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Autore: VeroMilly    13/04/2009    2 recensioni
Il “Blackout” è un gruppo musicale che per le radio, la tv e gli altri media è formato da quattro talenti che si adorano e convivono con piacere nel loro appartamento. Ma queste sono tutte idiozie. I Blackout si odiano. Il gruppo è diviso in due rigide fazioni, quella di Mel e Dalia e quella di Hayden e Matt, che il produttore James Valente ha unito grazie ai loro talenti. Alla fine decidono di convivere solo per poter realizzare il loro sogno musicale e fare successo, ritenendo che nulla è troppo doloroso se in questo modo potranno realizzarsi, ma… Ne varrà la pena? Ce la faranno a convivere tra la vanità di Hayden, la permalosità di Mel, la cocciutaggine di Dalia e l’apatia di Matt? O trionferà per una volta il famoso "Odi et amo"? [DAL CAP 5: Dal canto suo, Jean Paul la guardò accigliato. –Tesoro, la moda è arte. Dunque, vorresti dirmi che ti piacciono i quadri di Picasso? Certo che no, non si capisce un tubo, eppure sono famosi, costano molto e la gente si taglierebbe una mano per averli- -Si, ma Picasso è morto, pace all’anima sua, invece io dovrei cantare con indosso questa tovaglia! Mi rifiuto!- urlò Mel, e sia Hayden che Matt si tapparono le orecchie. ]
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Blackout In the Light 1
   BlackOut In The Light


“Qual è il tuo più grande sogno?”
“Diventare un cantante famoso”
Questa era la risposta che ognuno di noi dava a chiunque ci ponesse questa domanda. Vivere di musica era l’unica cosa che volevamo e che vogliamo tutt’ora, e per tanti anni non avevamo sognato altro che il momento in cui un importante produttore ci diceva che era disposto a produrre un nostro cd. E poi, infine, eccoci lì,in quell’ufficio con James che ci dice quelle magnifiche parole che ci avrebbero portato al successo da lì a breve. Ma il successo porta con sé tante difficoltà, e non solo a livello di notorietà e copie di dischi vendute, assolutamente no. Anzi, le cose andavano bene, c’era solo un piccolo problema: noi, la nostra divisione in due fazioni, i nostri caratteri incompatibili, le bugie che eravamo costretti a dire davanti ai giornalisti e alle telecamere. Ma non si può fingere per tutta la vita, no. Prima o poi bisogna trovare una strada di buona condotta che porti ad una soluzione. E così ce la mettemmo tutta per raggiungerla quella via, ma pur sempre combattendo quella guerra dove si suda per guadagnare un minimo centimetro in quella trincea chiamata “convivenza”.



Che La Guerra Abbia Inizio

Dalia era nella sua stanza mentre sotto le note di "'I'm a Bitch" si stava preparando per la sua grande giornata.
Quel giorno il famoso manager James Valente le avrebbe fatto sapere se lei e la sua migliore amica Melanie erano riuscite a passare il provino per entrar a far parte di una nuova band,prodotta esclusivamente dalla casa discografica Sony.
Era molto eccitata e sicura di sè.
Era certa di aver fatto un ottima impressione a Valente e la sua splendida voce aveva fatto il resto.
Anche Melanie era stata grandiosa,quindi era impossibile non le avessero prese.
Guardò distrattamente l'orologio e si accorse che si stava facendo davvero tardi.
Giusto in quel momento sentì il citofono suonare e si affrettò a rispondere e ad aprire alla sua migliore amica, cercando di non inciampare tra le numerose scarpe che aveva scartato per quell’occasione speciale.
Mel era costantemente in ritardo, si disse, ma ormai si era abituata. Essere pazienti faceva parte del pacchetto regalo che si riceveva diventando sua amica.
-Alla buon ora, come al solito Mel!Adesso scendo-
Si guardò un altro secondo nello specchio, alla ricerca di qualche eventuale e piccolo difetto che non trovò.
I capelli color mogano lasciati ricci sulle spalle,mentre un piccolo ciuffo era stato intrappolato in un fermaglio a forma di nota ,gli occhi azzurro cielo un pò nascosti sotto la pesante matita nera e l'ombretto grigio scuro,il fisico magrolino e delicato.
Si lisciò la camicia azzurra e il pantalone nero e poi corse immediatamente per le scale, improvvisamente ancora più entusiasta dal momento che sentiva il fatidico momento tanto atteso.
Melanie era seduta sull'ultimo gradino e si stava fissando distrattamente le scarpe dall'aria un pò consunta.
I capelli rossicci le cadevano delicatamente più in giù delle spalle ,gli occhi verde foresta spiccavano sulla sua pelle liscia e bianca come la neve soffice,il fisico lievemente più prorompente dell'amica ,il tutto nascosto in un abito nero scuro ,con sotto i leggins grigio chiaro.
-Sei bellissima Mel-disse Dalia appena la vide.
La sua migliore amica era sempre stata fantastica e piena di corteggiatori, una di quelle ragazze sempre ammirate però a  cui interessava esclusivamente l’opinione di chi le stava più a cuore.
Ma lei era troppo interessata alla sua vita per potersi permettere una perdita di tempo come i ragazzi.
-Sei splendida come al solito,tesoro!Dai ora andiamo,se no siamo nei guai-e si diressero verso la Cabriolet di Dalia,regalo dei suoi genitori per il suo 21esimo compleanno.
Dalia Bridget Reinaldi era una ragazza italo-americana proveniente da una famiglia di nobili italiani,che si erano trasferiti in California poco dopo la sua nascita per occuparsi di una azienda di moda.
Il marchio Reinaldi era famoso in tutto il mondo.
Ma la sua passione,la sua vita non era la moda,come avrebbero voluto i suoi genitori.
Era la musica e ben presto si era resa conto che sarebbe stata felice solo se fosse riuscita a realizzare il suo sogno.
Aveva conosciuto Melanie alle scuole primarie ed erano diventate inseparabili.
Nessuno riusciva a sopportare Mel per più di 5 minuti,se non lei. Era l’unica grazie a cui quell’orribile caratteraccio sapeva cambiare fino a diventare quello di una persona quasi civile, senza troppi grilli per la testa pronti a farle sparare parolacce e maledizioni ogni tre secondi quando qualcosa non le andava giù. Era di origini canadesi, e si era trasferita in California da Ottawa quando aveva circa quattro anni. Sembrava proprio che il destino le avesse voluto far incontrare.
Avevano entrambe questa morbosa ossessione per la musica e avevano deciso che sarebbe stato il loro futuro.
Insieme per sempre.
Se lo erano promesse da piccole e quella promessa valeva più di qualsiasi altra cosa.
Entrarono nello studio e si sedettero su delle comode poltroncine di pelle nera mentre aspettavano il verdetto, mantenendo una postura elegante e disinvolta.
Non erano agitate in quel momento,erano persone troppo sicure di sè per poter essere nervose.
Loro sapevano di avercela fatta.
Loro dovevano avercela fatta. Se così non fosse stato, beh, il mondo avrebbe girato all’incontrario.
-Signorina Kingstone,Signorina Reinaldi è il vostro turno-disse una donna sulla 40ina con un completo grigio scuro,molto serio.
Le accompagnò fino allo studio e poi chiuse le porte.
Dalia strinse forte la mano di Mel, sentendola tuttavia un po’ sudaticcia. Quello era l’unico fattore che lasciava trasparire l’’emozione del momento, e Mel si domandò come avrebbe fatto nel momento in cui avrebbe stretto la mano a quel James.
-Sei pronta?Da oggi in poi il nostro futuro cambierà- le sussurrò Dalia.
Mel sorrise e la guardò negli occhi .
-Noi siamo nate per questo. Non dimenticarlo mai. Tutto quello che succederà è stato scritto nel nostro destino, Dalia.-
E varcarono la porta pronte al cambiamento più stratosferico della loro vita, sentendo il peso di quegli anni di sudore, prove e tentativi renderle stranamente più leggere nel momento in cui incrociarono lo sguardo di James.


-Hayden!!Per favore ti sbrighi?Ti ricordo che siamo in un ritardo mostruoso!!-Matt stava urlando fuori dal bagno aspettando che il suo coinquilino nonchè migliore amico si sbrigasse e uscisse finalmente.
Se c'era una cosa che proprio non sopportava di Hayden era il suo egocentrismo e la sua vanità.
Poteva passare ore ed ore ad ammirarsi nello specchio senza mai stancarsi, e sarebbe stato il ragazzo più ricco del mondo se la vanità si sarebbe potuta vendere, a suo giudizio. Quante volte glielo aveva detto? E quante volte lui gli aveva sogghignato in risposta, quasi lusingato da quella affermazione?
-Si,Matti sono pronto. Possiamo andare-
Uscì dal bagno e si ripiantò vicino allo specchio dell'entrata, aggiustandosi una ciocca bionda perfettamente a posto e facendo uno sguardo ammiccante al suo riflesso stupefacente.
I capelli biondicci erano ricoperti da un lieve strato di gel ,gli occhi verde-azzurro spiccavano sulla sua carnagione chiara e il suo fisico muscoloso e possente lo rendevano il sogno di qualsiasi ragazza.
Indossava una camicia nera,jeans scuri a vita bassa che facevano scorgere le mutande ,ai piedi calzature italiane ,appositamente fatte arrivare da Milano per la grande occasione.
Matt lo guardò sbuffando, anche se ormai era abituato a quella specie di rito a cui l’amico si sottoponeva ogniqualvolta che dovevano uscire.
-Che hai da sbuffare già di prima mattina?- domando Hayden con un tono rilassato.
-Siamo in ritardo!La smetti di guardarti a quel maledetto specchio?Stai bene,come al solito,perciò puoi muovere quel tuo sedere e pregare che non si accorgano del nostro pauroso ritardo?- rispose Matt con aria di ovvietà, incitandolo a muoversi con le braccia.
Hayden lo fulminò con lo sguardo prendendo le chiavi della macchina inseguito da Matt che ringraziava il cielo.
Matt ed Hayden erano due persone completamente diverse.
Riservato,schivo,introverso l’ uno ,solare,spigliato ed estroverso l'altro.
Hayden era a tratti terribilmente arrogante ,vanitoso e perennemente concentrato su se stesso.
Non c'era spazio per nessun altro nella sua vita.
Apparte Matt.
Matt era l'eccezione.
Il suo migliore amico.
L'unica persona al mondo che dopo anni ,riusciva ancora a volergli bene e che non l'aveva mai abbandonato.
Mentre stava guidando Hayden ,con la coda dell'occhio fissò il suo amico.
Capelli scuri,tratti da bambino ,occhi blu scurissimo e fisico curato ma non troppo.
Lui era il tipo di ragazzo che tutte volevano e desideravano, quello che comprendeva tutto e tutti, che sapeva dare ottimi consigli tranne quando doveva darli a se stesso, ovvio.
Ma era troppo concentrato sulla musica per accorgersene.
Invece Hayden era il tipo che le donne le usava solo per bisogni fisici e non sentiva la necessità di amare qualcuno.
Lui amava solo essere amato.
Non importa da chi,per quanto o quanto,l'importante era essere amato.
-Stevensen,Carwell siete in ritardo!Valente vi sta aspettando-disse la stessa donna,con sguardo serio e infuriato appena loro varcarono la porta dell'edificio, attirando gli sguardi di coloro che li circondavano.
-Ci scusi- disse Matt immediatamente mentre Hayden arricciò il naso in segno di "Non me ne frega niente".
La donna li accompagnò nello studio e anche questa volta se ne andò.
Appena entrati notarono due ragazze sedute di fronte a Valente che li fissavano contrariate e stupite.
James Valente era seduto sulla sua poltrona rosso fiammante,occhi scuri,capelli brizzolati e curati,sguardo serio e imponente.
Cosa ci facevano due ragazze e due ragazzi di fronte allo stesso manager e produttore?
-Accomodatevi pure Signor Stevensen e signor Carwell,lasciate che vi presenti le signorine Reinaldi e Kingstone-si strinsero la mano falsamente.
Non erano molto felici della presenza degli altri ma nascosero bene la loro repulsione.
-Allora vi ho chiamato per dire che ho visto i vostri provini e sono rimasto molto impresso dal vostro talento. Tutti e quattro avete una particolarità speciale che fuse insieme possono formare qualcosa di unico. Proprio per questo ho deciso che voi formerete il nuovo gruppo musicale i "The Crush"-
Tutti e quattro lo guardarono stupiti e basiti, come se non credessero alle proprie orecchie.
Da una parte erano felici perchè avevano realizzato il loro sogno,dall'altra parte non credevano di doverlo dividere con qualcun altro.
Sopratutto con componenti del sesso opposto con cui non avevano mai condiviso nulla.
Hayden già immaginava enormi quantità di trucco e profumi vicino alla sua impeccabile scorta di prodotti per capelli, e lo stomaco gli si rivoltò al solo pensiero.
-Spero diventerete ben presto amici. Per farvi conoscere abbiamo comperato un appartamento in cui andrete a vivere immediatamente tutti e quattro  e lì comporrete,inciderete e respirerete insieme per tutto il tempo-
Dalia non era per niente felice di questo piccolo particolare e dalla faccia di Mel ,capì che per lei era lo stesso.
Hayden sembrava quasi infuriato.
Condividere casa con delle ragazze?Si prospettava un vero inferno.
Matt invece non sapeva che cosa dire, fece un piccolo cenno e scrutò le due ragazze.
In quel momento si stava più concentrando sul "Ce l'abbiamo fatta"per pensare alla condivisione dell'appartamento.
Infondo poi lui era abituato a vivere nell'inferno,dividendo casa con Hayden,cosa sarebbe cambiato nel vivere anche con delle ragazze?
-Ora vi lascio conoscere,arrivo tra una mezz'oretta-disse James uscendo dalla stanza e rivolgendo loro un particolare sorriso indulgente.
-Io sono Matt- disse il ragazzo per rompere il ghiaccio ma ciò che ricevette fu solo un occhiataccia da parte delle ragazze.
-Dalia- disse infine lei ,cercando di apprezzare lo sforzo compiuto dal moro.
-E’ un nome particolare-notò cercando di essere gentile.
Essendo cresciuto in una famiglia prevalentemente femminile aveva capito che essere gentili e carini,serviva molto. E al momento sentiva che la sua esperienza era l’unica arma con cui avrebbe potuto sopravvivere a quell’improvvisa convivenza.
-Grazie-
-Io sono Hayden-
-Io sono Melanie, ma per gli amici sono semplicemente Mel-e poi cadde di nuovo il silenzio.
-Piacere Mel- ritentò Matt per far sì che la conversazione non degenerasse.
-Ho detto Mel per gli amici- sbottò acida lei in risposta, lanciandogli un’occhiata assassina che quasi lo fece cadere dalla poltroncina.
-Forse dovremo cercare di conoscerci un pò meglio visto che vivremo insieme per un bel pezzo- provò Hayden cercando di marcare le parole e far notare a Mel che non era stata affatto gentile, seduto di nuovo sulla sedia,immaginando i suoi prossimi mesi con due ragazze come coinquiline.
Sarebbe impazzito,ne era certo.
-Avremo tutto il tempo per conoscerci abitando insieme,adesso noi dobbiamo andare- Mel era ancora lievemente irritata e con forza trascinò Dalia via con sè.
-E il nome del gruppo non mi piace affatto, se vedete James ditegli che lo cambieremo- impose Dalia, sorpassandoli e senza aggiungere nemmeno un minimo saluto.
-Iniziamo bene-disse Matt notando l'atteggiamento ostile sia nelle ragazze che nel suo migliore amico.
-Già. Ci pensi a vivere con quelle?Sarà una tortura medievale-
-Meglio non pensarci allora-.
Ma sapevano che non pensarci non sarebbe servito ad eludere la realtà.













Beh salve a tutti.
Questa storia nasce dalla fusione di due aspiranti scrittrici ossia Milly92 e vero15star.
Ci siamo unite per produrre questa storia che per entrambe conta davvero tanto.Ci siamo così tanto affezzionate ai protagonisti che ormai sono come delle persone conosciute per noi,come se avessero sempre fatto parte della nostra vita.
Noi gli vogliamo bene,sono i nostri amici creati appositamente da noi.
Noi due ci siamo conosciute mentre io leggevo la sua ultima FF intitolata "Confession of a Teenager Drama Queen " e ci siamo scambiate i contatti e ci siamo subito trovate molto in sintonia.
Così tanto in sintonia che in testa ci è balenata questa idea di scrivere qualcosa insieme.
Abbiamo iniziato il 28 Marzo e fino ad adesso abbiamo scritto quasi 11 capitoli,per niente sofferti ma anzi trascritti come se fossero pronti da tempo,come se non avessere fatto altro che aspettare di essere messi su carta,in questo caso su schermo.
E ora crediamo sia arrivato il momento di condividere questo nostro piccolo tesoro con tutti voi che ci farete l'onore di leggere la nostra creazione,perchè questa storia l'abbiamo scritta per farvi sorridere,per farvi emozionare,per farvi piangere,per farvi divertire leggendo.
Onestamente io credo sia la cosa migliore che abbia mai scritto,non so se per Milly è lo stesso.
Condividere con lei questa esperienza è una cosa che non mi sarei mai aspettata.
D'altra parte io, Milly, non avrei mai immaginato che scrivere una fic a 4 mani fosse così entusiasmante, emozionante ma soprattutto semplice. Scrivere con Vero mi fa sentire davvero bene, ogni volta che ci sentiamo veniamo rapite da una marea di idee ed emozioni, e credo che questo sia fondamentale se si vuole scrivere qualcosa insieme.
Grazie per averci prestato quel poco di attenzione che ci bastava e speriamo di potervi trasportare nel fantastico mondo di "Blackout In The Light"..Speriamo con tutto il cuore vi possa piacere.

Vero&Milly
  
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