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Autore: Blue Eich    30/06/2016    2 recensioni
Cosa succederebbe sorteggiando una shipping casuale con una canzone casuale e scrivendoci qualcosa sopra, sera dopo sera?
[In questa raccolta saranno presenti tutti i tipi di coppie, anche Crack Pairing. Di tanto in tanto faremo degli strappi alla regola, perciò ci sarà qualche shot in mezzo alle flash.]
Genere: Generale, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime, Manga
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Evening six
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Negaishipping, AU – Toradora! Pre-Parade!
 
Tutti avevano messo in guardia Ash su Iris. Si diceva che fosse una ragazza di statura molto bassa, con dei capelli indomabili e dal carattere… Velenoso, non c'era altro modo per descriverlo. Non lasciarti ingannare dal suo aspetto, dicevano. Perciò Ash fissava annoiato l'uscio chiuso, in attesa di veder entrare quella fantomatica ragazza-tornado per verificare se fosse davvero così temibile e intrattabile come si vociferava tra i corridoi dopo il suo passaggio.
La porta scorrevole dell'aula si spostò, rivelando una figura minuta, con le braccia piegate in vita e le labbra contratte in una smorfia. Aveva una chioma color prugna così pomposa che dentro avrebbe potuto esserci qualunque cosa e a momenti sembrava più grande di lei. Indossava la classica divisa femminile della scuola e aveva l'aria di essere piuttosto irritata.
«Ehi, voi!» urlò, facendo sussultare i compagni che la osservavano di nascosto con terrore, quasi fosse appena entrato un cucciolo di tigre che nonostante le dimensioni sembrava pronto a dilaniarli ferocemente uno per uno riducendoli a brandelli, come pezzetti di un foglio di carta. «Che diavolo avete da guardare?» ringhiò, sedendosi al suo posto e tirando con uno scatto la sedia verso il banco. Il suo sguardo era altezzoso e sprezzante allo stesso tempo.
Ash s'incantò a guardarla per qualche secondo, finché non incrociò le sue iridi d'ambra. Si affrettò a distogliere gli occhi, giacché i suoi sembravano volerlo malamente incenerire. Chissà cos'aveva quella ragazza per essere così scontrosa… Si disse che, da lì alla fine dell'anno, l'avrebbe scoperto.
 
 
Penguinshipping – Winx noi siamo la magia (Alessia Orlando feat. Elisa Aramonte)
 
Un acceso arancione illuminava il cielo, dove le nuvole si ritiravano a piccoli gruppi spinte dal vento, lieve come una carezza. Il parco di Duefoglie era deserto. Era rimasto solo un bambino, rintanato nella casetta di legno del wickey. Si abbracciava le ginocchia, guardando il pavimento con malinconia.
La sua quiete venne interrotta dal brusco cigolare delle scalette con la ringhiera, che portavano sia alla casetta sia alla passerella dello scivolo.
«Kenny, sei qua…?» Entro poco, la testolina di Lucinda spuntò sull'entrata del rifugio. «Eccoti!» esclamò, felice di averlo scovato.
Il bambino, resosi conto della sua presenza, riabbassò velocemente il capo e tornò a fissare gli incavi delle assi sporche di terra. Non aveva voglia di parlare.
«Si può sapere perché fai così?» domandò la bimba, increspando le labbra in un broncio offeso. Con aria severa si parò davanti all'amico, raggomitolato come un Wurmple.
«Lasciami stare, Lulù…» intimò lui, tristemente.
Lei sbatté le ciglia, ignorando per una volta quel soprannome tabù, confusa dal suo comportamento. Gli si sedette accanto e prese a fissarlo. «Dai, dimmi cosa c'è! Prometto che non lo dico a nessuno» pregò, alzando le manine paffute in segno d'onestà.
Trascorsero alcuni frangenti di silenzio, poi Kenny si strinse nelle spalle. «Oggi i nostri compagni mi hanno preso in giro…» raccontò in un mugugno, aumentando la presa sulle proprie ginocchia. Impossibile dimenticare quella scena: “Femminuccia, femminuccia!” cantavano tutti in coro, ridendo e additandolo.
Lucinda si portò una manina alla bocca. Era sconvolta del fatto che qualcuno se la fosse presa con il suo migliore amico. «Perché?!» domandò di getto, dispiaciuta.
«Perché sto sempre con te e Leona» spiegò l'altro, con una nota di amarezza. Per evitare di guardarla, prese lentamente a delineare cerchietti immaginari con l'indice, su quella polverosa superficie. «E facciamo sempre giochi da femmine…»
«Però… Però con noi ti diverti» affermò di fretta Lucinda. «Non è vero…?» aggiunse poi, speranzosa. Non aveva mai pensato che il suo amichetto potesse sentirsi a disagio a giocare alle fate, alle principesse, a prendere il tè per finta o a cucinare pietanze con erba, legnetti, foglie, pigne e quant'altro generosamente offerto dai dintorni.
Kenny annuì, ma aveva ancora il muso lungo e disegnava circonferenze per distrarsi.
Lucinda stette a osservarlo, alla ricerca di un'idea per farlo stare meglio. D'un tratto afferrò uno dei bastoncini dimenticati lì da qualcuno nel pomeriggio, alzandosi in piedi e sguainandolo come una spada medievale. «In guardia!» esclamò, decisa e seria come non mai.
Il bambino alzò lo sguardo, inizialmente perplesso. Appena comprese le sue intenzioni, un largo sorriso gioioso gli illuminò il volto. «In guardia!» ripeté, con entusiasmo, arraffando sveltamente un'altra arma. «Ti sconfiggerò, Lulù!»
«Ehi, non chiamarmi Lulù!» ripeté Lucinda, capricciosamente, scontrando il bastone col suo.
 
 
Palletshipping – I Puffi Sanno (Cristina D'Avena)
 
Stavolta, Gary sente di aver davvero deluso il nonno. Rabbrividisce al ricordare la severità con cui aveva aggrottato le sopracciglia cespugliose e la sua voce vibrante mentre lo sgridava. Spingere Ash nel fiume insieme agli altri della banda era stato uno scherzetto innocente, per divertirsi un po', ma lui non era della stessa opinione.
Sbuffa, sperando di trovarlo presto, perché ha di meglio da fare che passare il pomeriggio in quel bosco: tra un anno partirà per il suo viaggio di formazione e deve prepararsi al meglio, per essere il migliore e dimostrare a tutti che è degno della famiglia Oak. Con questi pensieri per la testa d'un tratto si arresta, attirato da risa vicine.
Si accuccia dietro dei cespugli per spiare. È Ash che sta ridendo, coi pantaloni e la maglietta scuriti, che gocciolano senza sosta. Perché ride? Non stava ridendo affatto quando lo hanno buttato in acqua e la corrente lo trascinava a largo. Perché ride, nonostante tutto? Si sporge leggermente e capisce il motivo: vicino a lui c'è un Poliwag dal musetto simpatico che si scrolla.
«Grazie, amico.» Ash sorride, dandogli una carezza sulla pelle liscia. Quello risponde con un saltello entusiasta e si struscia contro alla sua gamba. «Menomale che ci sei tu» gli mormora, con una punta di malinconia, tenendo la mano sul suo capo tondo.
A quel punto, Gary inizia a sentire il senso di colpa. Certo, Ash non ha amici, neanche uno. Come sarebbe la sua vita senza amici? Non riesce neanche a immaginarlo. Si sposta e per sbaglio il suo stivale calpesta un rametto. All'udire quel crepitio inaspettato, il girino ha un tuffo al cuore e si getta nel fiume, tremante di paura.
«Aspetta…» mormora Ash, tendendo inutilmente un braccio. Rimane immobile sul prato, con la delusione sul viso; non capisce cosa ha sbagliato, sembrava andasse tutto bene.
In un impeto di coraggio, Gary esce allo scoperto, ma per la vergogna non parla.
«Ah, sei tu» esordisce il ragazzino, al vederlo. Le sue labbra si piegano in una smorfia. «L'hai spaventato, complimenti» commenta, piccato.
«Mi dispiace, okay?» ribatte l'altro, che non può vedere le proprie guance un po' arrossate, mentre stringe i pugni e guarda orgogliosamente altrove. «Si sta facendo buio, sono tutti preoccupati per te.»
Il corvino non risponde. Dopo qualche secondo si alza, ancora grondante d'acqua sia dai capelli che dagli indumenti.
S'incamminano sulla strada del ritorno. Ash va spedito, lasciando una scia di gocce sul terreno dietro di sé. Le sue scarpe da ginnastica umide scricchiolano a ogni passo.
Gary si tiene dietro di lui, mogio. «Ehi…» chiama d'un tratto, a pugni stretti.
Entrambi si arrestano.
«Se torni a casa così tua madre si arrabbierà… Ti presterò un asciugamano.»
Ash annuisce in silenzio. «Grazie» risponde semplicemente e riprende la camminata, immerso nei suoi pensieri. Gary lo imita, sempre rimanendo più indietro. Nonostante quello che gli ha fatto, è stato anche capace di ringraziarlo. Ha un cuore troppo grande e fragile, ecco il suo problema.
 
 

 

 

Angolo Autrice
Tanti anni fa, in questo giorno, nasceva una ragazza molto speciale, per me, ma per moltissime altre persone, perché è quasi impossibile non volerle bene: auguri, San ♥ questo capitolo è tutto per te!
Questa volta non non ho usato il sorteggio per le coppie, lol.
Iris versione Taiga ci sta, secondo me.
Riguardo alla Penguin… Se ve lo state chiedendo, , mi piacciono le Winx. Lol.
Sulla Pallet posso dire che avrei voluto descrivere meglio l'ambiente, ma non avevo più spazio (diventava una shot). Il collegamento coi Puffi è con l'ambientazione (?) e anche sul fatto che prendano in giro Ash (l'altezza è uno dei motivi più comuni).
E niente, spero che vi siano piaciute.
Ancora buon compleanno alla mia San :3
Alla prossima!
-H.H.-
Per leggere anche il capitolo di Chiara, cliccate qui
 
   
 
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