I tre giorni successivi proseguirono senza grosse novità.
Gli studenti erano impegnati, oltre che nelle solite lezioni,anche in
dimostrazioni di abilità magiche con gli studenti
dell'Augustian e in altre attività collettive. Il resto del
tempo era dedicato al divertimento e alla nascita dei primi amori tra
gli studenti delle due scuole: Judy e Ron diventavano ogni giorno
sempre più diabetici, Viky, compagna di stanza di Ginny,
credeva di aver trovato in Matew, un biondo tutto muscoli e niente
cervello, il suo uomo ideale. Anche Harry cercava di darsi da fare ma
con scarso successo.
Ginny non era ancora riuscita a farsi avanti. Pur avendoci pensato per
gran parte del tempo non aveva ancora trovato le parole giuste. Tutte
quelle sere, seduta a gambe incrociate sul letto, si era imposta la
massima concentrazione per riuscire ad esprimere al meglio quello che
le premeva di dire: aveva provato mille incipit, se li era ripetuti ad
alta voce, aveva persino provato a scrivere le sue parole, ma tutto
ciò che aveva ottenuto era un mucchio di pergamene
appallottolate, e i rimproveri di Viky che voleva prender sonno.
Fortunatamente gli impegni di quei giorni le fecero incontrare Hermione
ben poche volte, e sopratutto mai da sola, cosa che la rattristava e
tranquillizzava allo stesso tempo, convinta che potesse cogliere il suo
turbamento e fosse costretta a parlare prima di essere pronta. Hermione
era più pensierosa del solito. La presenza di Sara, anche se
non si erano più parlate, la infastidiva, in più
, cosa che la confondeva molto, sentiva la mancanza del tempo passato
da sola con Ginny. I momenti in cui si incontravano la rendevano
serena, ma i modi frettolosi della rossa, e una strana inclinazione
della voce nel parlarle, le dispiacevano e le facevano pensare che
fosse successo qualcosa.
"Spero che abbiate avuto modo in questi quattro giorni di approfondire
la vostra conoscenza." disse Silente sul finire della cena. "Domani vi
aspetta una giornata diversa, andrete in visita ad Hogsmeade" La sala
fu percorsa dal brusio contento degli studenti.
"Siiii fantastico!" esclamarono Ron ed Harry all'unisono
quasi saltando in piedi "Mh..deve essere bello questo posto!" disse
Judy rivolta a Ginny, guardando sorpresa la reazione dei due. "Beh
sì è un villaggio molto carino, ma credo che
siano entusiasti per la Burrobirra e per Mielandia!" "Certo! Siamo
superentusiasti!" le rispose Harry "Judy credimi ci divertiremo un
sacco!" aggiunse Ron, cercando di riacquistare un certo contengno
davanti alla ragazza.
Ron e Harry continuarono a descriverle Hogsmeade, ma ormai Ginny non li
stava più ad ascoltare. L'indomani sarebbero andati ad
Hogsmade e sicuramente si sarebbe presentata l'occasione di stare sola
con Hermione. Doveva affrettarsi, era arrivato il momento.
Dopo le lezioni gli studenti si recarono frettolosi in Sala Grande per
il pranzo, impazienti di recarsi ad Hogsmeade. Ginny, dal canto suo,
non riusciva a tener ferme la gambe. Durante tutte le lezioni non aveva
fatto altro che farle sballonzolare freneticamente. Pur avendoci
pensato per gran parte della notte, neanche questa volta credeva di
aver trovato il modo giusto, ma ormai aveva deciso. Le avrebbe parlato
quello stesso giorno. Giunse ad Hogsmeade in compangia di Harry e Ron e
dei loro tre compagni dell'Agustian. Carl, il giovane affidato a Ron,
non le toglieva gli occhi di dosso. Era un ragazzo di bell'aspetto e
molto intelligente, sicuramente il più attraente e ammirato
tra quelli del terzo anno. Ma Ginny non erano i suoi occhi che voleva,
e faceva finta di non rendersi conto che ci stesse provando con lei.
Hermione era contenta di uscire dalla scuola, di fare qualcosa di
diverso che la potesse distrarre dai suoi soliti pensieri. Sperava di
trovare qualche posto interessante, o anche solo di scambiare due
parole con qualcuno che non fosse della scuola. Sebbene fosse poco
socievole, le piaceva parlare con persone che non sarebbe poi stata
costretta a rivedere. Nessuna aspettativa, nessuna sofferenza.
Si aggirò per le vie osservandosi attentamente attorno,
Zonko e Mielandia era troppo affollati, e comunque non erano dolci o
scherzi quello di cui aveva bisogno. Notò quello che le
parve un pub. "I Tre Manici di Scopa" recitava l'insegna. Qualche
studente di Hogwarts vi stava entrando ma era il posto meno affolato
dai compagni tra quelli che aveva attorno. Entrò e si
sedette a un tavolo da sola. Si osservò pacatamente attorno,
facendo vagare lo sguardo sui presenti. Qualche uomo solitario, un
tavolo chiassoso di maghi e maghe, gli studenti che aveva visto entrare
poco prima e una sveglia signora che serviva rapidamente ai tavoli.
L'atmosfera del posto le piaceva, anche se non vedeva attorno a
sé niente di interessante. Si voltò quando
sentì qualcuno che a passo sveltò uscì
da dietro al bancone che si trovava appena alla sua sinsitra. Era
l'altra cameriera. La seguì con lo sguardo. Era Una ragazza
che non doveva avere più di 25 anni. Aveva dei lunghi
capelli mossi neri, che teneva raccolti in una coda alta. Alcuni ciuffi
sfuggivano qua e là, conferendole un'aria che a Hermione
sembrava piuttosto sexy. Dal suo tavolo riusciva a scorgerne l'intera
figura, il corpo ben fatto, e il viso sorridente mentre serviva un
tavolo a cui si trovavano due maghi. Sentendosi forse osservata, si
voltò in direzione di Hermione rispondendole un
pò imbarazzata al sorriso che le rivolgeva. Poggiati i
calici sul tavolo si diresse verso il tavolo di Hermione. "Ciao, cosa
posso portarti?" "Ciao..una Burrobirra grazie". La giovane si
allontanò sorridendo timidamente. "Ecco qua" disse la
cameriera mentre le poggiava il calice davanti, fece per allontarsi ma
Hermione la trattenne. "Scusa, aspetta.." La ragazza si
voltò "..è la prima volta che vengo ad Hogsmeade,
c'è qualche posto che valga la pena di vedere qua attorno?"
le chiese quindi prendendo una sorsata di Burrobirra. "Non so..dipende
cosa interessa a te" "Beh fammi una lista con breve
descrizione e penserò a cosa eliminare!" La giovane
sorrise "Beh non so se posso prendermi una pausa.." rispose
gettando lo sguardo sulla sala alle sue spalle. "Dai
su..fallo per una povera ragazza che vuole godersi il suo pomeriggio di
libertà!" "Mmmh..ok.." rispose sedendosi accanto a lei.
"Hermione." "Lya". Dopo le presentazioni, iniziarono parlare
scherzosamente di Hogsmeade, di Hogwarts e i suo studenti, coi i quali
Lya aveva spesso avuto a che fare. Nel mentre Ginny stava uscendo da
Mielanda con gli altri. Discutendo animatamente su quali fossero i
dolci più gustosi tra quelli che aveva comprato, si
trovarono a passare proprio davanti ai Tre Manici di Scopa. Ginny non
era stata fino a quel momento di grande compagnia, non faceva infatti
che guardarsi attorno nella speranza di trovare Hermione.
Buttò uno sguardo distratto all'interno della locanda
attraverso i vetri. Si fermò all'istante. Hermione era la
dentro, a sedere ad un tavolo chiacchierando
sorridente con una bella ragazza, che sembrava essere la cameriera del
pub. Si sentì avvampare dalla gelosia. "Ehi ci prendiamo una
Burrobirra?" chiese agli altri che si trovavano poco avanti a lei e,
senza attender risposta, preso per mano Carl, aprì la porta
ed entrò. Si fermò poco oltre la soglia,
guardando verso il tavolo dove le due chiacchieravano. Hermione la
vide, e le sorrise contenta di vederla. Avrebbe voluto chiamarla e
parlarle, poichè anche se la compagnia di Lya le era
piacevole, ora che l'aveva vista sentì di non voler altro
che stare con lei. Ma lo sguardo severo con cui Ginny rispose al suo
sorriso, la fecero tacere. "Ehi tutto bene?" chiese Lya nel notare lo
sguardo stranito di Hermione. "Sì scusa, dicevamo?".
Mentre le due riprendevano a parlare, Ginny si sedette con
gli altri ad uno dei tavoli liberi. Carl, incoraggiato dal gesto della
ragazza che lo aveva preso per mano nell'entrare nel pub, le si sedette
accanto, ancor più determinato nel suo tentativo di far
colpo. Dal suo canto Ginny, decisa a far ingelosire Hermione, rideva
sonoramente alle sue battute cercando di farsi sentire dalla ragazza.
Pur pensando che il suo atteggiamento fosse esagerato, non poteva
sopportare di vederla ridere a quel modo con un'altra ragazza, e ancor
meno sopportava lo sguardo con cui la cameriera la guardava. Hermione,
nell'udire le risate di Ginny, allungava lo sguardo verso il loro
tavolo, osservando sia lei sia il ragazzo che le sedeva accanto.
Pensò che forse lo sguardo duro che le aveva rivolto
precedentemente, fosse dovuto alla presenza della cameriera
lì con lei. Inolte conosceva il modo di ridere di Ginny, e
quella che sentiva non era la sua risata naturale e coinvolgente. Si
domandò se quello non fosse un tentativo per farla
ingelosire, ma fu solo un pensiero fugace. Per quanto stessero bene
insieme non credeva che Ginny potesse provare certi sentimenti nei suoi
confronti, sopratutto dopo i modi freddi che aveva tenuto in quei
giorni.
"..ma credo che per la fine dell'anno
riuscirò finalmente a muovermi da questo posto.."
continuò Lya che le stava parlando dei suoi progetti futuri.
"Ferma, hai qualcosa vicino all'occhio." disse Hermione avvicinandosi
con il busto e il viso alla giovane, mentre sfiorandole la guancia con
la mano, le passava delicatamente il pollice vicino all'occhio destro
dove le si era posato un moscerino.
La porta sbattè. Ginny era uscita dal pub lasciando i suoi
amici sorpresi e preoccupati. "Scusa, devo andare mi dispiace".
Hermione uscì a sua volta. "Ehi Ginny ferma!" le
urlò correndole dietro. "Ehi cosa c'è?" "Niente
assolutamente niente. Vattene però!" rispose Ginny
continuando a camminare a passo svelto. "Fermati dai!" le disse
Hermione prendendola per un braccio. Ginny si fermò. "Senti
ho detto che non c'è niente ok?!" "Ok ok, ho
capito. Allora torno dentro, mi ero solo preoccupata per te!" rispose
Hermione "No, ferma!" "Ok, allora dimmi cosa c'è."
"No!" "Allora vado." "No!" "Deciditi allo..". Hermione non
fece in tempo a finire la frase. Ginny le si era avvicinata con uno
scatto improvviso. In un attimo le aveva preso il volto tra le mani e
aveva posato le sue labbra su quelle di Hermione. Fu solo un breve
momento. Subito Ginny indietreggiò. Respirando
affannosamente cercò di dire qualcosa, ma imbarazzata e
sconvolta per quel suo gesto azzardato corse via.
"Stupida, stupida stupida! Ma che mi passa per la testa." Ginny
camminava sola per le strade di Hogsemade, continuando a rimproverarsi
per quel che aveva fatto. Era decisa a parlarle sì, ma
l'averla baciata andava oltre tutto quello che aveva programmato.
I ragazzi tornarono ad Hogwarts poco prima di cena. Ginny, che aveva
fatto il viaggio di ritorno lontana dai suoi amici, non si
recò in Sala Grande. Non aveva appetito e sopratutto non
voleva correre il rischio di incontrare Hermione. Si rintanò
in camera. "Stupida stupida!" continuava a ripetersi, lanciando sul
letto pantaloni e maglietta che si era tolti. "Perchè non ce
la faccio?! Cosa penserà di me?! Una pazza, una sclerotica!"
continuava a dire camminando su e giù per la stanza. Dopo
dieci minuti, sfinita da quella maratona si lasciò cadere
sul letto sbuffando. Cercava di pensare ad altro, ma non riusciva ad
allontanarsi da quel momento. L'immagine di lei che si avvicinava ad
Hermione e le sfiorava le labbra con le sue, le si ripeteva davanti
agli occhi facendola ogni volta disperare convinta di aver fatto una
figuraccia. "Mmmm..no no no..che ho fatto!" continuava a ripetere
affondando la testa nel cuscino e rigirandosi da una parte all'altra
del letto. Ad un tratto sentì la porta aprirsi.
"Vieni entra pure. Ginny, Hermione ti cercava per il libro! Io torno
giù!". Ginny balzò giù dal letto.
Hermione le stava di fronte, sorridente mentre la squadrava da capo ai
piedi. "Che..che ci fai qui?" chiese agguantando con la mano la
maglietta che aveva sul letto per coprirsi. "Volevo solo vederti. Ho
detto alla tua amica che mi dovevi rendere un libro, e che mi sarei
molto arrabbiata se non lo avessi avuto entro stasera. Certe volte fa
comodo avere un aria minacciosa." rispose sorridendo. Rimasero entrambe
in silenzio colte dall'imbarazzo. Hermione si
avvicinò al comodino accanto al letto di Ginny, intenta ad
osservare le foto dei suoi familiari. "Sembra simpatico."
esordì quindi.
"Chi?" "Quel tipo." "Quale
tipo" "Quella specie di scimmia con cui eri al pub." rispose
Hermione ironicamente. "Ehi! E'..é un bravo ragazzo..e poi
parli tu eh? 'Miss simpatia'. A quella sciaquetta deve far proprio
schifo il suo lavoro per esser stata lì ad ascoltare
te!" "Beh buon per me! Era una tipa carina no?". "No!"
rispose con rabbia e nel tentativo di indossare la maglietta che ancora
teneva davanti a coprirsi, rimase incastrata. Quando finalmente
riuscì a far passare la testa con i capelli del tutto
sconvolti Hermione rise molto divertita, ma Ginny, ancora
più imbarazzata, sentì di nuovo salire le lacrime
agli occhi. Non erano le parole di Hermione ad averla offesa, si
sentiva solo stanca di non aver abbastanza coraggio per esprimere
quello che avrebbe voluto dire. "Senti, preferirei che te ne andassi."
disse quindi, distogliendo lo sgaurdo da Hermione. A quelle parole la
ragazza tornò seria. Quei secondi di silenzio che seguirono
sembrarono a Ginny un eternità. Teneva le braccia incrociate
davanti al petto e gli occhi incollati al poster sull'armadio di Viky e
dentro di sé pregava perchè Hermione non facesse
quello che le aveva chiesto. E non lo fece. Le si avvicinò,
e sfiorandole delicatamente il braccio con la mano, le si mise davanti.
Con l'altra mano le alzò dolcemente il viso
perchè la guardasse negli occhi. "Non saresti dovuta
scappare." le disse prima di avvinare il volto a quello di Ginny e
posare le labbra sulle sue. Si baciarono, in piedi davanti al letto non
accorgendosi del tempo che passava, perse in quell'attimo
così magico per entrambe.
Tutte le paure di Ginny erano scomparse, la rabbia, l'imbarazzo, tutta
se stessa era ora in quel bacio. La dolcezza delle sue labbra, la
sensualità dei suoi movimenti, e quella passione che sentiva
bruciare dentro il suo petto, la facevano fremere dal desiderio che
quel bacio non avesse mai fine. La sua pelle bruciava sotto le mani di
Hermione che le accarezzava la pelle nuda al di sotto della maglietta.
Quando con la mano le sfiorò la pancia appena sopra i suoi
slip, il brivido di piacere che la colse la fece sussultare. Le loro
labbra si allontanarono. Hermione le sorrise dolcemente. Con il volto
ancora a pochi centrimenti si guardavano in silenzio, respirando
affannosamente. Ma quella fu solo una breve tregua. Baciondala
dolcemente, Ginny fece un passo indietro, e attirandola ancor
più vicina a sé, si sdraiò sul letto
che aveva alle spalle.
Ciao a tutti! Vi chiedo scusa se ci ho messo così tanto
tempo per questo capitolo, ma ho avuto un pò di problemi e
una conseguente assenza di ispirazione. Non mi entusiasma troppo quello
che ho scritto. Spero comunque di non deludervi!Ringrazio per le
recensioni, ringrazio chi legge e sopratutto ringrazio per la pazienza!