gli dico! Non riesco a pensare a nulla! Solo ai suoi occhi scuri puntati sui miei, al suo fiato sulle mie labbra, al calore che emana tanto da riscaldare il mio... O forse sono tutte invenzioni... ?! Magari è la mia mente a immaginarsi tutto, magari il suo corpo è più freddo di una colonna di marmo, magari tiene la bocca chiusa e trattiene il respiro come sto facendo io, e non emana alcun soffio d'alito sulle mie labbra e sul mio collo! O magari, cazzo, mi sto sognando tutto! Perchè l'ho sempre desiderao, perchè i miei sensi sembrano risvegliarsi proprio ora, proprio quando sto quell'attimo in più a fissarlo negli occhi, lui, così perfetto, così attraente, così... !



AL DIAVOLO TUTTO, LO BACIO.
LA RISPOSTA E' .






















*****

Oddeo santissimo! X°D Ragazze non sto qua a rispondervi tutte, ma sappiate che apprezzo immensamente tutti i vostri commenti! Sono di fretta con i compiti delle vacanze, e se non mi muovo... ALTRO CHE DEBITI! X°D Spero di non avervi deluse, al prossimo capitolo! Devo anche dare il benvenuto ad una nuova recensitrice...

... Promise !! Grazie mille cara, sei stata fin troppo gentile! X///33 Un kissone a te e a tutte le altre donnine pazienti! xDD

BUONA PASQUA A TUTTEEEEE!      ♪




BACIONE! CIAUUUUUUU! >3<


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