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Autore: 999D666    31/05/2016    0 recensioni
-"Hai scoreggiato?"
Beh, questa non é esattamente la cosa più romantica che ci si aspetta di sentire la mattina quando convivi con una ragazza, ma cosa mai poteva aspettarsi Gilbert Beilshmidt dalla sua compagna Elizaveta Hedervary?-
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La storia di un incontro un po' eccentrico, tra siti web e padelle, incomprensioni e cadute epiche del Magnifico. La storia d'amore di Gil ed Eliza ed il suo catastrofico inizio!
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Coppie presenti nella storia(verrà aggiornato): PruHun, GerIta, SpaMano, FrUk e poi vedremo!
Genere: Comico, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Prussia/Gilbert Beilschmidt, Un po' tutti, Ungheria/Elizabeta Héderváry
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 3, Un pranzo che rimarrà sullo stomaco


 

30 Novembre 2014 ore 11:00

Quando Ludwig aprì la porta dell'appartamento n.5, credeva di aver sbagliato casa.
Eppure a lato della porta la targhetta con scritto Beilshmidt parlava chiaro, apparteneva a suo fratello. In più la chiave doppia che Gil aveva tanto insistito per fargli avere era entrata nella serratura con facilità.

Ludwig aprì di nuovo la porta e continuava a non credere ai suoi occhi.

L'ingresso non era più un porcile, non c'erano più i grossi sacchi neri della spazzatura accumulati all'ingresso, e neanche il puzzo di acqua stagnata nel lavello o le mosche che volavano intorno a qualche resto di alimento non identificato.
Era tutto troppo in ordine, profumato, lindo.

Che avesse assunto una domestica? Naah, non poteva permettersela.
Guardandosi intorno, Ludwig si fece strada in cerca del fratello, che probabilmente a quell'ora ancora dormiva. Non si svegliava mai prima di 12:00, sostendendo che la bellezza richiedeva molto riposo.
Entrando in camera da letto, notò subito che anche quella era in ordine. La faccenda si faceva ancora più strana...Gilbert non aveva mai osato mettere in ordine la propria camera, perchè mai avrebbe dovuto iniziare a 28 anni suonati?!

Si avvicinò al letto e vide un rigonfiamento sotto le coperte.

-Ovviamente sta ancora ronfando alla grande- pensò Ludwig.
"Gilbert...Gilbert, svegliati. Sei per caso ammattito? La tua casa non sembra neanche più la tua!"
Ovviamente non si aspettava una risposta al primo tentativo, quindi scosse piano il corpo sotto le coperte, ma quello si raggomitolò, emettendo un rantolo.

Rimaneva solo una cosa da fare.

"GILBERT SVEGLIATI! ALZA QUEL CULONE GRASSO CHE TI RITROVI!" gridò Ludwig, facendo tremare i vetri delle finestre e tutto ciò che si trovava nella stanza.
"Ma che cazzo succede?!" gridò Gilbert dal bagno.
-Ma se Gilbert è in bagno, chi diavolo c'è sotto le coperte?!-

Ludwig alzò il lenzuolo.

"Buongiorno..." disse Eliza, indecisa su come approcciarsi.
Gilbert uscì dal bagno e si diresse nella camera a passo di marcia.
"AAAH Bruder non è come sembra! Ti posso spiegare, cioè, non mi sono portato a letto questa racchia, è una storia lunga!"

"Hey! Come ti permetti?! Proprio tu poi ti metti a criticare!" rispose Eliza.

"Certo che critico, il Magnifico qui presente può fare ciò che vuole!"
La discussione andò avanti per diversi minuti, tra linguacce e smorfie.
Ludwig pensava di essere tornato all'asilo, e sconvolto rimase in silenzio, ad osservare quei due mocciosi che sembravano essersi scordati di lui.
Si schiarì la voce per riportare l'attenzione su di sè. "Ehm ehm".
I due lo guardarono come se fosse appena arrivato.
"Gilbert, potresti spiegarmi per favore?"

"Sssi, ecco...questa racchia ha bisogno di un posto in cui stare. Questione di giorni! Essendo un gentlemen le ho lasciato il letto, mentre io dormo sul divano. Il Magnifico le ha concesso di rimanere, giusto perchè mi tiene in ordine la casa e mi sfama." disse Gilbert orgoglioso  di                          sè.                                                                                                                                                                                                                                                        E comunque il letto se l'era preso da sola, contro la volontà del povero tedesco, che si era dovuto accontentare del divano. Col cazzo che avrebbe più scommesso a sasso, carta, forbice!
"Questo significa che lei, signorina, ha sistemato questo posto?" chiese Ludwig ad Eliza.
"Beh, si..." risposte la ragazza.
Ludwig si avvicinò nuovamente al letto e prese tra le sue mani quelle della ragazza, stringendole.
"Grazie. Deve essere un angelo mandato dal cielo per essere riuscita a pulire questa casa nelle condizioni orride in cui si trovava!" Ludwig sembrava quasi commosso.

"Ma dai, Bruder, solo perchè non do una spolveratina ogni tanto!"

"Gilbert, tu non hai mai dato una spolveratina in vita tua."


"Bene, ti fermi per colazione?" disse Gilbert per cambiare argomento.

"Di solito non faccio colazione alle undici passate, e poi mi aspetta Feliciano a casa, ha invitato suo fratello per pranzo."

"Ed il mio invito si è perso nella posta giusto?" chiese Gilbert.

"Ecco...non ti è mai piaciuto Feliciano, e dubito che ti piacerebbe suo fratello, perciò non credo che-"

"Ma dai, è un pranzetto in famiglia! Mi divertirò un sacco. Già lo immagino: io seduto accanto al mio carissimo Feliciano e al simpaticone di suo fratello, a gustarci un delizioso piatto italiano e un ottimo bicchiere di vino. Mi preparo e partiamo subito."
Gilbert era già partito in quarta, aprendo l'armadio e scegliendo gli abiti adatti al pranzo.
"Ma Gilbert, e con lei che hai intenzione di fare?" chiese Ludwig riferendosi ad Eliza, sperando di dissuaderlo a venire.
Finalmente Gilbert si fermò e si girò nella loro direzione.
"Beh, qual è il problema? Verrà anche lei!"
"COSA?!" esclamarono Ludwig ed Eliza.

30 Novembre, ore 12:00, casa Beilshmidt-Vargas

"Veee, come sono felice di vederti Gilbert! Ne é passato di tempo dall'ultima volta che ti ho visto! Sarà stato..."
"Capodanno dell'anno scorso, credo. Una bazzecola insomma."
rispose Gilbert a Feliciano, il compagno di suo fratello.
Nonostante sapesse di non esser visto esattamente di buon occhio dal fratello del suo fidanzato, Feliciano cercava sempre di essere gentile e carino con lui, anche perchè non era nella sua natura odiare qualcuno.
"Ohh, vedo che non sei da solo però! Chi è la signorina? La tua ragazza? Com'è carina!" chiese entusiasta l'italiano saltellando intorno ad Eliza, che per l'occasione si era messa un grazioso vestito verde che si era portata dietro nella sua fuga dal marito.
"No, è una mia...amica...diciamo." rispose Gilbert.
"Sono Eliza, è un piacere conoscerti" disse sorridendo.
L'italiano le strinse la mano tutto contento, per poi rivolgersi al fidanzato, che era ancora nell'ingresso con i cappotti di suo fratello e di Eliza.
"Ludi, dà pure a me i cappotti, li porto in salotto!"
"Oh, si LUDI, dagli i cappotti, li porta in salotto." lo canzonò Gilbert.
Ludwig imbarazzato porse i cappotti a Feliciano e dopo aver lanciato un'occhiataccia a suo fratello, che non perdeva mai l'occasione di sbeffeggiarlo a dovere, se ne andò in cucina a terminare i preparativi per il pranzo.
Nel frattempo Gil ed Eliza vennero invitati a sedersi in salotto per fare due chiacchiere.
"Allooora, voi due siete amici, eh?" chiese Feliciano, con l'aria di chi non la dai a bere.
"Si, siamo amici!" rispose Gilbert scocciato.
"Sono sposata." aggiunse Eliza, quasi per scusarsi del "malinteso".
"Oh...è un vero peccato, sareste stati una bella coppia!" disse ridendo l'italiano.
Eliza rise di rimando, mentre Gilbert incrociò le braccia e si limitò ad un "Tse, come no!".

 
DIN DON
 
Il suono del campanello richiamò l'attenzione di tutti verso la porta d'ingresso.
"Dev'essere Lovino." disse Feliciano.

 
D-DIN DON DIN DIN DIN DON D-DIN DON !!
"Sì, è Lovino."

"Ansioso il ragazzo, eh?" aggiunse Gilbert.
"Apri tu Feliciano? La pasta è quasi pronta!" disse Ludwig dalla cucina.
L'italiano corse verso la porta per accogliere il fratello.

"Quanto cazzo ci vuole per aprire una porta? Stavo invecchiando qua fuori!"

"Scusa, fratellone! Come stai? Su, entra! La pasta è quasi pronta. Ci sono già tutti!" disse Feliciano.
"Tutti chi?!" chiese la solita voce che molto elegantemente aveva già rotto la calma che poco prima regnava in quella casa.
"E' venuto anche Gilbert, il fratello di Ludi! Tu non lo conosci, ma oggi finalmente incontrerai anche lui."

"Un altro crucco mangia patate?! E che palle! Si moltiplicano peggio dei puffi!"

"Ha portato anche una sua amica!" continuò Feliciano.

"Adesso sì che si ragiona."

Quando i due fratelli raggiunsero il salotto dove adesso c'era anche Ludwig, Gilbert ebbe modo di vedere di persona il famigerato Lovino Vargas.
Beh, l'aspetto era molto simile a quello di suo fratello, anche se si vedeva che era più grande, seppur di poco. Era ben vestito, tirato a lucido, il classico italiano elegante e alla moda. Niente male, ma neanche lontanamente stupendo come il Magnifico Gilbert!
"Che cazzo hai da guardare, faccia di merda?!" ringhiò Lovino a Gilbert.
Quello sarebbe stato un lungo, lunghissimo pranzo.

 
Continua...
  
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