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Autore: itspaola    06/06/2016    0 recensioni
Louis Tomlinson, trentenne, calciatore affermato e famoso.
Harry Styles, ventiseienne con la passione per la fotografia.
Un matrimonio e due bambini adottati: Matthew, otto anni, e Skylar, quattro anni.
Sembrano una famiglia felice e perfetta.
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Ma cosa succederebbe se Louis mancasse da casa a causa del suo lavoro?
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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You're never

 

"Matt, che stai facendo? Dai, andiamo che papà ci aspetta" Harry guardò per l'ennesima volta l'orologio al polso e sbuffò, non vedendo il suo bambino uscire dalla sua stanza. "Matt!" continuò a chiamarlo, spazientendosi.

"Starà giocando sicuramente alla playstation" lo informò Skylar, sghignazzando, portandosi subito dopo le manine davanti la bocca. Skylar amava vedere il fratello maggiore nei guai. Harry abbassò lo sguardo verso la sua bambina e annuì, cominciando a camminare verso la stanza di Matt, per poi aprire la porta e osservare il figlio mentre spegneva, appunto, la play.

"Eccomi, papà!" sbuffò il piccolo, rispondendo a un urlo sottinteso da parte del padre. Poggiò il joystick sul mobile, stando attento a non intrecciare il filo nero, e raggiunse suo padre. "Possiamo andare!"

Dopo nemmeno cinque minuti erano tutti e tre seduti in macchina, Harry al volante e i due bambini nei sedili posteriori. Arrivarono subito allo stadio della città dove si sarebbe tenuta una partita di calcio: Harry era emozionato. Amava ammirare Louis in pantaloncini e t-shirt, correre per il campo e magari fare goal. Era consapevole del fatto che Louis fosse uno dei più bravi calciatori presenti lì in città e appunto per questo era stato nominato capitano della squadra.

Quando Harry aveva iniziato a frequentare Louis, quest'ultimo era già un calciatore abbastanza famoso in città, sia per il suo fascino ma soprattutto per la sua bravura nel calciare un pallone. Si erano incontrati così, per caso, dentro ad un bar. Harry non era un amante del calcio, di conseguenza non seguiva gli andazzi delle varie squadre. Louis aveva urtato per sbaglio la custodia della macchina fotografica di Harry e l'aveva fatta cadere a terra. Il calciatore, mortificato, si era subito precipitato a raccoglierla e a porgerla al proprietario con tanto di scuse. Il riccio, spaventato dal fatto che la sua piccolina si fosse rotta, si affrettò ad aprire la custodia, a prendere tra le mani la macchina fotografica e ad accenderla. Sospirò felice di poter continuare ad usarla, anche perché quell'aggeggio con cui il riccio lavorava non era di certo costato poco. Così il liscio per scusarsi aveva offerto al riccio una tazza di cioccolata calda e in quell'esatto momento, Louis era rimasto colpito dagli occhi smeraldini di Harry. Da quel piccolo incidente, i due continuarono a vedersi e a frequentarsi, a parlare di se stessi, delle loro passioni e dei loro lavori, non nascondendo -alla fine- un interesse reciproco e ricambiato. Il loro amore cresceva giorno dopo giorno, tanto che dopo cinque anni era sfociato in un meraviglioso matrimonio. Avevano deciso di prendere un appartamento abbastanza spazioso e sobrio nella periferia di una Londra caotica e rumorosa. La convivenza andava di bene in meglio, ma spesso sentivano che quel silenzio assordante in casa doveva essere sostituito con altro.

Così dopo nemmeno un paio di mesi si erano decisi ad adottare un bambino, Matthew. Quest'ultimo, nemmeno a farlo apposta, sembrava essere Louis in miniatura: aveva i capelli castani, gli occhi di un azzurro cristallino, un carattere esuberante e, crescendo, aveva coltivato la stessa passione di papà Louis. Tra pannolini, giocattoli e pappine, però, Louis continuava a giocare a calcio ed Harry -quando poteva- andava a scattare qualche foto in giro, per guadagnare qualche soldo.

Qualche anno dopo adottarono Skylar, una bambina dolce e paffutella, dagli occhi verdi e i boccoli biondi. Aveva un carattere tranquillo, era molto silenziosa e mangiava troppo. Era così attaccata a papà Harry, desiderava sempre la sua presenza, tanto che il riccio, per prendersi totalmente cura della piccola, aveva rinunciato a malincuore il suo lavoro. In compenso però, Louis era stato nominato capitano della squadra e diventava di giorno in giorno sempre più famoso. Una cosa che però Louis aveva chiesto gentilmente a tutti i paparazzi che lo seguivano dalla mattina alla sera era stata quella di lasciar perdere la sua vita privata.. e così stranamente era stato, o almeno così sembrava.

 

"Guarda quante persone, papà!" esclamò Matt, dopo aver visto tutte quelle persone messe in fila per entrare dentro lo stadio per assistere alla partita della loro squadra preferita. La fortuna di essere il marito di un calciatore famoso era quella di poter entrare allo stadio, senza fare la fila.

Harry annuì felice al bambino e, tenendo Skylar per mano, si affrettò ad entrare e a salire le scale per prendere i loro tre posti in tribuna. Il riccio osservò felice le tribune riempirsi a poco a poco: la squadra in cui giocava Louis meritava tutto quel successo.

"Guarda papi" urlò Skylar entusiasta, prolungando la i e indicando il campo "C'è papà lì!" era felice di vederlo.

"Si! Stanno per cominciare a giocare!" rispose quindi Harry, sorridendo e accarezzandole i lunghi boccoli biondi. 
Louis, dal campo, alzò lo sguardo verso le tribune per cercare la sua amata famiglia. Così Harry alzò le braccia per farsi vedere e Louis gli fece ok con una mano, per fargli capire che li aveva visti e poi mandò un bacio volante ai due bambini. Louis era emozionato: in realtà lo era sempre, ma in quell'occasione lo era ancora di più.. proprio come tutte le volte in cui Harry e i suoi piccoli tesori andavano a sostenerlo durante un match.

I giocatori si disposero lungo una riga immaginaria e iniziarono a cantare gli inni di entrambe le squadre, mentre Harry dalla tribuna tirava fuori dalla custodia il suo piccolo gioiellino.
L'arbitro fischiò l'inizio della partita, Louis cominciò a calciare il pallone verso un suo compagno di squadra ed Harry a scattare una lunga serie di foto.

 

"Abbiamo vinto, papà!" esultò Matt, che si alzò dalla sua postazione e buttò le braccia verso l'alto. Louis aveva segnato l'ultimo goal, un calcio di punizione. L'adrenalina era a mille: Louis prima di calciare aveva preso la sua collana da sotto la maglietta -che aveva una H come ciondolo-, l'aveva baciata, poi aveva chiuso la mano destra in un pugno, baciata pure quella e aveva indicato la sua famiglia. Questo è per voi!, pensò.

E fu proprio così. Louis aveva fatto goal e lo aveva dedicato alla sua famiglia perché non voleva deluderli, voleva che fossero orgogliosi di lui.

Harry posò la sua macchina fotografica, felice del risultato, e l'arbitrò fischiò tre volte per far capire che la partita si era conclusa.

"Sono stati tutti bravi!" esclamò Skylar, mentre finiva di masticare la caramella alla fragola che aveva in bocca.

"Hanno spaccato i culi!" esclamò invece Matt, che ricevette un'occhiataccia da un signore anziano accanto.

"Matt!" lo rimproverò Harry "Quante volte ti ho detto di non dire queste parole?" borbottò, ma il figlio era già scappato verso gli scalini, per scendere verso il bordo del campo e raggiungere il padre. Harry sospirò perché quando si ci metteva era proprio una peste. "Vieni, andiamo piccola!" sospirò rassegnato, raccolse le poche cose che aveva con sé e diede la mano alla sua bambina per poter raggiungere Matt e Louis, che in quel preciso momento si stavano abbracciando.

"Papi" urlò Skylar quando ormai erano attaccati alla bassa ringhiera che divideva il campo dagli spalti. "Papà posso andare anche io con loro?" chiese la piccola, tirandogli una parte del suo cappotto per attirare la sua attenzione e facendo gli occhi dolci. Come si faceva a resistere a quegli occhietti? Quindi Harry la prese in braccio e le fece scavalcare la ringhiera, per poi lasciarla correre verso il padre. Il riccio sospirò pensando già alle scarpe bianche della bambina, sporche di terra ed erba, che avrebbe dovuto lavare.

Scosse la testa e si godette la scena di fronte a sé con un ampio sorriso. 
Louis abbracciò anche la sua piccola bambina e le stampò un bacio sulla guancia.
"Bleah! Sei tutto sudato!" disse schifata la bambina e tutti scoppiarono a ridere. Louis, con ancora in braccio i suoi due bambini, si avvicinò al suo amato marito e si sporse leggermente per potergli stampare un bacio sulle labbra. E fu in quel momento che sentirono degli scatti: il bordo campo era tutto pieno di fotografi e purtroppo pure quel quadretto felice era stato immortalato.

Harry sbuffò appena, ma Louis se ne accorse e fece tornare i bambini dal lato di papà Harry.
"Ho un'idea" se ne uscì il liscio e tutti si voltarono verso di lui per farlo continuare "Adesso vado a fare una bella doccia e quando finisco ce ne andiamo a mangiare fuori, ci state?" e tutti esultarono, compreso Harry che quella sera non avrebbe così dovuto cucinare e lavare i piatti.

 

××

 

"Eccomi!" Louis, con il borsone in spalla, uscì sorridente dal retro dello stadio per non incappare in giornalisti e paparazzi. Raggiunse la sua famiglia e accarezzò con entrambe le mani le teste dei suoi figli, scompigliando loro i capelli. "Andiamo!" disse dopo.

"Guido io" ridacchiò Harry, facendo un favore a Louis, il quale sentiva le gambe abbastanza deboli per aver corso tanto. 
Salirono tutti in macchina ed Harry mise in moto, verso una destinazione sconosciuta. "Dove andiamo?" chiese infatti. Dallo specchietto retrovisore osservò i suoi figli guardarsi negli occhi e sorridere dispettosamente poi a Louis.

"Mc Donaaaald's!" esultarono, quindi.

"No, non se ne parla!" ribatté Harry, serio, provocando sbuffi da parte dei bambini e un risolino divertito da parte di Louis. "Fa male quel tipo di cibo, bisogna mangiare sano!" disse convinto.

"Dai, Haz" intervenne quindi Louis. "Accontentali. Non possono sempre mangiare verdure"

"Ha ragione papà Louis" concordò Matt, annuendo velocemente.

"No, non se ne parla. Non voglio che i miei figli stiano poi male!" disse Harry fermamente.

"Dai," Louis si avvicinò al collo di Harry e ci lasciò su infiniti bacetti "ti prego" sussurrò, facendo ridere sotto i baffi i due bambini.

Harry tentennò appena, ancora non convinto.

"Dai papi, ti do tutte le mie caramelle alla fragola" disse Skylar con le mani congiunte a mo di preghiera ed il labbro inferiore tirato in fuori.

"E io ti do tutte le mie figurine dei calciatori, ma ti prego andiamo al Mc" si aggiunse Matt.

"Ed io potrei darti un'altra cosa" gli sussurrò malizioso Louis all'orecchio.

Harry alzò per un attimo entrambe le braccia dal volante e annuì, arrendendosi "Okay, okay, mi avete convinto! Ma solo per questa volta!" inutile dire che tutti in macchina esultarono. Quindi Harry fece inversione a U e svoltò per entrare nel parcheggio del Mc Donald's.

 

"Papi, sei stato bravissimo!" esclamò Skylar, addentando il suo toast prosciutto e formaggio. Erano ormai da una mezz'ora lì dentro e avevano trovato un tavolino che dava sulla strada, più appartato degli altri.

"Grazie piccoletta" sorrise Louis, poggiando sul tovagliolo il suo Mc Chicken per poter prendere il bicchiere di cocacola che aveva deciso di condividere con Harry. Inutile dire che quest'ultimo aveva preso una delle insalate già pronte.

"Si, e poi quando hai smarcato quel giocatore?" chiese emozionato Matt "Davvero, wow. Un giorno insegnerai anche a me?"

"Certo piccolo, ti insegnerò alcuni trucchetti e vedrai che diventerai bravissimo" gli fece un occhiolino Louis.

"E diventerò bravo come te?" chiese quindi eccitato dall'idea.

"Si, come me" sorrise e gli lasciò un bacio sulla fronte.

Harry, che in tutto ciò era rimasto in silenzio a godersi la scena, si pulì le mani con un tovagliolo e prese la sua macchina fotografica, iniziando a scattare foto ai suoi figli, a Louis che rideva o mentre cercava di aiutare Skylar a mangiare il panino per non sporcarsi la bocca.

"Invece il mio dolce e amato maritino che cosa ha fatto oggi?" chiese Louis dopo un po'.

Harry quindi posò la macchina fotografica dentro la custodia, sorrise a Louis e alzò le spalle "Nulla di che, amore" spostò il piatto dell'insalata ormai vuoto in avanti per poter poggiare i gomiti sul tavolo "ho pulito un po' casa, ho portato loro a scuola, cucinato.. insomma, nulla di diverso dagli altri giorni" sorrise stanco, ricevendo una dolce carezza da parte di Louis.

Il liscio spesso si sentiva in colpa: con il lavoro che faceva non riusciva ad aiutare Harry in molte cose e quindi il riccio si ritrovava da solo a dover occuparsi non solo della casa, ma anche di due bambini.

Si sentiva anche in colpa perché Harry non lavorava più come fotografo e nonostante sapesse che con il suo stipendio riusciva a mantenere tutti e quattro, non poteva non pensare che Harry aveva abbandonato la sua più grande passione per potersi occupare di Louis, Matt e Skylar.

"Papi," sbadigliò Skylar "andiamo a casa?" chiese, strofinando la sua piccola manina sull'occhio.

Harry annuì, alzandosi per raccogliere tutte le cartacce vuote e buttarle dentro il cestino. Poi tornò al tavolo e prese Skylar, dormiente, in braccio, facendole poggiare la testa sulla spalla. "Guidi tu, amore?" chiese a Louis, il quale annuì e prese le chiavi dalla tasca del giubbotto di Harry. 

 

××

 

"Matt, vai a lavare i denti e poi fila a letto!" istruì Harry, mentre saliva le scale per poter andare a mettere il pigiama a Skylar, ormai addormentata da un quarto d'ora. Entrò nella sua cameretta e la stese sul lettino, la cambiò e le rimboccò le coperte e prima di uscire le stampò un bacio sulla fronte. Lasciò la porta leggermente aperta e poi passò dalla camera di Matt, il quale stava per mettersi a letto. Rimboccò le coperte anche a lui e gli scompigliò i capelli "Dormi bene" gli sussurrò e poi spense la luce, uscendo dalla camera per poter entrare in quella sua e di Louis.

Quest'ultimo era steso già sul letto, con i pantaloni del pigiama messi e un sorriso stanco ad incorniciargli il viso.

"Vuoi che rimbocchi le coperte anche a te?" chiese divertito Harry.

"Si papà, ti prego" Louis simulò una voce da bambino e sbatté le ciglia per fare gli occhi dolci. Harry scosse la testa divertito, rimboccò davvero le coperte al suo piccolo grande amore e gli diede un bacio in fronte. "Hey, ma io non voglio un bacio in fronte" corrucciò la fronte e sporse il labbro in avanti per ricevere il suo bacio, che ricevette poco dopo.

Harry poi si cambiò, si infilò sotto le coperte e si accucciò contro il petto di Louis, rilassando totalmente i muscoli.
"Buonanotte amore" sussurrò il liscio, intrecciando le gambe con quelle di Harry.






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