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Autore: James Potter II    14/06/2016    0 recensioni
Sono ormai passati ventidue anni da quando Harry, Ron ed Hermione uccisero Voldemort, il loro figli ora sono a scuola, con la fortuna di dover fare i conti, non con forze oscure, ma con normalissimi problemi adolescenziali, normali per un mago, ovvio...
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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-Ma ci pensate? Conosceremo studenti da altre scuole! Cioè, altri maghi, maghi stranieri!- James era steso sul letto del loro dormitorio, che i tre ragazzi condividevano con Lorcan e Lysander Scamander. -Peccato che non sia per il torneo tre maghi- disse Jason, mentre frugava in un cassetto -ma a quanto pare era troppo pericoloso e... oh, ma dov'è?- fece agitato, frugando con più foga.
-Cosa?- chiese Ted. Jason si girò verso di lui -il libro che mio aveva prestato James, come si chiamava? Petto villoso e...- James si mise a sedere -Muso Peloso, Cuore Umano. Usa un incantesimo di appello no?-
-ehm...- Jason sembrava in imbarazzo -non ricordo la formula. James si alzo, e andò vicino a lui -Imbranato- rise il ragazzo, poi puntò la bacchetta verso il comodino -Accio- recitò, pensando intensamente al libro. Quello non arrivò dal comodino, ma da sotto il materasso di Jason per poi posarsi nella mano di James.
-Ops- sorrise il Jason -non so come ci sia finito là sotto-
-Ahahah- rise Ted -dai dormiamo, se domani arrivano gli studenti dalle altre scuole, sarà meglio che siamo riposati- poi poggiò la spilla da prefetto sul comodino -almeno noi prefetti- Jason gli fece il verso sotto voce, ridendo. James si infilò sotto le coperte, e si addormentò.

**** 

La mattina dopo, James si alzò di buon ora. Non era mai stato un tipo pigro, e c'erano delle volte che passava la notte in bianco, soprattutto quando sgattaiolava in cucina a rubare del cibo. Si stiracchiò, prese la bacchetta dal comodino e aprì l'armadio. Si guardò nello specchio che c'era nell'armadio. Era un ribelle, anche nell'abbigliamento. Sulla parte superiore del braccio, sotto la spalla, troneggiava superbo un grande drago tribale. Per quel tatuaggio, fatto in estate da un tatuatore babbano, sua madre lo aveva quasi ucciso. Aveva anche provato a farlo sparire, ma lui gli aveva fatto un incantesimo, sarebbe rimasto lì per sempre. Suo padre dopo tutto non se l'era presa tanto. Gli aveva solo sequestrato la bacchetta. Niente in confronto a quando l'avevano chiuso in casa per due settimane, quando si era fatto l'orecchino. Nel look si ispirava molto a suo zio, Bill Weasley, e infatti sul suo orecchio era appesa una zanna. Un regalo fatto di nascosto da suo zio. Era una zanna di sciacallo. Glie lo aveva preso in Egitto. Dall'armadio tirò fuori la camicia bianca, la cravatta rossa e oro di grifondoro, i pantaloni e la lunga giacca con lo stemma. Si infilò tutto velocemente. Si appuntò sulla divisa il distintivo da capitano, si infilò un anello di grifondoro, e appunto sulla cravatta una spilla con il leone. Questi due particolari non era obbligatori, ma a lui piacevano un sacco. Nascose nella camicia i suoi due ciondoli, uno con una croce celtica, l'altro, dono della zia Luna, con il simbolo dei doni della morte. Dopo si infilò i calzini neri e i mocassini. Si guardò bene il viso. Aveva le lentiggini, come la madre, che con la sua pelle olivastra facevano uno strano effetto. Aveva un po' di baffetti, ma lui se li faceva ogni volta che erano troppo lunghi. Per ora resistevano. Quel giorno aveva gli allenamenti di quidditch, quindi evitò di farsi la doccia, che si sarebbe fatto negli spogliatoi. Si avviò verso la porta del bagno, dal quale uscì Lorcan Scamander. James lo salutò -Fatto tardi ieri sera? Quando ci siamo addormentati non eri ancora arrivato-
Il ragazzo sbadigliò -non so come fai ad essere così attivo di mattina, io sto per svenire- e detto questo, si strofinò gli occhi, e uscì. James entrò in bagno e si lavò i denti, il viso, mise il deodorante e uscì dal bagno. Jason e Ted si erano alzati e stavano frugando nell'armadio.
-Dracula, dormire un po' non ti farebbe male- scherzò Jason. James sorrise -io dormo, sono solo più mattiniero di voi, e più veloce a cambiarmi-. Quando finirono di cambiarsi, i tre ragazzi scesero per andare nella sala grande, a colazione, quando in un corridoi incontrarono un ragazzo magro, con il viso a punta e gli occhi grigi. Scorpius Malfoy era a fianco di Albus e un ragazzone grande e alto.
Subito il biondo li vide, e sorrise beffardo -ma guarda chi c'è. L'illustrissimo capitano di grifondoro, insieme ai suoi tirapiedi-
James sorrise, con lo stesso tono -Ma che bello vederti Scorpius, vedo che c'è anche il Potter traditore. E lui- disse guardando il ragazzone -sarebbe il tuo nuovo animale da combagnia? Tua padre deve averlo pagato una fortuna. Uno zellino?- non fu una cosa saggia da dire. Il ragazzone rimase un attimo assorto, mentre cercava di capire che era stato insultato, ma poi si getto su James. Allora lui sfoderò la bacchetta e gliela puntò verso il pancione -vuoi sfidarmi davvero a duello? Non ti conviene- allora Scorpius tirò fuori la sua bacchetta, e anche Albus. Quando la stavano per tirare fuori anche Jason e Ted, James gli fermò -ci penso io, sono solo in tre- poi si rivolse ai tre avversari -fate male a incrociare la bacchetta con me- disse con tono solenne -io sono il paladino di Hogwarts, miglior duellante di...- ma non fece in tempo a finire, che dalla bacchetta di quello grosso spuntò una maledizione, preceduta dalla formula "mangia lumache!"
-Protego!- urlò allora James, non risentendo dei disgustosi effetti di quella maledizione
-Non avevo ancora finito ciccione!- disse James, lo disarmò con un solo gesto, poi pensò alla formula "levicorpus" tenendogli puntata contro la bacchetta. Quello rimase appeso in aria per una caviglia. Ricadde poi con un tonfo.
Subito Scorpius puntò la bacchetta contro James, ma mentre stava per dire qualcosa, spuntò Rose insieme a sua cugina Roxanne
-No, non ci posso credere!- disse furiosa -adesso avete preso a duellare in mezzo al corridoio!-
-Rose aspetta- si giustificò James -sono loro che hanno iniziato- disse indicando con la bacchetta Albus e Scorpius. Rose aveva una faccia allibita, come se non riuscisse a credere alle proprie orecchie
-Cosa?- urlò -siamo davvero arrivati a questo punto?! Davvero adesso discutiamo su chi ha iniziato?- Roxanne cercò di proteggere i cugini -però, è probabile che abbia iniziato Scorpius e loro si siano solo difesi- ma la rossa Rose la fulminò con lo sguardo.
-Ma che vuoi mezzosangue?- era stato Scorpius a parlare, intanto Albus si era fatto indietro. James si parò davanti la ragazza -Bada a come parli, potrebbe finire male- Scorpius fece una smorfia -mi stai minacciando mezzosangue?-
James fece un passo avanti -affatto. Ti sto solo dando un'avvertimento. Jason, Ted, se Scorpius insulta un'altra volta Rose, schiantatelo- disse rivolgendosi agli amici, poi guardò di nuovo Scorpius -vedi, questa si chiama minaccia. Ah, comunque non sono mezzosangue, sia i miei genitori che i miei nonni sono maghi, senza contare che mia madre viene da una famiglia purosangue, e il mio nonno paterno era un purosangue. Dunque, tecnicamente, sono purosangue-
Rose gli diede uno schiaffo sulla nuca -che cavolo c'entra la linea di sangue?- Scorpius ringhiò -tu? Un purosangue? Ma per favore, la polvere sotto le mie scarpe è più pura di te- James si avvicinò, e ora erano faccia a faccia. Si guardarono negli occhi, nocciola contro grigio -la purezza non si misura dal sangue comunque. Il tuo sangue è uguale a quello di un babbano. Vogliamo vedere?- e così dicendo, premette la bacchetta sotto la gola del biondo, che rimase come congelato -posa quella bacchetta. Vuoi forse finire nei guai con mio padre. Non è il caso- James premette più forte -una volta finito al san Mungo, del tuo schifoso sangue puro non te ne fai un cazzo, Scorpius Hyperion Malfoy. Dunque non ti conviene affatto fare lo sbruffone. Tuo nonno è finito ad Azkaban, e del sangue puro non se ne è fatto molto, in quel postaccio. Se ne spargiamo un po' del tuo sangue, possiamo verificare se è effettivamente diverso dal nostro-
-Che ne diresti di levare quella bacchetta dalla gola di Scorpius?- a parlare era stata una ragazza, che avrà avuto all'incirca l'età di James. Aveva i capelli mossi e gli occhi grigi. Sotto la gonna nera della divisa, aveva dei leggings neri, stivaletti col tacco, di pelle nera e aperti davanti. Si avvicinò a James, senza il minimo timore -Potresti lasciare mio fratello?- -Non ho bisogno del tuo aiuto- ringhiò Scorpius -posso farcela da solo-. La ragazza alzò un sopracciglio -sul serio?- poi si rivolse a James -perché ora non duelli con me?- il ragazzo levò la bacchetta dalla gola di Scorpius -non trattarmi come il bullo, stavo solo difendendo Rose. -Non ti sto trattando come il bullo, sto difendendo Scorpius. James mise la bacchetta in tasca -Non duellerò con te, ehm... come hai detto che ti chiami- la ragazza mise la bacchetta nella tasca interna della divisa -Diana Virgo Malfoy- disse poi.
-Non sapevo che Scorpidiota avesse una sorella- disse Jason. Le si girò verso di lui -cosa ha fatto sta volta?- chiese. Jason si avvicinò -sai, le solite cose, cerca di insultare James, ma fa una figura di merda, poi insulta Rose, e James si incazza, inizi con tutte quelle storie sul sangue puro, e Scorpion viene schiantato- -Sarebbe stato schiantato se non fossi arrivata tu- disse Ted. Diana notò i suoi capelli, che per la tensione di prima erano diventati tutti dritti in alto, come uno scienziato pazzo. Erano anche blu -sei un metamorphomagus?- chiese la ragazza. Ted sorrise -come mia madre- -Ok va bene, siamo tutti amici, pace e amore, etc.- era Roxanne -ma, credo che la colazione sia quasi conclusa, non sarebbe il caso scendere?
   
 
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