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Autore: Nikki Potter    16/04/2009    32 recensioni
Harry è rimasto di nuovo solo, tutti sono morti e lui è l'unico sopravvissuto. Ma arriverà in un'altra dimensione dove Harry James Potter è ufficialmente morto il 31 ottobre 1981, dove Voldemort semina il terrore e dove ritroverà tutte le persone che ha perduto e imparerà a conoscerle. Riuscirà sotto falsa identità a sconfiggere di nuovo Voldemort e a salvare le persone che gli vogliono bene?
Genere: Avventura, Guerra, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo, Da Epilogo alternativo
Capitoli:
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Dedicato a Lorenzo...troppo giovane per morire...

Non lo aveva più lasciato solo un secondo. Ora era suo padre ad avere bisogno di lui. Aveva passato tutta la notte sveglio raccontandogli degli scherzi che aveva fatto quando frequentava Hogwarts, delle partite a Quidditch che aveva vinto dedicandole tutte a lui, della sua vita.
“Capisci anche tu che ho ancora bisogno di te e del tuo sostegno…non posso farcela da solo. Ho già sofferto troppo, non puoi farmi questo, non riuscirei a perdonarmelo…”
Sua madre stava dormendo, Remus aveva insistito affinché prendesse un po’ di sonnifero, era a pezzi, distrutta. Sirius era fuori e si era chiuso in se stesso, parlava solo con Remus che cercava di non mostrarsi debole. E lui era lì, vicino a suo padre.
“Ti voglio bene…non te l’ho mai detto ma ti voglio bene…”
Esitante gli strinse una mano e quasi con violenza riuscì a trattenere le lacrime. Guardò fuori dalla finestra, era quasi l’alba. Si perse nel contemplare il cielo dove avrebbe voluto volare ancora con James.
“Anch’io ti voglio bene…”
I suoi occhi si dilatarono per la sorpresa e si voltò lentamente. Due vivaci occhi nocciola lo fissavano. James sorrise nel vedere il suo stupore.
“Pa…James…”
James continuò a fissarlo sorridendo.
“Stai bene.. ti sei svegliato…”
“Pensavi davvero che ti saresti sbarazzato di me così facilmente?” chiese James ironico.
Il suo sorriso scomparve quando vide Teddy alzarsi in piedi e delle lacrime solcargli le guance. Poi il ragazzo lo abbracciò continuando a piangere.
All’inizio rimase spiazzato da questa reazione ma poi ricambiò la stretta. In quel momento Teddy gli trasmetteva una grande tenerezza, doveva avergli fatto prendere un grossissimo spavento per farlo reagire così…
“Calmati, va tutto bene…” gli sussurrò all’orecchio accarezzandogli i capelli.
Harry annuì e dopo poco smise di piangere e si allontanò quel tanto che gli permettesse di guardarlo in faccia.
“Hai un aspetto orrendo…” commentò James con un mezzo sorriso.
Harry emise uno strano verso a metà tra uno sbuffo e un singhiozzo.
Il suo sguardo si posò sulla mano bendata “Che hai fatto?”
“Niente”.
James non l’aveva per niente bevuta, però per il momento decise di lasciar perdere.
“Vado a chiamare gli altri, saranno felicissimi di vederti…” Harry si avvicinò alla porta, si voltò verso suo padre e gli sorrise, un sorriso aperto e sincero prima di uscire e chiudersi la porta alle spalle.
“Teddy?” proruppe Sirius fissandolo preoccupato.
Aveva gli occhi arrossati e sul viso si vedevano ancora le strisce lasciate dalle lacrime…che cavolo era successo?
“Si…si è svegliato…” rispose Harry sorridendo.
“Lo sapevo!” esclamò Remus felice.
Sirius si alzò di scatto e gli ci volle un paio di secondi per realizzare quelle parole. Poi d’istinto abbracciò Andrea che era seduta di fianco a lui. Stranamente la ragazza non lo cacciò via ma sorrise, evidentemente era felice per James.
“Vado subito a dirlo a Lily, è andata al bar a prendere un caffè…” Andrea scomparve alla velocità della luce leggermente rossa in faccia dopo che Sirius l’ebbe lasciata andare.
“Rem, Sirius…posso chiedervi un favore?” chiese Harry serio.
Entrambi lo guardarono con espressione curiosa.
“Spara” lo incoraggiò Sirius.
“Potreste non dire a James quello che ho combinato a casa? E nemmeno che ho passato tutta la notte con lui…”
I due malandrini lo guardarono confusi.
“…per favore…”
“Ok” rispose Sirius.
Non voleva fare domande, se voleva così avrebbero rispettato le sue volontà.
Remus annuì.
“Grazie…io vado a casa a farmi una doccia e poi torno” Harry sorrise riconoscente.
“D’accordo…” Remus lo guardò sorridendo.
Aveva capito che Teddy si era molto attaccato a James ma non voleva che quest’ultimo capisse fino in fondo quanto…
Entrambi lo seguirono con lo sguardo allontanarsi.
“Ehi! Non venite a salutarmi?!”
Sirius ridacchiò e Remus assunse un’espressione divertita. James era sempre il solito.

*

La doccia calda era stata un vero toccasana. James era tornato a casa da circa una settimana e tutto andava per il meglio. Quella sera lo aspettava una missione difficile che aveva una sola destinazione: Grimmauld Place.
Sapeva che erano anni che Sirius non ci metteva i piedi e che i suoi genitori erano scomparsi da una decina d’anni.
Si vestì con jeans e un maglione nero. Poi indossò il mantello nero e assunse il suo vero aspetto. Inforcò gli occhiali e poi dal baule prese la Firebolt. Applicò su se stesso l’incantesimo di disillusione e si controllò allo specchio. Ok, ora era tutto pronto. Aprì la finestra, montò sulla scopa e uscì nel cielo stellato di Londra. Il vento freddo gli sferzava il viso, faceva abbastanza freddo essendo già metà novembre.
La solita sensazione di pace e libertà, che si impadroniva di lui tutte le volte che volava, tornò anche stavolta. La visione dall’alto di Londra illuminata era stupenda…
Virò leggermente verso est e poi iniziò la picchiata verso terra. Vedeva le luci e le case diventare sempre più grandi fino a quando atterrò in una piazzetta. Istintivamente si guardò intorno e notò che non era cambiato niente, tutto era degradato e dava quella sensazione di sporco.
Poi pensò ‘La nobile e antichissima casata dei Black si trova al numero dodici di Grimmauld Place, Londra’.
Subito la casa iniziò a espandersi tra le altre diventando in questo modo visibile. Lentamente si avvicinò alla porta, prese la bacchetta e picchiettò su di essa una sola volta. Si sentirono i rumori metallici della serratura e poi si aprì. Con una mano la spinse mentre con l’altra tenne la bacchetta.
C’era buio pesto “Lumos”.
La sua bacchetta gli illuminò quello che era il corridoio, sporco, pieno di ragnatele e polvere. Gli faceva male rivedere quel luogo, gli faceva pensare ai bei momenti che aveva passato assieme a Sirius al suo quinto anno. Ma doveva farlo. Fece un paio di passi e si chiuse la porta alle spalle. Sempre in silenzio continuò a camminare guardandosi intorno. Il ritratto della madre di Sirius era ancora lì, coperto da delle tende rosse come il sangue.
D’istinto entrò in cucina, una delle stanze in cui aveva passato la maggior parte del tempo a ridere e parlare con Sirius e Remus quando aveva dovuto soggiornare lì al suo quinto anno. C’era buio e soprattutto silenzio, un silenzio quasi angosciante.
“Chi c’è?” squittì qualcuno.
Si voltò verso l’angolo più lontano della cucina sorridendo.
“Kreacher?”
Dal buio comparve un piccolo e vecchio elfo che lo guardava confuso e spaventato.
“Lei conosce Kreacher, signore?”
Harry annuì. “Ti ricordi di quest’oggetto?”
Prese da una tasca il medaglione dei Black che era appartenuto a Regulus. Si ricordava ancora quando quello stesso elfo nell’altra dimensione glielo aveva dato con la promessa di non perderlo mai.
Elfo fece un salto e uno strilletto di sorpresa “Il medaglione di padroncino Regulus! Come fate ad averlo voi, signore?”
Harry sorrise “Io so tutto Kreacher, so tutto quello che è successo in quella grotta quando Regulus è morto”.
Kreacher sgranò gli occhi “Ma lei signore chi è?”
“Sono Harry Potter e posso aiutarti a portare a termine il compito che ti ha affidato Regulus tanti anni fa…io so come distruggere quel medaglione…”
Harry sorrise nel vedere l’elfo felice correre a recuperare il medaglione di Serpeverde.
Un passo avanti verso la fine di Voldemort era finalmente stato fatto.

*

“Sirius?”
Alzò gli occhi dal rapporto che stava leggendo per posarli su Malocchio che lo stava raggiungendo zoppicando vistosamente.
“Che c’è Malocchio?”
“Qualcuno stanotte è entrato in casa tua…” rispose Malocchio diretto.
Sirius rimase un secondo sorpreso ma si riprese subito “Impossibile, c’erano Teddy e Andrea, avrebbero sentito…”
“Non quella casa, l’altra, quella di Orion e Walburga…” Malocchio lo guardò critico.
“Sarà stato Kreacher, l’elfo domestico. Se non sbaglio è ancora vivo…”
“No, era un mago, altrimenti l’allarme non sarebbe scattato” Moody era irremovibile. “Sai perché qualcuno sarebbe dovuto entrare?”
“Beh, i Black sono sempre stati una famiglia di maghi oscuri…” le parole gli uscirono da sole e spontanee “magari cercavano qualcosa di oscuro che i miei nascondevano…”
Era possibilissimo. Nemmeno lui sapeva esattamente di cosa erano stati provvisti i suoi…veleni? Oggetti con maledizioni per colpire gli ignari babbani?
“D’accordo, oggi andrò a fare un controllo…”
“Ci devi andare adesso” Moody lo guardò quasi con sfida. “E ti porti anche Andrea. Non sappiamo cosa puoi trovare, i tuoi non erano di certo dei santi…”
Doveva ammettere che su quel punto aveva perfettamente ragione “Va bene”.
“Andrea! Vieni qui!” disse Moody ad alta voce per farsi sentire.
La ragazza comparve nel giro di due secondi dal corridoio.
“Mi hai chiamato Alastor?”
“Sì…spiega tu Sirius”.
Il Black sbuffò e spiegò tutto in poche parole.
“Ok, andiamo” disse Andrea quando finalmente Sirius tacque.
Sirius annuì. Chissà perché ma era un po’ preoccupato. Entrarono nell’ascensore e raggiunsero l’Atrium. Da lì entrambi si smaterializzarono con un crac e comparvero nella piccola piazzetta dove ignari babbani non sapevano che risiedeva la dimora di una delle famiglie di maghi più oscuri dell’ultimo secolo, scuri come il loro nome…Black…
“Pensa al numero dodici” sussurrò Sirius ad Andrea prima che questa potesse fargli qualsiasi tipo di domanda.
‘Grimmauld Place 12, dimora dei Black’ a questo pensò Sirius chiudendo gli occhi.
Ora in lui cresceva l’ansia, erano una ventina d’anni che non metteva i piedi in quel posto che lui non aveva mai considerato casa…era cambiato qualcosa? Ne dubitava visto che i suoi erano morti da una decina d’anni e non ci aveva più abitato nessuno. Quando riaprì gli occhi davanti a lui era comparsa una casa sporca, la stessa che ricordava. Con passo incerto raggiunse la porta seguito da Andrea che sembrava tranquilla ma comunque allerta. Mise una mano sulla maniglia e questa, riconoscendo forse la sua mano o il suo sangue Black, si aprì automaticamente con un rumore sinistro. Un’improvvisa folata di vento gli scompigliò i capelli. Respirò a fondo e poi finalmente spalancò la porta. Davanti a lui c’era il corridoio completamente al buio.
“Lumos!” lui e Andrea lo dissero nello stesso istante.
Entrarono, lui davanti e lei dietro. Era sicuro di riuscire a camminare in quella casa ad occhi chiusi ancora a distanza di anni…si guardò intorno, non era cambiato un accidente, ragnatele e polvere a parte.
Entrò quasi spontaneamente nella prima stanza alla sua destra, il salotto. Il suo sguardo virò contro la sua volontà a sinistra, sull’enorme arazzo dei Black e si puntò lì dove avrebbe dovuto esserci lui…c’era un buco sopra il suo nome, stessa sorte di Andromeda e suo zio Alphard. Non ne era affatto stupito. Il suo sguardo si posò sulla figura di fianco alla sua:
Regulus Arcturus Black
1961-1979

Senza nemmeno rendersene conto aveva raggiunto l’arazzo. Il viso di suo fratello era all’altezza dei suoi occhi. Erano molto simili, tranne per i capelli, quelli di Regulus erano ordinati e corti, i suoi erano stati leggermente lunghi e spettinati dandogli l’aria da bello e dannato. Con la mano toccò quel pezzo di stoffa coprendo interamente il viso di suo fratello che gli stava sorridendo. Non aveva mai raccontato a nessuno, James e Remus a parte, qual era stato il rapporto tra lui e Regulus. Ancora adesso sentiva la sua mancanza, dopo quasi vent’anni…era stata colpa di Bellatrix che l’aveva traviato e plagiato con discorsi falsi, ma la colpa era stata soprattutto sua, non era stato lì a proteggerlo e a difenderlo quando era ancora in tempo per salvarlo. Non aveva fatto altro se non allontanarsi da lui, inesorabilmente ma costantemente. Entrambi avevano sofferto questa separazione in silenzio.
Sentì Andrea mettersi al suo fianco e appoggiargli una mano sulla spalla come per dargli forza.
Sirius si voltò verso di lei staccando gli occhi da quel viso sorridente. Andrea gli fece un sorriso d’incoraggiamento che lui cercò di ricambiare.
In quel momento sentirono un rumore provenire dall’altra parte del corridoio.
Si lanciarono uno sguardo complice, poi silenziosamente uscirono dal salotto e si misero ai lati della porta della cucina.
Si guardarono e quando Andrea annuì Sirius spalancò la porta con il piede. Si fiondarono dentro con le bacchette alzate.
“Kreacher!”
L’elfo li guardò confuso dall’angolo più buio della stanza.
“Padron Sirius?”
Elfo e Mago si guardarono negli occhi per alcuni istanti, intorno il silenzio.
“Kreacher, è entrato qualcuno qui stanotte?” chiese Sirius quasi in un sussurro.
L’elfo lo guardò sgranandosi gli occhi. Non poteva opporsi, doveva dire la verità.
“Sì padron Sirius”.
“Potresti dirmi chi?” Sirius era giunto alla conclusione che trattarlo male non sarebbe servito a niente, quindi tanto valeva essere gentili.
Elfo cominciò a torcersi le mani sporche turbato ma poi disse “Harry Potter”.
Sirius e Andrea si guardarono completamente spiazzati…si sarebbero aspettati tutti tranne lui…
Poi Sirius posò di nuovo lo sguardo sull’elfo e solo allora notò una cosa: l’elfo portava al collo il medaglione con lo stemma dei Black, il medaglione di suo fratello che nessuno aveva più ritrovato da quando era morto. Tutti avevano pensato che lo avesse portato con sé per qualche assurdo motivo…e ora era lì, davanti ai suoi occhi.
Con la gola secca Sirius riuscì ad articolare una domanda “Chi ti ha dato il medaglione di Regulus?”
L’elfo istintivamente lo strinse “Harry Potter, signore”.
No, non era possibile, come poteva Harry Potter aver avuto quel medaglione? Non aveva il benché minimo senso.
“Raccontami tutto quello che è successo stanotte quando Harry è arrivato” disse Sirius sedendosi sul pavimento per essere alla stessa altezza dell’elfo. Di fianco a lui Andrea lo imitò.
“Harry Potter è riuscito ad entrare anche se Kreacher non sa come, signore. Ha cercato Kreacher e lo ha trovato in salotto signore…”
“Vuoi dire che cercava proprio te?” Sirius era sempre più confuso, cosa poteva volere Harry da un vecchio elfo domestico?
“Sì, padrone. Voleva che Kreacher sapesse che lui sapeva. Lui sa tutto, tutto di quella notte…” Kreacher cominciò a piagnucolare e a tremare.
“Quale notte?” Sirius lo scrutò curiosò.
“La notte in cui padroncino Regulus è morto, signore”.
Sirius lo guardò a occhi sgranati. “Non è possibile, lui non era ancora nato quando è successo…”
“Harry Potter sapeva tutto, come se anche lui fosse stato lì…”
“Perché, tu c’eri? Tu eri con lui quando è morto?” Sirius lo guardava avido di informazioni.
“Sì, Kreacher era con padroncino Regulus…Kreacher non voleva lasciare padroncino da solo, non voleva ma padroncino lo ha ordinato…” Kreacher iniziò a piangere forte e a singhiozzare.
“Kreacher, cos’è successo a mio fratello?” chiese Sirius in preda all’ansia.
“Padroncino Regulus aveva scoperto tutto. Padroncino Regulus ha tradito il Signore Oscuro…”
Sirius lo guardò stupito ma non ebbe la forza per interromperlo. Sapeva che suo fratello aveva capito i suoi sbagli, ma non pensava che addirittura si fosse esposto così tanto. Ora era tutto chiaro, il tradimento equivaleva alla morte per Voldemort.
“Kreacher e padroncino sono andati in una grotta in mezzo al mare e padroncino ha dovuto bere una pozione per prendere medaglione di Serpeverde…”
Un attimo, suo fratello non era stato ucciso da un altro Mangiamorte? Cosa aveva scoperto suo fratello di così terrificante?
“Kreacher doveva distruggerlo. Poi padroncino ha ordinato di andare via e lasciarlo lì. Kreacher ha visto padroncino Regulus trascinato in acqua da inferius e poi se n’è andato come ordinato”.
Andrea lanciò un’occhiata a Sirius, era sconvolto. Già lo era lei, figuriamoci lui…
“Kreacher non ha potuto dire niente a nessuno per ordine di padroncino Regulus…Kreacher ha cercato di distruggere medaglione ma non c’è riuscito. Ma Harry Potter ce l’ha fatta, ha finito opera di Regulus, ha aiutato Kreacher nel suo compito”.
“Vuoi dire che Harry è riuscito a distruggere il medaglione di Serpeverde? Come?” chiese Sirius cercando di restare calmo.
“Aveva una spada con sé signore, la spada di Godric Grifondoro” rispose Kreacher asciugandosi le lacrime con un pezzo dello straccio che lo copriva.
Sirius e Andrea si guardarono entrambi shockati.
“Poi Harry Potter ha dato a Kreacher il medaglione che padroncino aveva sostituito all’altro medaglione…padron Sirius, padroncino Regulus avrebbero voluto che lo avesse padron Sirius...” Kreacher si tolse il medaglione e lo porse a Sirius.
L’Auror lo prese in mano, lo guardò e poi lo strinse. Era l’unica cosa che gli restava di suo fratello. Se lo mise al collo e poi lo infilò sotto il maglione.
“Sirius…”
Il Black si voltò verso Andrea che lo guardava esitante. “Che c’è?”
“E se il medaglione di Serpeverde fosse stato un Horcrux? Forse è quello il segreto di Voldemort che tuo fratello ha scoperto…” Andrea lo guardò incerta.
In effetti suo fratello gli era parso strano l’ultima volta che si erano visti, ma non ci aveva fatto più di tanto caso…
“Hai ragione, perché non ci ho pensato prima?”
“Io vado a dare un’occhiata qui intorno…” Andrea si alzò e si spolverò i vestiti.
“Attenta, non toccare nessun oggetto, i miei andavano pazzi per le maledizioni” la avvertì Sirius.
“Okay” Andrea fece un mezzo sorriso e uscì.
“Grazie Kreacher. Non devi dire a nessuno di Harry Potter e Regulus tranne a Silente, chiaro?” disse Sirius.
“Certo padron Sirius”.
Sirius annuì e si alzò. Strinse il medaglione e salì le scale con lentezza fino a raggiungere la porta della stanza di Regulus, dove appeso c’era un piccolo cartello:
Non entrare
senza il permesso
di Regulus Arcturus Black

Toccò quelle parole, con le dita tracciò quella calligrafia a lui conosciuta e così diversa dalla sua. Quella di Regulus era bella ed elegante, la sua un po’ disordinata. Mise una mano sulla maniglia ed entrò. I colori Serpeverde erano ovunque. I suoi occhi si posarono su una foto appesa alla parete, la foto della squadra di Quidditch di Serpeverde anno 1977-78. Lì suo fratello sorrideva con i suoi compagni.
Gli venne da sorridere, cavolo erano così diversi…
Il suo sguardo si posò poi sul comodino, lì c’era quella che sembrava una lettera e da come era spiegazzata qualcuno doveva averla letta. Riconobbe all’istante la calligrafia di suo fratello, la prese e iniziò a leggerla:

Padre,
mi sono stancato di essere ciò che desideri io sia sentendomi in questo modo così sleale, perso sotto la superficie. Non so cosa ti aspetti da me, da quando Sirius se n’è andato mi tieni sotto pressione per assomigliarti, sono intrappolato da te, dalle tue idee. Ogni passo che faccio è un altro errore per te, sono diventato così intorpidito che solo adesso ho capito che tu volevi solo controllare la mia vita e quella di Sirius, non ci hai mai voluto bene, non ci hai mai permesso di essere quelli che siamo. Sirius aveva ragione su tutto ma io sono stato troppo stupido per accorgermene, troppo geloso di mio fratello che era così coraggioso e forte a differenza di me per vedere come eri in realtà. Sono diventato così stanco, così consapevole di quello che stavo diventando che mi sono fatto schifo da solo e mi compativo per quanto ero caduto in basso. Tutto quello che desidero fare è essere più come me e meno come te.  Non vedi che mi stai soffocando tenendomi troppo stretto per la paura di perdere il controllo sulla mia vita? Perché ti sei accorto che quello che hai pensato io potessi essere è crollato esattamente di fronte a te e non hai potuto fare niente neanche stavolta. Ogni secondo che spreco a difendere Sirius dalle tue parole taglienti come lame che mi feriscono è più di quelli che mi posso permettere, più di quanto io posso sopportare, alcune volte mi chiedo come posso essere tuo figlio e non riesco mai a trovare una risposta, un qualcosa che ci colleghi. Mi dispiace, ma io non sono come Voldemort, non sono un assassino come te, non sono come tu vuoi che io sia e non potrò mai esserlo perché altrimenti non sarò mai in pace con la mia coscienza. Per questo ho deciso di andarmene e di schierarmi contro Voldemort, hai ragione, probabilmente non vivrò così tanto da raggiungere i vent’anni ma ho deciso.  Hai ragione, potrebbe darsi che anche io fallisca, che anche io non riesca a fermarlo ma puoi star certo che ci proverò.
So che tu eri esattamente come me alla mia età, c’era sempre qualcuno deluso da te, dalle tue scelte. Sono diventato così intorpidito che mi sento completamente vuoto, è questo che mi hai fatto, non provo più niente ormai, nemmeno dolore quando mi lanciavi la Maledizione Cruciatus quando provavo a difendere Sirius. Mi dispiace se per te sono una delusione ma mi sono stancato di essere ciò che desideri io sia, ormai ho preso la mia strada in cui voi non entrerete mai a far parte.
Addio
Regulus Arcturus Black

Era stupito, suo fratello l’aveva sempre difeso dagli insulti dei suoi genitori…e lui invece cosa aveva fatto? L’aveva abbandonato, l’aveva lasciato solo…
Strinse forte il medaglione e mise la lettera in tasca. Poi non riuscendo più a stare lì dentro scese velocemente e trovò Andrea che lo stava aspettando nell’ingresso.
“Possiamo andare…” Sirius uscì senza voltarsi indietro seguito da Andrea. La casa scomparve anche ai loro occhi, dopodiché si smaterializzarono con un crac.

*

Silente lo guardava sorpreso da dietro la scrivania. Regulus Black? Quello più sconvolto, Sirius a parte, era Severus. Lui e Regulus erano stati migliori amici ad Hogwarts e nonostante questo lui non aveva mai sospettato niente, Regulus non gli aveva mai detto niente, nemmeno una singola parola che lasciasse pensare…
“Mi stai dicendo Sirius, che probabilmente tuo fratello aveva scoperto degli Horcrux ed è morto per recuperarne uno?” riassunse Silente.
“Sì, è così. Io e Andrea abbiamo indagato, gli Horcrux sono molto difficili da distruggere, ecco perché Kreacher non c’è riuscito” rispose Sirius convinto.
James, Lily, Remus, Andrea, la McGranitt e Severus lo ascoltavano con attenzione.
“Ma Harry c’è riuscito. Quindi lui sa…” concluse Silente unendo i polpastrelli delle mani per riflettere meglio.
“Già…” confermò Andrea.
“Ma come ha fatto a distruggerlo? Con un incantesimo?” chiese la McGranitt incuriosita.
Sirius la guardò con un mezzo ghigno “Con la spada di Grifondoro”.
La McGranitt si portò una mano alla bocca stupita.
“Cosa?!” proruppe James sorpreso.
Remus guardava Sirius a occhi sgranati.
“Ma quella spada non è mai stata trovata, non si è nemmeno certi della sua esistenza…” cercò di ragionare Severus.
“Abbiamo controllato, quella spada è una delle poche cose che può distruggere un Horcrux” disse Andrea tranquilla.
“Ma come possiamo avere una conferma?” chiese Lily nervosa.
Silente sembrava che nemmeno avesse ascoltato il discorso, sembrava immerso nei suoi pensieri.
Poi si alzò con fluidità “L’unico che può darci una risposta è il Cappello Parlante. Lui è l’unico che è venuto a contatto con i quattro Fondatori”.
Fece una decina di passi e prese il cappello dallo scaffale. Poi con delicatezza lo appoggiò sul capo.
…buongiorno professor Silente…so già cosa vuole chiedermi…
Tu sai darci una risposta?
La spada esiste, sono stato io stesso a darla a Harry Potter…
Silente spalancò gli occhi, com’era possibile?
Vuoi dire che Harry Potter è entrato nel mio ufficio?
Così pare…
Ma come ha fatto?
Non ne ho idea…mi ha indossato, mi ha chiesto la spada e io gliel’ho data perché è meritevole…
Che vuoi dire?
Harry Potter la userà per il bene, per sconfiggere il Male…è un ragazzo dotato, davvero molto dotato…
Questo non lo metto in dubbio…
Un vero Grifondoro, vista anche la sua discendenza non c’erano dubbi in proposito…
I Potter sono sempre stati Grifondoro…
L’erede di Serpeverde contro l’erede di Grifondoro…
Silente sgranò gli occhi sorpreso.
Quel ragazzo farà molte cose Silente…dovete avere fiducia in lui…
Grazie Cappello…
Di niente…
Silente si sfilò il cappello e lo rimise al suo posto sullo scaffale. Poi si voltò e tornò a sedersi alla sua scrivania.
“Allora?” lo incitò la McGranitt impaziente.
James notò che Silente era estremamente turbato.
“Il Cappello Parlante mi ha confermato di essere stato lui a dargli la spada di Grifondoro…”
Sirius e Andrea si scambiarono un sorrisino di vittoria.
“E…mi ha anche detto un’altra cosa…” Silente guardò prima James, poi Lily e poi di nuovo James. “Harry è l’erede di Grifondoro”.
James sgranò gli occhi stupito. Lily al suo fianco trattenne il respiro. La McGranitt era sotto shock così come le altre persone presenti nella stanza.
“Lui è…non ci credo…” proruppe James shockato.
“È possibile James, i Potter sono Grifondoro da generazioni, la vostra dinastia è nata a Godric’s Hollow, guarda caso il paese natale di Godric Grifondoro…” disse Silente fissandosi le mani.
James si sedette cominciando a passarsi freneticamente la mano nei capelli rendendoli ancora più spettinati.
“L’erede di Grifondoro contro l’erede di Serpeverde…” proruppe Severus a bassa voce.
“Sì…” Silente era confuso, molto confuso e questo non era un buon segno.

*

“RON!!!”
Hermione Granger comparve con un crac davanti alla porta della Tana. Era agitata e così nervosa che le tremavano le mani.
Non era possibile, perché proprio lei?
“Chi sei?” chiese Molly Weasley dall’altra parte della porta.
Quello era il solito rituale. Respirò profondamente per calmarsi “Hermione Jane Granger, fidanzata di Ron Weasley che odia i calzini marroni. Il mio patronus è una lontra…”
La porta si aprì mostrando una signora Weasley sorridente.
“Hermione cara! Fatti abbracciare…”
Dopo essere sopravvissuta all’abbraccio stritolacostole della signora Weasley poté finalmente salire le scale per raggiungere la camera del fidanzato.
Ron sbucò dalla sua stanza preoccupato. Aveva sentito il suo urlo e aveva paura le fosse successo qualcosa. Sospirò di sollievo notando che stava bene.
“Mione, sembri sconvolta, che è successo?”
Hermione gli diede un bacio sulle labbra e poi entrarono nella sua stanza. Si sedettero uno di fianco all’altra e Hermione respirò profondamente.
“Allora? Guarda che così mi stai facendo preoccupare…”
“Lo so, scusa. È che sono ancora turbata…” Hermione continuava a torcersi le mani nervosa.
Ron notò che faceva così solo prima di un compito in classe. Doveva essere per forza qualcosa di grosso.
“Stamattina mi è arrivata una lettera…” iniziò lei calmandosi un po’ quando Ron le circondò le spalle con un braccio.
Ron annuì per dirle che stava ascoltando, non voleva interromperla.
“Beh, questa lettera è di Harry Potter” aggiunse Hermione.
Ron trattenne il respiro “Harry Potter?”
Era assolutamente incredulo. Perché cavolo Potter si era messo in contatto con la sua ragazza?
Hermione annuì “Ha bisogno del nostro aiuto”.
Ron si fece improvvisamente serio “Va avanti”.
“A quanto pare ha scoperto che un Horcrux si trova a Hogwarts”.
“Hogwarts? Vuoi dire sotto il naso di Silente e nessuno se n’è accorto?”
“Già. Vuole che io, te e Neville lo troviamo e lo recuperiamo con l'aiuto di Ginny e Luna” spiegò Hermione.
“Ma come facciamo? La scuola è immensa…” commentò Ron.
“Già, ma lui ci ha detto che cos’è…” Hermione lo guardò con un sorrisetto compiaciuto “e io ho già qualche idea…”

*

Draco Malfoy era seduto sulla poltrona della sua stanza avvolto dal buio. Era preoccupato, aveva paura per sua madre. Zia Bellatrix era una donna spietata ed era sicuro che non avrebbe esitato un attimo ad ucciderla se avesse scoperto che erano ancora in contatto, anche se erano sorelle.
Prese dal tavolino davanti a lui il suo bicchiere di whisky incendiario e se lo portò alle labbra. Il liquido scese lungo la sua gola bruciando leggermente e rilassandolo un po’.
Sospirò e si passò la mano libera tra i capelli rendendoli disordinati. Il silenzio assoluto lo avvolgeva facendolo sentire quasi solo anche se in quel castello c’erano centinaia di studenti.
All’improvviso si drizzò a sedere attento. Aveva sentito dei passi avvicinarsi. Erano leggeri e quasi impercettibili ma lui riusciva a sentirli. Appoggiò il bicchiere sul tavolino, si alzò e prese la bacchetta posizionandosi davanti alla porta. Sentì i passi fermarsi davanti ad essa, a pochi metri da lui c’era qualcuno…
La porta si aprì lentamente…
“Lumos” disse una voce maschile bassa.
Lui era pronto…
La luce illuminò un poco la stanza e il viso del misterioso individuo…era un ragazzo con gli occhiali rotondi, gli occhi verde brillante e i capelli neri sparati in tutte le direzioni. Severus gliene aveva parlato, gli aveva detto che era tornato dal nulla. Lo riconobbe all’istante, era uguale a James Potter…
“Harry Potter…” proruppe quasi per avere una conferma.
Harry annuì. Con un incantesimo accese quattro candele che illuminarono un poco la stanza. Poi, per dimostrare che non voleva attaccarlo, chiuse a chiave la porta alle sue spalle e rimise a posto la bacchetta.
“Ciao Draco…”
Era spiazzato, che poteva volere Potter da lui? Anche lui abbassò la bacchetta e la rimise sotto la veste.
“Potter, che cosa vuoi da me?”
“Niente di che, un semplice accordo…” Harry lo guardò con un sorriso beffardo degno di un Serpeverde. “Un accordo vantaggioso per entrambi…”
Lo scrutò per un attimo poi disse “Ok, dimmi tutto…”



ANGOLO AUTRICE:
Ecco finito un altro capitolo!!! Sono stata più svelta dell'altra volta e anche più prolissa visto che ho fatto un cap bello lungo (per la vostra gioia!)...e soprattutto ho aggiornato prima di partire per Strasburgo per non lasciarvi ancora in sospeso fino alla fine della settimana prossima. So che vi state chiedendo che cosa Harry vuole da Malfoy...voglio proprio sentire i vostri pareri in proposito...
Se volete capire qualcosa in più sul rapporto tra Regulus e Sirius vi consiglio di leggere la mia ff "Così diversi così uguali".

Ringrazio i 179 preferiti e le tre persone che hanno inserito questa storia nelle ff seguite.

Ellythebest: evviva, una nuova lettrice che commenta!!! Mi fa piacere che la mia ff ti piaccia tanto...alla fine non ho fatto morire Jamie anche perchè è uno dei miei personaggi preferiti assieme a Sirius e Remus quindi non poteva ASSOLUTAMENTE morire...altrimenti sì che sarei stata veramente crudele...che ne pensi di questo chap??? Ciaooo!! Baci

sssweety: wow un'altra lettrice nuova che commenta!!!!! Grazie per i complimenti...anche a me di solito le Harry/Ginny non piacciono tano perchè sono troppo zuccherose, perchè questo ho cercato di non far venire il diabete a voi lettori e spero di esserci riuscita. Questo chap ti è piaciuto? Ciaooo!! Baci

SkAnNeRiZzAtA: eccoti Jamie salvo!!!! Spero di non averti provocato una crisi di pianto l'altra volta...non avrei MAI potuto ucciderlo così visto che è uno dei miei personaggi preferiti...ti piace questo chap?? Ciaoo! Baci

kia88oc: ci vuole ancora un pochino per la rivelazione...ancora un pochino di pazienza...anche se qualcosa effettivamente è successo tra Harry e James...nel prossimo capitolo capirai di che si tratta, magari qualcosa già la intuisci...ciaoo!! Baci

Elly 11: un'altra nuova lettrice che commenta!!! Prima o poi si scoprirà la vera identità di Teddy Evans, ancora un po' di pazienza...questa capitolo ti è piaciuto??? Ciaoo!! Baci

erikappa: stavolta ho fatto leggermente prima. Nel prossimo chap Ginny e Harry ci sono di sicuro con qualche sprazzo di Ron e Hermione, Andrea e Sirius, e Lily e James. Ovviamente ci sarà anche Draco che rifletterà sulla proposta di Harry, per il momento non posso dire altro!!! Ciaooo! Baci

PrincessMarauders: grazie 1000!!!! James ovviamente sta bene (non poteva essere altrimenti!!!!). Spero che anche questo chap ti sia piaicuto!!! Ciaoo! Baci

Streghetta86: ci vuole ancora un poo' prima che si scopra la vera identità di Teddy Evans...nel frattempo comunque Harry non se ne sta di certo con le mani in mano come hai potuto notare in questo chap...ti è piaciuto??? Ciaooo!! Baci

chichetta99: grazie per aver sempre recensito!!!!!!!!!!! Ti piace questo chap?? Ciaoo!! Baci

Deidara: con questo chap ho risposta alla tua domanda sulla spada...diciamo che Harry non se ne sta lì fermo ma finalmente entra in azione...poi ammetto di essere a volte crudele ma non con il povero James che è uno dei miei personaggi preferiti (magari con Bellatrix che non la sopporto!!!)...ti piace questo capitolo?? Nel prossimo tornano Harry e Ginny e altre coppiette...ciaoooo!!!!

hermione616: grazie per i complimenti!!!! Ti paice questo chap??? Ciaooo!! Baci

Miss Rainbow: ti pare che potevo uccidere il mio James??? Io lo amo, non potrei mai farlo!! Grazie mille per i complimenti...ti è piaciuto questo chap??? Ciaooo! Baci

rosy823: grazie 1000, sono contenta che sia una delle tue preferite in assoluto...ti è piaciuto questo capitolo?? Ciaooo!! Baci


Al prossimo capitolo
Nikki Potter



















 






 









  
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