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Autore: blu992    19/06/2016    11 recensioni
[AU Tutti umani] [Famiglia Hale] [Text!Fic] [Direct Speech]
Stiles frequenta l'ultimo anno delle superiori e lo sceriffo gli chiede di fare da babysitter ai nipoti di Talia Hale.
Derek è un padre single, stressato.
Laura e Cora sono due sorelle premurose.
Il ritorno dalle vacanze è uno shock per tutti.
[Sterek. All the way.]
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Sorpresa, Stiles Stilinski, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Ehilà!
Ci tenevo a dire qualcosa prima che vi immergeeete nella lettura, quindi leggete. 
Nulla di che, volevo solo esprimere la mia gioia per "l'accoglienza" a questa storia. Già tra le preferite di tantissimi, lo stesso vale per quelli che l'hanno sggiunta tra le seguite, e questo è solo il quinto capitolo.
Quindi, niente, grazie, siete troppo belli! 



Ora potete proseguire con la lettura! 



 

7 Ottobre 

 

(Ore 12:03) ~ Aula di letteratura 

 

“Scott! Ehi, Scott!” 

“Che vuoi?” 

“Un partner” 

“Un cosa ?” 

“Qualcuno con cui uscire, Scott!” 

“E devi proprio dirmelo mentre Hale spiega?” 

“È proprio dal fatto che sia qui che nasce questa mia necessità! Per Halloween devo avere qualcuno con cui uscire. Sono passati troppi mesi!” 

“Cosa ne pensi di Phil?” 

“Quel buffone che segue fisica con noi? Lo odio, e poi ha il ragazzo” 

“Davvero? E allora Rachel?” 

“Mh. Brutta non-“ 

“STILINSKI E MCCALL!” 

“Scusi, professore” 

“Sapete dirmi cosa stavo dicendo? McCall?” 

“No, ero distratto” 

“Stilinski? Era distratto anche lei?” 

Sono iperatt-“ 

No, è chiacchierone. Apra almeno il libro, oggi legge lei. E non sbuffi, l'aspetto insieme al suo compare dopo le lezioni nel mio ufficio 

“Cos-cosa devo leggere?” 

Non avessi mai visto il sole, Emily Dickinson” 

“Ok, almeno è bre-“ 

“Stilisnki!” 

“Scusi. Ok… 
 

Non avessi mai visto il sole 

avrei sopportato l'ombra 

ma la luce ha aggiunto al mio deserto 

una desolazione inaudita” 
 

“Bene, sta migliorando , ragazzo” 

“Grazie professor Fray 

“E ci faresti anche l'onore di spiegarci cosa secondo te ha voluto dire l'autrice?” 

“Mh…vediamo… Secondo me il sole è la felicità. Lei l'avrà scritta in un momento in un momento di tristezza. Dice che se non avesse mai visto il sole, non avrebbe mai capito quanto buie erano le ombre, no? Come l'inverno dopo l'estate. Porta con lei il ricordo della luce, lo porta nella sua vita che paragona ad un arido deserto. Dopo la luce, la desolazione che era la sua vita le sembra ancora più desolata. Le rode perché la sua vita presente è peggio di quella passata” 

“Stava andando bene ma, le rode? Davvero?” 

“Si, professor Hale, le rode. Le da fastidio che prima ha potuto avere la felicità ed ora invece no, non ci riesce. Magari la sua vita le sembra una schifezza solo perché la paragona al suo periodo felice, ma resta il fatto che è una schifezza. Io ora non so perché fosse triste e perché fosse stata felice, ma sono convinto che sia così. Lei non è d'accordo?” 

Potrebbe anche essere un consiglio. Se viviamo sempre nel buio, non dobbiamo soffrire quando lo rincontriamo dopo la luce” 

“E lei vivrebbe una vita all'ombra pur di non confrontare il dolore della sua ombra con la gioia della luce? Non vorrebbe vivere un attimo di felicità nonostante la consapevolezza che finirà? E poi non c'è scritto da nessuna parte che la luce ad un certo punto possa scomparire” 

Se ci fosse sempre luce, sarebbe normalità e non felicità. Esiste luce solo se confrontata al buio” 

“Ma è vero anche il contrario. E chi se ne frega di ritornare al buio, ci si deve godere gli attimi! 

“Stilinski, si sieda. Il professor Hale esprimeva solo il pensiero di tanti critici. Il suo pensiero è tanto vero quanto i loro, non c'è bisogno di infervorarsi. Continuiamo” 

 

 

(Ore 15:12) 

 

“Stiles, ti finiranno le unghie se continui a mangiarle” 

“Sono così agitato!” 

“Ho notato. È dalla lezione con Fray. Non potevi dire solo quattro cavolate sulla poesia?” 

“È lui che mi ha chiesto di spiagare! E poi quell'altro si è messo a rispondermi!” 

“Beh, ma ad un certo punto sembrava che vi foste dimenticati di essere in aula. È stato quasi imbarazzante. Devi ringraziare Fray per avervi interrotti” 

“E certo! Ora ringrazio il vecchio perché non mi ha fatto prendere quella testa dura per sbatterla contro un muro!” 

“Amico, devi prendere una camomilla prima di entrare lì dentro. Io non voglio assistere ad un'altra scena come quella di stamattina e abbiamo due ore di punizione con lui” 

“Nessuna camomilla, sto bene! Bussa!” 

 

 

 

“Avanti” 

“Professore, siamo noi” 

“Entrate, McCall, sedetevi dove volete” 

“Mh, ok” 

 

 

“Ok, sappiate che come voi, io vorrei essere a casa. È il compleanno dei miei figli e perdere altre due ore qui dentro non è quello che volevo far-“ 

“È IL COMPLEANNO DI SIMON E DAVID??!” 

“Si, Stilinski. Dicevo, ora prendete i li-“ 

“QUANTI ANNI FANNO? Sei, giusto?” 

“Si, sei. Prendete i libri, fate i compiti per domani o quello che volet-“ 

Oddio saranno eccitatissim-“ 

“STILES!” 

“Scusa! Scusa! Cioè, volevo dire mi scusi. Cioè, no. COSA GLI HAI REGALATO?!” 

“Chi ti ha autorizzato a rivolgerti a me così?” 

“Anche lei mi ha appena dato del tu, professore” 

“Caz- Sono solo stanco. Mettetevi a studiare e tacete” 

“Voglio sapere cosa gli hai regalato!” 

La smetti?” 

“Scott sa tutto. Allora?” 

“Scott sa tutto, cosa significa?” 

“Di questa estate. Il regalo?” 

“Ma che cazzo, Stiles! 

“Sa anche che sei una persona adulta e responsabile che non continua a molestarmi. Vero, Scottie?” 

“Si, purtroppo so tutto. Stia tranquillo professor Hale, Terrò la bocca chiusa” 

“Lo spero per lei, McCall. Anche se non c'è nulla da nascondere perché non c'è più nulla” 

“Si, purtroppo so anche questo” 

“Avete finito? Mi dici cosa gli hai regalato?” 

“Uscirò da qui con il doppio del mal di testa. Due biciclette, ok?” 

“Quelle degli Avengers?” 

“E tu che ne sai?” 

“Parlavano sempre di quelle bici! Oddio, chissà quanto saranno contenti!” 

“Ah. Si, di sicuro” 

“E perché non ci mandi a casa così noi siamo liberi e felici e tu corri dai mostri?” 

Perché dovete imparare a tacere durante le lezioni” 

“Ma non saranno queste due ore a farci cambiare idea” 

“Stanno per diventare tre, Stilinski” 

“Stiles, devo uscire con Allison. Taci!” 

Uff! Li ho già fatti i compiti per domani! Non posso starmene chiuso due ore qui dentro a far nulla, sono iperattivo, sapete?” 

“Si, lo so, ma voglio davvero andare al cinema. Resisti” 

“McCall lei faccia i compiti. Tu, aiutami con queste” 

“Yay! Cosa sono?” 

Fili di cotone” 

“Non sono divertenti i fili di cotone. Cosa devi farci?” 

“Due bracciali” 

Per i bambini?” 

“Mh” 

“E perché?” 

“Tradizione” 

“Di cosa?” 

“Oddio sei peggio dei miei figli. Nella mia famiglia è tradizione regalare ad ogni compleanno dei braccialetti fatti con cotone colorato intrecciato. Lo faceva la nonna di mia madre” 

Ce l'hai anche tu!” 

“Mh?” 

“Hai una treccia con fili verde e arancione, sul braccio…sinistro?” 

“Si 

“Bene, ti aiuto. Cosa faccio?” 

“Non ho lo scotch per fermate l'estremità sulla cattedra, tienila ferma con le dita, così posso fare la treccia” 

“Okay! Che colori hai scelto?” 

Blu, bianco e rosso, giallo, grigio e rosso” 

“Capitan America e IronMan. Daniel e Simon” 

“Mh”  
 

 "Potete andare"
"Grazie professore, questa mezz'ora in anticipo mi serviva! Devo pulire la macchina prima di portarci Allison"
"Non faccia guai, McCall"
"Sicuro! Andiamo Stiles"
"Va avanti tu"


 

“Che c'è?” 

“Ecco…volevo chiederti una..una cosa” 

“Cosa?” 

Vorrei tanto che-che tu…Che facessi gli auguri da parte mia ai tuoi figli, se non è un problema” 

“Glielo dirò” 

“Grazie, Derek. Ci vediamo lunedì” 

 

 

 

(Ore 19:45) ~ Villa Hale 

 

 

“Allora, fratellino? Cosa mi racconti? Fatto strage di cuori a Beacon Hills?” 

“Laura” 

“Alcune mie amiche mi chiedono spesso se sei impegnato” 

“Non ho intenzione di uscire con le tue amiche” 

“Alcune sono simpatiche. Non hai puntato nessuno?” 

No, Laura” 

“Uff, sei noioso Der. E i colleghi? Come sono?” 

“Tutta gente a posto” 

“Eee?” 

“E non esco con nessuno di loro!” 

“Che vita pallosa” 

“Pallosa? Con quei due?” 

“Ora hanno le bici, si dimenticheranno del paparino” 

“Spiritosa 

“Già non ti cercano da quando gliele hai dat-“ 

“PAPÀ!” 

“Dicevi, Laura? COSA C'È, SIMON?” 

“GUARDA CHI C'È!” “PAPÀ C'È STILES!” 

Oddio, STILES! FATTI ABBRACCIARE DALLA TUA HALE PREFERITA!” 

 

“Ciao, Laura!” 

Oooh, mi sono mancate le tue guanciotte!” 

“A me non sono mancati i pizzicotti” 

“Bugiardo!” 

“Ehm…Salve, professore” 

“Buonasera, Stilinski” 

“Voi due vi conoscete? Tu sei un alunno di mio fratello? ODDIO E PERCHÉ NON LO SAPEVO?!” 

“Perché non era un'informazione di vitale importanza” 

“Ed è bravo? Derek, questo qui riesce a non far litigare i tuoi figli per più di due ore, mettigli tutte A!” 

Laura” 

“Davvero! Merita di essere premiato in qualche modo. Non sei d'accordo, Stiles?” 

Le A fanno sempre bene” 

“Vedi? Quando gli farai fare un compito su una delle tue noiose poesie, digli il giorno prima quale sarà e lui lo farà perfetto. Oddio, sono un genio” 

“No, sei solo un'imbrogliona” 

“Ehi, Stiles!” 

“Ciao, Talia, come stai?” 

“Bene, bene. Tu? Ho saputo che sei un alunno di mio figlio” 

“Ehm, si. Sto bene comunque” 

“Vai vicino al gazebo, c'è da mangiare” 

“Corro!” 

 

 

“Papa!” “Papi!” 

“Che succede?” 

“Guarda!” “Il regalo di Stiles!” 

“Fatemi vedere” 

Sono i pattini!” “E le ginocchiere!” 

“Sono bellissimi. Li avete già provati?” 

“No, zia Cora ci sta aspettando lì!” 

“Fate attenzione, però. Poi mi fate vedere quanto siete bravi?” 

“Si!” “Saremo bravissimi!” 

 

 

 

“Derek?” 

“Salve…” 

“Sono lo sceriffo, Stilinski” 

“Oh, si. Mi scusi, non l'ho riconosciuta subito” 

“Tranquillo, ragazzo, sono passati almeno dieci anni. Come stai?” 

“Bene, grazie. Lei come sta?” 

“Non mi lamento. Ho saputo che hai un posto come insegnante. Mi scuso già per mio figlio” 

“È solo un po'…turbolento” 

“Beh, è un complimento dopo quello che hanno sempre detto gli altri professori. Ma non voglio farti parlare di lavoro e non voglio far arrabbiare mio figlio perché ho parlato con un suo professore. Hai dei bambini bellissimi” 

“Si, lo sono davvero” 

“Anche loro sembrano turbolenti” 

“Molto più di Stiles. Corrono in giro senza sosta” 

“Credimi, loro corrono, ma mio figlio parla!” 

“L'ho potuto sentire. Vuole un bicchiere di punch?” 

“No, ti ringrazio. Vado a fare i complimenti a tua madre per quei rustici” 

 

 

 

 

 

“MA CHE CAZZO AIU-“ 

“Non urlare, non parlare, non respirare” 

“Senotogilmnomoio” 

“Cosa?” 

“Se non togli la mano muoio. Ma vuoi uccidermi? Al compleanno dei tuoi figli? E da dove sei sbucato? E dove mi hai trasci-“ 

“Se non taci, ti soffoco. Bene. Siamo nel capanno degli attrezzi su cui eri appoggiato. Rispondi alle mie domande in tre secondi. Cosa ci fai qui, come ti è venuta l'assurda idea di venire” 

“Calma, calma. Papà era stato invitato da tua madre, io ero a casa perche Scott è con Allison e mi ha chiesto di tenergli compagnia. Abbiamo preso il regalo e siamo venuti. Non pensavo fosse un problema” 

“Averti intorno è sempre un problema” 

“Ti ho parlato si e no un minuto e sono stato dall'altra parte del giardino per tutto il tempo. Non ti agitare per niente”  

“Non sono agitato” 

“Mi hai tirato per un braccio sbucando dalla porta di un luogo buio. Quando sei agitato come ti comporti?” 

“Stiles” 

Ho capito, vado via. Dico a papà che Scott si è liberato” 

“No, va bene, resta. I bambini ci rimarrebbero male se te ne andassi prima della torta” 

“I bambini, eh?” 

“Stiles, ti rompo la gamba” 

“Sei tu che mi tieni attaccato in un muro. Devo muovermi per far circolare il sangue 

Fermati” 

“E perché? Sento che la cosa non ti dispiace. Non ti dispiace proprio per niente 

“Ti odio” 

“Mh” 

“Devo tornare alla-alla festa” 

Credo che ci tornerai tra meno di cinque minuti, Derek” 

“Basta! Non era questo quello che avevamo deciso!” 

“Do-dove vai? Mi-“ 

“Non dire che ti dispiace 

“Hai ragione, non ti stavo tenendo incatenato. Lo vuoi quanto-quanto me” 

“Non centra quanto io lo voglia o quanto lo voglia tu. E non fare mai più una cosa del genere!” 

Perché?!” 

“Perché non sei così. Tu non sei così” 

“Si? E come sono?” 

“Sei come il ragazzo che ho conosciuto. Sei quello che la prima sera aveva vergogna mentre si spogliava 

“Vaffanculo, Derek! Vado prima io, esci tra cinque minuti!”  

 

 

 

“Ehi, Stiles” 

“Ciao, Cora, come stai?” 

“Sto bene, grazie. Tu?” 

Mh. Bene” 

“Sicuro?” 

“Cosa?” 

“Sei sicuro di stare bene? Sembri…Incazzato nero, ecco” 

“Un po' lo sono, ma tranquilla” 

“Se lo dici tu. Hai fatto un grosso guaio a comprare dei pattini, comunque. Già ho corso chilometri in un'ora. Pensavo che non sarebbero stati capaci di andarci e si sarebbero stufati” 

“Invece sfrecciano già ovunque” 

Senti, ti va di essere mio amico? Sembri una persona a posto e io mi sono rotta le palle di stare con le oche in classe mia” 

“Viva la sincerità, eh? Certo che mi va, ma non guardarmi mai male, a volte fai paura” 

“Io non guardo male nessuno” 

Fidati, lo fai!” 

“Sto per ritirare la propos-“ 

“ZIA CORA!” “STILES! LA TORTA!” 

 

 

 

“Io e lo sceriffo andiamo, bambini. Mi sono divertito un sacco!” 

“Anche io!” “Pure io! I pattini sono superfantasticissimi!” 

“Mi fa piacere! Ancora auguri, mostri. Tornate a giocare!” 

“Okay!” “Ciao Sceriffo!” 

“Ciao, bimbi!” 

 

 

“Andate già via?” 

“Si, Talia, domani ho il turno di mattina. Grazie per l'invito” 

“Ma figurati, John, torna quando vuoi. Anche tu, Stiles, sei sempre il benvenuto in questa casa” 

“No! Già state andando via?” 

“Si, Laura, mi ha fatto piacere rivederti” 

“Anche a me, guanciotte dolci! Aspetta che chiamo Cora e Derek per farvi salutare!” 

“Non ce n'è bisogn-“ 

“EHI! RAGAZZA ACIDA E LUPO SOLITARIO! VENITE A SALUTARE!” 

 

 

“Mi ha fatto piacere rivedere anche te, dopo tanti anni Derek 

“Anche per me, Sceriffo” 

“Stiles, non saluti il tuo professore?” 

“Si, c-certo. Buona serata” 

“Oddio, quanto siete strani! E pensare che una volta avete fatto il bagnetto insieme!” 

“Mamma!” 

“Der, scusa, ma è così. Non credo che questo ti sminuisca davanti a Stiles. Mi sembrava solo strano vedervi così formali quando da piccoli invece a volte giocavate insieme” 

“Ti ricordi ancora quel giorno?” 

“Come dimenticarlo, John. Quanto pioveva! Meno male che incontrai Claudia che ci diede un passaggio” 

“Arrivaste a casa nostra entrambi zuppi” 

“Già. Non ti ricordi, Derek? Credo avessi dieci anni, Stiles soltanto due. Claudia fu così gentile da prepararti un bagno caldo, mentre stavamo riempiendo la vasca vedemmo arrivare in bagno Stiles che tentava di togliersi la maglietta, ma gli si era incastrata a metà” 

“Si! Io stavo cercando di acciuffarlo per non farlo entrare in bagno, ma già correva ovunque. Diceva che voleva fare anche lui il bagnetto con il bimbo nuovo” 

“Oddio, basta vi prego. Non voglio sapere quanto fossi imbarazzante già a due anni” 

“E invece eri tenero. Quel giorno siete stati nella vasca un'ora perché tu non volevi uscirne e Derek disse qualcosa tipo Vabbè mamma, è piccolino come Cora, poi piange” 

“Bei momenti, Talia. Me li ero quasi dimenticati” 

“È bello ricordarli, nonostante ci siano persone che non ci sono più 

“Papà non era ancora andato via?” 

“No, mi pare di no, Laura. Comunque, non pensiamo alle cose tristi. Era più divertente imbarazzare questi due! Su, non abbiamo detto nulla di male, solo la verità. Peccato che poi vi siete visti pochissime volte. Non credo che a scuola hai riconosciuto Stiles, no?” 

“No, non sapevo chi fosse quando l'ho rivisto” 

“Già, nemmeno io” 

“Tu eri troppo piccolo, figliolo. Comunque, dobbiamo proprio andare. Grazie ancora di tutto, siamo stati bene” 






Anticipazione...


Romeo e Giulietta


<3

   
 
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