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Autore: Crateide    02/07/2016    0 recensioni
[Remember Me]
Insieme ai genitori, si era impegnata anima e corpo per riportare la pace e per ridare nuova speranza ai cittadini sopravvissuti. Non era stato semplice – e non lo era tuttora – ripulire i bassifondi e trovare una cura che potesse aiutare i Leaper rimasti, ma nonostante le mille difficoltà che ogni giorno doveva affrontare, l’idea di arrendersi non l’aveva mai sfiorata.
Sospirò ancora, fievolmente, socchiudendo gli occhi. Eppure, era così felice!
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Remember me (Again)'
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Prompt: felicità + amore + giardino.

Gruppo facebook: il Giardino di Efp.

 

 

 

 

 

 

 



 

 

Nilin sospirò, sorridendo a fior di labbra.

Adagiò mollemente il capo contro la spalla di Edge e rilassò le membra. Il giardino che si srotolava davanti ai suoi occhi era uno spettacolo incantevole, incendiato da un tramonto che toglieva il fiato.

Neo Parigi era rifiorita da quando la battaglia erroista si era conclusa e lei aveva reso nuova vita e nuova memoria a Edge.

Insieme ai genitori, si era impegnata anima e corpo per riportare la pace e per ridare nuova speranza ai cittadini sopravvissuti. Non era stato semplice – e non lo era tuttora – ripulire i bassifondi e trovare una cura che potesse aiutare i Leaper rimasti, ma nonostante le mille difficoltà che ogni giorno doveva affrontare, l’idea di arrendersi non l’aveva mai sfiorata.

Sospirò ancora, fievolmente, socchiudendo gli occhi. Eppure, era così felice!

Non solo aveva ritrovato la perduta famiglia e la propria memoria, ma era anche riuscita a remixare la memoria di Edge, dell’ex sistema operativo H3O, a cui lei stessa aveva donato coscienza da bambina e che, adesso, era proprio lì fra le sue braccia.

Nilin si accoccolò meglio contro il petto del giovane, cingendogli la vita.
- Ehi, qualcosa non va? – le chiese lui, ricambiando la stretta.
- Nulla. Pensavo...
- A cosa?

Scrollò una spalla bruna, sollevando gli occhi grigi e incontrando quelli azzurri di Edge.
- Al passato e a tutto ciò che ho vissuto e che ho impresso nella memoria.

Edge le carezzò dolcemente una guancia.
- E che nessuno ti porterà mai più via – le disse.

Nilin lo scrutò per alcuni istanti, sorridendogli.
- Ricordi cosa mi hai detto, mentre cercavo di intrufolarmi nella sede di Memorize per raggiungere mia madre?

L’altro aggrottò le folte sopracciglia bionde, che s’incontrarono sulla fronte pallida e appena appena velata da qualche ciuffo spettinato.
- Ci siamo detti tante cose – rispose, storcendo le labbra carnose.
- Mi hai detto che, forse, in un’altra vita sei stato un poeta.
- Ero ironico. Prima che tu me la donassi, non ho mai avuto una vera vita.

Nilin lo baciò sulle labbra, assaporandole per qualche istante.
- Secondo me dovresti provare – gli disse, staccandosi – in fondo, sei rimasto lo stesso di allora...

Edge la scrutò a lungo, in silenzio. I suoi occhi cangianti e screziati di verde baluginavano alla luce morente del Sole.
- Non credo di esserne capace – sussurrò infine.
- Finché non provi, non puoi saperlo.

Nilin riadagiò il capo sul suo petto, tornando ad ammirare i narcisi che ondeggiavano al sospiro del vento, fra l’erba rorida e cinta da alte querce verdeggianti.
- Hai tanto da dire, Edge – disse – così tanto, che stupiresti il mondo.

Edge le cinse il corpo e sbuffò un sorriso.
- Per adesso, ho da dire solo quanto ti amo, Nilin.

 

 

 

 

 

   
 
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