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Autore: Shenron87    29/06/2016    3 recensioni
Correva l'anno 1945 e mentre la Germania era in guerra contro il mondo, il cancelliere della magia del 3° Reich, Gellert Grindelwald, trovò finalmente la profezia, di cui era venuto a conoscenza da piccolo, che lo legava ad Albus Silente. Con sommo rammarico vide che lui stesso era diventato l'artefice del destino che veniva predetto...e lui aveva inoltre condannato un bambino a patire sofferenze atroci distogliendo Silente dalla peggiore minaccia che il mondo magico avrebbe mai visto. Cosa sarebbe successo se lui e Silente fossero morti? chi avrebbe vegliato sul bambino che doveva ancora sopravvivere? C'era solo un uomo a cui Gellert avrebbe affidato un tale compito...un uomo pluricentenario
Genere: Avventura, Erotico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Sorpresa, Un po' tutti
Note: Cross-over, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Cronache di un Nephilim '
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Messaggi dal Futuro

Harry aprì gli occhi e li sbattè a lungo prima di riuscire a mettere a fuoco ma ciò che vide non gli piacque per nulla.
Si trovava in una vecchia e impolverata cucina circondato da molti ragazzi e moltissimi adulti che lo fissavano sgomenti.
Hermione era al suo fianco e questo lo fece rilassare un attimo ma la realtà piombò prepotentemente su di loro quando Alastor Moody si alzò con l'obiettivo di ottenere informazioni dai due ragazzi.
Non fece molta strada visto che dal nulla comparvero tre ragazzi intenti a scambiarsi effusioni.
Uno sembrava molto simile per aspetto ad Azazel mentre le altre, perche di ragazze parliamo, erano una bionda con gli occhi azzurri mentre l'altra aveva i capelli argentati con occhi altrettanto azzurri.
Non si erano accorti di nulla e avrebbero continuato a darci dentro se Hermione, ben poco tollerante riguardo certe licenze del padre, con un pigro cenno della mano non avesse evocato abbastanza acqua da gelare i loro bollenti spiriti.
La doccia fredda non sembrò piacere molto al trio che si voltò di scatto solo per vedere il gruppo di maghi, perché li riconobbero subito come tali, e i due ragazzi.
“Sei stata tu?” apostrofò il ragazzo avvicinandosi minaccioso a Hermione.
“Sei un po troppo pudica per essere una angelo caduto reincarnato in demone...” disse il ragazzo con stizza.
“E tu non sei un po troppo disinibito, padre?” replicò piccata la ragazza fissando il nuovo arrivato con astio.
“Padre?” chiese fissando il volto della ragazza con intensità.
La studiò a lungo prima che un'intuizione lo folgorasse.
“H-Hermione?” chiese titubante.
“O ti ricordi il nome di tua figlia... complimenti...” disse acida mentre Harry si avvicinava a lei abbracciandola da dietro.
“Harry non è il momento...” sibilò furiosa mentre i presenti osservavano il battibecco con vivo e fervido interesse.
“Amore... guardalo bene. Lui non è Azazel... ci assomiglia, non lo nego ma la frangetta di tuo padre è dorata... quella di questo ragazzo è argentata. Inoltre è giovane... osserva i suoi occhi. Avrà dieci anni più di noi... tuo padre, con tutto il rispetto per la carica che ricopre, ha come minimo diecimila anni...”
“E allora chi è?” chiese ancora non del tutto convinta.
“Ma è ovvio...” esordì una voce ben nota al trio giunto per ultimo nella stanza.
“...lui è tuo fratello, Hermione-chan...” disse palesandosi.
Era un uomo vecchio con capelli e barba di un biondo ormai prossimo al bianco. Indossava abiti da benzinaio e, cosa che non sfuggì a nessuno, due scarpe di foggia e numero diverso.
“Dovevo immaginarmelo... Sergei...” disse il ragazzo esasperato.
“Lo conosci?” domandò Hermione confusa dalla rivelazione
“Si... lui è un dispensatore di consigli e frasi fatte che interrompe il mio divertimento sul più bello...”
“Avrei interrotto qualcosa?” chiese sornione ricevendo tre occhiate fulminanti da parte del trio.
“Secondo te?” chiese il ragazzo mentre faceva apparire dei cerchi con cui asciugare i suoi vestiti e quelli delle due ragazze che lo avevano accompagnato.
“Allora porgo le mie più sentite scuse alle fanciulle a cui ho negato un po di divertimento in questi tempi così turbolenti... ma ho realmente bisogno del tuo aiuto Kalel...” disse alternado un tono faceto a uno serio.
“Hai bisogno del mio aiuto?” ripetè Kalel scrutadolo con intensità.
“Si...”
“E cosa dovrei fare?” chiese il ragazzo guardingo.
“Tuo cognato ha una SG incompleta ed è inutile dire quanto sia pericoloso scendere in campo con un equipaggiamento difettoso...”
Lo sguardo del ragazzo si indurì secondo dopo secondo rendendo il suo volto simile a una maschera di marmo.
“Io dovrei aiutare... quello li?” chiese glaciale.
Sergei lo fissò a lungo prima di rompere lo sgradevole silenzio che si era venuto a creare.
“Ritengo che potrebbe essere utile a tutti e due se tu gli dessi una mano. Se poi non vuoi farlo per lui... e avresti tutte le ragione di questo e del tuo mondo... fallo per tua sorella. Lei lo ama ed è sempre stata buona con te...”
Kalel fissò a lungo l'uomo prima di rispondere con un secco “No...”
“No?” ripetè il vecchio studiadolo con intensità.
“No... e sai perché?” chiese Kalel.
“Se non me lo dici...”
“Perchè io non sono l'Harry Potter cresciuto in un ripostiglio per le scope che ha creduto alle stronzate uscite dalla bocca di Hagrid e del suo amico Ron Weasley... un cazzone che porge sempre l'altra guancia. Io sono il figlio di Serana Valefor e Azazel, partorito dalla Moglie dell'attuale Lucifero e da entrambi cresciuto per prendere il loro posto... io non farò nulla se tu non comincerai a rispondere alle mie domande...”
“Non pensi che seguendo i miei consigli non ti è mai successo nulla?” replicò Sergei ottenendo una smorfia dal giovane.
“Questa frase la dice Phineas Nigellus a Harry Potter nel quinto libro... durante le vacanze di natale che passa a Grimmauld Place.” disse stizzito.
“E qual'è il problema?” chiese il vecchio.
“Magari che hai preso una quindicina di persone e le hai mandate in un altro universo, Sergei?” domandò Kalel fissandolo truce.
“A-Altro universo?” balbettò Hermione venendo ignorata.
“Hai incontrato la tua madre biologica che ha iniziato a frequentare tuo padre biologico... cosa vuoi di più?” chiese Sergei fissandolo con intensità.
“Cosa voglio di più?” domandò Kalel arrivando a pochi centimetri da lui e prendendolo per il bavero.
“Parliamo di Angela? Ci hai pensato che lei ha perso i suoi genitori costringendola a viaggiare con me? Parliamo di Saji? Parliamo della donna che mi ha tenuto in grembo per secoli, che mi ha amato come fossi suo figlio e che mi ha visto scomparire nel nulla senza ricevere una spiegazione? E che dire di mia madre biologica? Era viva, posso capire che non poteva partorirmi... ma potevi fare in modo che mi vedesse crescere e tu che fai? La rimandi nel suo universo e le mandi un figlio quasi diciottenne...” disse glaciale.
“...a già... quasi dimenticavo. Quando io avrò imparato la tua stupida lezioncina morale... che cosa farai? Mi rimanderai nel mio mondo spezzando nuovamente il cuore a mia madre? La manderai nel mio mondo assieme a me e ai miei amici separandola da mio padre?”
“Ragazzo... ti vorrei ricordare che eri tu quello che si chiedeva cosa sarebbe successo se tu non fossi mai esistito... beh te l'ho mostrato.” replicò il dio serafico.
“O devo credere che sia proprio questo il problema?”
“C-Cosa?”
“Beh immagino che vedere una Sona femminile ma con un carattere forte tale da permetterle di superare le avversità, e una Rias innamorata, felice e con una grinta che la tua non ha ti hanno... come dire... spiazzato...” rispose il vecchio.
“Magari in questi giorni ti sei chiesto se andare in Giappone sia stato un bene visto che la tua Akeno ha sofferto molto di più, viaggiando e vivendo con te, rispetto alla versione salvata, in minor tempo tra l'altro, dalla Rias di questo mondo...” disse Sergei mentre il povero Kalel mollava meccanicamente la presa e si avvicinava al cognato.
Mosse meccanicamente la mano facendo comparire una serie di cerchi pieni di strane equazioni che riscrisse in un tempo talmente breve da stupire tutti i presenti.
“Fatto... ora rimandaci nella nostra epoca...” disse meccanicamente.
“Kalel...” mormorò la ragazza con i capelli biondi, con gli occhi umidi.
“Non fraintendere, Angela. Io non mi sono offeso per ciò che ha detto... io sono il primo a essere convinto di essere una divinità pressochè inutile. Non ho soldati, non ho nemmeno il potere di divinità mediocri come gli Dei dei Sogni al servizio di Ade... quando parlo nessuno mi ascolta come nel caso di Diodora. Quel porco ha aggredito te, la figlia di Michele, era in combutta con gli angeli caduti quando ancora non era stato firmato il trattato di pace... e quasi vengo trattato da sadico bastardo per aver liberato il mondo dalla sua inutile presenza.” disse fissando il vuoto.
“Parliamo dei Bael?” chiese atono.
“C'erano loro dietro l'attentato alla mia vita messo in atto dal fratello di mia nonna... lo sai che all'inferno si dice che non si muove foglia che Bael non voglia... e chi è stata sacrificata per porre fine alla faida?”
“Ravel...” disse Angela mesta.
“Una bambina nemmeno nata all'epoca dei fatti... e quello che volevano fare a Rias... te lo ricordi? Credi davvero che loro stessero obbedendo a un ordine di Lucifero quando hanno applicato quella legge?”
“No...”
“Ma allora...” si intromise l'altra ragazza. “...perchè sembri arrabbiato?”
“Perchè il nostro amicone avrebbe potuto cambiare piccole cose e dirmi cose all'apparenza fondamentali senza bisogno di mandarmi in un altro universo. Poteva farmi crescere con mia madre e mio padre senza costringere Grayfia ad aspettare secoli interi... poteva... poteva indicarmi dove trovare te, Lilith... Poteva impedire a me ed Angela di incontrare Kokabiel e così avremmo ancora i nostri ricordi... poteva fare milioni di cose piccole e proficue per tutti e invece ha fatto cose grandissime ma dal retrogusto acre...”
“Ora...” disse voltandosi verso Sergei, “...ci manderesti a casa? Sai ho un rendez-vous con un elevato numero di Divinità e un Loki che vuole ammazzare il tempo seminando un po di caos...”
Sergei lo guardò con intensità prima di schioccare le dita e far svanire nel nulla l'intero trio. Solo allora, dopo aver tratto un profondo respiro, tirò fuori il tabacco e una vecchia pipa di legno.
La preparò in silenzio e con una meticolosità senza pari, quindi l'accese e aspirò un po' di fumo prima di volgere lo sguardo a Harry.
“Allora, ragazzo... che ne pensi di tuo cognato?”
“Sembra forte...” rispose Harry.
“Lo è...” convenne Sergei. “...ed è anche molto intelligente. Sono molto orgoglioso di quel ragazzo...”
“Orgoglioso? E allora perché lo ha torturato esiliandolo in un altro universo?” chiese Hermione confusa.
“Dimentico che voi siete così giovani.” disse mentre continuava a fumare.  
“Per la cronaca io non ho mandato lui qui a imparare quanto fosse inutile... quella è solo la conseguenza ultima delle tue azioni, Harry...” spiegò gettando il suo sguardo sul demone.
“Le mie azioni?” domandò Harry confuso.
“Fra qualche anno tu, non chiedermi il perché, tratterai rudemente il piccolo Kalel intento a piangere la madre morta...” disse il dio sospirando e lasciando di sasso i due demoni.
“O non fraintendermi...” aggiunse vedendolo sconvolto.
“...tu lo hai fatto per spingerlo a darsi una mossa ma era troppo piccolo per capirlo e per questo da che ti idolatrava ha iniziato a odiarti. Ha compiuto anche un inutile viaggio di tre anni che poteva evitare benissimo...”
“E cosa posso fare per...”
“Evitarlo?" domandò il vecchio.
"Beh quando lui rimarrà orfano rammenta ciò che hai provato vedendo il tuo riflesso nello specchio delle brame e capirai che voi non siete poi così diversi...” disse agitando il dito e causando uno strano trillio che allarmò Harry.
“C-Cosa...”
“Vi ho dato le coordinate e gli orari per trovare i servi di Kalel e la ragazza con i capelli argentati...” spiegò il dio sospirando.
“...quando giungerà il momento salvateli perché ognuno di loro ha alle spalle abbastanza sofferenze da alimentare tutti i dissennatori di Azkaban. Specialmente la piccola Lilith. Lei ha sofferto sia a casa sua che tra gli angeli caduti...” disse mortalmente serio.
“Lo faremo!” rispose Hermione risoluta.
La risoluzione della ragazza fece sorridere il dio che, sbuffando e mormorando un 'Al diavolo, io lo faccio...' , si avvicinò alla coppia.
“Allora ragazzi... ascoltatemi con attenzione. I miei superiori non mi permetteranno di interferire più di tanto e quindi non potrò ripetermi o sbilanciarmi troppo...” disse fissandoli negli occhi.
“In primo luogo voi dovete prendere i GUFO in questo mondo e apprenderete tutto ciò che potete su Voldemort. Lui e il vostro sono molto simili sebbene qualche scelta diversa l'hanno fatta. Terzo... non fidatevi troppo di chi conoscerete qui.” disse mentre i due ragazzi lo guardavano sorpresi.
“Cioè?”
“Beh qui Draco, Pansy, Blaise e le loro famiglie sono molto vicine a Voldemort mentre alcune persone buone che incontrerete qui non è detto che lo siano anche nel vostro mondo...”
Harry ed Hermione si guardarono cercando l'uno negli occhi dell'altra le parole per esprimere la loro delusione.
Fu Harry, dopo un silenzioso duello telepatico, a prendere parola.
“E non ci dici di non accettare caramelle dagli sconosciuti? Di usare le precauzioni per evitare le gravidanze non volute?” chiese con sarcasmo lievemente messo in evidenza dal sorriso beffardo del giovane.
“Sai che sei proprio una sagoma?” domandò il dio lievemente irritato.
“Beh la colpa è tua... fino a ora hai detto a due demoni cose tanto ovvie che ci manca il “guardare la strada prima di attraversare”.
“Bene... allora ti dirò solo due cose... fatti raccontare dall'Harry di questo mondo cosa è successo a lui in questi anni e quando verrà il momento rifletti su un errore che hai fatto alla fine del tuo secondo anno. Quando tornerai a casa prendi il primo aereo e volatene in Giappone. Giunto li troverete alleati contro Voldemort. Inoltre ti ricordo che in tedesco non esiste una parola per foresta...”
Il Dio non aveva nemmeno finito di parlare che scomparve nel nulla lasciando i ragazzi con la testa piena di dubbi e un pubblico che fino a quel momento aveva assistito imperterrito a tutta la scena.
“Ok... che ne pensi Hermy?”
“Penso che ci aspetteranno alcuni anni insolitamente trenta giorni infernali e forse meno per fare il programma di dodici materie del terzo e del quarto anno...” rispose la diavola mentre Harry con un cerchio componeva una chiamata.
Non dovette attendere molto prima che la calda e vetusta voce di Mephisto ponesse fine allo sclero di Hermione.
[Sei il figlio di Lily che Kairos ha portato qui da un altro universo?] domandò Mephisto gioviale.
“Si... mi domandavo...”
[Ho già apertto un conto per voi due. Ci ho messo una cinquantina di milioni di sterline per ogni anno di vita. Ho preferito la moneta babbana perché noi demoni abbiamo uno stile di vita più simile a quello dei babbani. Li ho messi nella mia banca così potrete prelevare usando le carte di credito senza essere costretti a cambiare i soldi alla Gringott per ogni acquisto...] disse mentre solo alcuni umani presenti nella sala sbiancavano.
“Devono lavorare per la Gringott o avere rapporti con il mondo babbano...” sussurrò Hermione con un tono tanto basso da non essere udibile per dei meri esseri umani.
“Ah ok...” rispose Harry rimanendo impassibile.
“...e per i libri e il resto?”
[Li troverete nei vostri alloggi... non vi preoccupate. Ora ti saluto che ho una pozione sul fuoco che necessita della mia attenzione...]
“Almeno è lo stesso di sempre...” sospirò Harry gettando lo sguardo sugli umani presenti nella stanza.
“Bene... allora facciamo così. Diteci dove si trova Harry Potter e... beh perché fate quelle facce?” domandò Harry guardando con attenzione la stanza che, ora che la osservava bene, sembrava l'ufficio della McGranitt dove era andato si e no una manciata di volte.
“Allora... ci sono i signori Weasley, il professor Piton, la professoressa McGranitt e Silente... c'è Ron, Ginny, e un ragazzo ferito con una spada e il diario del vecchio Tom...” disse Harry studiando la stanza.
“C'è anche un vecchio...” disse Hermione indicando Caramell.
“Cancellagli la memoria... quello è Caramell e ci venderebbe per due zellini pur di difendere poltrona e la sua inutile pellaccia...”
A Hermione bastarono pochi istanti e una dozzina di cerchi magici per cancellare la memoria al povero Caramell mandandolo al tappeto come una pera cotta.
“Bene... ora, se foste così cortesi da firmare questo contratto Fidelius... ci sono segreti che non vorrei giungessero alle orecchie di Voldemort.” disse Harry porgendo una pergamena a Silente.
“Contratto Fidelius?” domandò Piton stranito.
“Diciamo che funziona come l'incanto... solo che è molto più pratico e permette anche a gente che, come me, non hanno imparato l'incantesimo di tutelare segreti di particolare importanza.” spiegò Hermione.
“Nel nostro caso il custode è mio nonno, Mephisto... e capirete che per una mago da quattro soldi come Voldy e i suoi lacchè è pressochè impossibile estorcere un segreto a mio nonno...” aggiunse Harry sorridendo.
“Albus... che facciamo?” chiese Arthur Weasley.
“Direi di firmare... in fondo è un bene che non si venga a sapere della possibilità di viaggiare tra altri mondi... immaginatevi solo la paura che si generebbe tra la popolazione...” disse il vecchio mago apponendo la sua firma in calce ma non fu il solo.
Vedendolo firmare tutti gli altri, studenti compresi, firmarono.
“Ma perché al ministro...” chiese un ragazzo con gli occhiali e una cicatrice sulla fronte.
“Perchè uno che arresta un brav'uomo come Hagrid per mostrare al mondo che il suo governo stava facendo qualcosa... beh dire che è un politico inetto, corrotto e incompetente è un eufemismo. Non voglio riporre fiducia in simili individui...” spiegò Harry blandamente.
“C-Capisco... ma...”
“Si puoi dirlo alla vostra Hermione ma prima dovrà firmare anche lei il contratto...” rispose Hermione seccamente.
“Hermy... che ti prende?” domandò confuso Harry che la fissò con uno sguardo allarmato.
“Lui è vivo, l'ho visto!” disse con gli occhi lucidi.
“.....”

°°°°°°°°°°°°°°°

Note dell'autore...

Salve ragazzuoli... finalmente ho deciso come proseguire questa saga... avevo così tante idee che non sapevo come far evolvere la storia ma andiamo con ordine.
Molti, sebbene i lettori storici e alcuni commentatori mi seguano anche nelle altre Fiction, di sicuro si staranno chiedendo chi è Kalel, con il suo seguito, e il misterioso Sergei che tutto puote.
Beh Kalel è il protagonista della saga "La scelta, le conseguenze e il viaggio..." che chi volesse può trovare nella mia pagina autore. È il fratello di Hermione che deve nascere e che, con gli eventi di oggi... beh diciamo che chi ha letto tutte due le opere fino ad ora ha capito cosa vuole fare Sergei e dove si vuole spingere... ma non mi sbilancio troppo.
Per quanto riguarda Sergei... beh lui è il mio Deus ex Machina. Quando voglio dare una scossa alle mie trame lo faccio arrivare a risolvere situazioni (stile Mr Wolf di Pulp fiction :) )
Ma torniamo alla storia...
Harry ed Hermione incontrano beh... diciamo un mondo in cui le cose non saranno semplici per loro due. Considerate che li non hanno Forrest, i loro tre amici e il simpaticissimo Piton ad aiutarli.
Probabilmente incontrerano i Dursley e una certa Marge... che rimpiangerà le parole che dirà...
Ma anche Silly si pentirà di essere nato visto che questo Harry gli romperà parecchio le scatole...
A presto e commentate numerosi (il mio Ego necessita di affetto :) )
   
 
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