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Autore: Chandra_    14/06/2016    1 recensioni
Pace dopo la seconda guerra magica, Voldemort è stato ucciso ma i Mangiamorte hanno comunque avuto il sopravvento sul Mondo Magico - Hogwarts risente del razzismo fra Purosangue e non Purosangue e qualcuno si nasconde dietro un'immagine sbagliata.
Dal Prologo - «Ricordava l'esatto momento in cui il dolore gli aveva invaso il corpo e il cervello, ricordava ogni goccia di sangue che aveva perso, ricordava le cose a cui stava pensando mentre tentava in ogni modo di restare in vita, ricordava esattamente il momento in cui sua madre l'aveva trovato e ricordava perfettamente ogni parola che aveva pensato quando aveva giurato vendetta.»
{ Draco + Hermione / Harry + Ginny / VII anno -- Grazie ai Mumford & Sons per il titolo della storia! }
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny, Lavanda/Ron
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Da Epilogo alternativo
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'cause when i open my body i breathe a lie

H O P E L E S S  W A N D E R E R
‹ so when your hope's on fire, but you know your desire
don't hold a glass over the flame, don't let your heart grow cold
i will call you by name, i will share your road
but hold me fast, hold me fast, 'cause i'm a hopeless wanderer ›


 

Dall'altra parte della scuola, più o meno nello stesso istante in cui Draco Malfoy entrava nel mondo degli incubi, Hermione Granger si trovava ad avere a che fare con l'ennesimo episodio di razzismo di quel giorno, solo il primo di tanti altri giorni. C'era un ragazzo di un anno in meno di loro che aveva spintonato Ron, con l'accusa di essere un bastardo Purosangue e Ronald si era ritrovato a fare a botte con un ragazzo, prendendolo a pugni sul naso. Quando aveva assistito a quella scena, se avesse potuto, avrebbe di certo ucciso qualcuno. « VOI DUE. » Li aveva chiamati e i due ragazzi si erano paralizzati nel fissarla, gli occhi spalancati e un pugno che stava per volare diretto in direzione del naso di Ron bloccato a mezz'aria. « Che diavolo sta succedendo? Cosa state facendo?! » Aveva già avuto un piccolo problema, poco prima, e si portava dietro una rabbia che non credeva di poter provare, una rabbia che non aveva provato neanche durante la guerra di qualche anno prima. Voleva sapere quale tipo di battutaccia aveva preparato Malfoy per lei, questa volta, e voleva poterla riferire a Ron, in modo che poi fosse proprio il rosso ad occuparsene. Ma il biondo non le aveva dato soddisfazione, stranamente, anzi. L'aveva evitata come la peste, come se lei puzzasse. Sapeva di non puzzare, indossava quell'ottimo profumo che le aveva regalato Ginny proprio quella mattina, quindi non riusciva proprio a spiegarsi il motivo di quella situazione con quello stronzo di Malfoy. In compenso i problemi non erano mai troppi, quindi quella rissa era arrivata proprio al momento meno opportuno. « Sto aspettando una risposta! » Aveva anche stretto le braccia al petto, rabbiosissima, mentre gli occhi castani fissavano prima uno e poi l'altro ragazzo.

« ...mi dispiace tesoro, non volevo che mi trovassi in questa situazione. » Come sempre quando sapeva di aver torto, Ron aveva preso a parlare a vanvera, riempiendo Hermione di parole. « È stata colpa sua, non volevo, ha iniziat- »

L'altro l'aveva interrotto, lanciandosi verso di loro e spingendo Hermione a terra. « Sai che ti dico, stronza? Dai pure ragione a lui come fai sempre, pensa pure che lui sia il santo della situazione, ma io l'ho visto. » Ron era paralizzato, Hermione era bloccata a terra con gli occhi sbarrati a fissare quel ragazzo. « È un bastardo Purosangue, un bastardo che si diverte a far passare i guai ai mezzosangue! Peggio di Malfoy! » La voce del ragazzo si era rotta, come se qualcosa gli avesse spezzato il fiato, e la testa si era subito messa alla ricerca della causa dello svenimento del ragazzo. Ron era fermo vicino a lui, la bacchetta stretta nella mano destra e puntata allo stomaco di lui, gli occhi stretti per la rabbia.

Hermione si era alzata in piedi e aveva guardato Ron con degli occhi di fuoco, prima di rivolgersi a un paio di ragazzi e chiedergli di aiutarla. Insieme a loro aveva trascinato il giovane in infermeria, pregando Madama Chips di farla chiamare, lei e solo lei, quando il ragazzo si fosse svegliato. Aveva preso a camminare per la scuola, voleva allontanarsi da quel luogo che ormai iniziava ad andarle stretto, andando a sedersi sugli spalti del campo di Quidditch. Teneva gli occhi fissi sul cielo, la divisa scolastica a metà – aveva lasciato la gonna, sostituita da un paio di jeans babbani, e il mantello al dormitorio già dal pomeriggio, ma almeno la camicia estiva e la cravatta le indossava. La spilletta d'argento dei caposcuola svettava sul suo petto, mentre qualcuno la raggiungeva. Si era voltata a guardare Ginny arrivare, come sempre sorridente e con i capelli rossi lasciati a volteggiare liberi al vento. Cozzava di molto con lei, che però era cresciuta e aveva scoperto degli incantesimi per sistemare i capelli, sopratutto per il sorriso con cui si rivolgeva a tutti. Lei, dopo la guerra, era diventata fredda e apatica, credeva di poter tornare come prima – ma non era così. Le parole di Malfoy le giravano ancora in testa, le premevano ancora sul cuore ed era ancora presa a cercare di capire il motivo di quella dannata frase, sapeva che voleva offenderla ma non aveva di certo capito perché non l'aveva fatto apertamente, come sempre, ma la sua attenzione si era spostata su Ginny, che si era seduta al suo fianco e aveva allungato una mano per arrivare a stringere quella di Hermione. La testa della rossa si era piegata e la spalla della castana era diventato un ottimo cuscino. « Io ho visto cosa è successo. » Aveva parlato a voce bassa, bassissima, ed Hermione si era voltata di scatto a fissarla. Ginny aveva annuito, preso fiato e sollevato gli occhi sul cielo nero e puntellato da stelle. « Quel ragazzo stava parlando, non ho sentito di cosa, e all'improvviso Ron gli ha detto qualcosa. » Gli occhi di Hermione si erano illuminati, in quelle iridi castane era passata una scintilla di speranza, ma gli occhioni azzurri di Ginny si erano abbassati sulle scarpe. « Ron gli ha detto che lui non merita di... » Una pausa, un sorpiro lunghissimo da parte di Ginevra, che si teneva la fronte fra le mani. « ...di essere qui. In qualità di mago. » La rossa aveva alzato lo sguardo su Hermione, gli occhi della castana erano persi nel vuoto. « 'Mione, quello è un nato babbano. » E di colpo la povera Weasley aveva assistito alla sua amica che si alzava di scatto e correva verso un punto non precisato. Non avrebbe mai permesso che la sua amica facesse danni, non da Caposcuola, e si era lanciata dietro di lei. Le aveva afferrato il braccio e, quando l'aveva guardata in faccia, Ginny aveva constatato che le lacrime che solcavano il viso della castana erano lacrime di rabbia, di nervosismo, più che di sola tristezza. « Lascia stare, okay? Non andare, non fare cazzate Hermione. Sei una Caposcuola, se andassi a prendere a pugni Ron ti toglierebbero la carica. »

La testa di Hermione pulsava. Come ha potuto? Era l'unica cosa che riusciva a pensare, mentre la sua amica le faceva tornare in mente che era un'autorità. « Bello schifo, Gin. Vorrei prenderlo a pugni e spaccargli quella faccia che si ritrova. » Le lacrime graffiano sul viso, la testa esplodeva e il naso si faceva sempre più rosso, sempre più velocemente. Si era trovata a scivolare a terra, a piegare le gambe verso il suo petto e ad appoggiarsi con la fronte sulle ginocchia. « Non ci ha pensato, vero? Crede che io sia una Purosangue, o qualcosa del genere? » Aveva anche ridacchiato, sconsolata, mentre la mano di Ginny si appoggiava sulla sua spalla. « Non so se riuscirò a perdonarlo, ma voglio che almeno prenda il coraggio di dirmelo lui. »

A nulla era servito, per Ginny, correre dietro alla sua amica per darle una notizia che le avrebbe spezzato il cuore – Hermione aveva evidentemente continuato quella storia degli allenamenti babbani, durante l'estate, e il suo fisico ora era migliorato: era dimagrita, aveva messo su qualche muscolo e aveva anche iniziato a correre veloce. L'aveva abbandonata mentre salivano le scale e la rampa su cui correva la rossa aveva iniziato a girare. « ...maledizione. » E aveva semplicemente visto la castana entrare nella Sala Comune. L'avrebbe aspettata di sotto, non c'erano dubbi sul fatto che Ron le avrebbe spezzato definitivamente il cuore.

Hermione intanto era entrata nella Sala Comune ed era andata, con tutta la sua grinta e con la bacchetta stretta nella mano sinistra, verso la stanza del suo fidanzato e del suo migliore amico, entrando senza neanche bussare. Aveva trovato i due a giocare a Scacchi Magici e una piccola luce di speranza si era accesa nel suo cuore, la speranza che Ron non fosse cambiato davvero, semplicemente sperava che la guerra e la perdita di un fratello l'avessero segnato come aveva segnato tutti loro. « Ronald Bilius Weasley, c'è qualcosa che devi dirmi su quello che è successo con quel ragazzo?! » Il rosso si era voltato a guardarla e poi aveva rivolto lo sguardo azzurro su Harry, che aveva semplicemente detto alla sua Regina di muoversi in avanti. « Qualcosa sul fatto che quel ragazzo è un nato babbano? » Aveva sputato quelle due parole come veleno, teneva i due pozzi d'ambra in quei due oceani che erano gli occhi di Ron, in cui si era persa milioni di volte e in cui si sarebbe persa per tutta la vita.

« Mi dispiace Hermione, davvero. Non avrei dovuto dirgli quelle parole, mi scuserò con lui appena ne avrò la possibilità. » Sembrava la verità, ma Hermione non aveva la certezza che quelle parole fossero davvero pensieri tutti suoi. « So che ti ho ferita, ne ho parlato con Harry e so che Ginny è venuta a raccontarti tutto. Mi dispiace, davvero. » E si era alzato, con sommo disappunto degli Scacchi Magici, per raggiungerla e abbracciarla. Lei non si era divincolata, non si era mossa, si era lasciata abbracciare e aveva appoggiato la testa sul petto del ragazzo, che la superava di almeno dieci centimetri. Aveva sorriso e aveva lasciato che la sua giornata pessima finisse direttamente in quell'abbraccio, che l'aveva migliorata di colpo. « Ti amo, Mione. Davvero. Non farei nulla per ferirti, mai. » Aveva sorriso, l'aveva stretta a sé e aveva pensato che tutte le bugie che le diceva erano a fin di bene, per non farla soffrire. E se lei non soffriva, tutto andava bene.

Ginny era rimasta sola per circa un'ora e aveva capito che qualcosa non era andato come lei si aspettava. Era salita nel suo dormitorio e aveva trovato Hermione seduta sul letto con un libro babbano sulle gambe, che sfogliava lentamente, e un leggerissimo sorriso sulle labbra. « ...'Mione? » La castana aveva alzato gli occhi, aveva guardato la sua amica e aveva infilato un segnalibro fra le pagine. « ...come è andata? » Aveva chiesto.

Hermione aveva appoggiato il libro sul letto e aveva sospirato, aprendo le labbra in un enorme sorriso. « Bene. Insomma, mi ha chiesto scusa, ha capito che ha sbagliato... » Ginny la fissava alienata, aveva voglia di dirle tutto e, allo stesso tempo, il pensiero di far soffrire la sua amica la uccideva lentamente. « ...oh, Ginny, io sono perdutamente innamorata di Ron! » Si era alzata e aveva stretto l'amica fra le braccia, mentre la rossa fissava il vuoto mentre ricambiava l'abbraccio. Lo sapeva che era un comportamento da stronza, ma non poteva farla soffrire. Non era lei a dover dire la verità a Hermione, era suo fratello.

Erano ancora strette nell'abbraccio, quando qualcosa era successo: Hermione era scivolata a terra, gli occhi rigirati all'indietro e tutte le forze che l'abbandonavano. Ginny l'aveva sorretta, la fissava con i suoi azzurrissimi occhi spalancati, in preda al panico e al terrore. « HERMIONE! » Urlava, disperatamente, cercando di riacquistare la calma e di trovare la bacchetta nel fodero attaccato alla cintura. « Rinnerva! » Aveva urlato, puntando la bacchetta all'amica e vedendo l'incantesimo fallire miseramente nel momento in cui il piccolo e quasi invisibile fascio di luce azzurra l'aveva colpita. « Oddio, che succede? HERMIONE! » Ma, ovviamente, Hermione non la sentiva.

Gli occhi di Hermione si erano puntati sul nulla, all'inizio. Si era guardata intorno per un secondo quando la scena le si era parata davanti agli occhi: due rossi, una con i capelli lunghi che aveva immediatamente riconosciuto come Ginny e uno con la maglietta della squadra dei Grifondoro, che aveva riconosciuto come Ron, litigavano furiosamente. « Non è di certo colpa mia se tu sei uno stronzo! » diceva lei, mentre lui rispondeva con bestemmie in direzione di Merlino e Morgana. « Io mi sarò comportato da stronzo, ma avresti potuto dirglielo tu, sei la sua migliore amica! » Aveva visto uno spintone da parte di Ginny e Ron estrarre la bacchetta, lei aveva tentato di urlare ma il fiato le si era spezzato in gola.

Aveva aperto gli occhi su una Ginny che teneva gli occhi spalancati, puntati su di lei e piangenti. « Hermione, che cosa è successo?! »

Hermione l'aveva fissata, stralunata. Non lo sapeva neanche lei cos'era successo, semplicemente era successo qualcosa. Aveva mal di testa, un'allucinazione con cui combattere e doveva, almeno in minima parte, tranquillizzare la sua amica che stava già gridando al vaiolo di drago. « Sto bene, Gin. Sono solo svenuta, davvero. Sto bene. » L'altra blaterava qualcosa sugli occhi, ma il mal di testa per la castana si era fatto troppo forte. « Andiamo a dormire, domani ci sono le lezioni. » Aveva borbottato, prima di buttarsi con tutti i vestiti sotto le coperte e cercare una spiegazione a quello che era appena successo.

Hermione aveva passato la notte in bianco, girandosi e rigirandosi nel letto, e la mattina dopo si era svegliata con una chioma disordinata e un paio d'occhiaie nere e profonde. Non si era sforzata di coprire le occhiaie, ma aveva sistemato i capelli con un paio di colpi di bacchetta – l'era dei capelli spettinati era ormai conclusa, i suoi capelli ora avevano smesso di vivere di vita propria ed erano lisci sulle spalle, adesso. Si era rapidamente infilata la divisa, cambiandosi la camicia con cui aveva dormito, ed era uscita dalla stanza senza neanche chiamare Ginny. Ancora prima della Sala Grande per la colazione, era corsa in infermeria dove Madama Chips le aveva gentilmente sorriso. « Sta bene, ma lo sto tenendo in osservazione. Se vuoi puoi parlargli. » Aveva detto, indicando un paio di tende bianche chiuse.

Lei aveva scosso la testa. « Gli parlerò dopo, sono qui per me. » E l'aveva detto con terrore, facendosi piccolina. « ...mi è successa una cosa, ieri. » E aveva sospirato, mentre Madama Chips la invitava a seguirla nel suo ufficio. Si erano sedute l'una davanti all'altra e l'infermiera aveva fatto apparire un paio di fette di torta e un po' di thé davanti a tutte e due, poi l'aveva invitata a parlare. « Sono sicura che sia perché non ho mangiato, davvero, ma... » Aveva preso un pezzetto di torta e aveva iniziato a specchiarsi nel thé. « ...ho avuto un'allucinazione. »

Madama Chips aveva inclinato la testa di lato mentre sorseggiava il suo thé, guardandola intensamente con i suoi enormi occhi neri. « Che tipo di allucinazione, Hermione? »

Avevano combattuto insieme durante la Seconda Guerra Magica – dalla quale erano passati due anni, uno dei quali era stata forzata a rimanere a casa, considerando che non c'era possibilità di sistemare Hogwarts in tempo –, lei l'aveva aiutata a spostare dei cadaveri o a effettuare qualche incantesimo curativo, quindi quando l'aveva chiamata per nome non si era scandalizzata troppo. « Ho visto Ginny e Ron litigare violentemente. Non capisco perché, ma... » E aveva affogato tutto nel thé.

« Hai visto Ginny e Ron litigare? » Aveva sbattuto le ciglia e poi aveva preso pergamena e piuma, sulla quale prendere qualche appunto. Hermione era convinta che le servissero per internarla nel reparto psichiatrico del San Mungo. « Ti è successo qualcosa in particolare? Eri presente nella lite? Potevi intervenire? Era una cosa già successa, la lite? E anche la visione, insomma, ti era mai successo prima? »

Hermione si era beccata una sfilza infinita di domande e le ci erano voluti due minuti per capirle tutte al meglio. « ...non lo so. Sono svenuta, credo e no, ho provato a urlare ma non mi sono uscite parole. E stessa cosa per la lite, non ho mai assistito a una lite del genere fra loro. » All'ultima domanda aveva semplicemente scosso la testa.

Madama Chips aveva annuito, l'aveva guardata silenziosa e poi aveva piegato il pezzo di carta, chiudendolo con della cera rossa sul quale aveva affisso il timbro dell'infermeria. « Fammi un favore, Hermione cara, porta questo alla professoressa Cooman e dille quello che hai detto a me. » Aveva sorriso, alzandosi e attendendo che anche la giovane Grifondoro la seguisse.

« ...è Vaiolo di Drago? » Aveva chiesto, mentre prendeva fra le mani il foglio che Poppy Chips le porgeva. La donna aveva sollevato un sopracciglio e aveva scosso la testa, sorridente. Hermione aveva ricominciato a respirare, nonostante la sua voglia di incontare la Cooman fosse meno di zero. Si era fermata dieci minuti a sentire la versione del povero schiantato, che combaciava perfettamente con quella di Ginny, e si era scusata, promettendogli che anche Ronald l'avrebbe fatto. Era uscita dalla stanza e si era infilata il foglio di carta nel mantello, promettendosi di passare nell'aula di Divinazione subito dopo pranzo.

E siccome i problemi tendevano ad arrivare tutti insieme, su Hermione Granger, si era beccata una potente spallata con annesso insulto da parte di Draco Malfoy. Aveva sentito il suo corpo irrigidirsi e la sua schiena sbattere a terra, poi più nulla.

 

* * *

EHM. Sì beh ammetto che ci ho messo davvero una vita ad aggiornare, ma vi giuro che mi sono successe così tante cose che non sono riuscita neanche a respirare (...). Proverò ad aggiornare prima per il prossimo capitolo, ve lo prometto!
Allora sì, ecco, forse devo spiegarvelo: loro non sono tornato subito a scuola dopo la seconda guerra magica, ma sono stati costretti UN ANNO a casa, a causa delle perdite e della semi-distruzione della scuola. In questi anni i personaggi sono cresciuti e sono cambiati, mi rendo conto che sono un po' OOC ma ecco, sto stravolgendo qualche personaggio e quindi è normale che siano OOC.
Ecco io odio Ron, non lo sopporto proprio, però prometto che li farò resistere insieme fino almeno al QUINTO CAPITOLO perché c'è ancora qualcosa da presentare (:

...Hermione è una veggente, per chiunque se lo stia chiedendo. Madama Chips l'ha capito, ma non ha detto niente ad Hermione che ora si ritrova (SPOILER) ad avere una visione su Draco Malfoy. MUAHAHHA.

 

IL RATING POTREBBE CAMBIARE.
IL TITOLO DEL CAPITOLO (Hopeless Wanderer) È UNA CANZONE DEI MUMFORD & SONS -- HERE

   
 
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