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Autore: Strawbana    07/06/2016    6 recensioni
[Storia ad OC] {Iscrizioni aperte fino al 8/4}
{Storia lievemente ispirata a Madoka Magica}
Una giovane vita stroncata stroncata sul nascere. Una tragedia, senza ombra di dubbio. Ma nell'oblio che accoglie le anime dopo la morte, qualcosa offre alle giovani fanciulle scomparse prematuramente la possibilità di tornare in vita. Loro potranno riprendere la loro esistenza lì dove si era interrotta, crescere e diventare grandi, ma un favore deve sempre essere ricambiato... Che prezzo ha la resurrezione?
Genere: Introspettivo, Mistero, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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2.                 A  unique coincidence

                                                                                                                           

Il primo d’aprile, il giorno in cui gli studenti giapponesi iniziano un nuovo anno scolastico dopo un breve periodo di vacanze. Per Kaori Hidetsugu era l’ultimo anno di liceo e, nonostante fosse passata meno di un’ora dal suo rientro a scuola, voleva già uccidere qualcuno. La sua scuola, come praticamente ogni altra scuola in Giappone, era solita accogliere gli studenti dopo le vacanze con un’assemblea tenuta dal preside ed un controllo dei capelli e della divisa, per assicurarsi che il loro aspetto fosse conforme alle regole dell'istituto. Kaori, che aveva l’abitudine di tingere i suoi capelli neri di lilla e di mettersi un minimo di trucco anche per andare a scuola, era abituata a non passare mai questa ispezione, neanche con i professori più clementi, che però se ne erano fatti una ragione e non si sprecavano più di tanto nei loro rimproveri. Quella mattina tuttavia la diciottenne era stata esaminata da Kageyama Reiji, insegnante di giapponese e vincitore indiscusso del titolo di professore più rompipalle dell’istituto, che aveva passato l’intera durata dell’assemblea a rimproverare lei e tutti gli altri malcapitati finiti tra le sue grinfie, rovinando irrimediabilmente la giornata a tutti ed impedendo loro di godersi appieno la notizia che aveva dato loro il preside durante il suo discorso. A quanto pareva quell’anno a far loro compagnia ci sarebbero stati una trentina di studenti stranieri provenienti da ogni parte del mondo, che avrebbero preso il posto di altrettanti alunni della scuola partiti per uno scambio culturale. L’intero liceo era in fibrillazione per la novità ed anche nell’aula di Kaori non si faceva altro che chiacchierare in attesa che il nuovo professore responsabile della classe li raggiungesse e presentasse loro i ragazzi che avrebbero ospitato. Kaori non prese parte alle conversazioni, per prima cosa perché non era dell’umore adatto e poi perché non aveva molti amici a scuola, almeno non del suo anno. Dopo una decina di minuti la porta della classe si aprì e, con sommo orrore di tutti i presenti, ad entrare fu proprio Kageyama Reiji. Subito tutti i ragazzi che, per chiacchierare, non si erano ancora seduti, si fiondarono ai loro posti per evitare di far sbraitare quello che, a meno di un miracolo, sarebbe stato il loro responsabile per tutto il loro ultimo anno. Kageyama raggiunse la cattedra ed aprì il registro prima di scrutare con severità e diffidenza i suoi allievi, lasciandosi scappare qualche lieve smorfia quando gli capitava sotto gli occhi qualche elemento conosciuto che sapeva già di non sopportare. Finita quella “perlustrazione” preliminare, l’uomo decise di dare il via alle formalità.

-Ragazzi, sarò io il vostro responsabile di classe quest’anno.

Un solo verso lamentoso ruppe il silenzio della classe, anche se era almeno mentalmente condiviso da tutti. Reiji fulminò l’allievo che aveva osato mostrare disappunto.

-Fudou, raggiungimi in sala professori dopo le lezioni.

Il ragazzo dall’eccentrica cresta castana aprì le braccia in un gesto scandalizzato, ma non aggiunse altro per evitare di peggiorare la sua situazione.

L’insegnante riportò gli occhi sul registro ed iniziò a fare l’appello: nessuno era assente, le formalità si erano concluse.

-Bene. Come avrete potuto apprendere dal discorso del preside, quest’anno la nostra classe ospiterà due studenti stranieri. Ragazzi, potete entrare.

La porta più vicina alla cattedra della classe si aprì ed entrarono due giovani: un ragazzo a cui Kaori non prestò alcuna attenzione ed una ragazza che invece catturò completamente l’interesse della giovane giapponese.

La fanciulla era alta, pienamente sviluppata visti i suoi diciotto anni, la pelle chiara e gli occhi castani, così come i suoi capelli molto corti, fatta eccezione per due ciocche sul davanti, lasciate lunghe ad incorniciarle il viso. Proprio questo particolare taglio di capelli faceva vedere benissimo gli orecchini che la ragazza portava, formati da due piccole pietre trasparenti e lucenti, -diamanti? Kaori non sapeva dirlo con certezza-, in cui la giapponese intravide un brillio particolare.

“È una maga!”

La vocina stridula della creatura che abitava in uno dei ciondoli attaccati al suo cellulare risuonò nella testa di Kaori, confermando l’intuizione della ragazza: la giovane straniera era proprio come lei, una fanciulla morta nel fiore dei suoi anni che aveva fatto un patto con Lui, l’entità che risiedeva nell’oscurità della morte, per tornare in vita, votando però la sua nuova esistenza al suo benefattore. Kaori incontrò lo sguardo della castana e quest’ultima sorrise: anche lei aveva capito di avere una sua simile davanti agli occhi. In quel momento l’altro straniero smise di presentarsi, lasciando lo spazio alla giovane sconosciuta di fare lo stesso. Questa fece un passo avanti, con un sorriso sicuro ed amichevole stampato in volto ed iniziò a parlare.

-Il mio nome invece è Cassandra Andrei. Vengo dall’Italia, ma ho vissuto qui in Giappone per un po’ di anni quando ero piccola. Piacere di conoscervi!

Durante la presentazione la ragazza non staccò gli occhi da Kaori: certo, la sua introduzione era rivolta a tutta la classe, ma la giovane dai capelli lilla sapeva che l’italiana doveva farsi conoscere soprattutto da lei. Le maghe in fondo sono territoriali, anche se tendono a collaborare tra di loro, e Cassandra stava entrando nel suo territorio, quindi doveva dimostrarsi disposta a cooperare.

Per Kaori la presenza di una nuova risorta non era un problema: collaborava già con altre ragazze, una in più avrebbe solo semplificato i combattimenti se era in gamba.

Subito dopo quella breve presentazione, Kageyama mandò entrambi i giovani a sedersi e Andrei prese il posto più vicino alla sua “collega”, mettendosi subito a scrutarla, sorridendo. La ragazza dai capelli lilla ricambiò gli sguardi di curiosità, mentre la sua fatina continuava a chiacchierare, udibile solo dalla sua padrona.

“È la prima volta che incontriamo una maga straniera, non è fantastico Kaori? A prima vista sembra socievole ed e meglio che non ci stia prendendo per il culo, se no le insegno io una lezione! Alla fine dell’ora dobbiamo assolutamente parlarle!”

Hidetsugu sospirò, facendo ben attenzione a non farsi sentire dal professore, che aveva iniziato la sua noiosa spiegazione.

-Va bene Cyreni, ora però fammi seguire.

Le presentazioni più serie furono rimandate all’intervallo.

 

Nonostante quella decisione, Kaori non riuscì ad avvicinare la nuova arrivata nel breve periodo di pausa tra una lezione e l’altra. Cassandra veniva subito circondata dalle altre ragazze della classe che volevano sapere tutto sull’italiana, che rispondeva pazientemente ad ogni domanda, anche se di tanto in tanto lanciava un’occhiata all’altra maga, aspettando che quest’ultima le rivolgesse la parola. Questo si ripeté più e più volte, fino ad arrivare all’ora di pranzo: Kaori sperava che le sue compagne si fossero finalmente stancate di interrogare la nuova arrivata, ma purtroppo le sue speranze erano vane.

-Andrei-chan, pranziamo insieme? Vogliamo sapere altre cose su di te!

La castana continuò a sorridere gentilmente, ma fece un cenno di diniego.

-Sarebbe bello, ma non ho nulla con cui pranzare. A proposito, qualcuno mi sa dire dov’è la caffetteria?

Mentre diceva queste parole, Cassandra fece guizzare nuovamente lo sguardo verso Kaori, che intuì subito cosa aveva in mente la sua nuova compagna. Approfittando dell’appiglio che l’altra le aveva fornito, la lilla si alzò dal suo banco, sorprendendo e zittendo involontariamente tutte.

-Ti mostro io dov’è, tanto devo comprare qualcosa anche io.

Le altre ragazze non trattennero una smorfia di disgusto: non vedevano di buon occhio Kaori, soprattutto per la tendenza di quest’ultima di mentire su qualsiasi cosa.

-Non ce n’è bisogno Hidetsugu, ci pensiamo noi.

Non dando ascolto alle fanciulle che la circondavano, l’italiana si alzò con tutta calma.

-Ma su, voi avete già il vostro pranzo, sarebbe ingiusto rubarvi del tempo solo per mostrarmi la caffetteria. Ci penserà Hidetsugu-chan visto che ci deve andare anche lei.

Davanti al sorriso convinto della castana, le altre non riuscirono a ribattere e, seppur controvoglia, dovettero lasciare che fosse Kaori a guidare la nuova arrivata per la scuola.

Dopo aver fatto un salto a comprare il pranzo, la giapponese accompagnò la sua “ospite” in un luogo appartato sul retro della scuola, dove era solita incontrarsi con le altre maghe quando dovevano discutere strategie di combattimento e cose simili, per poter discutere in pace mentre mangiavano.

-Allora, io mi sono già presentata a tutti, ma non so bene il tuo nome. Hidetsugu, no?

La lilla annuì.

-Hidetsugu Kaori. Piacere di conoscerti, Andrei.

L’italiana le rispose con un sorriso, sperando in un cambiamento di espressione da parte della sua interlocutrice, che invece rimase impassibile.

-Spero non ti disturbi collaborare con me durante la mia permanenza.

Kaori fece cenno di no, sempre fredda come il ghiaccio.

-No, non mi disturba: sono abituata a collaborare con altre maghe.

Quell’affermazione attirò l’attenzione di Cassandra.

-Oh, ci sono altre maghe nella zona?

Questa volta la lilla fece un cenno di assenso.

-Sì, in questa scuola siamo in quattro, senza contare possibili nuove arrivate del primo anno.

La castana, che in quel momento stava bevendo, rischiò di affogarsi udendo quelle parole.

-Quattro?! E solo in questa scuola?! Caspita, di solito quattro è il numero massimo di maghe che si trovano nelle città medie italiane!

Nonostante la sua espressione rimanesse immutata, Kaori rimase sorpresa dalla notizia: lì in Giappone lei e le sue colleghe faticavano a tenere a bada tutti i nemici che comparivano sul loro territorio ogni giorno, le maghe italiane dovevano essere molto forti, o la quantità di creature da abbattere era di molto inferiore.

-In realtà in quattro non riusciamo a tenere a bada tutti i divoratori presenti in questa zona, il tuo aiuto ci farebbe più che comodo.

Cassandra bevve di nuovo, impensierita.

-Sarò più che felice di collaborare, ma sono abituata a cacciare nei boschi ed il mio stile di combattimento non si adatta proprio alla città. Penso che per un po’ caccerò per conto mio, giusto per abituarmi all’ambiente, ma se avete bisogno del mio aiuto per abbattere un divoratore più impegnativo del normale non esitate a chiedere.

-Va bene.

Tra le due calò il silenzio visto che entrambe non sapevano più di che parlare. Volendo portare la conversazione su un argomento più leggero, Andrei lasciò che un piccolo globo di luce giallina alato uscisse dal suo orecchino sinistro.

-Visto che collaboreremo per un bel po’ mi sembra giusto che vi presenti anche la mia fatina! Il suo nome è Sissi.

La pallina di luce si avvicinò al viso di Kaori e si abbassò leggermente, in quello che per lei doveva essere un inchino.

-Piacere di conoscerla miss, spero che potremo andare tutte d’accordo quest’anno!

La tasca della lilla si illuminò di una luce azzurrina ed un globo alato del medesimo colore schizzò fuori, avvicinandosi pericolosamente alla sua simile, con fare minaccioso.

-Oh, andremo tutti d’accordissimo, basterà che voi non mettiate i bastoni tra le ruote a me e a Kaori!

La giapponese sospirò.

-Lei è Cyreni. Non fatele caso, è sempre piena di sé.

La fatina azzurra si avvicinò alla sua padrona, fumando di rabbia.

-Cattiva Kaori, non è vero!

Cassandra ridacchiò, mentre la sua fatina si veniva a posare sulla sua spalla, intimorita dalla sua simile, ma subito si irrigidì quando sentì una voce avvicinarsi velocemente.

-Kaori-chan, Kaori-chan!

Una ragazza paffuta e dai corti capelli biondi girò l’angolo, raggiungendo le altre due ragazze e, appena vide l’italiana, i suoi occhi si illuminarono di gioia.

-Oddio, ma allora ce n’è un’altra! Oh Kaori-chan, non hai idea di quante nuove maghe siano arrivate quest’anno!

La lilla si girò verso la fanciulla appena sopraggiunta: si trattava Iwayori Hotaru, una sua kohai in ambito scolastico e una maga con cui collaborava da quando si erano conosciute. La biondina era tutto il contrario della sua collega più grande: espressiva, allegra e socievole, infatti Hidetsugu le aveva lasciato più che volentieri il compito di cercare ed attaccare bottone con le nuove maghe del primo anno e quelle straniere.

-Sono molte, Hotaru?

La bionda annuì, con gli occhi verdi che brillavano per l’emozione.

-Sì, ci sono quattro nuove ragazze al primo anno e tre maghe straniere! Oh, quattro se contiamo la signorina qui presente. In tutto, contando anche noi che c’eravamo già quest’anno siamo in dodici!

Cassandra, che in quel momento stava cercando di finire la lattina di tè che si era comprata, sputò tutto ciò che aveva in bocca alla notizia ed anche gli occhi di Kaori si fecero più grandi per lo stupore: non aveva mai sentito di dodici maghe riunite neanche per cinque minuti, figurarsi per un intero anno scolastico! I mesi a venire che le aspettavano si sarebbero rivelati di certo sorprendenti.

-Ho convinto la gran parte delle ragazze nuove ad incontrarci al parco dopo le lezioni, verrai anche tu con la nuova arrivata, vero?

La lilla si girò per un attimo verso la sua novella compagna di classe, che fece un cenno di assenso.

-Certo, ci sarà bisogno di fare delle presentazioni dopotutto.

 

Kaori osservò perplessa le fanciulle che aveva davanti: molte di loro apparivano spaesate e spaventate, altre distratte ed annoiate, altre ancora curiose ed entusiasta. La lilla però, guardandole, riusciva a pensare ad una sola cosa: erano tante, davvero tante, sarebbero riuscite a far funzionare un gruppo tanto numeroso? Intanto Hotaru, al suo fianco, fece un passo avanti con il suo solito sorriso solare dipinto sul volto.

-Allora, iniziamo col fare le presentazioni! Io mi chiamo Iwayori Hotaru, sono del secondo anno e frequento la sezione C. Ora presentatevi voi!

La prima a farsi avanti fu una ragazza dai capelli mossi e scuri, una carnagione pallida e due occhi azzurri dal taglio orientale.

-Io sono Isadòra Grace, vengo dalla Gran Bretagna e frequenterò il primo anno nella sezione B!
Subito
dopo fu una giovane dalla carnagione altrettanto pallida, lunghi capelli biondo cenere tenuti stretti in trecce e gli occhi verdi.

-Io invece mi chiamo Freya Dalh, vengo dalla Norvegia e frequenterò il secondo anno.

Visto che fino a quel momento si erano presentate solo straniere, Cassandra decise di seguire l’esempio delle altre.

-Cassandra Andrei, piacere di conoscervi! Frequenterò il terzo anno e sono italiana.

Osservando tutte con occhi castani brillanti e curiosi, si fece avanti una ragazza minuta, con capelli mori mossi corti fino alle spalle e tenuti sciolti, fatta eccezione per dei ciuffi più lunghi raccolti in codine ai lati della testa.

-Io sono Mari Endou…

Hotaru la interruppe prima che potesse continuare.

-Oh, sei la sorellina di Endou senpai?

La ragazzina annuì, facendo un sorriso di cortesia.

-Sì. Frequenterò il primo anno nella sezione B con Isadòra.

Di seguito si fece avanti una ragazzina altrettanto minuta, con i capelli rossi e gli occhi verdi, che si presentò sussurrando.

-Io sono Tru Hayagi, ho quindici anni e frequenterò anche io il primo anno, nella sezione A…

Una giovane bassina, anche lei con gli occhi verdi, i capelli rossi e gli occhiali calati sul nasino lentigginoso iniziò a parlare, tenendo lo sguardo basso.

-Il mio nome è Tion Emrys, sono originaria dell’Irlanda, ma vivo qui in Giappone da un po’ di anni. Frequento il primo anno…

L’altra ragazza che affiancava Kaori, una giovane dai capelli neri e mossi, gli occhi castani e le gambe particolarmente lunghe, si fece avanti con poca sicurezza.

-Kasumi Maiko, secondo anno, collaboro con Kaori ed Hotaru.

Kaori per attirare l’attenzione si limitò ad alzare la mano.

-Kaori sono io, Kaori Hidetsugu per l’esattezza, faccio il terzo anno.

L’ultima che non si era presentata, e su cui si concentrarono gli sguardi di tutti, era una ragazza piccolina, esile, dai capelli lunghi e biondi e gli occhi color ambra.

-I-Io mi chiamo Misa Hayashi, primo anno.

Hotaru si avvicinò alla sua senpai per parlarle.

-Sono riuscita a convincere solo loro per il momento…

-Va bene così Hotaru, siamo già tante.

In effetti la cosa che più preoccupava la lilla era che un gruppo così numeroso difficilmente sarebbe rimasto unito.

-Avremmo bisogno di una leader, non credete?

Tutti si girarono verso Isadòra, che aveva pronunciato quelle parole.

-Giusto, non è una cattiva idea! Propongo che sia la maga più anziana e più esperta della zona tra di noi. Quindi direi che noi straniere siamo escluse.

Isadòra gonfiò le guance, per niente felice di quella proposta, che invece era stata accolta positivamente dalle altre. Sperava di essere lei la prescelta delle altre. Come prima, fu Hotaru la prima a parlare.

-Io sono una maga da tre anni.

Fu seguita subito dopo da Kasumi.

-Io da due anni.

Per terza parlò Kaori.

-Anche io sono una maga da tre anni. Voi invece?

Mari rispose alla domanda con noncuranza.

-Da tre anche io, nessuna è morta da più di tre anni?

Misa e Tru alzarono entrambe la mano e la rossa si fece coraggio per prima.

-Io sono diventata maga a dieci anni, ma non me la sento di guidare un gruppo…

Subito dopo parlò Misa.

-Io sono diventata una maga a sei anni… P-Però mi sono trasferita qui da poco, non sono adatta.

Sospirando, Kasumi si rivolse alle sue compagne.

-Non è meglio tagliare corto e lasciare che Kaori sia la leader? È la più grande tra di noi e fin ora ha fatto un ottimo lavoro…

Hotaru annuì.

-Secondo me è un’ottima idea! Se alle altre va bene…

Il resto del gruppo, chi con entusiasmo e chi meno, annuì, accettando l’idea.

La lilla emise un lieve sospiro: si stava per prendere una grande responsabilità, ma si sentiva adatta al compito. Almeno per consolarsi poteva pensare che il gruppo era composte di sole donne, un maschio lì in mezzo non lo avrebbe proprio sopportato.

-Bene, allora da oggi in poi cacceremo insieme. Se avrete bisogno di aiuto o di chiedere qualcosa venite pure da me.

Di nuovo le ragazze annuirono, per poi rilassarsi ed iniziare più o meno timidamente a chiacchierare tra di loro. In fondo se volevano collaborare un minimo dovevano conoscersi.

 

 

“E così dodici maghe sono riunite nello stesso luogo… Singolare, non trovate?”

 

Dodici globi di luce dai più svariati colori fluttuavano nell’oscurità, senza dover neanche sbattere le loro ali da libellula per volare.

-Unico! Mai prima d’ora si era verificato un tale evento, Mio Signore.

A parlare all’entità che viveva nell’oblio fu una fatina nera, che risultava comunque luminosa nel vuoto che la circondava. Una gutturale risata si espanse per tutto quel limbo.

 

“La cosa si potrebbe rivelare interessante… Tenetemi informato sui loro progressi in quanto gruppo, se riuscissero a collaborare in maniera soddisfacente potrei assegnare loro qualche compito particolare…”

 

Le dodici fate pronunciarono un “sì signore” all’unisono prima di volare verso l’alto, per tornare dalle loro padrone che erano o distratte o addormentate. Ormai sola, l’entità nell’oblio riprese a rimuginare sulla situazione.

 

“Dodici sono abbastanza, se tutto va bene potrò sferrare un attacco agli antichi. Aaaah, finalmente potrò concedermi un pasto degno di essere chiamato tale.”

 

~~~~~~~~~~~~

 

Mi stavate dando per morta eh? Di minacce ne ho ricevute, ma sono ancora qui!
Perdonata
il ritardo, ma alla storia hanno voluto anche partecipare l’altra proprietaria di questo account ed un’amica comune, quindi l’attesa per gli OC si è allungata. Poi è uscito Dark Souls, poi è venuta a trovarmi mia madre, poi mi sono concentrata sulla scuola che inizierò a settembre… Insomma, i miei piani di pubblicare presto sono stati tutti sballati.

Ma siamo comunque qui, con un capitolo bello lunghetto per di più! La storia generale è ancora un po’ fumosa, ma nel prossimo capitolo ci sarà più azione e una spiegazione più dettagliata su questi divoratori.

Intanto, penso l’abbiate già capito, la protagonista della storia sarà... Kaori Hidetsugu, di Asdy! Splendido pg, me ne sono arrivati molti di belli, ma lei era la più adatto al ruolo principale. In questo capitolo sono stati presentati quasi tutti, ma qua sotto metterò la lista completa così saprete già chi è stato preso.

                  

Tion EmrysDionise

Isadòra Grace – Cari Chan

Misa HayashitheTORNgirl

Kasumi Maiko – _E r i s_

Kaori Hidetsugu – Asdy

Hotaru IwayoriRaven Cullen

Sumiko Fukari – Fabbricante Di Sogni

Glaphyra Lathsveiz   _Leopardo delle nevi_

Tru Hayagi – lickmelyca

Freya Dahl – Summer38

 

Ed infine ci sono Mari Endou e Cassandra Andrei, rispettivamente l’OC della mia collega ed il mio. Mi sento un po’ sciocca perché ho consigliato agli ultimi arrivati di mandarmi OC del primo anno, ma alla fine mi sono ritrovata solo con Kaori al terzo anno e sono stata costretta ad inserire Cassandra per farle compagnia X°

Riguardo al gruppo Whatsapp/Telegram accennato nel capitolo precedente… So già che qualcuno non potrà utilizzare WA, va bene a tutti installarsi e utilizzare Telegram? È un’alternativa molto utile che si può utilizzare anche su PC, se tutti potessero utilizzare quella non dovrei escludere nessuno.

Comunque questo era tutto quello che avevo da dire, ci sentiamo al prossimo aggiornamento!

A presto,

Lau

 

   
 
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