2.
A unique coincidence
Il
primo d’aprile, il giorno in cui gli studenti giapponesi iniziano un nuovo anno
scolastico dopo un breve periodo di vacanze. Per Kaori Hidetsugu era l’ultimo anno
di liceo e, nonostante fosse passata meno di un’ora dal suo rientro a scuola,
voleva già uccidere qualcuno. La sua scuola, come praticamente ogni altra
scuola in Giappone, era solita accogliere gli studenti dopo le vacanze con
un’assemblea tenuta dal preside ed un controllo dei capelli e della divisa, per
assicurarsi che il loro aspetto fosse conforme alle regole dell'istituto.
Kaori, che aveva l’abitudine di tingere i suoi capelli neri di lilla e di
mettersi un minimo di trucco anche per andare a scuola, era abituata a non
passare mai questa ispezione, neanche con i professori più clementi, che però
se ne erano fatti una ragione e non si sprecavano più di tanto nei loro
rimproveri. Quella mattina tuttavia la diciottenne era stata esaminata da
Kageyama Reiji, insegnante di giapponese e vincitore indiscusso del titolo di
professore più rompipalle dell’istituto, che aveva passato l’intera durata
dell’assemblea a rimproverare lei e tutti gli altri malcapitati finiti tra le
sue grinfie, rovinando irrimediabilmente la giornata a tutti ed impedendo loro
di godersi appieno la notizia che aveva dato loro il preside durante il suo
discorso. A quanto pareva quell’anno a far loro compagnia ci sarebbero stati
una trentina di studenti stranieri provenienti da ogni parte del mondo, che
avrebbero preso il posto di altrettanti alunni della scuola partiti per uno
scambio culturale. L’intero liceo era in fibrillazione per la novità ed anche
nell’aula di Kaori non si faceva altro che chiacchierare in attesa che il nuovo
professore responsabile della classe li raggiungesse e presentasse loro i
ragazzi che avrebbero ospitato. Kaori non prese parte alle conversazioni, per
prima cosa perché non era dell’umore adatto e poi perché non aveva molti amici
a scuola, almeno non del suo anno. Dopo una decina di minuti la porta della
classe si aprì e, con sommo orrore di tutti i presenti, ad entrare fu proprio
Kageyama Reiji. Subito tutti i ragazzi che, per chiacchierare, non si erano
ancora seduti, si fiondarono ai loro posti per evitare di far sbraitare quello
che, a meno di un miracolo, sarebbe stato il loro responsabile per tutto il
loro ultimo anno. Kageyama raggiunse la cattedra ed aprì il registro prima di
scrutare con severità e diffidenza i suoi allievi, lasciandosi scappare qualche
lieve smorfia quando gli capitava sotto gli occhi qualche elemento conosciuto
che sapeva già di non sopportare. Finita quella “perlustrazione” preliminare,
l’uomo decise di dare il via alle formalità.
-Ragazzi,
sarò io il vostro responsabile di classe quest’anno.
Un
solo verso lamentoso ruppe il silenzio della classe, anche se era almeno
mentalmente condiviso da tutti. Reiji fulminò l’allievo che aveva osato
mostrare disappunto.
-Fudou,
raggiungimi in sala professori dopo le lezioni.
Il
ragazzo dall’eccentrica cresta castana aprì le braccia in un gesto
scandalizzato, ma non aggiunse altro per evitare di peggiorare la sua
situazione.
L’insegnante
riportò gli occhi sul registro ed iniziò a fare l’appello: nessuno era assente,
le formalità si erano concluse.
-Bene.
Come avrete potuto apprendere dal discorso del preside, quest’anno la nostra
classe ospiterà due studenti stranieri. Ragazzi, potete entrare.
La
porta più vicina alla cattedra della classe si aprì ed entrarono due giovani:
un ragazzo a cui Kaori non prestò alcuna attenzione ed una ragazza che invece
catturò completamente l’interesse della giovane giapponese.
La
fanciulla era alta, pienamente sviluppata visti i suoi diciotto anni, la pelle
chiara e gli occhi castani, così come i suoi capelli molto corti, fatta
eccezione per due ciocche sul davanti, lasciate lunghe ad incorniciarle il
viso. Proprio questo particolare taglio di capelli faceva vedere benissimo gli
orecchini che la ragazza portava, formati da due piccole pietre trasparenti e
lucenti, -diamanti? Kaori non sapeva dirlo con certezza-, in cui la giapponese
intravide un brillio particolare.
“È una maga!”
La
vocina stridula della creatura che abitava in uno dei ciondoli attaccati al suo
cellulare risuonò nella testa di Kaori, confermando l’intuizione della ragazza:
la giovane straniera era proprio come lei, una fanciulla morta nel fiore dei
suoi anni che aveva fatto un patto con Lui, l’entità che risiedeva
nell’oscurità della morte, per tornare in vita, votando però la sua nuova
esistenza al suo benefattore. Kaori incontrò lo sguardo della castana e
quest’ultima sorrise: anche lei aveva capito di avere una sua simile davanti
agli occhi. In quel momento l’altro straniero smise di presentarsi, lasciando
lo spazio alla giovane sconosciuta di fare lo stesso. Questa fece un passo
avanti, con un sorriso sicuro ed amichevole stampato in volto ed iniziò a
parlare.
-Il
mio nome invece è Cassandra Andrei. Vengo dall’Italia, ma ho vissuto qui in
Giappone per un po’ di anni quando ero piccola. Piacere di conoscervi!
Durante
la presentazione la ragazza non staccò gli occhi da Kaori: certo, la sua
introduzione era rivolta a tutta la classe, ma la giovane dai capelli lilla
sapeva che l’italiana doveva farsi conoscere soprattutto da lei. Le maghe in
fondo sono territoriali, anche se tendono a collaborare tra di loro, e
Cassandra stava entrando nel suo territorio, quindi doveva dimostrarsi disposta
a cooperare.
Per
Kaori la presenza di una nuova risorta non era un problema: collaborava già con
altre ragazze, una in più avrebbe solo semplificato i combattimenti se era in
gamba.
Subito
dopo quella breve presentazione, Kageyama mandò entrambi i giovani a sedersi e
Andrei prese il posto più vicino alla sua “collega”, mettendosi subito a
scrutarla, sorridendo. La ragazza dai capelli lilla ricambiò gli sguardi di
curiosità, mentre la sua fatina continuava a chiacchierare, udibile solo dalla
sua padrona.
“È la prima volta che incontriamo una
maga straniera, non è fantastico Kaori? A prima vista sembra socievole ed e
meglio che non ci stia prendendo per il culo, se no le insegno io una lezione!
Alla fine dell’ora dobbiamo assolutamente parlarle!”
Hidetsugu
sospirò, facendo ben attenzione a non farsi sentire dal professore, che aveva
iniziato la sua noiosa spiegazione.
-Va
bene Cyreni, ora però fammi seguire.
Le
presentazioni più serie furono rimandate all’intervallo.
Nonostante
quella decisione, Kaori non riuscì ad avvicinare la nuova arrivata nel breve
periodo di pausa tra una lezione e l’altra. Cassandra veniva subito circondata
dalle altre ragazze della classe che volevano sapere tutto sull’italiana, che
rispondeva pazientemente ad ogni domanda, anche se di tanto in tanto lanciava
un’occhiata all’altra maga, aspettando che quest’ultima le rivolgesse la
parola. Questo si ripeté più e più volte, fino ad arrivare all’ora di pranzo:
Kaori sperava che le sue compagne si fossero finalmente stancate di interrogare
la nuova arrivata, ma purtroppo le sue speranze erano vane.
-Andrei-chan, pranziamo insieme? Vogliamo sapere altre cose su di
te!
La
castana continuò a sorridere gentilmente, ma fece un cenno di diniego.
-Sarebbe
bello, ma non ho nulla con cui pranzare. A proposito, qualcuno mi sa dire dov’è
la caffetteria?
Mentre
diceva queste parole, Cassandra fece guizzare nuovamente lo sguardo verso
Kaori, che intuì subito cosa aveva in mente la sua nuova compagna.
Approfittando dell’appiglio che l’altra le aveva fornito, la lilla si alzò dal
suo banco, sorprendendo e zittendo involontariamente tutte.
-Ti
mostro io dov’è, tanto devo comprare qualcosa anche io.
Le
altre ragazze non trattennero una smorfia di disgusto: non vedevano di buon
occhio Kaori, soprattutto per la tendenza di quest’ultima di mentire su
qualsiasi cosa.
-Non
ce n’è bisogno Hidetsugu, ci pensiamo noi.
Non
dando ascolto alle fanciulle che la circondavano, l’italiana si alzò con tutta
calma.
-Ma
su, voi avete già il vostro pranzo, sarebbe ingiusto rubarvi del tempo solo per
mostrarmi la caffetteria. Ci penserà Hidetsugu-chan
visto che ci deve andare anche lei.
Davanti
al sorriso convinto della castana, le altre non riuscirono a ribattere e,
seppur controvoglia, dovettero lasciare che fosse Kaori a guidare la nuova
arrivata per la scuola.
Dopo
aver fatto un salto a comprare il pranzo, la giapponese accompagnò la sua
“ospite” in un luogo appartato sul retro della scuola, dove era solita
incontrarsi con le altre maghe quando dovevano discutere strategie di
combattimento e cose simili, per poter discutere in pace mentre mangiavano.
-Allora,
io mi sono già presentata a tutti, ma non so bene il tuo nome. Hidetsugu, no?
La
lilla annuì.
-Hidetsugu
Kaori. Piacere di conoscerti, Andrei.
L’italiana
le rispose con un sorriso, sperando in un cambiamento di espressione da parte della
sua interlocutrice, che invece rimase impassibile.
-Spero
non ti disturbi collaborare con me durante la mia permanenza.
Kaori
fece cenno di no, sempre fredda come il ghiaccio.
-No,
non mi disturba: sono abituata a collaborare con altre maghe.
Quell’affermazione
attirò l’attenzione di Cassandra.
-Oh,
ci sono altre maghe nella zona?
Questa
volta la lilla fece un cenno di assenso.
-Sì,
in questa scuola siamo in quattro, senza contare possibili nuove arrivate del
primo anno.
La
castana, che in quel momento stava bevendo, rischiò di affogarsi udendo quelle
parole.
-Quattro?!
E solo in questa scuola?! Caspita, di solito quattro è il numero massimo di
maghe che si trovano nelle città medie italiane!
Nonostante
la sua espressione rimanesse immutata, Kaori rimase sorpresa dalla notizia: lì
in Giappone lei e le sue colleghe faticavano a tenere a bada tutti i nemici che
comparivano sul loro territorio ogni giorno, le maghe italiane dovevano essere
molto forti, o la quantità di creature da abbattere era di molto inferiore.
-In
realtà in quattro non riusciamo a tenere a bada tutti i divoratori presenti in
questa zona, il tuo aiuto ci farebbe più che comodo.
Cassandra
bevve di nuovo, impensierita.
-Sarò
più che felice di collaborare, ma sono abituata a cacciare nei boschi ed il mio
stile di combattimento non si adatta proprio alla città. Penso che per un po’
caccerò per conto mio, giusto per abituarmi all’ambiente, ma se avete bisogno
del mio aiuto per abbattere un divoratore più impegnativo del normale non
esitate a chiedere.
-Va
bene.
Tra
le due calò il silenzio visto che entrambe non sapevano più di che parlare.
Volendo portare la conversazione su un argomento più leggero, Andrei lasciò che
un piccolo globo di luce giallina alato uscisse dal suo orecchino sinistro.
-Visto
che collaboreremo per un bel po’ mi sembra giusto che vi presenti anche la mia
fatina! Il suo nome è Sissi.
La
pallina di luce si avvicinò al viso di Kaori e si abbassò leggermente, in
quello che per lei doveva essere un inchino.
-Piacere
di conoscerla miss, spero che potremo andare tutte d’accordo quest’anno!
La
tasca della lilla si illuminò di una luce azzurrina ed un globo alato del
medesimo colore schizzò fuori, avvicinandosi pericolosamente alla sua simile,
con fare minaccioso.
-Oh,
andremo tutti d’accordissimo, basterà che voi non mettiate i bastoni tra le
ruote a me e a Kaori!
La
giapponese sospirò.
-Lei
è Cyreni. Non fatele caso, è sempre piena di sé.
La
fatina azzurra si avvicinò alla sua padrona, fumando di rabbia.
-Cattiva
Kaori, non è vero!
Cassandra
ridacchiò, mentre la sua fatina si veniva a posare sulla sua spalla, intimorita
dalla sua simile, ma subito si irrigidì quando sentì una voce avvicinarsi
velocemente.
-Kaori-chan, Kaori-chan!
Una
ragazza paffuta e dai corti capelli biondi girò l’angolo, raggiungendo le altre
due ragazze e, appena vide l’italiana, i suoi occhi si illuminarono di gioia.
-Oddio,
ma allora ce n’è un’altra! Oh Kaori-chan, non hai
idea di quante nuove maghe siano arrivate quest’anno!
La
lilla si girò verso la fanciulla appena sopraggiunta: si trattava Iwayori Hotaru, una sua kohai in
ambito scolastico e una maga con cui collaborava da quando si erano conosciute.
La biondina era tutto il contrario della sua collega più grande: espressiva,
allegra e socievole, infatti Hidetsugu le aveva lasciato più che volentieri il
compito di cercare ed attaccare bottone con le nuove maghe del primo anno e
quelle straniere.
-Sono
molte, Hotaru?
La
bionda annuì, con gli occhi verdi che brillavano per l’emozione.
-Sì,
ci sono quattro nuove ragazze al primo anno e tre maghe straniere! Oh, quattro
se contiamo la signorina qui presente. In tutto, contando anche noi che
c’eravamo già quest’anno siamo in dodici!
Cassandra,
che in quel momento stava cercando di finire la lattina di tè che si era
comprata, sputò tutto ciò che aveva in bocca alla notizia ed anche gli occhi di
Kaori si fecero più grandi per lo stupore: non aveva mai sentito di dodici
maghe riunite neanche per cinque minuti, figurarsi per un intero anno
scolastico! I mesi a venire che le aspettavano si sarebbero rivelati di certo
sorprendenti.
-Ho
convinto la gran parte delle ragazze nuove ad incontrarci al parco dopo le
lezioni, verrai anche tu con la nuova arrivata, vero?
La
lilla si girò per un attimo verso la sua novella compagna di classe, che fece
un cenno di assenso.
-Certo,
ci sarà bisogno di fare delle presentazioni dopotutto.
Kaori
osservò perplessa le fanciulle che aveva davanti: molte di loro apparivano
spaesate e spaventate, altre distratte ed annoiate, altre ancora curiose ed
entusiasta. La lilla però, guardandole, riusciva a pensare ad una sola cosa:
erano tante, davvero tante, sarebbero riuscite a far funzionare un gruppo tanto
numeroso? Intanto Hotaru, al suo fianco, fece un passo avanti con il suo solito
sorriso solare dipinto sul volto.
-Allora,
iniziamo col fare le presentazioni! Io mi chiamo Iwayori
Hotaru, sono del secondo anno e frequento la sezione C. Ora presentatevi voi!
La
prima a farsi avanti fu una ragazza dai capelli mossi e scuri, una carnagione pallida
e due occhi azzurri dal taglio orientale.
-Io
sono Isadòra Grace, vengo dalla Gran Bretagna e
frequenterò il primo anno nella sezione B!
Subito dopo fu una giovane dalla carnagione altrettanto pallida, lunghi
capelli biondo cenere tenuti stretti in trecce e gli occhi verdi.
-Io
invece mi chiamo Freya Dalh,
vengo dalla Norvegia e frequenterò il secondo anno.
Visto
che fino a quel momento si erano presentate solo straniere, Cassandra decise di
seguire l’esempio delle altre.
-Cassandra
Andrei, piacere di conoscervi! Frequenterò il terzo anno e sono italiana.
Osservando
tutte con occhi castani brillanti e curiosi, si fece avanti una ragazza minuta,
con capelli mori mossi corti fino alle spalle e tenuti sciolti, fatta eccezione
per dei ciuffi più lunghi raccolti in codine ai lati della testa.
-Io
sono Mari Endou…
Hotaru
la interruppe prima che potesse continuare.
-Oh,
sei la sorellina di Endou senpai?
La
ragazzina annuì, facendo un sorriso di cortesia.
-Sì.
Frequenterò il primo anno nella sezione B con Isadòra.
Di
seguito si fece avanti una ragazzina altrettanto minuta, con i capelli rossi e
gli occhi verdi, che si presentò sussurrando.
-Io
sono Tru Hayagi, ho quindici anni e frequenterò anche
io il primo anno, nella sezione A…
Una
giovane bassina, anche lei con gli occhi verdi, i capelli rossi e gli occhiali
calati sul nasino lentigginoso iniziò a parlare, tenendo lo sguardo basso.
-Il
mio nome è Tion Emrys, sono
originaria dell’Irlanda, ma vivo qui in Giappone da un po’ di anni. Frequento
il primo anno…
L’altra
ragazza che affiancava Kaori, una giovane dai capelli neri e mossi, gli occhi
castani e le gambe particolarmente lunghe, si fece avanti con poca sicurezza.
-Kasumi Maiko, secondo anno, collaboro con Kaori ed Hotaru.
Kaori
per attirare l’attenzione si limitò ad alzare la mano.
-Kaori
sono io, Kaori Hidetsugu per l’esattezza, faccio il terzo anno.
L’ultima
che non si era presentata, e su cui si concentrarono gli sguardi di tutti, era
una ragazza piccolina, esile, dai capelli lunghi e biondi e gli occhi color
ambra.
-I-Io
mi chiamo Misa Hayashi, primo anno.
Hotaru
si avvicinò alla sua senpai per parlarle.
-Sono
riuscita a convincere solo loro per il momento…
-Va
bene così Hotaru, siamo già tante.
In
effetti la cosa che più preoccupava la lilla era che un gruppo così numeroso
difficilmente sarebbe rimasto unito.
-Avremmo
bisogno di una leader, non credete?
Tutti
si girarono verso Isadòra, che aveva pronunciato
quelle parole.
-Giusto,
non è una cattiva idea! Propongo che sia la maga più anziana e più esperta
della zona tra di noi. Quindi direi che noi straniere siamo escluse.
Isadòra gonfiò le guance,
per niente felice di quella proposta, che invece era stata accolta
positivamente dalle altre. Sperava di essere lei la prescelta delle altre. Come
prima, fu Hotaru la prima a parlare.
-Io
sono una maga da tre anni.
Fu
seguita subito dopo da Kasumi.
-Io
da due anni.
Per
terza parlò Kaori.
-Anche
io sono una maga da tre anni. Voi invece?
Mari
rispose alla domanda con noncuranza.
-Da tre
anche io, nessuna è morta da più di tre anni?
Misa
e Tru alzarono entrambe la mano e la rossa si fece
coraggio per prima.
-Io
sono diventata maga a dieci anni, ma non me la sento di guidare un gruppo…
Subito
dopo parlò Misa.
-Io
sono diventata una maga a sei anni… P-Però mi sono trasferita qui da poco, non
sono adatta.
Sospirando,
Kasumi si rivolse alle sue compagne.
-Non
è meglio tagliare corto e lasciare che Kaori sia la leader? È la più grande tra
di noi e fin ora ha fatto un ottimo lavoro…
Hotaru
annuì.
-Secondo
me è un’ottima idea! Se alle altre va bene…
Il
resto del gruppo, chi con entusiasmo e chi meno, annuì, accettando l’idea.
La
lilla emise un lieve sospiro: si stava per prendere una grande responsabilità,
ma si sentiva adatta al compito. Almeno per consolarsi poteva pensare che il
gruppo era composte di sole donne, un maschio lì in mezzo non lo avrebbe
proprio sopportato.
-Bene,
allora da oggi in poi cacceremo insieme. Se avrete bisogno di aiuto o di
chiedere qualcosa venite pure da me.
Di
nuovo le ragazze annuirono, per poi rilassarsi ed iniziare più o meno
timidamente a chiacchierare tra di loro. In fondo se volevano collaborare un
minimo dovevano conoscersi.
“E così dodici
maghe sono riunite nello stesso luogo… Singolare, non trovate?”
Dodici globi di luce dai più svariati colori
fluttuavano nell’oscurità, senza dover neanche sbattere le loro ali da
libellula per volare.
-Unico! Mai prima d’ora si era verificato un tale
evento, Mio Signore.
A parlare all’entità che viveva nell’oblio fu una
fatina nera, che risultava comunque luminosa nel vuoto che la circondava. Una
gutturale risata si espanse per tutto quel limbo.
“La cosa si
potrebbe rivelare interessante… Tenetemi informato sui loro progressi in quanto
gruppo, se riuscissero a collaborare in maniera soddisfacente potrei assegnare
loro qualche compito particolare…”
Le dodici fate pronunciarono un “sì signore”
all’unisono prima di volare verso l’alto, per tornare dalle loro padrone che
erano o distratte o addormentate. Ormai sola, l’entità nell’oblio riprese a
rimuginare sulla situazione.
“Dodici sono
abbastanza, se tutto va bene potrò sferrare un attacco agli antichi. Aaaah, finalmente potrò concedermi un pasto degno di essere
chiamato tale.”
~~~~~~~~~~~~
Mi stavate dando per morta eh? Di minacce ne ho ricevute, ma sono ancora qui!
Perdonata il ritardo, ma alla storia hanno voluto anche partecipare
l’altra proprietaria di questo account ed un’amica comune, quindi l’attesa per
gli OC si è allungata. Poi è uscito Dark Souls, poi è
venuta a trovarmi mia madre, poi mi sono concentrata sulla scuola che inizierò
a settembre… Insomma, i miei piani di pubblicare presto sono stati tutti
sballati.
Ma siamo comunque qui, con un capitolo bello lunghetto per di più! La storia
generale è ancora un po’ fumosa, ma nel prossimo capitolo ci sarà più azione e
una spiegazione più dettagliata su questi divoratori.
Intanto, penso l’abbiate già capito, la protagonista della storia sarà...
Kaori Hidetsugu, di Asdy! Splendido pg, me ne sono arrivati molti di belli, ma lei era la più
adatto al ruolo principale. In questo capitolo sono stati presentati quasi
tutti, ma qua sotto metterò la lista completa così saprete già chi è stato
preso.
Tion Emrys – Dionise
Isadòra Grace – Cari Chan
Misa Hayashi – theTORNgirl
Kasumi Maiko – _E r i s_
Kaori Hidetsugu – Asdy
Hotaru Iwayori – Raven Cullen
Sumiko Fukari –
Fabbricante Di Sogni
Glaphyra Lathsveiz – _Leopardo delle
nevi_
Tru Hayagi – lickmelyca
Freya Dahl – Summer38
Ed infine ci sono Mari Endou e Cassandra Andrei, rispettivamente l’OC della
mia collega ed il mio. Mi sento un po’ sciocca perché ho consigliato agli
ultimi arrivati di mandarmi OC del primo anno, ma alla fine mi sono ritrovata
solo con Kaori al terzo anno e sono stata costretta ad inserire Cassandra per
farle compagnia X°
Riguardo al gruppo Whatsapp/Telegram
accennato nel capitolo precedente… So già che qualcuno non potrà utilizzare WA,
va bene a tutti installarsi e utilizzare Telegram? È
un’alternativa molto utile che si può utilizzare anche su PC, se tutti
potessero utilizzare quella non dovrei escludere nessuno.
Comunque questo era tutto quello che avevo da dire, ci sentiamo al prossimo
aggiornamento!
A presto,
Lau