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Autore: Lady_Tuli    28/06/2016    0 recensioni
La lotta tra il bene e il male e la ricerca della libertà.
I quattro cavalieri dell'Ordine della dea Aria controllano e proteggono le Quattro Terre dalle forze del male. Sono gli ultimi discendenti di un'antica stirpe e il popolo vede in loro la speranza per un futuro migliore.
Mentre il caos dilaga tra le terre, Silver, l'unica dama dell'ordine, deve affrontare anche il buio che si cela nel suo cuore. Lei appartiene ad Aria solo a metà, ma basterà per non cedere all'oscurità?
Genere: Drammatico, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Passarono una settimana al villaggio e tra le acclamazioni generali, in una breve cerimonia proclamarono Kai vero di Terra Sud del Regno di Aria.
Dopo essersi liberati delle armature, scelsero di viaggiare armati e con abiti leggeri per affrontare il lungo viaggio e lasciarono il compito al mago Righos di sistemare i danni provocati dall'orda, i quattro erano pronti a partire per dirigersi ancora più a Sud, nella terra libera al di là del deserto, dove non esistevano regni, re e regine. Dove erano nati i primi quattro Cavalieri dell'Ordine.
La terra a Sud era ben diversa da quella in cui erano abituato a vivere: niente boschi, niente prati verdi... Solo steppa, rocce e pochi villaggi isolati sparpagliati ovunque.
Più in là di tutto questo, c'era la loro destinazione: la Foresta di Smeraldo. Era il luogo in cui Tarìs e Nevis avrebbero dovuto incontrare il cavaliere dell'Est e discutere sul destino delle orde.
Prima di partire, Silver riuscì a convincere Ghari, il suo falco, a volare in direzione della pianura: se l'avesse seguita, avrebbe rischiato di non poter cacciare per giorni.
Dopo un giorno di viaggio senza riposo sotto il sole cocente, tra la steppa e le dune desertiche che sempre più spesso incontravano, i cavalieri si imbatterono in una città dalle alte mura dello stesso colore della terra.
Kai la indicò agli altri: “Guardate: quella è Kashim. Nel dialetto del Sud significa mercato. È la prima e unica grande città che vedremo per giorni, quindi dovremmo comprare tutto quello che ci serve.”

Arrivarono a mattino inoltrato, quella città compariva come un miraggio in lontananza ed infondeva loro ancora un poco di forza. Passarono oltre il cancello, dove l’enorme arco di pietra li accoglieva nell’ombra come un gesto di benvenuto.
La città di Kashim si apriva loro con un enorme mercato affollato di gente, c’era un’immensa varietà di colori e profumi di spezie, un vero sogno per i quattro cavalieri che ormai troppo spesso l’unico odore che sentivano era il sangue degli orchi che cadevano sulla loro spada.
Lasciarono i cavalli ad un abbeveratoio e si incamminarono tra la folla e le bancarelle.
A volte alcune persone si voltavano a guardarli stupefatti: non quelle persone non avevano mai visto occhi chiari in vita loro.

Si stavano riposando vicino ad una fontana, quando un uomo dalla pelle scura e coperto di strani tatuaggi si avvicinò a loro. Si mise davanti a Silver e Tristan e li guardò con aria di rimprovero.
“Voi due, copritevi i capelli, immediatamente.”
 I ragazzi lo guardarono con aria incuriosita, ma poi videro gli occhi verde chiaro dell'uomo e capirono che era un di loro, così lo ascoltarono.
“Queste zone sono molto legate alle vecchie tradizioni, i capelli biondi sono una vera rarità. È un miracolo che non siate già diretti al mercato degli schiavi.”
Tristan lo interruppe: “Mercato degli schiavi?”
“Questo è il più grande mercato del Sud, cosa ti aspettavi? Seguitemi.”

Il sacerdote condusse i quattro in una stradina secondaria che conduceva ad un vicolo cieco, o almeno così sembrava. Premette con forza un mattone nel muro e si aprì una botola che li condusse sotto terra, in un dedalo di passaggi segreti.
I quattro non potevano credere ai loro occhi: si trovavano in un villaggio identico a quello in superficie. Era tutto scavano nella roccia, alcuni fori strategici lasciavano passare luce e aria.
Kai guardò meravigliato le persone che gli passavano accanto: erano tutti sacerdoti e sacerdotesse.
“Ma dove siamo?”
“Benvenuti a Farer, la città dei ribelli.”
“Perché c'è una città di ribelli? E a quanto pare siamo noi i ribelli.”
“Caos ha iniziato a mandare la sue orde da Sud, siamo stati i primi ad essere colpiti. I sacerdoti vengono trucidati. I druidi e gli sciamani... Peggio ancora. Il sono il gran sacerdote del Sud e proteggo quanti più posso. Prima questo era un pacifico mercato, ma ora, almeno la metà delle persone che avete incontrato sono schiavisti.
La seconda città all'interno del deserto è la roccaforte di un demone: Shiba. Ringraziate lui per questa bella accoglienza.”
Tristan intervenne:“Portano lì gli schiavi?”
“Alcuni. La maggior parte viene portata a TerraFuoco. Non sappiamo perché, ma possiamo immaginarlo.” “Costruiscono un tempio a Caos, così potrà manifestarsi, immagino.”
Silver si sentiva confusa: “Non capisco. I Cavalieri di TerraFuoco non ci hanno avvisati. Perché?”
“Probabilmente sono già morti.”
Kai ebbe un sussulto: “Cosa? No. Non è possibile. DovRemmo andare da loro.”
“Ragiona, Kai. Non possiamo essere qui e a TerraFuoco nello stesso momento.”
“Mia madre potrebbe essere lì, Tristan!”
“Cosa?”
“Quando ero un bambino se ne è semplicemente andata. È tornata al tempio e non l'hanno lasciata tornare indietro. Non ho potuto salvare mio padre, ma se è in pericolo anche lei...”
Nary intervenne: “Dovresti andare Kai, parti. Il vento mi dice che il tuo posto è lì. E noi porteremo il libro, poi andremo da Shiba.”
Nary tremava mentre pronunciava quelle parole, ma solo Silver se ne accorse. Lo guardò dritto negli occhi, ma lo vide scuotere impercettibilmente la testa.
Nemmeno Nary diceva sempre la verità, allora.

Ci impiegarono tutta la notte per mettersi d'accordo: Era la prima volta che i quattro si dovettero separare da quando erano stati nominati cavalieri.
Kai sarebbe partito per il Sud, verso il regno di TerraFuoco e sarebbe andato al tempio dei due Cavalieri, dopo di ché, sarebbe andato da sua madre.
Nary, Tristan e Silver avrebbero portato il libro all'altare dei cavalieri, nella Foresta di Smeraldo.
Lo avrebbero aperto sull'altare e invocato uno spirito che avrebbe protetta gran parte dell Regno di Aria, mentre loro si sarebbero diretti da Shiba per cercare di annientarlo.
La fase dell'evocazione preoccupava Tristan, ma quello che lo turbava di più erano le parole di Nary: Tu e Silver troverete Shiba. Non aveva più parlato per loro tre dopo l'altare e aveva un' orribile sensazione a riguardo.

   
 
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